Teenage Mutant Ninja Turtles: Shredder’s Revenge | Recensione - Pizza, botte e tanti anni '80
Finalmente abbiamo potuto provare la versione completa di Teenage Mutant Ninja Turtles: Shredder’s Revenge, in una grande rissa in due dimensioni insieme alle nostre quattro tartarughe preferite.
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a cura di Silvio Mazzitelli
Redattore
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Tribute Games
- Produttore: Dotemu
- Distributore: Dotemu
- Piattaforme: PC , PS4 , XONE , SWITCH
- Data di uscita: TBA 2022
Sapevamo che le tartarughe stavano per tornare tra noi in forma videoludica: d’altronde solo un mese fa circa ve ne avevamo parlato in questa anteprima dedicata proprio a Teenage Mutant Ninja Turtles: Shredder’s Revenge. L’uscita era prevista per l’estate 2022, ma quanto annunciato durante il Summer Game Fest della settimana scorsa ci ha stupiti, dato che il gioco sarà disponibile addirittura da domani, 16 giugno per PS4, Xbox One, Nintendo Switch e PC.
Se vogliamo essere pignoli il gioco arriva addirittura in anticipo rispetto alle previsioni, dato che l’estate inizia ufficialmente il 21 giugno, ma chi si sta sciogliendo per l’afa come il sottoscritto in questo momento concorda nel dire che l’estate stessa quest’anno è arrivata troppo in anticipo.
Dunque quale miglior modo di inaugurarla se non con un nostalgico ritorno al passato insieme alle quattro tartarughe nate per difendere la Terra?
A portarci questo nuovo picchiaduro a scorrimento è Tribute Games, team canadese che si è impegnato a sviluppare il gioco in collaborazione con Dotemu, che si occuperà invece della pubblicazione. Due team che hanno votato la loro carriera a riportare in auge tanti titoli classici del passato, ma con intelligenza.
Titoli come Street of Rage 4 (che potete trovare su Amazon), Mercenary Kings o Windjammers 2 presentano infatti uno stile grafico e tanti contenuti dedicati ai vecchi fan, ma il gameplay è rinnovato e reso al passo con i tempi, così da divertire e attirare anche il pubblico che non ha memoria storica di questi capolavori del passato.
Dopo giorni intensi a combattere in giro per New York insieme a Leonardo, Michelangelo, Donatello e Raffaello, siamo qui per raccontarvi se anche questa volta il team ha fatto centro.
Il ritorno di Shredder
Dopo un’introduzione che sembra uscita dal cartone animato che teneva incollati alla televisione tutti coloro che sono nati negli anni ’80 e non solo, ci ritroviamo nel menu di selezione delle modalità di Teenage Mutant Ninja Turtles: Shredder’s Revenge.
Il titolo presenta due modalità principali: Storia e Arcade. La modalità Storia è in realtà una versione dell’arcade un po’ più elaborata, dato che i livelli da affrontare saranno gli stessi. Non vogliamo svelarvi il numero dei livelli completi per non rovinarvi alcune sorprese, soprattutto sul finale, ma superano di gran lunga la decina e completare il gioco una prima volta richiederà all’incirca quattro ore, forse tre se andrete dritti senza mai fermarvi.
Una durata che è superiore a molti dei picchiaduro a scorrimento moderni, tra cui lo stesso Street of Rage 4. D’altronde i beat’em up sono stati un genere da sempre pensato per le sale giochi, dove un titolo non può superare le due ore per essere finito, e la breve durata è dunque da sempre una caratteristica di questo genere.
Fortunatamente la rigiocabilità è molto superiore rispetto ad altre tipologie di gioco, soprattutto in compagnia.
La modalità Storia si distingue dal semplice Arcade per via di una versione più elaborata della progressione. Avremo una mappa stilizzata di New York in cui spostarci e dove selezionare i livelli che si andranno a sbloccare man mano che completeremo quelli precedenti.
Oltre a ciò, in ogni livello saranno presenti dei collezionabili da trovare e delle sfide da superare per ottenere punti extra. Per carità, nulla di troppo elaborato, abbiamo trovato tutti i collezionabili nella nostra partita semplicemente rompendo ogni parte interattiva dei livelli, mentre le sfide variano da alcune molto semplici in cui basta sconfiggere un tot di nemici con una mossa particolare, fino a quelle più complesse per cui non bisogna mai subire danni per tutto il livello.
Alla fine i collezionabili rappresentano un easter egg molto carino, che farà entrare in scena alcuni personaggi iconici del cartone di fine anni ’80 tra cui anche il team di rane mutanti della Florida (ve le ricordate?).
Nella Storia, però, avremo anche una progressione dei personaggi. Sconfiggendo nemici e trovando alcuni set di collezionabili per i protagonisti secondari, otterremo dei punti che aumenteranno il livello del personaggio con cui stiamo giocando.
Ci sono in totale dieci power up per personaggio, che ne aumenteranno la salute complessiva o il numero di vite con cui iniziare un livello, ma soprattutto permetteranno di ottenere fino a tre livelli della barra delle super mosse e nuove varianti di quest’ultime.
