The Game Awards 2021: i pro e i contro di ogni candidato ai GOTY

Ogni videogioco merita di vincere, e ogni videogioco non merita di vincere.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Ci siamo, i The Game Awards 2021 sono alle porte ed è tempo di previsioni su quelli che saranno i migliori videogiochi del 2021 di ogni categoria. Anche se, dite la verità, a voi interessa solo il Game of the Year, giusto?

È normale, come agli Oscar si parla solo del premio Academy Award per il miglior film, e il resto è solo roba da cinefili sfegatati.

Visto che noi abbiamo fatto le nostre scelte, perché siamo nella giuria internazionale della kermesse di Geoff Keighley, non avrebbe molto senso dirvi quelli che “secondo noi” sono i vincitori. In primis perché non possiamo farlo, a meno di non trovarci il buon Geoff sotto casa, e poi perché le nostre considerazioni sarebbero inevitabilmente viziate.

Quindi, vogliamo fare un esercizio, e chiediamo anche a voi di farlo nei commenti. Per ogni videogioco nominato nella categoria Game of the Year, vi diremo perché dovrebbe vincere… e perché non dovrebbe vincere.

In uno spirito di grande par condicio democristiana, cerchiamo di analizzare con lucidità pro e contro dell’assegnazione di un premio all’uno o all’altro titolo.

Deathloop – Arkane Studios/Bethesda

Deathloop dovrebbe trionfare ai The Game Awards 2021 perché Arkane ha saputo raccogliere tutto ciò che di buono ha fatto nella sua carriera, in un solo videogioco. Sfruttando l’idea del loop ha confezionato un game design strepitoso, insieme ad una direzione artistica notevole.

Ma Deathloop non dovrebbe trionfare ai The Game Awards 2021 perché, con tutte le sue grandi qualità (e qualche difetto), non è riuscito a fare breccia nel cuore dei giocatori. Il dilemma del gioco d’essai che inevitabilmente non conquista il grande pubblico.

» Deathloop – la recensione


It Takes Two – Hazelight Studios/EA

Il nuovo titolo dell’eclettico Josef Fares dovrebbe vincere ai The Game Awards 2021 perché It Takes Two propone un’idea di gameplay unica, evoluzione dello splendido A Way Out, unita ad una narrazione coinvolgente. Se vincesse sarebbe un bel segnale per tutta l’industria.

Ma It Takes Two non dovrebbe vincere perché, semplicemente, il valore degli altri titoli nominati rischia di schiacciare il pur ottimo lavoro di Fares. Al di là di tutto, per quanto il titolo sia valido, gli manca quel qualcosa per esser ricordato come un’esperienza memorabile.

» It Takes Two – la recensione


Metroid Dread – Mercury Steam/Nintendo

Metroid Dread dovrebbe vincere il premio Game of the Year perché ci ha ricordato come mai il genere dei metroidvania si chiama così, con un gameplay classico ma innovativo nel premiare l’improvvisazione dei giocatori. Un’esplorazione figlia di nessuno se non di sé stessa.

Metroid Dread non dovrebbe vincere il premio Game of the Year perché, per quanto sia un titolo solido e galvanizzante, gli manca il vero elemento pivotale per renderlo un grande classico. È uno dei migliori titoli del 2021 di Switch, ma non ha la stoffa del GOTY.

» Metroid Dread – la recensione


Psychonauts 2 – Double Fine/Xbox Game Studios

Psychonauts 2 viene da un’altra epoca, e se vincesse il premio come miglior videogioco dell’anno sarebbe un bel segnale che la nostalgia può essere un’arma vincente, se ben calibrata. Artisticamente pregevole, con un platforming vecchia scuola, ma raffinato come quelli moderni.

Ma proprio perché Psychonauts 2 viene da un’altra epoca, è difficile immaginarlo come il miglior videogioco dell’anno. Pur rappresentando un’opera videoludica di grande valore, nel complesso rimane un more of the same in molti dei suoi aspetti fondanti.

» Psychonauts 2 – la recensione


Ratchet & Clank: Rift Apart – Insomniac Games/SIE

Sarebbe molto interessante vedere vincere una delle esclusive più blasonate dei primi tempi di PlayStation 5. In effetti, Ratchet & Clank: Rift Apart è riuscito a sfruttare l’SSD della console per creare un elemento di gameplay reale con i suoi portali, ed è stato il primo esponente di grafica next-gen.

Ma, bisogna essere onesti, Ratchet & Clank: Rift Apart non ha lasciato il segno. Alla fine il titolo si è rivelato un platform senza troppo guizzi reali, pur mettendo in scena un vero piacere degli occhi. Ottimo titolo per continuare a giocare con PS5, ma un GOTY deve avere altro spessore.

» Ratchet & Clank: Rift Apart – la recensione


Resident Evil Village - Capcom

Con Resident Evil Village, Capcom ci ha dato la conferma che la serie può continuare verso nuove direzioni. Una vittoria ai The Game Awards sarebbe un premio ad una evoluzione ottima del franchise, con buona pace dei detrattori, ed un premio alla formula di gioco scelta da Capcom.

Ma, per quanto Resident Evil Village si sia dimostrato un videogioco grandioso, deve molto del suo successo al settimo e quarto capitolo. Da loro eredita buona parte della sua struttura di gioco, e se da un lato la costruzione delle sfide dei villain è molto buona, non tutto è allo stesso livello.

» Resident Evil Village – la recensione

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