Spyro: Reignited Trilogy recensione | The dragon is back
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a cura di Domenico Musicò
Deputy Editor
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Toys for Bob
- Produttore: Activision
- Distributore: Activision Blizzard
- Piattaforme: PS4 , XONE , SWITCH
- Generi: Piattaforme
- Data di uscita: 13 novembre 2018 - 3 settembre 2019 (Switch)
Nell’ultimo lustro abbiamo perso il conto delle remastered portate a termine col minimo sforzo e immesse nel mercato solo per dare un po’ di ossigeno alle casse delle software house. Più rare e dispendiose – in termini di tempo e risorse – sono stati invece i remake, atti a rivitalizzare opere che sentivano il peso degli anni. È già accaduto allo splendido Shadow of the Colossus e, più recentemente, alla Crash N. Sane Trilogy, operazione senz’altro più vicina a Spyro: Reignited Trilogy, che segna il ritorno di un’icona PSOne.
Vola nel cielo blu
La Spyro: Reignited Trilogy riporta in vita i primi tre capitoli originariamente sviluppati da Insomniac e apparsi su PlayStation dal ’98 al 2000. Toys for Bob, già alle prese con Skylanders, cambiò di fatto i connotati del draghetto viola, adattandolo a un pubblico di più piccoli; oggi invece la caratterizzazione risulta essere più matura e davvero sorprendente. Il design di Spyro è più elaborato e moderno: le nuove espressioni del viso gli conferiscono un’aria più furba e da guascone; le animazioni ridisegnate sono sinuose, credibili e addolcite, sia durante la corsa e il volo, sia durante gli attacchi. Il restyle di Spyro: Reignited Trilogy si estende anche a nemici e comprimari, molti dei quali sono frutto di una mescolanza tra i tratti essenziali del passato e quelli reinventati per l’occasione.
I ragazzi di Toys for Bob si sono presi alcune libertà, rispettando le opere originali senza mai intaccarne la visione originale. È il caso del primo Spyro The Dragon, dove i draghi da liberare hanno un aspetto differente e una personalità più definita. Lo stesso, con le dovute differenze, vale per Hunter in Rypto’s Rage. E anche per lo stesso Rypto, che coi suoi occhi da rettile ha un’aria decisamente più maligna. Si tratta insomma di diverse migliorie atte a dare una nuova dimensione all’intera trilogia, a riempire quei vuoti che la tecnologia dell’epoca non era in grado di colmare. Non che a Spyro mancasse chissà cosa, sia chiaro, ma rivederlo in questa magnifica veste mai sgualcita, rivitalizza il ricordo e lo rende più dolce. Ma non si tratta solo di un’operazione di revival, perché a ben vedere la Spyro Reignited Trilogy è un lavoro talmente attento e ben realizzato da porsi come un prodotto che vuole presentare un’indiscussa icona ai nuovi giocatori, rilanciandola nel mercato moderno.
Fuoco cammina con me
Il manto piatto e slavato che ricopriva il mondo di gioco è adesso rigoglioso, abbellito da fiori e con steli d’erba tutti ben visibili; le architetture non sono più degli spartani accenni di goffe strutture: sono adesso edifici ben definiti e ricchi di dettagli, con stendardi issati in alto che si muovono al vento e dei giardini che hanno sostituito le basse montagnole. E lo stesso discorso si estende ad ogni aspetto tecnico del remake, il quale ha ben pochi difetti e si rivela nettamente migliore di quanto Vicarious Vision abbia fatto con la trilogia di Crash. Non c’è più quello strano senso di smarrimento, la mini mappa è selezionabile, dal touchpad è possibile vedere in qualunque istante i progressi in percentuale di quanto abbiamo raccolto e completato, la nuova illuminazione e i colori saturi sono un tripudio di brillantezza e vivacità, e tutti i capitoli hanno beneficiato del medesimo trattamento. Forse solo Rypto’s Rage ha una palette cromatica impercettibilmente più smorta, ma nel quadro generale si tratta di un’inezia che non inficia questa splendida operazione di totale ristrutturazione. Bisogna oltretutto dire che i ragazzi di Toys for Bob non hanno mai avuto accesso al materiale originale, pertanto va fatto un ulteriore plauso per aver ricreato i mondi di gioco con gran creatività e stando attenti alle proporzioni e alle distanze che, come è noto, sono cruciali in un platform.
I comandi sono stati riammodernati e sono senz’altro più fluidi, ad accezione dell’attacco in carica che presenta sempre il medesimo difetto: durante l’abbrivio per la cornata, la telecamera è troppo vicina e rende le sterzate improvvise o gli indirizzamenti un po’ farraginosi. Ciò si nota in particolar modo col primo capitolo, mentre nel secondo, e soprattutto in Year of the Dragon, i controlli sono più morbidi. Anche le sezioni a nuoto avrebbero potuto beneficiare di una nuova mappatura dei comandi, anziché lasciare la medesima di un tempo, ormai desueta.
Al di là di questi piccoli mancati svecchiamenti al sistema di controllo, Spyro: Reignited Trilogy si configura come un remake davvero coi fiocchi, ossia quanto di meglio – e in realtà anche di più – di quanto ci sarebbe potuti aspettare.
+ Tante piccole migliorie che rendono moderni dei classici senza tempo...
9.0
Spyro: Reignited Trilogy potrebbe rilanciare la serie di Insomniac nonostante il genere non sia più in voga come vent’anni fa. Toys for Bob è forse lo sviluppatore più adatto a godere dell’eredità lasciata in dote, e l’uso dell’Unreal Engine 4, qui egregiamente utilizzato, potrebbe essere il punto da cui ripartire.
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Voto Recensione di Spyro Reignited Trilogy - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Tecnicamente è stato fatto un lavoro sorprendente, davvero encomiabile
-
Tante piccole migliorie che rendono moderni dei classici senza tempo...
Contro
-
Anche se alcuni accorgimenti al sistema di controllo avrebbero potuto eliminare un paio di difetti storici
Commento
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