È normale, quando si pensa al genere dei simulatori di vita, che a venire in mente sia The Sims. La celebre saga di casa Maxis, divenuta un sempreverde del mondo videoludico, è quella che più di tutti ha avuto una straordinaria costanza, sia in termini di aggiornamenti che nelle attenzioni del pubblico.
Così, dopo il successo del primo capitolo, EA è andata a costruire su quella base, con The Sims 4 che è arrivato nel 2014 – sì, ormai dieci anni fa.
Da qualche tempo, sappiamo che la compagnia sta lavorando a The Sims 5, conosciuto con il nome in codice di Project Rene, e che dovrebbe coesistere in qualche modo con The Sims 4.
L'aspetto interessante, però, è che quando Project Rene arriverà, potrebbe trovare sul mercato parecchi concorrenti agguerriti, che proveranno a loro modo a ritagliarsi una fetta di appassionati di life simulator.
Se, come chi vi scrive, rientrate nella categoria, passiamo in rassegna cosa potrebbe attenderci nelle nostre vite virtuali future.
The Sims e la vita frammentata
Penso ci sia un aspetto che mette d'accordo tutti, a tema The Sims: il modello di monetizzazione, che da qualche tempo è diventato free-to-play, è sempre stato molto aggressivo con le espansioni.
Con The Sims 4 lo è diventato così tanto che abbiamo expansion pack, stuff pack e via dicendo, con aggiunte continue e costanti. Il risultato è che l'esperienza ne esce un po' frammentata, poiché c'è praticamente un pacchetto aggiuntivo da comprare a parte per fare un po' di tutto, e un neofita potrebbe sentirsi un po' confuso.
E con "un po'" intendo che, in questo momento, su Steam sono disponibili 79 pacchetti aggiuntivi da comprare a parte e aggiungere a The Sims 4 – che vanno dalle case in affitto ai castelli, passando per la vita da ranch, per la possibilità di avere cani e gatti, di studiare all'università, di trasferirsi su un'isola e via dicendo.
Se si comprassero tutti i pacchetti, allo stato attuale (sconti compresi, quindi), si spenderebbero 800,82€, suggerisce Steam. Penso che questo dia già di per sé un'idea chiara sia di quanto il gioco sia stato supportato con novità in questi dieci anni, sia di quanto frammentata e sballottante sia l'esperienza nel suo insieme – dato che servirebbe una bussola per capire in che pacchetto sia quella feature che magari vi interessava in particolare.
Sappiamo anche, però, che l'idea del publisher è quella di affiancarlo a The Sims 4, che dovrebbe venire supportato anche dopo il lancio del suo potenziale erede. Difficile, quindi, immaginare come i due giochi differiranno, con Project Rene che potrebbe magari essere una sorta di "piattaforma a tema The Sims", a quanto pare accessibile anche da smartphone (lo suggeriva uno dei video di presentazione pubblicati da EA).
Ma siamo nel campo delle teorie. Per ora, le certezze sul prossimo The Sims riguardano il fatto che proporrà delle feature per la socializzazione (ad esempio, costruire la casa insieme a un amico, ma solo se lo vorrete) e che ovviamente la personalizzazione sarà un suo piatto forte.
E, come dicevamo, c'è anche la certezza che intanto numerosi concorrenti proveranno a prendere una parte del suo pubblico, consci che gli amanti dei life simulator rimangono coinvolti in un gioco per molto, molto tempo, se è ben costruito come è sempre stato The Sims.
Life by You
Probabilmente Life by You è il più noto degli aspiranti "nuovi The Sims", essendo firmato da Paradox Tectonic e pubblicato dai veterani di Paradox Interactive (Crusader Kings III, per dirne uno).
Il gioco si propone come un simulatore di vita in cui «plasmare il mondo» che andremo a giocare, con la promessa di poter controllare ogni aspetto degli umani, delle città, delle storie che vivremo.
È effettivamente uno dei punti chiave spesso richiesti dai fan di The Sims: un maggior controllo sulla vita dei propri Sim, che sia per le scorrazzate in città (che nella saga Maxis sono sempre state piuttosto castrate) che per la parte professionale della vita.
In merito a Life by You, l'idea degli sviluppatori è quella di farci giocare in un mondo aperto, «vai in campagna in auto o in bici», affermano, con delle missioni da completare e conversazioni che avverranno tra le persone con una lingua reale.
«Vivi la vita di un singolo o racconta le storie di molti. Fai carriera. Innamorati. Metti su famiglia» recita la descrizione.
