Retrospettiva Metal Gear - Episodio 3

Terzo episodio per la retrospettiva di Metal Gear: oggi parliamo di Metal Gear Solid 2

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

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Kojima non ha mai nascosto di trarre grandissima ispirazione dal cinema: da John Carpenter e il suo Snake Plissken, passando per David e Hal, la serie Metal Gear ha sempre avuto una caratterizzazione che strizza l’occhio al grande schermo, e dopo il primo Metal Gear Solid i nuovi mezzi consentirono al noto game designer di esprimere ulteriormente la sua vocazione registica. Quando fece il suo debutto PlayStation 2, infatti, era venuto il momento di un nuovo episodio, di quel Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty che racconta tantissimo, approfondisce il gameplay e, per la prima volta, consente qualcosa che all’epoca sembrava quasi futuristico: Solid Snake e compagni, ora, hanno degli occhi, una bocca, dei volti espressivi.È l’8 marzo 2002, quando questo nuovo capitolo della serie arriva nei negozi, ponendosi come sequel diretto di quanto visto a Shadow Moses, e promettendo ai videogiocatori un’altra memorabile impresa fianco a fianco con Snake. All’epoca, però, nessuno poteva sapere cosa si intendesse davvero con questa frase.

Ritrovare Solid Snake

Narrativamente, ci troviamo nel 2007, due anni dopo gli eventi di Shadow Moses. Un incappucciato Solid Snake, per niente sorpreso da una battente pioggia di agosto, attraversa il George Washington Bridge, quando ci si lancia oltre per raggiungere una nave sottostante. Si tratta del tanker dei Marine noto come USS Discovery, che sarà sede della sua prossima operazione.

L’eroe di Shadow Moses, infatti, ha fondato insieme ad Otacon l’associazione Philantrophy, che si occupa di impedire la proliferazione nel pianeta di nuovi Metal Gear. Quest’ultima ha appena ricevuto informazioni che vorrebbero il tanker essere intento a trasportare una nuova arma, nota come Metal Gear Ray. Lo scopo dell’ex soldato è quindi quello di infiltrarsi nella stiva, verificare la presenza del Ray e fotografarlo per poterne testimoniare l’esistenza.

Arrivato a bordo del Discovery, Snake si rende però conto che i Marine che scortavano la nave stanno subendo un letale e silenzioso attacco, e ben presto i nuovi arrivati – che portano armi ed equipaggiamenti russi – si impadroniscono del mezzo. A comandare la truppa troviamo il colonnello Sergei Gurlukovich, che aveva già spalleggiato Ocelot a Shadow Moses, fornendo ai terroristi l’Hind-D che poi Snake fu costretto ad abbattere e mostrando interesse all’acquisto del REX.

Nel tentativo di svelare il mistero dell’assalto al Tanker, il Serpente raggiunge quindi il ponte di comando della Discovery, scoprendo che quest’ultima si sta dirigendo in pieno mare aperto, aldilà delle Bermuda: appare insomma chiaro che il Ray, che sta venendo sottratto dagli assaltatori russi, sia oramai pronto all’utilizzo sul campo. Dopo aver abbandonato la cabina, Snake si trova faccia a faccia con una donna, impegnata a parlare proprio con il colonnello Gurlukovich: si tratta di Olga Gurlukovich, figlia dell’alto ufficiale, che viene invitata a lasciare immediatamente la nave per tenere al sicuro il bimbo che porta in grembo. La donna, però, rifiuta, e ribadisce di aver sempre vissuto sul campo di battaglia, con i suoi commilitoni che sono praticamente la sua vera famiglia. Quando si trova davanti Snake – che dichiarerà ad Otacon di essere colpito dalla sua somiglianza con Meryl, ma di averne abbastanza di maschiacci – Olga lo affronterà a viso aperto, avendo però la peggio: sfruttando la sua pistola Beretta M9 a tranquillanti, inserita per la prima volta nella serie, il soldato riesce infatti ad anestetizzarla. Quando la raggiunge per portarle via l’arma, un inatteso Cipher si avvicina alla scena, scatta una fotografia e si da alla rapida fuga.

