The Last of Us, il fungo Cordyceps è una vera minaccia per l'uomo? Risponde Mazin

Craig Mazin ha spiegato che, al netto della fantasia degli sceneggiatori, la questione dei funghi di The Last of Us è basata sulla scienza.

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

La serie HBO su The Last of Us è disponibile da oggi anche in Italia, sebbene continuino a emergere curiosità sullo show in onda su Sky e NOW TV.

La prima stagione, come saprete, prende in esame tutta la storia del primo episodio (che trovate nel remake PS5 su Amazon), con alcune novità di rilievo per quanto riguarda l'infezione da Cordyceps.

Difatti, dopo che gli showrunner hanno rivelato le loro idee scartate dall’episodio pilota, Craig Mazin ha parlato proprio del fungo alla base dell'apocalisse vista nel gioco e nella serie.

Se alcune differenze erano già state messe in chiaro alcuni giorni fa, Mazin ha ora ribadito che il Cordyceps è reale e come tale l'uomo lo deve tenere assolutamente in considerazione.

Attenzione: da ora seguono piccoli spoiler sulla serie di The Last of Us. Proseguite a vostro rischio.

Il primo episodio della serie si apre con un talk show, in cui uno scienziato (interpretato da John Hannah) spiega quanto sono pericolosi i funghi per la razza umana.

Mazin, già autore di Chernobyl per HBO (tratto da una storia vera), ha spiegato che, per quanto il discorso di Hannah sia frutto della fantasia degli sceneggiatori, è in ogni caso stato basato sulla scienza reale (via THR):

«È reale, perlomeno nella misura in cui tutto ciò che dice che il fungo fa, lo fa davvero e da sempre. Ci sono documentari sul tema davvero interessanti, al contempo piuttosto terrificanti», spiega Mazin.

E ancora: «Da un punto di vista scientifico, i funghi ci farebbero esattamente quello che fanno alle formiche? Ne dubito. Vero anche, però, che l’LSD e la psilocibina provengono dai funghi, quindi quello che ho detto a John [Hannan] è stato: 'Quello che stiamo facendo in questa scena è dire alla gente che questa minaccia c’è sempre stata'.»

Mazin ha poi parlato di alcune sensazioni simili provate mentre dava vita alla miniserie su Chernobyl: «Ciò che mi ha lasciato basito è che la centrale nucleare di Chernobyl è esplosa quella notte, ma poteva esplodere una settimana o un mese prima. Significa che in questo momento c’è qualcosa che sta solo aspettando di esplodere e che semplicemente non sappiamo esista.»

L'augurio, ovviamente, è che l'uomo non incappi mai in un fungo in grado di trasformarlo in creature deformi, visti e considerati anche i problemi che la nostra società ha dovuto affrontare di recente con una pandemia ben più reale di quella vista nello show.

Nella nostra recensione vi abbiamo raccontato che «con The Last of Us, HBO ha portato a casa la serie perfetta tra quelle ispirate a un videogioco, senza trascurare il fatto che anche chi non ha mai sentito parlare di Joel ed Ellie prima d’ora rimarrà travolto da uno show di rara bellezza, che in appena nove episodi riesce a tratteggiare una storia ancora più ricca e sfaccettata di quella narrata in origine nel 2013.»

Ma non solo: il primo episodio della serie prodotta da HBO contiene a quanto pare un palese riferimento a The Last of Us Part II.

Infine, per approfondire tutto quello che sappiamo sulla serie TV, fate riferimento come sempre al nostro articolo-fiume dedicato.

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