Svoboda 1945: Liberation | Recensione - Un passato scomodo
Svoboda 1945: Liberation è un videogioco narrativo ambientato nella Seconda Guerra Mondiale che mescola avvenimenti storici e fantasia.
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a cura di Nicolò Bicego
Redattore
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Charles Games
- Produttore: Charles Games
- Piattaforme: PC , SWITCH
- Generi: Avventura
- Data di uscita: 3 agosto 2021 (PC) - 22 agosto 2022 (Switch)
Togliamoci subito il pensiero: il gioco di cui stiamo per parlare è il classico che “non fa per tutti”. Perché tratta un argomento spinoso, pesante; perché lo fa basandosi quasi interamente su filmati ed interviste raccolte dagli sviluppatori, al punto da sembrare un incrocio tra una ricerca storica ed un videogioco.
Eppure, vale la pena di concedere almeno un’occasione a Svoboda 1945: Liberation, titolo sviluppato da Charles Games e disponibile su Nintendo Switch e PC. Non soltanto per le candidature a svariati premi che ha ricevuto, ma anche e soprattutto perché rientra in quel filone di esperienze che vale la pena fare almeno una volta nella vita: è, a suo modo, un prezioso scrigno che conserva i tragici ricordi di molte persone, seppure messi al sicuro da un velo di fantasia.
Ma meglio andare con ordine per farvi capire di cosa stiamo parlando concretamente.
La coda della guerra
Svoboda 1945: Liberation (solamente Svoboda d’ora in poi) è un racconto basato su fatti realmente accaduti, che intende raccontarci un aspetto particolare della Seconda Guerra Mondiale, vale a dire la sua fine e le sue conseguenze.
Non si tratta di un approccio completamente inedito, ma sicuramente è inusuale; quando vediamo dipinta la Seconda Guerra Mondiale, solitamente veniamo catapultati nel bel mezzo del conflitto, indipendentemente dal punto di vista in cui ci ritroviamo calati. Qui, invece, la storia comincia nel tempo presente.
Il nostro protagonista è stato inviato a Svoboda, un piccolo paese al confine tra Repubblica Ceca e Germania, per condurre interviste con gli abitanti del luogo a riguardo di una vecchia scuola. Siamo stati infatti chiamati qui da uno studioso di Storia del luogo, il quale ha richiesto per la scuola il riconoscimento di bene storico per impedire che venga abbattuta per fare posto a qualche altra attività.
Fin qui potrebbe sembrare tutto molto semplice. Il punto è che gli abitanti del paese non sembrano affatto contenti di rivangare il passato della città, ed in particolare della scuola, legato a doppio nodo alle vicende che si sono svolte nella città a seguito della liberazione dall'occupazione nazista. Il nostro compito diventerà quindi quello di svelare la vicenda di questo posto, e le cose si faranno immediatamente molto personali.
Uno dei primi ritrovamenti che faremo nella scuola, infatti, è una foto che ritrae nostro nonno. Cosa ci faceva qui? Perché non ne sapevamo nulla? Per ricostruire il complesso puzzle che è la storia di Svoboda dovremo addentarci nel passato della città ed i suoi abitanti, riportando alla luce qualcosa che tutti hanno voluto dimenticare.
Come vi abbiamo detto, la vicenda è basata su eventi reali, e questo la rende ancora più vivida; i personaggi, per quanto siano rappresentazioni di fantasia, risultano tutti reali grazie ad un’ottima scrittura del copione e a convincenti prove attoriali.
Non si tratterà di una passeggiata di piacere; addentrarci nel passato della città significherà scoprire cose che nessuno voleva ricordare. Una persona apparentemente buona ed amabile potrebbe aver causato atroci sofferenze a qualcun altro in passato, e dovremo presto abituarci all’idea che tutto quello che vediamo nel presente si regge su un assordante silenzio tenuto vivo da un accordo implicito tra tutti gli abitanti del paese.
È difficile giudicare Svoboda da un punto di vista tecnico: sostanzialmente, il gioco alterna filmati con attori a scene realizzate con uno stile fumettistico e ambientazioni bidimensionali da esplorare con la classica modalità punta e clicca.