Solo a questo punto, di fronte ad una situazione sempre più spinosa, Otacon rivela a Snake un particolare fondamentale: questa volta, infatti, le informazioni sull’esistenza di un nuovo Metal Gear non sono state captate da lui o da Mei Ling, che lavora con Philanthropy, ma inviate da una fonte esterna, che si è firmata “E.E.“. Si tratta dello pseudonimo che utilizzava la sorella dello scienziato, Emma Emmerich, e quest’ultimo, tratto in inganno, ha deciso di fidarsi, finendo con il mandare probabilmente Snake allo sbaraglio. Contrariato, il soldato leggendario può solo continuare ad addentrarsi nella nave, e poco dopo riesce ad intrufolarsi nelle tre stive – una delle quali dovrebbe ospitare il Ray. Quando si lascia alle spalle delle sentinelle, vediamo che Revolver Ocelot è presente sulla nave e, nonostante indossi la stessa uniforme dei soldati di Gurlukovich – che lo riconoscono e lo salutano – ne uccide uno a tradimento. Subito dopo, sigilla la porta della stiva alle spalle di Snake.

metal gear solid 2 raiden

Quando il giovane arriva nella struttura, apprende che lo hanno preceduto i Navy SEALs, divisi in una squadra alpha e una bravo, e che si accompagnano anche all’esperto artificiere Peter Stillman, venuto nella struttura per disinnescare eventuali esplosivi. Raiden deve però evitare il contatto con loro, ed infiltrarsi in Big Shell, quando il colonnello lo informa che potrebbe essere presente un ulteriore intruso non meglio identificato, oltre a lui. Appresa l’informazione, l’agente raggiunge un terminale computerizzato nella Struttura A dell’impianto, collegandosi a quest’ultimo per scaricare i dati che gli consentiranno di utilizzare il radar. Qui, il giocatore può anche inserire il nome e la data di nascita del personaggio a suo piacimento, oltre ad altre informazioni personali di base. Il colonnello lo contatta ancora, facendogli sapere che anche Rosemary, ragazza di Raiden, farà parte dello staff della missione in veste di analista, e gli fornirà quindi assistenza via codec. Per quanto spiazzato, il giovane – che scopriamo chiamarsi Jack – non può fare altro che accettare.

Arrivato nella struttura B in cerca del presidente, si imbatte in uno dei membri di Dead Cell: si tratta del letale Vamp, che dopo aver ucciso una delle due squadre di SEALs sembra intento a cibarsi del loro sangue. Quando nota Raiden, tenta di attaccarlo, ma si dilegua dopo l’intervento di un soldato superstite, il sottotenente di vascello Iroquois Pliskin.

Raiden lascia che Pliskin riposi per recuperare dalle sue ferite e si dirige verso il ponte di collegamento tra le strutture B e C. Qui, però, lo attende un’altra amara sorpresa: il comandante di Dead Cell, una donna nota come Fortune, ha sterminato la squadra Bravo, ed il presidente viene portato via senza che Jack possa intervenire. La parte più inquietante è che quest’ultima sembra dotata di un potere che le consente di deviare i proiettili, oltre che armata di un fucile a rotaia particolarmente letale.

Appare insomma chiaro che i SEAL abbiano fallito nel tentativo di recuperare gli ostaggi con la forza, e Raiden è ora l’unica speranza rimasta di portare a casa indenni gli ostaggi. Il timore, però, è che i Sons of Liberty tentino subito di far saltare in aria Big Shell, e per questo motivo Jack si mette in contatto con Peter Stillman, l’artificiere portato sulla piattaforma dai SEAL: lo incontra, insieme a Pliskin – con il quale comincia a collaborare e a tenersi in contatto via Codec – nella struttura C. Stillman spiega ai due uomini che Dead Cell conta tra le sue file anche FatMan, il suo allievo più dotato e grandissimo esperto di esplosivi. Studiando la struttura e il suo ex studente, l’artificiere comprende che è stata piazzata una carica in ciascun supporto di Big Shell, e sguinzaglia quindi Raiden a disattivare quelle del primo blocco di strutture – Shell 1 – e Pliskin al secondo – Shell 2. Purtroppo, lo stesso Stillman non può però seguirli, essendo rimasto zoppo in seguito alla fallita disattivazione di un ordigno nel corso della sua carriera.

