The Game Awards 2018 | guida alle aspettative

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a cura di Paolo Sirio

Nella notte tra giovedì e venerdì alle ore 02:30 si celebreranno nel rispetto dell’annuale liturgia dell’industria gli Oscar dei videogiochi, i The Game Awards 2018, che premieranno i migliori titoli della stagione e offriranno uno sguardo su cosa aspettarsi nella prossima (e talvolta presumibilmente anche oltre).

Lo scorso anno Nintendo aveva portato La Ballata dei Campioni di The Legend of Zelda: Breath of the Wild, con uscita immediata, e Bayonetta 1, 2 e 3 su Switch. Avevamo avuto un nuovo trailer di Death Stranding, così come il rant in diretta di Josef Fares di A Way Out; c’era stato il commiato di Andrew House ormai ex boss di PlayStation, il teaser di Shadows Die Twice dal sapore bloodborniano poi rivelatosi Sekiro, la presentazione di In The Valley of Gods dai creatori di Firewatch e di Soul Calibur VI.

L’edizione di quest’anno arriva con un carico di aspettative superiore al solito, se consideriamo che il conduttore e produttore Geoff Keighley ha promesso la bellezza di dieci annunci di giochi mai visti prima, e aggiornamenti per diverse delle produzioni più rilevanti in circolazione come date e trailer di ogni genere. L’hype è inoltre amplificato dall’annuncio dell’addio almeno momentaneo alla formula della PlayStation Experience, che generalmente si “gioca” l’attenzione del pubblico videoludico nella finestra dicembrina. Naturalmente, non è il caso di aspettarsi che tutti i titoli coinvolti siano delle vere e proprie triple-A, ma è certo che qualcuno dei “grandi” approfitterà di questo E3 fuori dall’E3 per fare la propria comparsa con qualche produzione da piazzare nel 2019.

In questo speciale proveremo a mantenere l’equilibrio giusto tra reveal fattibili e ghiotti, senza lanciarci in prediction spregiudicate (ciao, Splinter Cell) e senza dimenticare che alcuni studi si sono smarcati pubblicamente nonostante siano ogni edizione i più attesi: come Rocksteady, che non sta lavorando ad un gioco basato su Superman lo ricordiamo, e CD Projekt RED, che vista la timidezza è già un miracolo si sia fatta vedere quest’estate con Cyberpunk 2077.

the game awards

Annunci di nuovi giochi

Gli annunci di nuovi giochi mai come quest’anno reciterà la parte del leone e avrà un impatto preponderante, quando i… giochi saranno fatti, nel determinare il successo o meno della serata di gala. Il pubblico al Microsoft Theater di Los Angeles e quello a casa si aspettano numerosi succosi reveal, e nella rosa dei “fantastici 10” che è stata anticipata in un tweet da Keighley abbiamo ipotizzato, più o meno coi piedi saldi a terra, un quantitativo abbastanza cospicuo di produzioni ad alto budget. Chiaramente non abbiamo l’ambizione di prenderle tutte, non ci aspettiamo che il mondo dei videogiochi diventi un posto migliore dall’oggi al domani, ma di certo se ne dovessimo centrare almeno la metà potremmo dire di ritrovarci per le mani una manifestazione dall’evidente verve.

In primis, rinfocolata dalla presenza dei fratelli Russo – i registi di Infinity War – la sensazione che Square Enix possa approfittarne per assestare l’annuncio del primo gioco su licenza Avengers è palpabile. La licenza è stata annunciata, con la denominazione provvisoria di The Avengers Project, ormai nel gennaio 2017 e quando saranno passati quasi due anni potrebbe essere il caso di iniziare a fornire quantomeno qualche dettaglio ufficiale circa cosa potrebbe saltarne fuori. Il primo prodotto di questa collaborazione tra Marvel e il publisher giapponese sarà il titolo in fase di realizzazione presso Crystal Dynamics, che ha ceduto lo scettro di Tomb Raider ad Eidos Montreal (anch’essa coinvolta nello sviluppo ma con un ruolo di assistenza), e secondo rumor dovrebbe essere un reboot di Ultimate Alliance in una chiave però action adventure in stile Uncharted. Il progetto è non a caso è diretto dall’ex Naughty Dog Shawn Escayg e avrebbe dalla sua una pletora di personaggi tra cui scegliere, il che ha per svariato tempo fatto ipotizzare una componente online spinta in stile Destiny con missioni cooperative da completare insieme agli amici. Una parentesi a tema nell’evento di venerdì sarebbe molto utile per fare un po’ di chiarezza.

