Spider-Man: Far From Home Recensione no spoiler | Peter giramondo
La seconda avventura di Peter Parker arriva al cinema il 10 luglio. Ecco la recensione del film!
a cura di Marcello Paolillo
Senior Staff Writer
Spider-Man è il personaggio che più di ogni altro ha rappresentato – e rappresenta tuttora – un bel grattacapo per Marvel, di cui al momento detiene i diritti in co-proprietà con Sony Pictures. Dopo la trilogia di Raimi, incluso il dimenticabilisissimo terzo episodio, e la dignitosa accoppiata degli The Amazing Spider-Man di Mark Webb (abortita per via delle incapacità creative di Sony), Marvel Studios ha deciso di far ripartire il personaggio da un ‘Bimbo Ragno’, giovane e inesperto ma quantomeno capace di farci schivare l’ennesima (e un po’ pietosa, a lungo andare) morte di Zio Ben e le conseguenti ‘grandi responsabilità’. Perché l’avere grandi poteri’ è ormai chiaro anche ai sassi. A fronte di tutto questo, Peter Parker doveva essere innestato nel luogo a lui più consono: il MCU. Dopo un primo capitolo ‘sobrio’ e forse troppo legato a quella visione episodica tipica del Marvel Cinematic Universe (Spider-Man: Homecoming), Jon Watts ci riprova e dà all’Uomo Ragno un sequel più autoriale e maturo, in grado di chiudere più che degnamente la Infinity Saga della Fase 3.
Buon viaggio, Peter Parker!
Spider-Man: Far From Home è infatti un film dotato di uno stile più vicino a quello dell’Uomo Ragno di Raimi (con le dovute differenze, sia chiaro), piuttosto che rappresentare l’ennesimo cinecomic di transizione tra un Avengers e un altro. L’avventura europea di Peter è infatti un capitolo a se stante, un divertente (e divertito) omaggio ai fumetti di Stan Lee e Jack Kirby che finalmente innesta nel MCU uno dei cattivi più interessanti e meno sfrutttati di sempre: Mysterio. Partiamo dalla trama (occhio agli spoiler di Avengers: Endgame, nel caso foste così sprovveduti da non averlo ancora visto): Tony Stark è morto. La popolazione è rimasta senza il suo Iron Man a difendere la Terra dalle insidie provenienti da galassie lontane. Thanos è stato sconfitto, ma in molti temono che la minaccia possa ripresentarsi sotto altre forme, un giorno. Lo stesso Peter Parker, dilaniato dalla scomparsa del suo mentore, fatica molto a rimettersi in piedi, tanto che approfitta di un viaggio studio in Europa per darsi una mossa e tentare così di rimettersi in gioco. Poiché, nonostante tutto, la vita continua.
Peccato solo che una volta giunto a destinazione, nella nostra bellissima Venezia, Peter viene contattato da un redivivo Nick Fury – di nuovo al comando dello S.H.I.E.L.D. – che a corto di supereroi chiede al giovane Arrampicamuri di aiutarlo in una missione piuttosto delicata contro alcuni giganteschi mostri elementali, il tutto al fianco di Quentin Beck – alias Mysterio – un ‘eroe’ proveniente da una dimensione parallela alla nostra (Terra-833). Avrà così inizio una nuova avventura per il nostro Amichevole Ragno di Quartiere, che più di ogni altro è inquadrato come fosse una versione ‘junior‘ del compianto Iron Man. Tanto che proprio il ritmo e lo stile di Far From Home ricordano molto da vicino quelli della prima avventura di Tony Stark/Robert Downey Jr. datata 2008. Ed è qui che entrano in gioco le ‘grandi responsabilità’: Peter non è più un ragazzino, e per questo dovrà affrontare tematiche più adulte come la perdita di persone care e i primi amori (qualcuno ha forse detto MJ?). Anche la minaccia che fa da sfondo alla vicenda è meno blanda del previsto, nonostante il tutto si risolva sempre e comunque a suon di ragnatele e battutine (dopotutto, non ci saremmo aspettati nulla di più e nulla di meno).
Tom Holland è assolutamente perfetto – di nuovo – nel vestire la calzamaglia rossa e nera di Spider-Man, tanto che ormai sarebbe davvero difficile vedere un altro attore prendere il suo posto. Anche il Mysterio di Jake Gyllenhall non sfigura affatto, risultando tanto enigmatico quanto affascinante (le sequenze che lo vedono protagonista sono sicuramente le più riuscite e spettacolari dell’intera pellicola). Tornano anche la simpatica cricca di comprimari del buon Peter, dall’amico fidato Ned a MJ, passando per la procace zia May (interpretata nuovamente dalla bellissima Marisa Tomei). Dove il film funziona, però, è nell’essere una critica sensata al concetto stesso di ‘supereroe in calzamaglia’, tanto che il nostro Spidey dovrà spesso mettersi in discussione proprio sotto questo punto di vista. Sebbene purtroppo manchi un’importante dose di epica e serietà fondamentali quando si raccontano storie di questo genere. Quindi no, non si tratta del miglior film dedicato al personaggio né una pellicola in grado di spodestare i primi due – seminali – capitoli di Raimi con Tobey Maguire (e forse neppure il secondo The Amazing, coi 15 minuti finali più emozionanti di sempre per un fan dell’Uomo Ragno). Una cosa è certa: se una delle due consuete sequenze ‘dopo i titoli di coda’ sarà davvero l’aggancio a un eventuale Spider-Man 3 (tranquilli, non vi riveleremo nulla), il meglio deve ancora venire.
+ Mysterio è un gran bel villain
+ Sequenze mid e post-credit clamorose
- Sicuramente non il miglior film dedicato a Spider-Man
7.9
Spider-Man: Far From Home è un capitolo dotato di stile, leggerezza e soprattutto ritmo. Le avventure europee di Peter Parker funzionano, con decine di rimandi ai fumetti di appartenenza (e un vilain all’altezza della situazione), tanto che sotto questo aspetto i problemi sono pressoché nulli. Peccato solo che la pellicola di Jon Watts sia priva dell’epica necessaria a raccontare i dilemmi dell’eroe in crisi, cosa che allo Spider-Man di Holland manca sin dal suo debutto ufficiale in Civil War. Magari con il terzo episodio…
Voto Recensione di Spider-Man: Far From Home Recensione no spoiler | Peter giramondo - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
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Divertente, frizzante e mai noioso
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Mysterio è un gran bel villain
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Sequenze mid e post
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credit clamorose
Contro
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Manca della giusta dose di epicità
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Sicuramente non il miglior film dedicato a Spider
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Man