Impegnato nella sua ricerca, Raiden viene contattato da un misterioso Mr. X che, ricalcando in qualche modo quanto fatto da Fox a Shadow Moses, gli chiede in un primo momento di chiamarlo Gola Profonda, e lo avvisa del pericolo di un vicino campo minato. Avanzando, Jack si imbatte anche in Olga Gurlukovich, apprendendo che i mercenari russi sono quelli che un tempo furono di suo padre, e sono ora sotto il suo comando. La donna ha avuto la bimba che portava in grembo, ed ora parla di un fantomatico Cyborg Ninja che sarebbe presente su Big Shell.

metal gear solid 2 mrx

Finalmente, Raiden e Pliskin riescono a disattivare tutte le cariche, solo per scoprire con orrore che si trattava di esche: dopo averle spente tutte, infatti, sono state attivate quelle maggiori, poste rispettivamente sotto alla struttura A e alla struttura H di Shell 1 e Shell 2. Danneggiando queste ultime, crollerebbe l’intera piattaforma. A questo punto, Stillman non può più nascondere la verità e, di fronte ad una situazione tanto disperata, svela di non essere affatto zoppo, ma di aver finto per anni solo per avere la compassione delle persone che avevano delle vere vittime da compiangere a causa del suo fallimento. Jack riesce con successo a disattivare l’ordigno su Shell 1, ma non si può dire lo stesso per quello di Shell 2: Pliskin e Stillman, infatti, non possono nulla, e la bomba esplode senza troppe remore, uccidendo quest’ultimo e sancendo la sua definitiva sconfitta innanzi a quello che un tempo fu il suo allievo.

Mentre Jack tenta di risalire dalla struttura A, la strada gli viene tagliata dalla letale Fortune, contro la quale è impossibile combattere. Il ragazzo tenta di temporeggiare per sopravvivere, quando la donna viene raggiunta da Vamp. Raiden spara dei colpi per provare ad ucciderli ma Fortune, deviandoli, finisce con il far ferire proprio Vamp, che viene centrato all’addome e alla testa. La donna – che ha già perso il marito, ex comandante di Dead Cell, e suo padre (che era il comandante Scott Dolph) abbraccia disperatamente Vamp, piangendo per l’ennesimo lutto, quando Raiden li supera e procede oltre. Dietro di lui, però, l’inquietante soldato speciale riprende vita, rassicurando Lady Fortuna.

Messosi nuovamente in cerca del presidente, Raiden si imbatte invece in FatMan, con il quale ingaggia lo scontro. Quest’ultimo non aveva nessun interesse negli intenti di Dead Cell – motivo per cui ha minato Big Shell a prescindere dalle intenzioni del resto del team – ed alla fine è proprio Jack ad avere la meglio. Quando però fa per proseguire, si trova innanzi il misterioso Mr. X, che si rivela effettivamente un Cyborg Ninja. Quest’ultimo, dichiarando di essere stato inviato in suo aiuto dai La-Li-Lu-Le-Lo, lo invita a mettersi in contatto con Richard Ames, agente dei servizi segreti e membro della DIA (oltre che ex marito di Nastasha Romanenko). Sembra infatti che quest’ultimo sia a conoscenza della posizione del presidente, ma sfortunatamente è tenuto prigioniero, insieme agli altri ostaggi, al centro di Shell 1. Infine, con grande sorpresa di Jack, il Ninja svela che i terroristi possono già contare su un deterrente nucleare, che riposava già da prima dell’attacco al di sotto delle acque. L’impianto, infatti, fu costruito solo come pretesto per coprire lo sviluppo dell’arma, che sarebbe un modello tutto nuovo di Metal Gear.

Travestitosi da soldato nemico e superati i severi sistemi di sicurezza, Raiden riesce a raggiungere Ames nella sala in cui sono tenuti gli ostaggi, individuandolo grazie al suono del suo pace-maker: questi gli spiega che l’incidente del Tanker era stato pianificato fin dall’inizio, in modo da poter realizzare la Big Shell ed utilizzarla come copertura per il nuovo Metal Gear. La buona notizia, sembra però quella che i terroristi non possono in alcun modo fare del male al presidente: per poter attivare l’arma nucleare, infatti, è necessario che quest’ultimo inserisca una sequenza di detonazione. I dati biometrici del presidente, però, sono costantemente monitorati, e l’inserimento risulterebbe impossibile se non fatto di sua spontanea volontà. Se, però, i Sons of Liberty dovessero in qualche modo riuscire ad attivarla, vorrebbero far esplodere un’arma nucleare ad alta quota sopra Manhattan, generando un impulso elettromagnetico tale da disattivare i media tecnologici, che a loro dire “libererebbe” la regione. Quando Ocelot, insospettito dalla conversazione e da Raiden travestito da soldato, si avvicina alla scena, Ames viene colto da quello che sembra un infarto e – similmente a quanto accaduto a Anderson e Baker a Shadow Moses – viene improvvisamente stroncato. Raiden viene infine smascherato da Ocelot e, quando le truppe nemiche fanno per eliminarlo, è il Ninja ad intervenire in suo soccorso, aprendogli una via di fuga.

