Shadow of the Tomb Raider: l'ultima tappa nella trilogia che forgerà il destino di Lara Croft

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a cura di Marco Giannotta

Lara Croft: quando pronunciamo questo nome, persino chi non ha mai toccato una console in vita sua sa di chi stiamo parlando. Miss Croft – o semplicemente Lara per i gamer più affezionati – non è solo l’archeologa più conosciuta del mondo videoludico, ma anche una delle più note icone della cultura pop degli ultimi vent’anni. Come per tutte le saghe più longeve, anche la serie di Tomb Raider ha subito nel corso degli anni delle fisiologiche tribolazioni, alternando alti e bassi che tuttavia non sono riusciti a mettere in ombra un personaggio che, nel bene e nel male, è rimasto sempre sulla cresta dell’onda. Lo dimostra il fatto che ancora una volta Lara Croft è pronta a tornare con una nuova avventura, dal titolo Shadow of the Tomb Raider, in arrivo su Xbox One, Playstation 4 e PC il 14 Settembre 2018.
Shadow of the Tomb Raider (SOTTR)
è il terzo ed ultimo capitolo di un’ambiziosa trilogia che ha avuto uno scopo ben preciso: riscrivere la storia delle origini di Lara Croft, permettere all’archeologa di esplorare non solo le tombe più infide e meravigliose, ma anche e soprattutto se stessa. Per la prima volta, lo sviluppo del gioco, pur sotto l’egida di Crystal Dynamics, è seguito dallo studio di Eidos Montréal.

Concludere il viaggio di Lara da innocente studentessa del college a smaliziata predatrice di tombe è impresa non facile. E’ infatti giunto il momento di regolare definitivamente i conti con la famigerata Trinità, una pericolosa setta che mira a dominare il mondo e che ha già incrociato il cammino dell’archeologa nei due precedenti capitoli. Nella narrazione di Shadow of the Tomb Raider, quindi, la lotta con la Trinità diviene centrale, al punto da trasformarsi in una vera e propria ossessione per la protagonista.

La storia di SOTTR comincia da Cozumel, in Messico, per poi proseguire in Amazzonia, nel versante del Perù. La vegetazione più lussureggiante sarà la principale dimora di Lara, alle prese con un’imminete apocalisse Maya, e il gameplay – parola degli sviluppatori – farà esattamente da specchio a questo scenario. In questo terzo ed ultimo capitolo, infatti, i fan che chiedevano ambientazioni più vaste e ancora più esplorabili saranno accontentati. Non a caso, Lara può ampliare gli utilizzi della propria attrezzatura: la corda, ad esempio, ora potrà essere adoperata anche per calarsi da alti picchi e scendere fino in profondità, aumentando ulteriormente la verticalità del level design. Se a questo si aggiunge la possibilità di nuotare per davvero – e cioè di poter effettivamente esplorare a fondo magnifiche cavità subacquee – la struttura del level design si estende al punto da proporre in SOTTR aree più grandi quasi fino al doppio dei più estesi hub incontrati in Rise of the Tomb Raider, con l’aggiunta di percorsi alternativi per giungere alla stessa destinazione (e qui si vuole un po’ strizzare l’occhio ai canoni classici della serie).
Il punto di forza di SOTTR vuole essere proprio questo: votare il gameplay all’esplorazione, coniugandola ad un’analisi sempre più approfondita dell’interiorità di Lara. Essere la spregiudicata eroina che tutti conosciamo, infatti, non implica essere privi di fragilità, anzi, proprio perché si possiedono delle fragilità ci si può trasformare in eroi. D’altronde, è risaputo che il vero coraggio risiede nell’audacia di guardare oltre se stessi e i propri limiti, non nella comodità di rimanere fermi esattamente dove già si è, con le proprie granitiche conoscenze.

SOTTR vuole proporci proprio questo: una protagonista concreta, umana, con dei legami, capace di perseguire i propri ideali per proteggere il mondo e le persone che lo abitano, un’archeologa assennata che desidera scoprire – e non profanare – i miti dell’antichità, meravigliandosi genuinamente dell’incanto della natura e della storia. E si tratta di una protagonista inserita all’interno di mondi altrettanto vivi e pulsanti, in cui ogni cespuglio può nascondere un soldato o un giaguaro, in cui occorre mimetizzarsi col fango per sfuggire a sguardi indiscreti, in cui ogni trappola può essere anche l’ultima.

In Shadow of the Tomb Raider, dunque, Lara è a tutti gli effetti una vera e propria combattente all’ultimo stadio della propria preparazione. E’ letale, sanguinaria, determinata oltre ogni ragione. Il confine fra perseveranza e ossessione si manterrà estremamente labile per tutto il gioco, al punto che alcune decisioni di Lara potrebbero anche apparire impopolari a livello di trama, aumentando la credibilità (e l’umanità) del suo personaggio. Si sa, però: ogni azione produce delle conseguenze perché nessuna scelta può essere fine a sé.

Quale sarà, quindi, il prezzo della verità per Lara? Cosa o chi dovrà sacrificare per raggiungere il proprio obiettivo? Com’è successo a Yamatai e in Siberia, Lara potrebbe dover dire addio per sempre alla propria spensierata gioventù, alla propria vita agiata e alla proprie convinzioni nel nome di un bene superiore che soltanto lei può riuscire a risvegliare. E’ il momento di saccheggiare anche la tomba delle proprie emozioni per portare alla luce una motivazione nuova e tangibile che permetta a Lara Croft di consacrarsi come la Tomb Raider che tutti noi siamo da sempre abituati ad amare.

Vi ricordiamo che Shadow of the Tomb Raider uscirà in data 14 Settembre 2018 su PC, Playstation 4 e Xbox One.

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