Ormai quando si parla di soulslike non si può più parlare di genere di nicchia, specialmente dopo il travolgente successo di Elden Ring, che ha già raggiunto l’impressionante cifra di 12 milioni di copie vendute in tutto il mondo.
Siamo sicuri che in futuro vedremo presto un effetto Elden Ring, così come è stato dopo il primo Dark Souls, ma già adesso si possono contare diversi progetti che intendono reimmaginare le meccaniche dei titoli di From Software aggiungendo anche un loro tocco personale. Tra i futuri protagonisti di questa nuova generazione di soulslike troviamo un progetto tutto italiano, che sin dal suo annuncio ha suscitato un certo interesse e curiosità tra gli appassionati di questo genere.
Stiamo parlando di Project Galileo, titolo della software house italiana Jyamma Games, che ha presentato per la prima volta questo progetto allo scorso Tokyo Game Show, con un trailer narrato niente di meno che da uno dei doppiatori più famosi e amati del nostro paese: Luca Ward.
A soli cinque mesi di distanza dal reveal, siamo potuti andare in visita agli uffici milanesi di Jyamma Games e qui, accompagnati dal CEO e fondatore Giacomo Greco, dal creative director Francesco Abbonizio e dal famoso content creator Michele Poggi, meglio conosciuto come Sabaku no Maiku, abbiamo potuto dare un primo sguardo al progetto per capire in maniera più concreta cosa sia Project Galileo.
Cos’è Project Galileo
Partiamo dal principio: Project Galileo è un titolo realizzato dalla software house italiana Jyamma Games, definito come un soulslike AA+ che avrà come fonte d’ispirazione il vastissimo folklore italiano e i paesaggi naturali e artistici del nostro Belpaese.
Per poter realizzare questo progetto, il team di Jyamma Games è cresciuto moltissimo in quest’ultimo anno, tanto che è passato da poco più di una decina a oltre cinquanta collaboratori, anche provenienti da altri Paesi.
Se il primissimo teaser trailer era volutamente vago su molti aspetti, soprattutto riguardanti storia e ambientazione, dopo questo incontro con il team della software house abbiamo ora le idee più chiare.
Francesco Abbonizio ci ha raccontato che Project Galileo è ambientato in una terra fantasy ispirata all’Italia. Questa è divisa in molti regni e paesi, ognuno con la propria storia e cultura sviluppatasi nel corso dei secoli.
Come successo nella storia reale del nostro Paese, anche tra questi piccoli regni ci sono stati conflitti e rapporti commerciali, ma un misterioso potere ha iniziato ad affliggerli, fino a tenere l’intero mondo prigioniero di una sorta di stagnazione. Il concetto di "stagnazione" è uno degli elementi centrali dell'ambientazione: questo potere, racchiuso in un misterioso oggetto di cui non sappiamo ancora nulla, ha come imprigionato la possibilità di progredire della storia stessa. Ogni paese del regno fantasy è prigioniero di una sorta di ciclo perpetuo, dove non esiste nessun percorso di evoluzione o di cambiamento.
Una delle nostre principali curiosità sull’ambientazione di Project Galileo riguarda proprio il tema del folklore e della cultura italiana inseriti all’interno del gioco. Il nostro Paese ha un’eredità culturale immensa, che va dalle epoche pre-romane, passando per le influenze del pantheon greco-romano, fino alle tante influenze religiose del cristianesimo, per non parlare delle miriadi di leggende e storie popolari diverse in ogni regione.
Francesco e Giacomo ci hanno infatti confermato che, nella ricerca fatta dal team riguardo al materiale per l’ambientazione del gioco, sono venuti a conoscenza di una mastodontica quantità di storie e leggende, tanto da poter avere materiale per decine e decine di altri titoli. Non abbiamo faticato a crederci, data la storia così ricca dell'Italia.
