Retrospettiva Metal Gear - Episodio 6

Sesto episodio della retrospettiva di Metal Gear: oggi parliamo di Metal Gear Solid: Peace Walker

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a cura di Stefania Sperandio

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Metal Gear Solid, nel 2007, aveva già provato un approdo su console handheld: si trattava di Metal Gear Solid: Portable Ops, che seguiva le vicende di Big Boss sei anni dopo Snake Eater, ma che qualche anno dopo la release cominciò ad avere qualche difficoltà a sopravvivere all’interno della timeline ufficiale della saga. Ad oggi, Hideo Kojima ha dichiarato che, non trattandosi di un “A Hideo Kojima Game”, solo alcune cose relative alla sua trama sono da tenere in considerazione. Il problema, è che non ha mai specificato quali.

La certezza, però, è che c’era ancora spazio per un espressione portatile della saga: anche se inizialmente voleva affidarla ancora una volta al suo team, Hideo Kojima si dedicò anima e corpo a Metal Gear Solid: Peace Walker, che definì senza troppi giri di parole come un vero e proprio Metal Gear Solid 5. Niente spin-off, niente curiosità sul background dei personaggi, ma un capitolo principale della storia, che avrebbe collegato gli eventi di Snake Eater alla rivoluzione di Outer Heaven del primo Metal Gear.

Quando il gioco arrivò sulle PSP europee, era il 17 giugno 2010, e Big Boss era pronto ad un nuovo viaggio, che questa volta non avrebbe affrontato da solo: con lui, infatti, c’era un’intera truppa di Militaires Sans Frontieres.

peace walker kaz paz

Big Boss non può più tirarsi indietro e, spinto sia dalla voglia di aiutare la ragazzina che da quella di scoprire la verità su The Boss, acconsente al trasferimento degli MSF in Costa Rica. Partendo dalla loro piattaforma galleggiante, battezzata Mother Base, Big Boss raggiunge una serie di mappe dell’area su cui dovrà investigare e comincia a sospettare, fianco a fianco con Kaz, che la CIA possa aver introdotto nel Paese perfino delle armi atomiche.

Capitolo II: Un Paese senza un esercito

Per approfondire le sue ricerche, Big Boss decide di contattare i Sandinisti, il gruppo di guerriglieri fuggito dal regime di Somoza in Nicaragua, mentre Paz comincia a collaborare con gli MSF fornendo loro contatto via radio. Snake riesce quindi a parlare con Amanda Valenciano Libre, leader del fronte sandinista, che gli conferma che le truppe non identificate fanno effettivamente parte della CIA, anche se il loro scopo – visti gli armamenti avanzati e il dispiegamento di forze – potrebbe non essere solo il respingimento dei guerriglieri. Mentre i due sono impegnati a discutere, vengono attaccati da dei droni che portano via Chico, il fratellino di Amanda.

Snake prosegue la sue ricerche e, quando si imbatte nuovamente nella donna, i droni tentano di rapirla, ed è lui a liberarla, anche al costo di ferirla nella caduta. Aggregata alla Mother Base degli MSF per essere curata, Amanda chiede quindi al Serpente di salvare Chico, che potrebbe anche essere utile per la sua conoscenza dell’area di montagna in cui dovrà poi andare a scoprire dettagli sulle possibili armi nucleari introdotte dalla CIA in Costa Rica.

Rinvenuto Chico, il bambino confessa a Big Boss di aver visto una barca, un treno e infine diversi camion trasportare qualcosa oltre il Monte Irazu. Chico non è però in grado di fornire informazioni utili sull’altro versante della montagna, visto che sostiene che l’area sia sorvegliata da un mostro che lui chiama “el basilisco“. Infine, quando Big Boss fa per portare via il bambino, questi gli chiede di ucciderlo, schiacciato dal senso di colpa di aver parlato con gli agenti della CIA e di aver quindi tradito i suoi compagni sandinisti. Visto l’atteggiamento del giovane, Big Boss lo istruisce come un soldato, spronandolo a continuare a vivere e combattere e convincendolo quindi a seguirlo alla Mother Base, dove ritrova sua sorella Amanda.

peace walker gameplay

Dapprima d’accordo con Coldman, Emmerich si è tirato indietro quando questi si è detto intenzionato a sferrare davvero un attacco nucleare mediante il Peace Walker, e vuole ora lavorare per fermarlo. I tempi, però, sono strettissimi, visto che sia l’arma che i missili nucleari saranno testati entro cinque giorni. Per riuscire nel suo intento, Emmerich decide di unirsi agli MSF e di lavorare per loro, mettendosi all’opera per realizzare una nuova e ulteriore arma bipede, che sarà stavolta al servizio di Big Boss. L’ingegnere raccomanda anche al comandante di rintracciare la dottoressa Strangelove, che ha progettato il pod mammario dell’intelligenza artificiale che governa il Peace Walker. Il tempo scorre prezioso e Big Boss deve subito tornare in azione.