Jack fugge e, quando cerca di raggiungere il presidente – che Ames gli ha riferito essere al centro di Shell 2 – trova il percorso interrotto dal leader dei terroristi, Solid Snake. Quando questi fa per bloccare Raiden, interviene Pliskin, a bordo di un elicottero, pronto a rivelare la sua vera identità: il capo dei terroristi non può infatti essere Solid Snake, dal momento che è lui. Sconvolto dal ritrovarsi davanti il grande eroe di Shadow Moses, Raiden assiste al momento in cui il Serpente attacca il leader dei terroristi con un lanciagranate, sbalzandolo da Big Shell. A salvarlo dalla morte – oltre al suo esoscheletro – l’uomo trova però un caccia Harrier, del quale si mette alla guida insieme a Vamp.

Lo scontro è inevitabile e brutale, e Raiden – con l’aiuto di Snake e di Otacon, che sta pilotando l’elicottero – riesce ad avere ragione dell’avversario. Ferito, il leader dei Sons of Liberty perde l’occhio sinistro, ma lo schianto dell’Harrier viene impedito da nientemeno che un Metal Gear Ray, che emerge dall’acqua afferrando l’aereo ed inabissandosi subito dopo. Eliminato momentaneamente il problema, Raiden si mette in comunicazione con Snake, che spiega di aver finto la sua morte sul tanker Discovery, e di essere sulla Big Shell per portare avanti gli scopi di Philanthropy, vista la presenza di nuovi esemplari di Metal Gear. Oltretutto, Otacon ha scoperto che sua sorella, Emma Emmerich, è tenuta da qualche parte su Big Shell.

metal gear solid 2 gameplay

Apprese le nuove informazioni, Jack raggiunge finalmente il presidente Johnson nel centro di Shell 2: a sconvolgerlo, però, è la scoperta che quest’ultimo ha inserito di sua spontanea volontà il codice necessario per attivare l’arsenale in mano ai terroristi, nel tentativo di ostacolare un’organizzazione segreta nota come Patriots, o La-Li-Lu-Le-Lo. Questi ultimi sarebbero gli effettivi dominatori dell’America, e sarebbero così potenti da aver deposto il precedente presidente, George Sears, che ora non è altri che il capo dei terroristi, Solidus Snake. Quest’ultimo, come avevamo già appreso alla fine del primo Metal Gear Solid, è il terzo figlio di Big Boss, ed il suo clone più fedele e più riuscito. Già durante la sua presidenza, Sears aveva tentato di bloccare i Patriots, inscenando anche la crisi di Shadow Moses, e proprio le sue intemperanze sono state il motivo del termine del suo mandato. Di contro, Johnson è sempre stato più malleabile, nel tentativo di entrare nelle grazie dei Patrioti. Il presidente conferma anche che quello visto poco prima era un Metal Gear Ray, e svela che al di sotto di Big Shell giace il vero nuovo Metal Gear: si tratta di Arsenal Gear, una fortezza-veicolo difesa da decine di Ray, e con capacità di lancio nucleare. Il tratto più interessante, però, è che Arsenal porta al suo interno anche un’intelligenza artificiale nota come GW, che si occupa di gestire il flusso di informazioni che i Patriots vogliono o non vogliono far giungere fino ai cittadini americani. Johnson raccomanda quindi a Jack di raggiungere l’ingegnere che ha programmato GW, Emma – la sorella di Otacon – e di collaborare con lei per inserire un worm nell’IA. Infine, il presidente chiede a Raiden di eliminarlo, ma prima che Jack possa riuscire a calmarlo, è Ocelot a fare il suo ingresso nella stanza e a sparargli a bruciapelo, lasciando gli Stati Uniti privi di un presidente.