Con tre barre disponibili sarà possibile utilizzare il Radical Mode, uno stato speciale che permetterà ai personaggi di muoversi più velocemente e infliggere più danni per un breve periodo di tempo. Questo potenziamento è però assente dalla modalità Arcade, in cui al massimo si potrà avere una barra delle mosse speciali disponibili invece di tre.
L’Arcade, infatti, vuole dare al giocatore la classica esperienza da sala giochi: a tal proposito, non ci sarà nessuna progressione dei personaggi e i punti guadagnati qui serviranno soltanto a ottenere delle sempre utilissime vite extra.
I livelli si succederanno uno dietro l’altro senza interruzioni se non per le immagini statiche che narrano la storia alla fine di ogni livello, tra l’altro uguali a quelle della modalità Storia. L’esperienza Arcade inoltre deve essere finita tutta d’un fiato, dato che se si abbandonerà il gioco prima della fine o si termineranno le vite bisognerà ricominciare da capo. E – come per ogni Arcade che si rispetti – sarà presente anche una leaderboard mondiale in cui registrare i migliori risultati.
La storia, come da tradizione per il genere, è ridotta ai minimi termini. Seguiremo infatti il gruppo delle quattro Tartarughe Ninja all’inseguimento di Shredder e di Krang, che minacciano di portare il caos a New York, mentre il villain mascherato non vede l’ora di vendicarsi delle sue acerrime nemiche.
Tutto il gioco è comunque una lettera d’amore non soltanto ai vecchi beat’em up del passato, ma alla stessa serie animata degli anni ‘80, dato che mette in scena tantissimi personaggi che provengono da quest'ultima, tra cui alcuni di cui avevamo onestamente rimosso il ricordo. Ovviamente, il tutto è costellato dall’umorismo tipico della serie, che ci ha strappato diverse risate.
I fan sfegatati delle Tartarughe Ninja, insomma, troveranno innumerevoli rimandi e easter egg dedicati alla serie della loro infanzia, tra cui il doppiaggio affidato ai doppiatori della serie originale americana.
Cowabunga!
Passando al gameplay di Teenage Mutant Ninja Turtles: Shredder’s Revenge, questo si mantiene semplice e intuitivo, ma non senza alcuni tecnicismi. Avremo un solo tasto per gli attacchi normali e uno per quelli speciali, eseguibili solo con una barra caricata.
Ci saranno poi diverse varianti, come attacchi caricati, in scivolata, in salto e così via. Una delle aggiunte più interessanti è data dal tasto per schivare, che offrirà alcuni frame d’invincibilità e, se seguito dal tasto d’attacco, permetterà anche di utilizzare un colpo a inseguimento utile per accorciare le distanze e per proseguire le combo.
Il sistema non presenta, a livello di tecnicismi, la profondità vista in Street of Rage 4 (se interessati, potete acquistarlo su Amazon compreso di DLC), ma questi non mancano; soprattutto, il suo pregio maggiore è dovuto alla fluidità degli attacchi e alla naturalezza con cui questi si possono concatenare, riuscendo a creare delle combo anche piuttosto elaborate.
Da questo punto di vista, infatti, il sistema di Teenage Mutant Ninja Turtles: Shredder’s Revenge è fatto molto bene e sa dare molte soddisfazioni.
Anche se i comandi sono gli stessi per tutti i personaggi, ognuno di loro ha poi i suoi punti di forza e punti deboli, dovuti soprattutto alle tre statistiche delineate nella schermata di selezione, ossia Potenza, Velocità e Portata.
La differenza si sente, infatti, tra un Michelangelo, maggiormente basato sulla velocità, un Raffaello, che ha dalla sua una maggior potenza, o un Leonardo, che ha una portata dei colpi molto maggiore.
Altra grossa differenza è data dalle tre mosse speciali, che variano da personaggio a personaggio, a volte leggermente e a volte in maniera evidente. In totale i personaggi sono sette, ma l’ultimo, Casy Jones, andrà sbloccato finendo prima la modalità Storia.
Per quanto riguarda i livelli, questi sono realizzati nello stile dei classici picchiaduro a scorrimento. In ognuno dovremo affrontare orde di nemici a volte evitando ostacoli e altre volte sfruttando l’ambiente e gli oggetti trovati – fino al consueto boss presente alla fine di ogni livello.
Gli oggetti che potremo raccogliere sono fondamentalmente le pizze, che serviranno a farci recuperare la vita e a darci dei power up temporanei. In realtà questi sono solo due: un attacco rotante continuo che farà a pezzi tutti i nemici dell’area e una barra delle super mosse infinita per alcuni secondi.