Capitolo III: L’Eroe Fantasma

Cercando di raggiungere l’area in cui è stato spostato Peace Walker, Big Boss si imbatte in una ragazza da sola nella foresta, Cecile Cosima Caminades, ornitologa francese che, mentre cercava di registrare i versi degli uccelli, ha finito con il catturare la voce di The Boss che poi Big Boss ha sentito sul nastro portatogli da Galvez. Dopo la registrazione, Cecile è stata catturata e condotta in un luogo sconosciuto da una donna, prima di riuscire a liberarsi, fuggire e infine smarrirsi nella foresta. Snake comprende che si tratta dell’amica scomparsa di Paz e, soccorrendola, la invia alla Mother Base affinché possa ricevere tutte le cure del caso.

Arrivato nei pressi della struttura nemica e a caccia di una scheda ID che gli consenta l’accesso, Big Boss viene contattato da Kaz, che gli fa notare alcune contraddizioni inquietanti: sebbene sia stata proprio Cecile a registrare il nastro, infatti, la ragazza non ha mai incontrato Paz. Paz, dal canto suo, aveva invece assicurato che l’autrice della registrazione fosse una sua amica. Incalzato dalla necessità di fermare il Peace Walker prima che sia troppo tardi, Big Boss non ha il tempo di preoccuparsi della cosa e prosegue il suo cammino, incrociando anche un cavallo bianco andaluso identico a quello che cavalcava solitamente The Boss. Sempre più rapito dai ricordi e dai rimorsi per quanto successo dieci anni prima, si ritrova finalmente al cospetto della dottoressa Strangelove, anche se l’incontro non è dei migliori: quest’ultima lo accusa infatti dell’omicidio di The Boss, che ha sconvolto anche la sua vita facendole perdere la bussola, al punto che si è messa al lavoro per realizzare un’intelligenza artificiale che in qualche modo riportasse vita la personalità e gli intenti della leggendaria eroina. La dottoressa, che ha collaborato alla creazione del Peace Walker, ha chiesto in cambio alla CIA l’accesso ai file segreti su The Boss, riuscendo così ad assegnare alla sua intelligenza artificiale tutti i tratti della soldatessa. Strangelove ritiene infatti che una mente come quella di The Boss, anche se solo artificiale, sia quella che serve per governare il Peace Walker e il suo incarico di rispondere agli attacchi nucleari che il blocco orientale potrebbe lanciare.

amanda boss

Iracondo, Big Boss tenta di scagliarsi contro il pod mammario per distruggerlo, comprendendo anche che la voce registrata da Cecile era quella dell’intelligenza artificiale, ma quest’ultima comincia a parlargli per farlo tornare in sé. I ricordi, però, sono troppo forti, con il trauma dell’operazione Snake Eater che torna a galla e sconvolge Big Boss al punto da fargli perdere i sensi.

Ripresa conoscenza, l’uomo deve affrontare Chrysalis e distruggerlo, prima che Kaz lo contatti per accusarlo di non essere in grado di dimenticare quanto successo con The Boss. Big Boss, però, non ci sta, e gli assicura che non solo è tutto a posto, ma anche che distruggerà il pod mammario dell’intelligenza artificiale, ponendo la definitiva pietra tombale sull’eroina, in qualsiasi sua forma. Dentro sé, però, Big Boss rimane turbato e teme anche che quanto raccontatogli da EVA al termine dell’operazione Snake Eater sul ruolo avuto da The Boss nella missione possa non essere vero. Chi era davvero The Boss e perché ha disertato nell’Unione Sovietica? John non è più sicuro di saperlo.Il tempo per pensarci su, però, non c’è: Huey comunica infatti di aver individuato la posizione del Peace Walker e del suo pod mammario, che si preparano al lancio nucleare.

peace walker boss fight

È il momento di riorganizzarsi: sventato il lancio contro la Mother Base, Big Boss e Kaz si convincono che Coldman abbia rapito Paz per ricavare informazioni sui piani dell’URSS, al quale la ragazza è legata grazie a Galvez. Decidono quindi di affidarsi nuovamente ai sandinisti che, guidati da Amanda, riescono ancora una volta a rintracciare il Peace Walker, che si trova nei pressi del Lago Cocibolca. In aggiunta, il professor Huey Emmerich, altro ingegnere dell’arma insieme a Strangelove, rivela anche che visto che il carro nucleare è pronto, il primo lancio sarà sicuramente sferrato entro due giorni dalla base statunitense che si trova presso il lago. La data è storica: in quei giorni, infatti, si svolgeranno a Vladivostok gli incontri per il trattato SALT II, che dovrebbe limitare gli armamenti nucleari dei due blocchi coinvolti. Cosa accadrebbe se, mentre le discussioni procedono, venisse lanciato un missile da una base statunitense?