Warner Bros. potrebbe avere una parte piuttosto cospicua nel corso dell’evento, con alcuni titoli in ballo, e anche di un certo spessore, da tempo. In primis abbiamo Mortal Kombat XI, che potrebbe bissare il reveal dello scorso anno di Soul Calibur per quanto riguarda la quota picchiaduro. Ed Boon, tra i più attivi della scena videoludica su Twitter, non ha mai fatto mancare una buona razione di teaser relativi allo sviluppo e di certo sappiamo che in questo momento NetherRealm Studios ci sta lavorando. I tempi per una presentazione sarebbero del resto maturi, con l’ultimo capitolo uscito ormai nel 2015 e Injustice 2 già consegnato agli appassionati in questa quasi tradizionale alternanza tra marchi. Tempi che parrebbero persino essere stati accelerati in chiave TGA, con un recente leak, non sappiamo dire quanto credibile, che parla di una gestazione durata quattro anni tra progettazione e sviluppo, e una modalità storia classica affiancata ad una “adventure” in cui personalizzare e potenziare il proprio protagonista nonché giocare sia da soli che in cooperativa. Sembrerebbe un progetto molto ambizioso, insomma, uno di quelli che potrebbe meritarsi un palcoscenico tanto importante.

Sempre dalla scuderia WBIE potrebbe inoltre giungere l’Harry Potter che, tra un trailer comparso in rete a tradimento, una rimozione forzata e conferme a denti stretti, sarebbe in sviluppo presso Avalanche Software (team dello Utah, non gli svedesi di Just Cause 4) con la denominazione di Magic Awakened. Il footage trapelato in rete era datato e piuttosto grezzo, e quindi teorizzare una sua presenza al Microsoft Theater potrebbe essere un azzardo. In ogni caso, potrebbe valere la pena correre il rischio in virtù del fatto che la pellicola spin-off Animali Fantastici – I Crimini di Grindelwald è giunta al cinema una manciata di settimane fa, dunque il ferro è ancora caldo, e i rumor puntavano ad un lancio già nel 2019. Si parlava di un RPG maturo ambientato nel 19esimo secolo in cui scegliere tra otto classi differenti, e plasmare il proprio personaggio solcando sentieri di bontà e malvagità a seconda delle preferenze.

Andando oltre, ci è stato “suggerito” con un breve teaser che un trailer completo di Anthem sarà portato da BioWare, con la presenza del general manager Casey Hudson, all’evento per noi italiani notturno. Di per sé non varrebbe la pena riportare una notizia del genere in un articolo di previsioni, perché di previsione non si tratta in effetti, se non fosse che Hudson ha lanciato un indizio tutt’altro che di poco conto per un reveal a tema Dragon Age per il mese di dicembre. Non abbiamo altro materiale all’infuori di un riferimento alla “legacy” della serie, ovvero alla sua tradizione, alle sue radici e a ciò che ha reso questo franchise tanto amato dagli appassionati dei giochi di ruolo. In una sola parola: Origins. Potrebbe trattarsi di un remaster del capostipite della saga per le console della generazione corrente, realizzato col supporto di una squadra esterna, e a remare verso questa soluzione starebbe il fatto che un remaster potrebbe coesistere con una release principale quale Anthem senza pestarle i piedi (anzi, riabilitando l’immagine della compagnia si potrebbe avere un effetto positive sulle sue vendite, paradossalmente) e soprattutto con il quarto capitolo notoriamente in sviluppo. Oppure, potrebbe venirci incontro proprio il quarto capitolo, che in quel “legacy” vedrebbe un suggerimento circa il ritorno alle origini tanto amate dai supporter del team di EA. Sarebbe un primissimo teaser, visto che per il completamento del progetto, che sappiamo ampiamente essere in cantiere, serviranno almeno tre anni. Intanto, che ne direste se l’IP ripartisse con i The Game Awards?