metal gear solid 2 vs ray

Raiden viene abbandonato, nudo, legato alla macchina da tortura, quando viene raggiunto da Olga: la donna gli spiega quindi di essere stata mandata dai Patriots per aiutarlo, e che questi ultimi non le hanno mai consentito di vedere la sua bambina, portandola via subito dopo il parto. Qualora Raiden dovesse fallire nell’uccidere Solidus, la piccola sarà eliminata. La Gurlukovich, quindi, libera Jack, e quest’ultimo viene contattato da una sconvolta Rose, che ha appena appreso che il suo ragazzo ha avuto un’infanzia da bambino soldato. La coppia si confronta, in un discorso bagnato da lacrime disarmate, prima che Jack si dedichi ancora una volta alla missione.

Negli anfratti più gelidi e più sorvegliati di Arsenal Gear, che è pattugliato da soldati altamente specializzati ed agilissimi noti come Arsenal Tengu, Raiden comincia a ricevere delle disturbanti chiamate Codec da parte del colonnello e di Rosemary: mentre il primo, in delle conversazioni diventate iconiche, invita il ragazzo a spegnere la console e ad andarsene a casa, la seconda confida invece di essersi avvicinata a Jack solo come spia inviata dai Patriots con l’intento di farlo innamorare e poter quindi seguire da vicino tutti i suoi gesti. Quando la ragazza svela di aspettare un bambino da lui, la conversazione si interrompe inquietantemente.

Raiden è estremamente perplesso quando, finalmente, incontra Snake, e quest’ultimo gli restituisce il suo equipaggiamento, spiegando di averlo fatto tramortire da Olga solo per poterlo introdurre più facilmente su Arsenal. Fianco a fianco con il soldato leggendario, il giovane Jack affronta decine di Arsenal Tengu, quando i due sono contattati da Otacon, che ha appena scoperto una verità sconcertante: il colonnello Campbell con cui Jack ha parlato per tutta la missione, infatti, non era il vero Roy, ma un’intelligenza artificiale creata da GW sulle aspettative e le conoscenze del ragazzo. La parte più inquietante è che vale lo stesso per le conversazioni di Rosemary, e Jack arriva addirittura a chiedersi se, al di fuori della missione, la sua fidanzata esista veramente o no. Dopo aver perso tutte le sue certezze, Raiden si ritrova davanti a Fortune, che altro non vuole che uccidere Snake, ancora convinta che sia stato lui ad affondare il tanker – e non Ocelot – e quindi ad uccidere suo padre, Scott Dolph. Snake decide quindi di confrontarsi con la donna, ed invita Jack a proseguire senza di lui. Quando quest’ultimo va incontro al suo destino, può ancora udire gli inutili spari di Solid contro Fortune.

Ad attenderlo, nell’area successiva, il ragazzo trova ancora una volta Solidus Snake, che gli confida il suo piano di utilizzare Arsenal per dare la caccia al Consiglio dei Saggi dei Patriots, che muove i fili degli Stati Uniti. I dati per trovarli, però, secondo le sue fonti, sarebbero all’interno del sangue di Raiden – motivo per cui suo patrigno ha bisogno di ucciderlo. Inoltre, apprendiamo che Jack è stato protagonista di un progetto dei Patriots noto come S3, che Solidus spiega essere la Solid Snake Simulation, e che intendeva ricreare soldati perfetti ponendoli nelle giuste condizioni, facendoli partire solo da una base di addestramento in realtà virtuale. A questo punto, Jack deve vedersela con un’orda di Metal Gear Ray che tentano di ucciderlo e, quando crolla in ginocchio sfinito dopo averne abbattuti diversi, Solidus fa per finirlo. A salvarlo, però, c’è Olga, memore che i Patriots ucciderebbero la sua bambina in caso di morte di Raiden. Solidus non ha però pietà dei nobili intenti della donna e, dopo averla immobilizzata, la finisce con un colpo alla fronte quando Olga non aveva davvero più modo di difendersi.

Interessato a far proseguire lo scontro tra Raiden e i Ray, Solidus va però su tutte le furie quando gli enormi robot cominciano ad andare fuori controllo, danneggiati dal worm che Emma era riuscita ad introdurre in GW. Alcuni, tentano perfino di attaccare Sears, che si vede costretto ad abbatterli.