Il rischio è ormai altissimo: il comandante degli MSF chiede ai suoi soldati di lasciare la Mother Base, ma questi si rifiutano, sicuri che il Boss eviterà qualsiasi attacco. I sandinisti, invece, decidono di tornare sul campo, lasciando la piattaforma.

Capitolo V: L’Illusione della Pace

Arrivato nella base il 23 novembre, Big Boss scopre che quest’ultima, per quanto statunitense, è sorvegliata da soldati sovietici. Mentre Paz lo avvisa in un video messaggio del fatto che Coldman sia ormai già pronto ad impostare il lancio, l’eroe si fa largo tra i numerosi nemici, fino a raggiungere finalmente il direttore. Quest’ultimo gli rivela di aver già inserito nel Peace Walker i dati di un finto attacco sovietico agli Stati Uniti: in questo modo, l’IA dell’arma selezionerà un obiettivo per sferrare la rappresaglia nucleare, senza se e senza ma. Avendo debitamente modificato la lista dei possibili target, però, Coldman sa perfettamente che l’obiettivo sarà la base degli MSF.

Secondo Coldman, l’attacco senza esitazioni da parte di una macchina come il Peace Walker porterà finalmente al crollo della teoria del deterrente nucleare: vista la facilità con cui sarà possibile eseguire un attacco artificialmente, i due blocchi protagonisti della Guerra Fredda dovranno lasciare spazio al buon senso e dire addio alle armi atomiche. Nella stanza, dove è presente anche Paz, fa il suo ingresso il professor Galvez, che ha spalleggiato Coldman fin dall’inizio: l’uomo, però, rivela di chiamarsi Vladimir Alexandrovich Zadornov, e di aver spalleggiato Coldman solo con l’intento finale di rubare il Peace Walker. Al diavolo, insomma, la sua idea di pace: Zadornov vuole per l’URSS l’arma nucleare, ed ha già in mente un piano molto chiaro che prevede di lanciare un missile contro Cuba. Il mondo assisterà quindi all’attacco di un Paese gestito dagli occidentali ma che simpatizza per l’URSS, con tutto il Sud America che reagirà di conseguenza, sferrando un duro colpo alla possibile vittoria della Guerra Fredda da parte degli USA.

peace walker boss kaz

Zadornov ordina quindi a Coldman di inserire i dati da lui indicati per il lancio e arriva a sparargli per costringerlo. Si prepara poi ad uccidere Big Boss, conscio che la morte di un tale eroe, sempre per mano degli USA visto che ci troviamo in una base teoricamente statunitense, scatenerà ulteriormente le forze sudamericane contro il blocco occidentale. Prima che possa dare seguito alle sue parole, però, gli MSF e le truppe sandiniste guidata da Amanda fanno irruzione nella stanza, con l’intento di mettere in salvo Big Boss. Piegato Zadornov, i soldati sandinisti inneggiano quindi a Vic Boss, il comandante vittorioso che è riuscito a farli tornare nel loro Nicaragua.

La crisi sembra finita: Strangelove si scusa con Big Boss per averlo torturato, dichiarando che voleva solo ricreare The Boss con la sua intelligenza artificiale. A bordo dell’elicottero che sta portando via tutti, l’arrestato Zadornov sembra ormai arreso, mentre il ferito Coldman ha ancora una carta da giocare: servendosi del terminale nella sua valigetta, completa l’ordine di lancio nucleare. Peccato, però, che il Peace Walker fosse ormai impostato per Cuba, e non per la Mother Base. In aggiunta, il direttore ha fatto in modo che non solo il Peace Walker ricevesse i dati di un finto attacco URSS al quale controbattere, ma anche il NORAD, il centro americano di difesa aerospaziale. Starà qui, la differenza tra i due: mentre il Peace Walker non avrà problemi a lanciare una rappresaglia nucleare, secondo Coldman gli esseri umani che lavorano al NORAD, e che non hanno modo di notare che i dati sull’attacco URSS sono falsi, non avranno mai il coraggio di rispondere con un altro attacco. Ecco perché Peace Walker è la pietra tombale definitiva sul deterrente nucleare.