dragon age origins

Quello relativo ad Alien Blackout è stato uno dei primi rumor collegati alla presentazione di The Game Awards 2018. Il marchio è stato registrato alla fine di novembre da 20th Century Fox con un chiaro riferimento ad una produzione videoludica, e proprio in quei giorni è arrivato un tweet di Geoff Keighley con la tagline “Worlds Will Change” esibita nel font delle Wayland Industries, per cui a tanti un’esibizione all’evento è stata un collegamento immediato. Mentre potrebbe trattarsi di una pura coincidenza, sappiamo effettivamente che un action shooter con una componente online di Alien è in sviluppo presso un team di nuova fondazione chiamato Cold Iron Studios, composto da veterani di titoli come Neverwinter, Star Trek Online, City of Heroes, BioShock Infinite, Doom, Metroid Prime 3 e Borderlands. La software house sta dichiaratamente puntando le console di prossima generazione e, sebbene ciò non escluda un lancio cross-gen, non è da escludere che serviranno almeno due o tre anni prima di poterci mettere le mani sopra. Questo non sembrerebbe agevolare un reveal così prematuro, ma non sarebbe certo la prima volta…

Quando viene Borderlands 3 viene accostato alla tua manifestazione videoludica, vuol dire che la stai facendo bene. Ormai non c’è E3, non c’è Gamescom dalla quale non ci si aspetti una presentazione in piena regola di quello che è il segreto di Pulcinella dell’industria, grazie alle bocche larghe dei dipendenti di Gearbox Software e alla prolifica attività social del CEO Randy Pitchford. Quest’ultimo, non appena notato che B3 iniziava a navigare come dovrebbe ogni titolo non ancora annunciato sotto traccia, ha lanciato una serie di criptici tweet relativi al numero 3 e all’importanza che ha ricoperto in una delle sue giornate lavorative. Il tutto con un riferimento malizioso e abbastanza esplicito al fatto che “sembra di essere di nuovo all’E3”, un collegamento palese all’elettricità che segue i giorni delle conferenze solitamente estive e ai lavori ferventi necessari per portare i propri annunci a show della risonanza di un The Game Awards. Una cosa va riconosciuta: tra tanto twittare, nessuno della software house texana si è mai lasciato sfuggire cosa potremmo aspettarci da un nuovo capitolo della serie, per cui brancoliamo nel buio nell’attesa di qualcosa di grosso in grado di rilanciarla dopo tutti questi anni di riposo.

Della serata sarà al 100% Josef Fares, l’uomo del “si fo**ano gli Oscar” che nel 2017 aveva guadagnato la gloria eterna con un rant in difesa dell’importanza dei videogiochi e il supposto complesso di inferiorità nei confronti del cinema. La sua presenza è confermata non solo come candidato alla best direction per A Way Out, ma anche in qualità di presentatore di una delle statuette che saranno consegnate durante l’annuale cerimonia (e speriamo gli lascino il microfono aperto per almeno tre-quattro minuti). Il sosia di Ibrahimovic potrebbe però approfittare della circostanza per droppare un breve teaser relativo alla sua prossima creatura: se è vero che l’opera prima di Hazelight Studios sotto EA Originals è uscita soltanto a marzo, lo è altrettanto che per stessa ammissione di Fares i lavori su un nuovo gioco, sempre edito da Electronic Arts, sono partiti nel mese di aprile. Insomma, i tempi sono estremamente contenuti ma considerando l’occasione del legame creato con Keighley (non siamo ai livelli di Kojima ma…) e che non si tratta di triple-A in senso stretto, che in genere richiedono anni prima di potersi mostrare, la suggestione non è da scartare.

