Tribeca Games Spolight 2023 | Tutti gli annunci e i trailer

Torna l'appuntamento con i videogiochi selezionati dal Tribeca per il suo Games Spotlight: vediamoli nel nostro riassunto di recap.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Durante lo scorso anno, il Tribeca Games Spotlight aveva permesso di scoprire da vicino alcuni interessanti progetti – tra i quali sicuramente spiccavano le presenze di A Plague Tale: Requiem, di Oxenfree II, di Immortality e di As Dusk Falls.

Per quanto concerne l'edizione di quest'anno, invece, non c'erano anticipazioni significative e gli organizzatori sono rimasti abbottonati in merito a quali fossero i giochi selezionati per un approfondimento in compagnia degli sviluppatori.

Vediamo quindi, insieme, chi è salito sul palco virtuale del Tribeca a tinte videoludiche.

A Highland Song

Il primo gioco presentato è stato A Highland Song, un'avventura bidimensionale illustrata che sembra puntare sull'esplorazione e le emozioni. Vestirete i panni di una teenager che vuole vedere il mare per la prima volta, nelle highland scozzesi – e nel loro peculiare meteo.

Gli autori in precedenza hanno realizzato Heaven's Vault80 Days e sottolineano come il loro scopo sia quello di creare videogiochi con la narrativa al centro. In un certo senso, anche questo gioco somiglia a 80 Days, perché si inizia da un punto preciso e si decide come raggiungere quello finale, trovando la propria strada. Potremmo definirlo un videogioco di viaggio a tutti gli effetti.

«Tutto quello che il personaggio fa deve avere senso dal punto di vista narrativo» spiegano gli autori, che hanno deciso che il modo migliore per realizzare un gioco su questa storia fosse renderlo un'avventura platform.

In un certo senso, è anche un gioco "turistico", perché gli scenari si basano davvero sulle ambientazioni e le tradizioni delle Highlands. Anche gli stessi autori, da ragazzi, si sono smarriti nelle Highlands e si sono rifatti a quelle emozioni: «la meraviglia e la paura» del ritrovare la propria strada. Unendo quelle sensazioni alle influenze artistiche della loro famiglia, gli autori hanno creato A Highland Song.

Goodbye Volcano High

È il momento di Goodbye Volcano High, che è ormai vicino alla sua uscita. Gli autori raccontano come lavorino ormai in remoto per quattro giorni alla settimana e tutti si sentono coinvolti, perché possono votare nelle decisioni che il team prende.

Il concept di Goodbye Volcano High prova a rispondere a una domanda non semplice: cosa faresti se sapessi che ti rimane solamente un anno? È un gioco che sicuramente parla delle ansie della nostra epoca, ma le mescola ad altri elementi che la alleggeriscono, come... i dinosauri e lo stile anime. A suo modo è un dating sim, ma «non volevamo che fosse essenzialmente solo dating, volevamo che potesse parlare anche del tema della fine del mondo» spiegano gli autori al Tribeca.

Come suggeriscono gli asset del gioco, la musica è al centro della sua narrativa e anzi «non c'è una singola performance che non sia parte del comparto narrativo: è come avere un dialogo, ma in questo caso c'è la musica» spiegano gli sviluppatori.

I protagonisti stanno valutando se potrebbero avere un futuro da musicisti, ma il gioco li mette di fronte al fatto che forse non avranno un futuro – e basta. «Vogliamo trasmettere un messaggio che spinga le persone a esserci le une per le altre, a volersi bene, anche quando le cose fanno paura».

Chants of Sennaar

Il terzo gioco mostrato è Chants of Sennaar, titolo francese che si basa sul mito di Babele. Ovviamente, il linguaggio usato dal gioco sarà parte fondamentale dell'esperienza, poiché bisognerà decifrarlo. Ci saranno anche meccaniche di esplorazione e da puzzle, oltre ad alcune fasi stealth.

Incontreremo dei personaggi che cercheranno di aiutarci durante il nostro viaggio, come un interprete. «Vogliamo trasmettere che la violenza non è il modo di risolvere le cose» spiegano gli autori, che per la direzione artistica si sono basati sui fumetti europei degli anni '80.

«Il gioco vi invita in un viaggio fatto di apertura e accoglienza» sottolinea il team di sviluppo, che promette tanti misteri da risolvere all'interno del suo gioco, in uscita a settembre su PC e tutte le console di vecchia generazione.