Quella di Coldman è pura follia: mentre agonizza per le sue ferite, l’uomo non si rende conto che, in assenza del presidente impegnato con SALT II, gli uomini di Washington ricevono i dati del lancio URSS e si preparano ad agire di conseguenza, dichiarando l’allerta DEFCON 3, il massimo in tempi di pace. Mentre Kaz supplica Coldman di interrompere la trasmissione del lancio, l’ormai ex direttore rimane fermo nelle sue convinzioni e, con il gesto della vittoria e la parola “pace”, muore per le ferite. Con lui, è perso per sempre anche il codice di blocco del lancio.

Una situazione disperata richiede misure disperate: Big Boss ingaggia lo scontro con il Peace Walker, nel tentativo di fermare la trasmissione dei dati sull’attacco URSS e di bloccare la successiva rappresaglia. Lo scontro è impari ma Snake riesce a devastare il pod mammario dell’IA e il carro armato: nonostante sia poco più di un rottame, però, il Peace Walker continua a trasmettere al NORAD i falsi dati di un attacco da parte dell’URSS. Disperato, Big Boss, insieme a Huey e Kaz, pensa di provare a far cadere l’arma nel lago, sperando che l’acqua rovini la sua IA e interrompa quindi la trasmissione dati. Mentre cerca un modo per riuscirci, gli uomini del NORAD passano all’allerta DEFCON2 e, in mancanza di una risposta da parte del presidente, si prendono la responsabilità del lancio di rappresaglia contro l’URSS.

peace walker boss

Outer Heaven

È un giorno nuovo, per gli MSF: ora che Paz non può più frequentare la sua scuola a causa del legame con Zadornov e che anche Strangelove si è unita alla truppa di Big Boss, i soldati dell’uomo hanno recuperato la testata atomica dal fondo del Lago Cocibolca e hanno deciso di produrre loro stessi una propria arma nucleare. È la nascita del Metal Gear ZEKE, che sarà firmato dal lavoro congiunto del professor Huey Emmerich e della dottoressa Strangelove.

Mentre gli MSF si preparano ad avere un loro deterrente nucleare, nella base si verificano però eventi sospetti: diverse volte, infatti, Zadornov riesce ad evadere dalla sua cella indisturbato. Alla settima volta in cui la cosa si ripete, è Big Boss stesso a mettersi sulle tracce dell’ufficiale sovietico: quando questi fa per attaccarlo, il leader degli MSF gli spara e lo uccide. Zadornov sembra però morire sereno, dichiarando che ha completato la sua missione. Prima che il Boss possa fare qualsiasi cosa, la Mother Base è scossa dall’allerta, perché il Metal Gear ZEKE è stato rubato.

Sconvolto, Big Boss lo raggiunge e scopre che è Paz a controllarlo: quella che sembrava un’innocente studentessa vogliosa di pace è in realtà una spia di una società nota come CIPHER. Dichiara inoltre di chiamarsi Pacifica Ocean e di aver sfruttato le fughe di Zadornov per modificare lo ZEKE e prenderne il controllo. Big Boss è attonito quando Pacifica lo accusa di non aver seguito la volontà del suo ex comandante, Major Zero, lasciandolo per formare gli MSF. La ragazza lo invita quindi ad unirsi alla società, che unendo in sé tutte le società segrete del mondo, vuole controllare l’informazione e gestire il pianeta da dietro le quinte, in modo che si possa arrivare ad una definitiva pace, in un posto in cui il singolo non ha più la forza di cambiare l’equilibrio di tutti gli altri. Questa, per CIPHER, era la volontà di The Boss, e gli MSF possono unirsi all’agenzia e sposarla per esserne l’esercito e il deterrente nucleare. In caso contrario, saranno spazzati via.

peace walker paz

Big Boss non vuole più essere la marionetta di nessuno e risponde negativamente: di fronte al suo rifiuto, Pacifica si prepara a lanciare una testata nucleare contro gli USA, in modo che l’accusa ricada sugli MSF e vengano cancellati dalla faccia della Terra. Prima che ci riesca, però, Big Boss ingaggia lo scontro con lo ZEKE e lo vince. Paz viene sbalzata nell’oceano, che la ingoia senza lasciarne alcuna traccia.