Completamente a sorpresa è arrivato nelle ultime ore un teaser attribuito ad Activision, che avrebbe inviato dei dadi a dir poco sospetti ad una host di PlayStation Access rimandando appunto agli Oscar dei videogiochi. Il publisher ha rifiutato di commentare quando chiamato in causa, ma fonti di Eurogamer.net hanno “validato” questo teaser e spiegato che in effetti siamo ad un passo dall’annuncio di un remaster in stile N. Sane Trilogy e Reignited Trilogy dell’amato CTR Crash Team Racing. Il gioco non ha reinventato la ruota, è il caso di dirlo, trattandosi di un prodotto fortemente ispirato da Mario Kart e dal suo successo negli anni ’90. Tuttavia, ha ancora un seguito fortissimo e la sua introduzione nel listino dei prodotti a base di nostalgia recuperati dall’editore è diventata col tempo (e col successo di tali operazioni) quasi scontata. Tenendo presente il modus operandi di questi remaster, è lecito aspettarsi non un prodotto singolo ma un accorpamento dei titoli sulla stessa lunghezza d’onda, vale a dire Nitro Kart e Tag Team Racing, in un unico pacchetto Deluxe.

Infine, unica reale sicurezza in questo mare di speculazione: ci sarà un primo sguardo ad un titolo in sviluppo presso Obsidian Entertainment. Si tratta del frutto della collaborazione con Private Division, nel rispetto di un accordo stipulato prima dell’ingresso in Microsoft Studios, ed è un RPG che porta le prestigiosissime firme di Tim Cain e Leonard Boyarsky. Una produzione in cui single-player, personalizzazione e scelte, conseguenze, reattività la faranno da padroni, senza dimenticare lo stile umoristico che ha caratterizzato i precedenti lavori del duo. Il nuovo sarà ambientato però in un nuovo universo, e a giudicare dal poco materiale promozionale pubblicato sinora dallo studio californiano potrebbe avere una vena steampunk. L’ipotesi è che il team di Cain e Boyarsky consegni il GDR finanziato dalla nuova label di Take-Two Interactive dedicata alle realtà indipendenti nel 2019 e che questa finestra di lancio venga rivelata già ai TGA.

Aggionamenti su giochi già noti

Giunti al termine di questo percorso relativo ai tanti prodotti non annunciati che potrebbero far parte del listone dei dieci reveal, è l’ora di fare i conti con quanto invece è già noto al grande pubblico e potrebbe venire puntellato per la cassa di risonanza di The Game Awards, che per la scorsa edizione ha superato gli 11 milioni di spettatori (non esattamente una bazzecola). E sicuramente non si tratta di un aspetto poco attraente: in ballo ci saranno o potranno esserci titoli del calibro di Death Stranding, l’assenza del quale sarebbe assai sorprendente in considerazione dell’amicizia di Hideo Kojima con Geoff Keighley che spesso e volentieri ha confezionato degli show appositamente intorno alla sua figura. Kojima potrebbe riservarci qualche altissimo momento di televisione 2.0 con la propria parlantina inglese fluente, seguita da una risata isterica e la consegna di terminare il discorso ad un traduttore, o semplicemente farsi accompagnare da una delle star hollywoodiane che lo stanno assistendo nella realizzazione dell’esclusiva PS4.

Sia quel che sia, un nuovo trailer è praticamente sicuro e potrebbe essere, viste le tempistiche ravvicinate, una versione estesa della clip mostrata al Tokyo Game Show lo scorso settembre. In quella clip abbiamo visto brevemente The Man in the Golden Mask (Troy Baker) in azione, e chissà che questo misterioso personaggio non sia al centro della scena in un nuovo footage. Ci piacerebbe anche vedere ripresi i pg di del Toro e Mads Mikkelsen, che latitano da tempo, ovvero proprio dall’edizione 2016 dell’evento. L’aggiornamento principale riguarderebbe però una prima “precisazione” circa l’uscita del titolo, che prevediamo fissata al 2019: sarà stato pure un placeholder quel “30 giugno”, ma a noi è parso alquanto credibile e di sicuro tra i big della lineup PlayStation Death Stranding pare quello più pronto ad affacciarsi sul mercato.