Ci sono poi alcuni livelli ispirati a quelli dei beat’em up dedicati alle tartarughe in passato, in cui a bordo di un hoverboard dovremo evitare ostacoli mentre continueremo a combattere nemici. In realtà questi livelli (pochi in totale) non spezzano totalmente il ritmo, dato che non si discostano troppo dallo stile degli altri: l’unica differenza è rappresentata dall’avanzamento automatico nello stage e dal movimento sull’hoverboard, ma alla fine l’impostazione sarà uguale a quella dei livelli classici.
Avremmo gradito magari qualche minigioco extra o dei cambiamenti più radicali, in questo tipo di livelli speciali.
Per quanto riguarda i nemici, c’è davvero una buona varietà e questa non si limita soltanto alle varianti di diversi colori dei soldati del Clan del Piede, ma andando avanti si troveranno differenti tipologie di avversari, con alcuni che richiederanno magari alcune tattiche leggermente più elaborate del semplice "picchiare finché non esplode".
Le boss battle sono molto varie, ma hanno degli alti e bassi. Innanzitutto sono in generale troppo semplici, anche se questo dipende dal livello di difficoltà selezionato. In totale ce ne sono tre e se siete esperti del genere e volete una sfida degna di tale nome, vi consigliamo di iniziare da quello più alto. Alcuni boss poi hanno dei pattern d’attacco piuttosto semplici e facilmente leggibili, mentre altri sono un po’ più elaborati e soddisfacenti da affrontare.
Tartarughe in multiplayer
La caratteristica che eleva ulteriormente la qualità di Teenage Mutant Ninja Turtles: Shredder’s Revenge è la modalità multiplayer. Questa è gestita molto bene e permette ai giocatori di fare gruppo e affrontare insieme sia la modalità Storia che l’Arcade.
Si potranno creare in ogni momento gruppi con i propri amici o gruppi pubblici aperti a tutti, a cui in ogni momento, anche a livello iniziato, si potranno unire altri giocatori. In questo modo il gioco incentiva e facilita la possibilità di divertirsi in gruppo online, anche se, ovviamente, è presente anche la cooperativa in locale.
Il titolo permette a ben sei giocatori contemporaneamente di giocare insieme. Purtroppo, data l’assenza di giocatori, in questi giorni che precedono l’uscita ufficiale del titolo non abbiamo mai avuto occasione di raggiungere tale cifra, fermandoci a un onesto gruppo di quattro persone.
L’esperienza in multiplayer è estremamente caotica e divertente. Più aumentano i giocatori e più il caos prenderà il sopravvento, ma non è quel caos confusionario che peggiora la qualità dell'esperienza: al contrario, è un caos che rende il tutto più divertente e dove l’azione è ancora più frenetica e varia.
A seconda dei giocatori presenti, il gioco adatta automaticamente sia il numero di nemici su schermo che la barra della vita dei boss, per non rendere mai le cose troppo facili.
Molto intelligenti alcune meccaniche inserite appositamente per il multiplayer, come alcuni attacchi combinati che si attivano automaticamente a seconda del posizionamento del vostro personaggio e di quello di un vostro compagno, o la possibilità di donare due punti della propria barra della vita a un compagno in difficoltà; così si potrà ad esempio spartire la vita ottenuta da una pizza raccolta.
Se qualcuno finisce KO, poi, i compagni avranno dieci secondi di tempo per salvare il malcapitato e farlo tornare in battaglia con un po’ di salute, evitando la perdita di una delle preziose vite.
Sicuramente Teenage Mutant Ninja Turtles: Shredder’s Revenge è un titolo che dà il meglio di sé se giocato in multiplayer e in questo caso più si è a giocare e meglio è.
Per quanto riguarda il lato prettamente artistico ed estetico, Teenage Mutant Ninja Turtles: Shredder’s Revenge è una vera gioia per gli occhi.
La grafica in pixel art non è solo un omaggio ai vecchi beat’em up delle Tartarughe Ninja, ma, grazie a modelli dettagliati dei personaggi, a delle animazioni fluide e precise e a una palette dei colori vivace, riesce a unire perfettamente il passato e il presente dei titoli dedicati alla quattro tartarughe.
Un elogio va anche all’ottima colonna sonora, che presenta pezzi classici e versioni ri-arrangiate delle sigle del cartone e delle musiche del passato, unite ad alcuni pezzi moderni tra il rap e il rock – tra cui una canzone cantata da alcuni membri del Wu Tang Clan, che hanno dedicato il testo proprio ai nostri protagonisti dotati di guscio.
Versione recensita: PS4
Voto Recensione di Teenage Mutant Ninja Turtles: Shredder's Revenge - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Gameplay fluido e veloce con un combat system semplice, ma che non disdegna qualche tecnicismo avanzato
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Piuttosto longevo per un beat'em up e altamente rigiocabile
-
In multiplayer è uno spasso soprattutto in tanti giocatori
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Graficamente è una gioia per gli occhi
-
Ottima anche la colonna sonora
Contro
-
I livelli in hoverboard non riescono a spezzare il ritmo dei livelli classici quanto dovrebbero
-
Le boss battle sono piuttosto semplici e hanno alti e bassi per quanto riguarda i pattern d'attacco dei nemici
Commento
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