Le cose, come sempre, possono ancora peggiorare: Fortune, infatti, raggiunge Jack e Solidus portando con sé un ammanettato Solid Snake.A mettere d’accordo tutti, c’è però ancora una volta Ocelot: l’uomo, infatti, rivela che l’intero incidente di Big Shell è stato orchestrato dai Patriots, che volevano ricreare una situazione il più simile possibile a quella di Shadow Moses: Dead Cell corrisponde a FOX-HOUND, il worm corrisponde a FoxDie, la relazione tra Jack e George riprende quella parecchio problematica tra Solid e Big Boss, e perfino le morti di Ames e del presidente Johnson riprendono quelle di Anderson e Baker. La Solid Snake Simulation, insomma, ha appena avuto successo – visto che Jack ha perfino distrutto numerosi Ray – ma i Patriots non avevano messo in piano un dettaglio: il presentarsi del vero Solid Snake. A riprova di ciò, l’IA del colonnello, per tutta la missione, aveva invitato Raiden ad evitare di collaborare con il soldato.

Ocelot non ha finito qui: trovandosi usata come una mera pedina, con suo marito Jackson e suo padre Dolph ritenuti sacrificabili dai Patriots, Fortune tenta di attaccare il pistolero russo, ma solo per essere finalmente colpita da un proiettile al cuore. La sua capacità di deviare i proiettili, infatti, non era naturale, ma generata da un macchinario creato dai Patriots, capace di difendere chiunque lo indossi. Fato vuole che ora sia Ocelot a portarlo, e che quindi la capacità della donna di essere invulnerabile agli attacchi è esaurita. Ancora in vita, avendo il cuore a destra anziché a sinistra, Fortune, ormai agonizzante, riesce a ritirarsi su e, quando Ocelot sale sul Ray e spara dei missili per eliminare le scomode pedine usate dai Patriots, protende le mani e riesce davvero – con le sue sole forze – a deviarli. Dopo questo vero e proprio miracolo, Helena Dolph Jackson (come svelerà di chiamarsi), crolla al suolo senza vita.

Ocelot pensa di avere tutto e tutti in pugno, quando è lui a rimanere sorpreso: dal suo braccio, infatti, emerge la personalità di Liquid Snake, che prende il controllo del Ray e rivela di aver inviato lui stesso le informazioni a Solid relative alla presenza di un nuovo Metal Gear sulla Big Shell, convincendolo quindi anonimamente ad arrivare fino a lì. Forte di tutte le conoscenze di Ocelot sui Patriots, Liquid dirige Arsenal verso New York e, sempre a bordo del Ray, si lancia nelle acque per dar loro la caccia. Disperatamente, Snake riesce a fratturare la catena delle manette che lo tenevano legato, e in un folle tuffo si lancia all’inseguimento della sua nemesi.

metal gear solid 2 solidus

Lo scontro tra Arsenal e Manhattan è inevitabile: l’enorme mezzo investe parte di New York, ed arresta la sua corsa schiantandosi nei pressi della Federal Hall. Jack e Solidus si ritrovano proprio sopra all’iconica struttura, ed il patrigno spiega al giovane soldato di essere intenzionato a dare la caccia ai Patriots per poter liberare il mondo dal loro dominio, e restituire libertà alla civiltà. Per farlo, però, e per apprendere le informazioni di cui ha bisogno, deve ucciderlo.

Raiden ha ancora il tempo di ricevere un’ultima chiamata dalle intelligenze artificiali con le sembianze di Campbell e di Rosemary, che avevano dato di matto in seguito ai danni apportati dal worm a GW. Queste ultime gli rivelano che i Patriots esistono oramai dal punto di vista digitale, e svelano il vero significato di S3, che sta per Selezione per la Sanità Sociale. Con il loro progetto, infatti, i Patrioti intendono fare in modo che le informazioni vengano filtrate, ora che nell’epoca digitale tutte sono accessibili a tutti, e per un lunghissimo arco di tempo. Un elemento che, a loro dire, sarebbe addirittura dannoso per la società umana. L’intento delle intelligenze artificiali è quindi quello di decidere cosa il genere umano possa o non possa conoscere, garantendogli di sopravvivere nelle migliori condizioni possibili – anche a costo di costringerlo alla non-conoscenza e alla non-consapevolezza.