Interessante notare come in questo gioco si controlli direttamente il personaggio, e non la videocamera che "lo spia" dall'alto. La sensazione, stando ai video gameplay (come quello che trovate poco sopra) è di essere effettivamente dentro la casa con il nostro umano virtuale.
A proposito di casa, considerando che le meccaniche di costruzione sono quelle che spesso più appassionano i giocatori di The Sims, sembra che anche Life by You voglia puntarci forte, visto che tra le feature gli sviluppatori annoverano la possibilità di costruire case da sogno e perfino sedi per le aziende, da arredare da cima a fondo.
Insomma, se da un lato sembra che molte cose ricalchino il modello funzionante di The Sims, dall'altro probabilmente Life by You tenterà di dare una profondità diversa ad alcune feature, provando a farci vivere la vita dei nostri alter ego a tutto tondo e, pare, senza costringerci ai confini di un nucleo familiare per volta.
Le ambizioni suonano interessanti e in questo caso non manca nemmeno molto a saperne di più, dato che arriverà su PC il 4 giugno prossimo, in accesso anticipato.
Paralives
Il secondo agguerrito The-Sims-wannabe è l'interessante Paralives, sviluppato da un team completamente indipendente e senza publisher, sostenuto solo dal Patreon di chi ha deciso di finanziare il progetto.
Atteso per il 2025, il gioco viene descritto come una «simulazione di vita dove costruire la tua casa dei sogni, creare dei personaggi e gestire la loro vita come vuoi».
La particolarità che mi ha colpita appena gli ho dato uno sguardo è la direzione artistica, molto diversa sia dallo stile di The Sims, sia di quel che vorrebbe essere realistico di Life by You. Qui abbiamo una sorta di cel-shading e un design dei personaggi che, per qualche motivo, mi ricorda un po' i Life is Strange – o qualcosa a metà strada tra Goodbye Volcano High e Stray Gods, nel tratto.
Sul sito ufficiale, il progetto si descrive in modo tragicamente sintetico:
«Vivi e muori. Ma, almeno, fallo in una bella casa!
Paralives è un gioco indie di simulazione di vita. Costruisci la tua casa dei sogni, crea dei personaggi e gestisci la loro vita come vuoi. Attualmente il gioco è in sviluppo e arriverà su Steam per PC e Mac».
Gli sviluppatori sottolineano in particolare l'esistenza di un sistema di costruzione delle case privo di griglia (che è sempre stata un fondamento di The Sims, invece), con anche la possibilità di inserire oggetti ridimensionabili, muri curvi, mezzanini e scale delle forme che più ci aggradano. Insomma, anche in questo caso è palese come il gioco voglia realizzare le fantasie e le richieste che in tanti anni sono rimaste inascoltate da The Sims.
Paralives vorrebbe offrire anche un open world «ricco di possibilità», dove potremo decidere se concentrarci su amore, carriera, amici, famiglia, bambini, la vita della nostra cittadina, il nostro benessere o un po' di tutto questo – che non sarebbe male, in effetti.
Anche in questo caso, si parla della possibilità di «prendere l'auto o la bici per andare a incontrare i propri amici al parco, al ristorante, alla spiaggia, in un negozio, in montagna, ovunque, davvero!», con quindi un'esperienza che vorrebbe essere continuativa e non per mappe non comunicanti.
«Il nome 'Paralives' è un riferimento a parallel lives (vite parallele, ndr)» spiegano gli sviluppatori, in merito al titolo scelto per il progetto. «che vogliono permettere ai giocatori di avere diverse vite virtuali e di costruire delle case che permettano loro di ospitarle».
Tra i diversi possibili eredi di The Sims, probabilmente Paralives è quello che più mi ha colpito per personalità. Pur essendo realizzato da un team molto piccolo, ha uno stile riconoscibile e le idee molto chiare.
Speriamo che, quando esordirà nel 2025, riesca a rendere realtà tutte le sue ambizioni.
InZoi
Screenshots credit: inZoi Resource
Quello che colpirà di più gli amanti dei comparti grafici fotorealistici è di certo InZoi, invece. Anche perché il pedigree è di quelli di rilievo: sta venendo realizzato da Krafton, lo studio autore del fenomeno PUBG – che sì, è un po' diverso da un simulatore di vita, ma capite anche voi che i mezzi a disposizione del team sono di quelli importanti.