Per questo motivo c’è stata una dura selezione su cosa inserire e cosa lasciar fuori, ma gli sviluppatori ci hanno assicurato che ci sarà molta varietà sia nelle storie del folklore da cui è stato preso spunto che nelle ambientazioni.
Le nuove key art che potete ammirare in quest’articolo mostrano ambientazioni che ricordano molto lo stile rinascimentale, come l’imponente città di Elsa o la panoramica del Ducato, dall’inconfondibile clima mediterraneo.
I nostri interlocutori ci hanno assicurato però che questo importante periodo storico della nostra storia non è l’unico a cui si sono ispirati e che ci saranno diverse sorprese nell’ambientazione, legate anche alla narrativa. Lo scopo infatti non è quello di creare un’Italia fantasy da cartolina, ma ogni dettaglio, nei personaggi e nei luoghi, avrà un’importanza anche per quanto riguarda la storia.
Abbiamo anche discusso direttamente con Michele Poggi riguardo al suo ruolo nel progetto, che è quello di tester del titolo nelle sue varie fasi di sviluppo; dà inoltre consigli al team su come migliorare i vari aspetti del gioco, non soltanto per quanta riguarda il gameplay, ma anche nel campo della narrazione ambientale e non solo.
Giacomo ci ha raccontato di aver voluto coinvolgere Sabaku no Maiku in questo progetto nel ruolo di Souls Veteran QA, perché rappresenta pienamente il target dell’utente a cui il titolo è dedicato, così da avere un feedback diretto da un esperto di questo genere man mano che i lavori procedono.
Un soulslike dall’anima italiana
Dopo aver discusso di Project Galileo, abbiamo anche potuto vedere la sua primissima versione giocabile. Non possiamo scendere troppo nei dettagli e non sarebbe neanche giusto, dato che quello che abbiamo visto è una First Playable, ossia una versione precedente anche alla fase Alpha del titolo; questo vuol dire che in futuro potrebbe cambiare anche radicalmente.
È dunque deleterio, in questa fase, concentrarsi troppo sulle meccaniche, per quello ci sarà tempo, mentre ora ci interessa di più parlarvi delle prime sensazioni che Project Galileo ci ha dato.
Innanzitutto il personaggio che il giocatore andrà a controllare non sarà un semplice abitante o un prescelto dell’Italia in veste fantasy del titolo, ma sarà una forza naturale in forma umana, con l’unico scopo di trovare e distruggere il misterioso oggetto che ha creato la stagnazione nel mondo e, di conseguenza, eliminare anche tutti coloro che lo hanno creato e che lo custodiscono.
Quanto abbiamo visto ci ha affascinato. Lo stile delle ambientazioni, realizzate con Unreal Engine 4, è molto più ricco e colorato rispetto ai classici toni oscuri dei Souls, così da rappresentare al meglio la vivacità degli scorci tipici del nostro Paese.
Le key art del progetto possono dare un’idea vivida di cosa ci aspetterà in futuro. L’atmosfera di un’Italia fantasy è palpabile già da questa prima versione e non vediamo l’ora di vedere come si evolveranno i lavori sul titolo. Fate poi attenzione alle maschere, protagoniste già del primo teaser trailer: non possiamo svelarvi ulteriori dettagli, ma queste avranno un ruolo molto importante sia nella storia che nel gameplay.
Il potenziale per avere un soulslike che riesca a rendere giustizia alle ambientazioni e all’enorme quantità di storie racchiuse nella storia del nostro Paese ci sono tutte, ma ribadiamo che il progetto è solo all’inizio del suo percorso.
Gli sviluppatori di Jyamma Games ci hanno dato l’idea di essere un team con la testa sulle spalle, che ben conosce il suo potenziale e i suoi limiti, e questo è già un passo importante per la creazione di un videogioco.
Non ci resta che attendere i futuri sviluppi di Project Galileo, sperando di poter avere presto interessanti novità su questo atteso titolo.
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