Oltretutto, i due fanno notare a Jack che lui non è nient’altro che un’arma al servizio dei Patriots: anche il suo nome in codice, Raiden, non è altri che quello di un caccia da combattimento giapponese e – proprio come un qualsiasi strumento bellico – ora lui non può fare altro che completare la sua missione. Il suo ultimo incarico è uccidere Solidus, e Jack si rende materialmente conto che non può fare altro che eseguirlo, poiché ne andrebbe della vita della bambina di Olga e perfino della vera Rose, che porta in grembo suo figlio.

Lo scontro con Solidus è inevitabile, ed è il giovane ad avere la meglio. L’ex presidente George Sears cade dalla Federal Hall, rovinando ai piedi della statua di George Washington, e muore accasciandosi innanzi a lui.

“And whatever you choose, will be you.”—Solid Snake

Raiden ha completato la sua missione. Quando raggiunge la strada, trova ad attenderlo Solid Snake, che non è riuscito a tenere il passo del Ray e ad impedire a Liquid di fuggire con esso. La pista da seguire, però, è nelle mani di Otacon, che proverà a rintracciare i Patriots mediante il disco del worm usato da Emma, che tra le altre cose si occupava di far sparire i loro nomi – e che, per questo motivo, se preso in analisi dovrebbe rivelare quali erano i dati da celare. Raiden è però scosso, e non riesce più a distinguere cosa sia stato reale da cosa era invece pura invenzione. Snake cerca di rassicurarlo, facendogli notare che non importa quanto la missione fosse solo una simulazione dei Patriots, perché tutto ciò che lui ha provato gli appartiene, ed era tangibile. Snake, inoltre, lo invita a riprendersi sé stesso, e quando Jack osserva le targhette che porta al collo – che portano il nome e la data di nascita che voi gli avevate assegnato all’inizio del gioco – decide di afferrarle e buttarle via, liberandosi dell’identità che gli avevamo dato, e scegliendo in prima persona cosa fare e chi essere.

Sulla strada, viene raggiunto dalla vera Rose, e mentre Snake si allontana i due fidanzati si promettono una vita insieme, a fare da guide al loro bambino.

Nonostante il flusso di informazioni delle quali i Patriots vogliono mettersi al controllo, è proprio Snake, in un monologo che ci mostra gli scenari suggestivi della vera New York, a ricordarci che, come essere umani, abbiamo il compito di lasciare quante più tracce possibili della nostra esistenza, attraverso mezzi come l’arte, la letteratura, il cinema. Forse, un giorno, una nuova specie prenderà il posto di quella umana su questa Terra, ed è importante che trovino il nostro lascito, la nostra storia, a prescindere da ciò che possiamo lasciare con il DNA. Snake chiude la riflessione in cui veste praticamente i panni di Kojima stesso ricordando al giocatore che “costruire il futuro e tenere in vita il passato sono la stessa cosa.

Infine, Otacon ha analizzato con successo i dati dei Patriots presenti nel worm, e li riferisce a Solid: tutti e dodici i nomi, però, appartengono a persone già morte – e morte cento anni primaL’unica pista in mano a Philanthropy, insomma, è un buco nell’acqua. E la caccia ai Patriots di Snake ed Otacon diventa una missione quasi impossibile.

Qualcosa da tramandare

Prima dell’avvento di Sons of Liberty, i giocatori avevano vissuto Metal Gear semplicemente come “la saga in cui si vestono i panni di Solid Snake”. Ritrovarsi, a sorpresa, nei panni di Raiden, ha dato ai fan della serie emozioni contrastanti, e possiamo dire con certezza che anche voi ricordate dove eravate e cosa avete pensato la prima volta che avete sbattuto la faccia contro questo colpo di scena. Kojima e compagni furono capaci di nascondere la rivelazione con grande maestria, ed effettivamente, quando il gioco arrivò sugli scaffali, nessuno aveva davvero capito che la parte nei panni di Solid Snake sarebbe stata solo un piccolo preambolo. Nonostante, però, la presenza del buon Jack sia fortemente metaforica – soprattutto in virtù della scena in cui si libera di noi, i suoi veri Patriots, e dell’identità che gli abbiamo dato – e coerente con la narrativa del gioco, la fanbase ebbe reazioni così accese che con la release di una riedizione, Metal Gear Solid 2: Substance, vennero inserite numerose missioni extra, tra cui le celebri Snake Tales, in cui in effetti si poteva esplorare Big Shell anche nei panni di Solid Snake, in vicende rigorosamente non-canoniche.