Svelato qualche mese fa e rispolverato di recente, inZOI è realizzato in Unreal Engine 5 e si propone effettivamente come un simulatore iper-realistico (così tanto che la cosa è un po' inquietante, secondo me) dove potremo creare il nostro personaggio, gestirne le relazioni, costruire la sua casa e anche diventare una vera e propria divinità (Black & White, sei tu?), modificando il tempo atmosferico, la città, gli impegni del personaggio e qualsiasi cosa ci aggradi. In pratica, il gioco-sogno per i maniaci del controllo, il che non è affatto male.
Il fatto che si possa controllare ogni aspetto divenendo «come un dio» è stato sottolineato proprio dagli sviluppatori, il che lascia supporre che sarà un aspetto fondamentale negli equilibri di gameplay.
In merito alla descrizione ufficiale, ve la traduco integralmente per aiutarvi a farvi un'idea di che gioco si tratti:
«C'è una vita che hai sempre sognato di avere? Hai bisogno di un'esperienza unica che sfochi i confini tra realtà e immaginazione?
In InZoi puoi controllare liberamente il mondo, come un dio, e rendere realtà la tua vita ideale. Inoltre, piuttosto che vivere semplicemente la vita che ti viene data, puoi diventare il protagonista che conduce la vita che vuole.
È tempo di creare la tua storia in InZoi, dove ti attendono infinite possibilità».
Lo scopo del gioco sarà ancora una volta quello di condurre una vita felice, occupandoci dei bisogni dei nostri alter ego e scorrazzando, anche qui, in un open world in cui trovare punti di interesse, visitare altre case e posti di lavoro – che spazieranno tra i più vari, dal lavapiatti al programmatore.
Sembra che anche le personalità dei diversi protagonisti potranno essere molto articolate: per ora gli sviluppatori hanno parlato di oltre 300 tratti/valori diversi, che mescolati dovrebbero dare vita a persone che si comportano in modo diverso, a seconda delle loro inclinazioni.
La mappa si promette particolarmente grande: gli sviluppatori, secondo PCGamesN, addirittura hanno deciso di ridurla, ma avremo comunque a disposizione già in accesso anticipato ben tre città, di cui una sarà ispirata a Santa Monica.
E, visto che parliamo di città, alcune caratteristiche sembreranno arrivate direttamente da SimCity: ad esempio, potremo regolare il livello di sicurezza di una cittadina, per decidere se sono presenti o no attività criminali che potrebbero minare la nostra tranquilla vita virtuale.
E, cosa fondamentale, possiamo anche gestire la densità della presenza dei gatti. Al di là del sorriso che la cosa può suscitare, sembra che in questo caso potremo quindi avere animali domestici senza dover passare per nessuna espansione, come invece succede con The Sims.
Di recente, un video con la roadmap del gioco ha confermato che il titolo includerà anche un sistema di karma, per cui le azioni passate influenzeranno come gli altri si comporteranno con noi in futuro, e avremo una modalità foto per sbizzarrirci a immortalare quello che succede. Confermata anche la possibilità di guidare l'auto (addirittura anche in soggettiva dall'abitacolo) e di svolgere attività di gruppo con altri giocatori, se lo si vuole.
Non sappiamo ancora se sarà semplicemente su Steam, ma InZoi dovrebbe arrivare già nel 2024, stando all'annuncio comparso sul sito ufficiale di Krafton in merito alle sue release per l'anno in corso.
Vite virtuali
Insomma, da qui al prossimo futuro sembra proprio che il genere dei life simulator possa vivere una nuova evoluzione. È interessante come tutti i progetti che mirano allo scettro di The Sims stiano in qualche modo costruendo anche sulle mancanze della celebre saga di Maxis: tutti avranno un mondo aperto e tutti promettono una grande libertà di approccio ed esplorazione.
Indubbiamente, il focus di InZoi è sull'iper-realismo e sul controllo totale, quello di Life by You è su un'esperienza à la The Sims ma più aperta, mentre Paralives sembra un'esperienza più raccolta e a misura d'uomo, anche nelle ambizioni e nel tocco originale.
In tutto questo, sarà interessante capire cosa invece The Sims 5 deciderà di essere – e se e come a sua volta potrebbe attingere dalle idee dei suoi diretti concorrenti per rendere le nostre future vite virtuali meno "incatenate" (e frammentate) che in passato.
Mentre la vita reale procede, il fronte delle vite virtuali si fa molto intenso, e di solito la concorrenza non fa che stimolare tutti a fare meglio: speriamo che questo vecchio adagio, visti gli sfidanti ambiziosi, possa funzionare anche con The Sims 5.