dreams

Chiusa questa parentesi quasi da indie di Kojima, che ha piena libertà quando si tratta di comunicazione in virtù del suo status di leggenda del settore, ci potrebbe essere ancora spazio per Sony: mancando la PSX, l’evento sarebbe la sponda ideale per un lancio immediato della beta di Dreams, un gioco che ha bisogno di un certo rilancio in termini di pubblico “generalista” e che ha ancora da consegnare una beta per cui ci siamo sorbiti tanti “2018”, l’ultimo pochi giorni fa, senza tuttavia poter mettere le mani su qualcosa di concreto. Crediamo poco alla pista Ghost of Tsushima, che voleva persino affibbiare al progetto di Sucker Punch una finestra di lancio: ci sembra francamente troppo presto, sebbene uno spiraglio per un nuovo trailer più generico lo lasciamo volentieri aperto essendo saltato a sorpresa pure l’E3.

Nintendo ci ha dal canto suo abituato ad una presenza abbastanza massiccia allo show, in cui è stato protagonista incontrastato la scorsa edizione, e non vediamo perché non portare avanti la tradizione, pure grazie al feeling tra quella sagoma di Reggie Fils-Aimé (presidente di NoA) e il padrone di casa. Non possiamo sapere che sorprese potrebbero arrivare dalla casa giapponese, che ha fatto della segretezza fino all’ultimo istante utile un mantra e potrebbe lasciarci a bocca aperta anche stavolta, ma tra quanto c’è di già noto vediamo bene per adattamento alla serata adrenalinica e tempistiche dall’ultima (e un po’ povera) apparizione un trailer di Metroid Prime 4. Un bis di Bayonetta sarebbe ridondante, così come una concentrazione sul solo Super Smash Bros. Ultimate – per quanto sia doveroso un passaggio vista la data – potrebbe lasciare un retrogusto amaro nelle bocche dei fan desiderosi di primizie.

Per concludere, Microsoft. All’X018 è stato annunciato che la Winter of Arcade sarebbe stata presentata proprio a The Game Awards 2018 e il giorno è quasi arrivato: restano da stabilire i titoli che ne faranno parte e le rispettive date d’uscita. Noi abbiamo due nomi su tutti: l’atipico soulslike Ashen di Aurora44, che è stato promesso per il 2018 in lungo e in largo, e Below, di Capy Games, per il quale il reveal originale risale addirittura al 2013 e pure è stata promessa un’uscita per quest’anno. Se venissero confermati davvero come parte della lineup, cosa in cui crediamo abbastanza se guardiamo i proclami fatti dagli sviluppatori nei mesi scorsi (e il fatto che Below sia stato persino giocabile liberamente al PAX West di settembre), potremmo aspettarceli entrambi per dicembre o inizio gennaio.

Più complicata la situazione di The Last Night e The Artful Escape, che sembrano aver bisogno di altro tempo per mettere della carne a cuocere intorno a componenti artistiche di elevato spessore. Salendo un po’ nei ranghi della libreria, con l’ultimo X0 chiuso appena qualche settimana fa non ci aspettiamo big come Halo e Gears, che immaginiamo sarebbero stati portati a Città del Messico nel caso in cui ci fosse stato del materiale pronto da esibire, in una cornice amica e intima. Cuphead, che ha fatto incetta di premi lo scorso anno (tre statuette su cinque nomination, tra cui miglior indie e miglior direzione artistica), potrebbe farsi rivedere con il DLC The Delicious Last Course presentato all’E3 e in arrivo nel 2019.

The Game Awards 2018 è alle porte e, come avrete notato, c’è tanto che potrebbe arrivare dall’evento programmato per le ore 02:30 di venerdì 7 dicembre. La speranza è vedere almeno qualcuna di queste speculazioni avverarsi, per rendere la cerimonia un avvenimento memorabile per gli appassionati di gaming oltre che una celebrazione della stagione che volge ormai al termine. Noi ci siamo tenuti prevalentemente “bassi”, proprio per evitare di rimanere scottati, e chissà che questo approccio non paghi anche stavolta. Mettete su il caffè, allora: appuntamento a venerdì!

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