L’accoglienza ricevuta dal gioco da parte della critica, ciò detto, fu incredibilmente positiva, e recentemente, forse anche in virtù della rivalutazione che Raiden vivrà nel corso della saga, è difficile trovare ancora qualcuno dei fan che ritenga la presenza di Jack come un vero difetto dell’opera.

A prescindere comunque da una trama estremamente complessa e votata alla metafora, sulla quale vogliamo lasciare ai nostri lettori la più totale libertà d’interpretazione individuale, Metal Gear Solid 2 divenne iconico nell’immaginario dei fan anche per diverse delle meccaniche di gioco che introdusse: era la prima volta in cui si potevano sorprendere i soldati alle spalle, costringendoli ad alzare le mani e a consegnarci il loro equipaggiamento, ad esempio, ed anche voi vi ricorderete, un po’ più giovani, andare a caccia di tutti i Dog Tags dei nemici che era possibile collezionare. Inoltre, era la prima volta in cui si poteva davvero interagire con l’ambientazione, con una fisica così curata che le bottiglie di vetro si fratturavano nel preciso punto d’impatto, e si potevano usare strutture come i tubi in proprio favore, forandoli per colpire i nemici con i vapori bollenti che li attraversavano.

Big Shell e il Tanker Discovery, insomma, erano veri e proprio mondi pulsanti a disposizione del giocatore, ricchi di segreti, easter egg spiritosi dal gusto kojimano e soldati ai quali strappar via le medagliette. Inoltre, il modo in cui Kojima e compagni si divertono con il giocatore, conversando direttamente con lui, rimane ancora oggi straordinario: quanti di voi rimasero assolutamente perplessi scontrandosi con la schermata “Fission Mailed”, identica a “Mission Failed”, generata da GW su Arsenal Gear? E come avete reagito quando il colonnello, dopo avervi chiesto se non avete niente di meglio da fare nella vita che giocare, cominciò a farneticare cose come “mi servono delle forbici! 61!” – esibendosi in una frase divenuta così iconica da meritare perfino delle t-shirt a tema realizzate dai fan, e sulla quale scherza perfino Paul Eiding, doppiatore del colonnello.

Il gioco, tuttavia, dovette sudare per arrivare sugli scaffali, fondamentalmente a causa di diversi cambi di rotta ai quali gli sviluppatori furono costretti: quello più noto riguarda proprio la scena in cui Arsenal si schianta su Manhattan, che prevedeva inizialmente anche il coinvolgimento delle Torri Gemelle. Dopo gli eventi dell’11 settembre, come appare ovvio, il team di sviluppo ritenne completamente inopportuno rappresentare una scena simile, e fu costretto a modificare i contenuti del gioco. Altro elemento notevole è invece l’arrivo dell’hollywoodiano Harry Gregson-Williams per la realizzazione della colonna sonora, che diventerà negli anni un vero e proprio punto fermo della serie.

Nel complesso, Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty rappresentò l’inizio di una vera e propria nuova era per la saga Metal Gear. Quel Solid Snake che, dopo Shadow Moses, sembrava destinato a ritirarsi a vita privata, si trova ora coinvolto nell’enorme mistero dei Patriots, ed è invece il giovane Raiden, la nuova recluta del cast dei protagonisti della serie, ad uscire dall’opera con davanti una vita da dedicare alla sua famiglia. In mezzo a tutto questo, il giocatore è lasciato in preda alla curiosità di scoprire chi effettivamente siano i tanto ricercati Patriots, e non può far altro che desiderare di seguire Snake nelle sue nuove ricerche, a caccia di qualsiasi possibile indizio.

In tutto questo, Sons of Liberty sposa pienamente la sua condizione di mezzo di comunicazione e, mentre i giocatori si mettono in attesa di scoprire il futuro dei Patrioti, hanno dalla loro una nuova consapevolezza, un nuovo insegnamento: a prescindere da dove provieni, sei tu a poter scegliere che tipo di persona vuoi essere. E, qualsiasi cosa tu scelga, sarai tu.

Dopo avervi riportati sul tanker Discovery e su Big Shell, siamo impazienti di proseguire l’avventura a Tselinoyarsk, facendovi rivivere Metal Gear Solid 3: Snake Eater, e l’arrivo di una nuova leggenda all’interno della saga. Non perdete quindi il quarto episodio della nostra video retrospettiva!

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