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In un’intervista concessa a IndieWire, Neil Druckmann si è soffermato sulla possibilità che Naughty Dog lavori a The Last of Us Part III subito dopo il secondo capitolo della serie, uscito soltanto settimana scorsa.
L’intervista completa contiene spoiler sui punti chiave della storia, dal momento che è incentrata proprio sullo svolgimento e sulle conseguenze della trama, ma la nostra news non ne farà menzione.
Il director e vice presidente di Naughty Dog aveva già toccato l’argomento di recente, spiegando di non sapere se nel futuro dello studio ci sarebbe stata una nuova IP o, appunto, The Last of Us Part III.
Druckmann ha sottolineato che The Last of Us Part II ha «tutto quello di cui avete bisogno per capire la storia, e qualunque cosa i giocatori ne trarranno… la loro interpretazione sarà giusta. Almeno fino a quando non faremo un altro gioco, se lo faremo, e allora potremo discutere di quello».
«Sarò un po’ vago e cauto come potreste aspettarvi, ma penso che il test per se fare o meno un “Part III” dovrebbe essere simile al test che abbiamo fatto con “Part II”», ha spiegato il director.
«Con il primo gioco non c’erano aspettative e potevamo fare qualunque cosa. Ma ora che abbiamo stabilito certi personaggi e temi e processi, abbiamo avuto la sensazione che, per giustificare il fatto che stessimo realizzando un “Part II”, avremmo dovuto fare qualcosa con cui i fan non sarebbero semplicemente stati a loro agio ma fare qualcosa che avrebbe avuto lo stesso nocciolo emotivo che abbiamo trovato nel primo gioco», è stata la sua premessa.
«E senza quello, non ci sarebbe alcuna ragione per fare una “Part III”. Trovarlo con il sequel è stato molto più difficile che col primo, e andando avanti sarebbe esponenzialmente più difficile giustificare il ritorno in quel mondo e trovare un modo per variare le cose».
D’altra parte, è il parere di Druckmann, «ci sono già così tante cose che avete visto sulla backstory, su come si verifica l’epidemia, quindi dovremmo davvero capire come creare una nuova esperienza che sia all’altezza dell’impatto emotivo di queste storie e non so ancora cosa sia. Attualmente».
La porta su un sequel sembra aperta, insomma, ma a patto che il team di Naughty Dog trovi qualcosa che valga la pena di essere raccontato com’è stato con The Last of Us Part II.