Nightscape

Un gioco di avventura in 2.5D. Giocheremo nei panni di una astronoma che osserva il cielo, chiamata in questo caso a risistemare le stelle cadute. Gli autori pensano che «le persone non sanno tanto sulle costellazioni, soprattutto su quelle più grandi». Così, hanno indagato sulle leggende e il culto dietro le costellazioni, per portarci a scoprirle in questa avventura.

Per comporre la colonna sonora, la forte ispirazione di Mezan Studios è arrivata dagli scenari mediorientali. Durante il viaggio, la nostra protagonista incontrerà anche dei nemici che proveranno ad ostacolarla, con cui la vediamo interagire anche attraverso una sorta di rampino che li tira verso di sé.

«Guardare le stelle è uno dei miei hobby» rivela uno degli autori, «vengo dalle Filippine», dove effettivamente le stelle si vedono eccome, assicura.

In questo caso, niente finestra di lancio per il gioco.

Stray Gods

Il prossimo gioco sul palco virtuale è Stray Gods. Si tratta di un vero e proprio videogioco-musical dove voi controllate la musica. Inutile dire che il comparto sonoro sia al centro dell'esperienza. La nostra protagonista erediterà i poteri degli dei greci nel mondo moderno (!), quando una dea morirà tra le sue braccia, rendendola la sua eletta. Ma come fai a vivere da dea greca nel mondo moderno?

Al di là dell'anima musical, il titolo è descritto anche come un gioco di ruolo. La direzione artistica illustrata fa molto visual novel, ma gli sviluppatori parlano di tante possibilità di scelta che influenzano l'andamento e anche il prosieguo della musica. Per il gioco, che vede nel cast anche Troy Baker, gli sviluppatori hanno coinvolto anche talenti di Broadway, che ha molto senso per un videogioco musicale.

«Abbiamo dei personaggi molto sfaccettati, tutti potrebbero diventare il vostro preferito» rivelano gli sviluppatori, che tenevano particolarmente alla caratterizzazione e alla scrittura dei loro protagonisti.

«I giochi parlano di gioia e ci piace ricordare che anche crearli, può essere una gioia» chiudono gli autori. Stray Gods arriva il 3 agosto.

The Expanse - A Telltale Series

Il ritorno del nome di Telltale si sposa al franchise di The Expanse. Il modello è quello tradizionale dei giochi della compagnia: le scelte influenzano lo svolgersi degli eventi e di conseguenza il destino dei nostri protagonisti.

Dobbiamo dire che dal punto di vista delle animazioni c'è un importante salto in avanti rispetto alle vecchie produzioni di casa Telltale, che doveva tenere particolarmente all'atmosfera di The Expanse. Il videogioco vuole portare quello che conoscete dello show anche nel videogioco, ma rendendolo «adatto a essere vissuto con gli stick analogici». Via via vi chiedere quale sia l'opzione giusta da scegliere, ad analizzare i pro e i contro di ogni decisione. Ribadiamo, è una cosa molto telltaleosa.

Il gioco, ricordiamo, è sviluppato anche da Deck Nine, recentemente autori di Life is Strange: True Colors e noti proprio per i loro titoli narrativi. Inutile dire che è stato fatto un importante lavoro di mo-cap per dare vita a questi personaggi all'interno del videogioco.

«Un esempio di buono storytelling è quando continuo a pensare a un gioco quando l'ho finito da tanto» racconta uno degli autori, augurandosi che possa succedere lo stesso con The Expanse.

Despelote

Nel 2001, l'Ecuador si era quasi qualificato per i mondiali di calcio: il gioco ci racconta quella prospettiva da parte di un bambino di otto anni, mentre il Paese intero impazzisce per il calcio, in attesa di quella qualificazione alla Coppa del Mondo.

È un ricordo rimasto nel cuore degli sviluppatori, che hanno anche notato la differenza nel culto del calcio quando si sono trasferiti negli Stati Uniti. «Cosa c'è di così interessante nel calcio?» si è chiesto l'autore, che ha deciso di provare a rispondere in un videogioco: questo.

Il gioco è realizzato in tre dimensioni per garantire un buon senso alla fisica della palla, ma con questa direzione artistica illustrata sicuramente non è stato facile. Per rendere ancora più autentica l'atmosfera ecuadoregna del gioco, le battute sono improvvisate e doppiate da persone locali.

«I miei genitori non sono fan del calcio, ma l'entusiasmo era così grande, in quel momento, che coinvolse persino loro» racconta l'autore. «Il gioco è basato sull'amore che abbiamo provato in quel momento, sui nostri ricordi. Spero che possa essere coinvolgente per le persone, che possano vivere quello che abbiamo vissuto noi».

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