Big Boss viene avvicinato dal suo vice comandante, Kaz, che gli confessa di aver scoperto da tempo i reali intenti di Paz e di CIPHER, capitanata da Major Zero: l’appoggio dell’agenzia ha però consentito agli MSF di crescere ed espandersi, con l’intento finale di annetterli a CIPHER. Big Boss sa che il suo vice punta sempre all’affare e al guadagno e non ha reazioni iraconde con lui. Replica solo che gli MSF dovranno continuare a lavorare all’infuori di qualsiasi società e invita a tenere gli occhi aperti perché, ben presto, il loro potenziale militare potrebbe attirare attenzioni non desiderate.Infine, il comandante Big Boss arringa le sue truppe: gli MSF sono indipendenti, offriranno i loro servizi a chi ne avrà più necessità, a chi non potrà difendersi da solo. Forse, entreranno nella Storia come terroristi, come rivoluzionari—non avrà importanza. Ciò che conterà, è che loro non saranno piegati dall’ideologia di nessuno, dalla bandiera di nessuno. Gli MSF rimarranno tali e, ben presto, avranno anche loro un posto da chiamare casa: una nazione che sarà conosciuta come Outer Heaven.

Tactical Espionage Operations

Metal Gear Solid: Portable Ops e Metal Gear Solid: Peace Walker si assomigliano più di qualsiasi altro episodio nella serie. Sebbene il primo sia stato escluso dagli episodi canonici da Hideo Kojima, moltissime delle meccaniche introdotte sono state riprese nell’avventura di Big Boss in Costa Rica: il gameplay, infatti, è strutturato in diverse missioni, alcune anche opzionali, che il giocatore può completare con un ritmo a sua discrezione e che si svolgono in scenari spesso anche completamente diversi. Niente a che vedere, insomma, con le scorribande a Tselinoyarsk o a Shadow Moses. Peace Walker, per adattarsi alla console su cui girava, è quindi strutturato in diverse frazioni e somiglia all’ultimo episodio uscito all’epoca, Guns of the Patriots, solo per la sua divisione in macro-capitoli.

Non è tutto: il gameplay stealth della serie, debitamente riadattato alla console portatile, aggiungeva anche una robusta componente gestionale, già anticipata da Portable Ops: i soldati nemici possono essere infatti reclutati e hanno ciascuno sue peculiarità e caratteristiche, che li renderanno utili in modo diverso alla causa degli MSF. Ecco quindi la squadra medica che si occupa della salute dell’esercito, la squadra di ricerca e sviluppo che produce nuovi equipaggiamenti, la squadra da combattimento che esegue delle missioni facoltative in giro per il mondo e così via. La componente aggiungeva una longevità straordinaria al titolo e, come ben sappiamo, è diventata la spina dorsale del successivo Metal Gear Solid V: The Phantom Pain.Tra le altre caratteristiche uniche, Peace Walker consentiva anche di selezionare il soldato di cui vestire i panni prima della missione, dandovi quindi la possibilità di interpretare un MSF qualsiasi, sia uomo che donna, durante le vostre missioni. Anche questa, una cosa che poi avremmo rivisto in The Phantom Pain.

peace walker mother base

Ci sono ancora cose in comune con Portable Ops: visto che la serie è sempre stata regina delle sequenze filmate, in questo caso si è deciso di affidarsi ai disegni di Ashley Wood, che ha realizzato le scene in stile fumettistico, consentendo così di avere molti video anche su UMD. Video che però, almeno in Peace Walker, non furono abbastanza, dal momento che il gioco introdusse la meccanica delle audiocassette che aggiungevano dettagli sugli eventi e sui personaggi—prolissamente ereditata, anch’essa, da The Phantom Pain.

Nel suo formato, quello di un gioco portatile, Peace Walker era invece un prodotto ambizioso e di tutto rispetto, scritto con cura per i dettagli e con la voglia di emozionare, conducendo il giocatore verso una discesa negli inferi di Big Boss che, tra armamenti nucleari personali e una truppa pronta a combattere al suo segnale, somiglia sempre meno a Naked Snake e sempre più al comandante di Outer Heaven e Zanzibar Land. Non stupisce se, all’epoca dei lavori in corso, Hideo Kojima definì Peace Walker come “un vero e proprio Metal Gear Solid 5”. L’avventura di Big Boss su PSP puntava in alto e sapeva intrattenere per ore, complice anche l’arrivo della modalità cooperativa per lo svolgimento delle missioni più ostiche. Con il tempo, oltre che uno dei migliori videogiochi su PSP, lo abbiamo scoperto anche essere un anello importantissimo verso The Phantom Pain, del quale ci occuperemo nel prossimo episodio della nostra retrospettiva.

Ci siamo quasi: dopo essere tornati sul campo di battaglia fianco a fianco con Big Boss su PSP, vi diamo appuntamento al settimo e ultimo episodio della nostra retrospettiva per chiudere il cerchio, parlandovi di Ground Zeroes e The Phantom Pain—gli ultimi sforzi di Hideo Kojima all’interno dell’universo Metal Gear.

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