La fusione di questi tre stili ha un forte impatto però a livello emotivo; la scelta di utilizzare persone reali per raccontare la storia la rende ancora più “viva” di quanto sarebbe stando utilizzando degli sprite, dunque non possiamo che apprezzare il lavoro svolto dagli sviluppatori, che gira fluidamente anche nella versione Nintendo Switch da noi testata (a questo proposito, potete recuperare la console nella sua versione OLED su Amazon).
Riportare alla luce un passato da nascondere
Come vi abbiamo anticipato, in Svoboda c’è poco di “gioco” vero e proprio. La maggior parte del tempo, infatti, interagiremo con gli altri personaggi attraverso i filmati realizzati con attori reali; potremo interagire scegliendo che cosa dire loro, e questo avrà delle conseguenze sul loro modo di porsi nei nostri confronti.
Le sezioni che più si avvicinano a qualcosa di giocato sono quelle “punta e clicca”. In esse, dovremo esplorare le location alla ricerca di oggetti di nostro interesse; non aspettatevi niente di complesso, perché lo scopo di Svoboda non è quello di metterci di fronte a puzzle ambientali o ad enigmi da risolvere raccogliendo oggetti ed unendoli tra loro.
Gli oggetti raccolti, infatti, serviranno perlopiù lo scopo di portare avanti la storia e di farci capire meglio che cosa è successo nel villaggio. Ci saranno dei momenti in cui saremo chiamati a svolgere qualche attività in più, ma il fulcro del gioco è comunque questo. Dopo qualche decina di minuti di gioco potremo muoverci più o meno liberamente attraverso diversi punti del paese, e starà a noi capire con chi andare a parlare e quando, in base alle informazioni di cui saremo entrati in possesso.
A questo proposito, vogliamo dire di aver apprezzato particolarmente un’altra scelta fatta dagli sviluppatori: spesso e volentieri, infatti, sbloccheremo delle nuove voci in un’enciclopedia in-game, consultabile in qualsiasi momento dal menù.
Al suo interno, troveremo delle spiegazioni dettagliate di quanto è realmente avvenuto a Svoboda nell’ultimo periodo della Seconda guerra mondiale. La storia, infatti, ruota intorno al complesso periodo seguito alla resa da parte della Germania nazista; in questo periodo, Svoboda, così come altre città, affrontò un dolorosissimo processo in cui si sommarono diversi fattori, tra cui l’espulsione dei cittadini tedeschi e l’arrivo al potere della dittatura comunista.
A questo si uniscono anche dei filmati d'epoca, che fanno talvolta capolino nel corso della narrazione e che vanno ad impreziosire il lavoro svolto dagli sviluppatori, fornendo uno spaccato di quegli anni.
Associare gli anni della guerra ad eventi tragici e dolorosi è quasi ovvio, ma spesso tendiamo a dimenticare che gli anni dopo la guerra portarono con sé non poche difficoltà, mentre la popolazione di ogni Paese cercava di ricostruire lentamente la sua storia e di rimettere insieme i pezzi di vite spezzate dall'irrompere del conflitto.
Dopo circa un paio d’ore, vi troverete già ai titoli di coda. Anche per questo, non c’è molto da dire sui contenuti presenti in Svoboda, perché il gioco è davvero semplice nella sua struttura.
Quello che non può essere messo a parole è il valore che questa esperienza può avere. L’obiettivo degli sviluppatori è chiaro: tramandare una storia che rischia di essere dimenticata, così come tante altre che riguardano la Seconda guerra mondiale.
Proprio per questo il nostro consiglio è quello di dare al gioco almeno una chance (e se volete acquistarlo su Nintendo Switch, potete riempire il vostro portafogli virtuale in comodità grazie alle schede presenti su Amazon), perché i videogiochi che riescono a far conoscere un pezzo di Storia sono sempre molto potenti.
Versione recensita: Nintendo Switch
Voto Recensione di Svoboda 1945: Liberation - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Storia coinvolgente ed appassionante
-
Un'importante testimonianza storica
Contro
-
Non soddisferà tutti i palati
Commento
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