Durante il Pokémon Presents del 27 febbraio tenutasi in concomitanza con i festeggiamenti del Pokémon Day (ricordiamo che il brand nasce proprio il 27 febbraio del ‘96), The Pokémon Company ha annunciato tutte le novità che il franchise ha in serbo per il futuro. Un futuro che, mettiamo subito le mani avanti, sembrerebbe essere fatto di alti e bassi per i fan di tutte le aree che i mostriciattoli tascabili toccano.
Oltre agli annunci inerenti i titoli di nona generazione, Pokémon Scarlatto e Violetto (li trovate su Amazon, mentre qui trovate la recensione del nostro Nicolò Bicego), la presentazione si è concentrata, infatti, su tutti gli altri prodotti del marchio, da una serie TV Netflix che finalmente vede un nome e qualche immagine (senza ancora una data) fino a tutti i titoli mobile, passando anche per una pregevole quanto elegante collezione speciale dedicata al mondo delle carte collezionabili che vede la ristampa, in veste incredibilmente speciale, della prima edizione.
Ed è proprio nella varietà di questi annunci che risiede tutta l’altalena di emozioni dei fan Pokémon in tutto il mondo: c’è chi ha ottenuto importanti novità, come l’arrivo di Zacian su Pokémon Unite, chi ha ottenuto un notevole miglioramento alla propria collezione cartacea, chi si accontenterà di una manciata di nuovi allenatori su Pokémon Masters EX o chi riceverà solo qualche piccolo evento in-game come quello annunciato su Cafè Remix.
Una buona parte della presentazione, infine, si è concentrata su Pokémon Sleep, annunciato per la prima volta nel 2019, che finalmente si mostra al grande pubblico come un applicativo mobile che traccia il sonno dell’utilizzatore.
Durante le “sessioni di sonno”, infatti, l’applicazione terrà traccia dei nostri ritmi, li analizzerà e ci consentirà di ottenere informazioni sui ritmi di sonno di Pokémon, più o meno rari, aiutando quindi lo studio del professor Neroli – che, per l'appunto, studia le abitudini dei mostriciattoli sotto le coperte.
Pokémon Sleep arriva anche con un nuovo dispositivo, il Pokémon Go Plus +, che al di là del nome incredibilmente fantasioso (!), ci permetterà di collegare i nostri dati del sonno all’omonimo successo di Niantic, anche se non è stato specificato come questo influirà su entrambi i titoli.
Fermandoci qui prima di addentrarci nelle novità annunciate per Scarlatto e Violetto, il Pokémon Presents è apparso piuttosto deludente nei contenuti: le aspettative dei giocatori erano molto alte e molte altre – a cominciare dalla possibilità di vedere pubblicati i titoli di prima, seconda e terza generazione sulle nuovissime “virtual console” di Nintendo Switch Online – erano assenti.
Dolceamaro
Senza scendere nel dettaglio delle aspettative, coadiuvate anche dai rumor che vedevano l’annuncio di un nuovo Pokémon Mystery Dungeon, gli annunci fatti sono stati piuttosto deludenti dal punto di vista qualitativo sopratutto dopo la recentissima delusione del viaggio a Paldea che voleva essere subito cancellata da qualcosa di più “interessante” di quello che ha da offrire un’applicazione che monitora il sonno.
Certo, determinati annunci come il sopracitato Mystery Dungeon o i tanto attesi remake di quinta generazione potrebbero arrivare nel corso dell’anno, ma sarebbe servito, senza ombra di dubbio, qualcosa in più per risollevare lo spirito di chi è innamorato perdutamente della serie videoludica, senza voler nulla togliere a tutti coloro che hanno trovato la felicità nella ristampa del set classico delle carte collezionabili, o negli eventi in-game di tutti gli altri prodotti secondari.
Il Pokémon Presents, però, come detto poco più in alto si è concentrato anche sul futuro di Scarlatto e Violetto andando a svelare quello che era oramai il segreto di Pulcinella: i due titoli riceveranno un DLC (Il Tesoro dell’Area Zero) in due parti: la prima, la Maschera Turchese, in uscita il prossimo autunno e il secondo, il Disco Indaco, in uscita per il prossimo inverno.
Oltre a questo contenuti aggiuntivi vengono annunciati anche due nuovi raid, quello di Acquecrespe e Fogliaferrea, ossia le forme paradosso di Suicune e Virizon, rispettivamente per Scarlatto e per Violetto.
Purtroppo, come spesso accade per Game Freak ultimamente, le parole che si possono spendere in merito non sono propriamente esaltanti nonostante il DLC abbia il sentore di un contenuto piuttosto interessante dal punto di vista del gameplay.
Perché, quindi, una buona parte dei giocatori è scontenta di quanto mostrato in video?
Di comunicazione e caratterizzazione
Attenzione: questo paragrafo contiene piccolissime anticipazioni da Pokémon Scarlatto e Violetto.Se non volete anticipazioni perché non avete terminato il gioco, vi raccomandiamo di interrompere la lettura.
Perché, come succede da un po’ di anni a questa parte, Game Freak ha iniziato questa curiosa quanto antipatica tendenza a relegare Pokémon misteriosi e con una narrativa interessante alle loro spalle dentro ad eventi completamente insignificanti e trascurabili all’interno dei giochi.
Da Hoopa consegnato da un commesso in un Pokémon Market, a Zeraora distribuito tramite un semplicissimo codice fino alle forme paradosso di Suicuine e Virizon che vengono gettati alla rinfusa nella mappa di gioco con dei semplicissimi raid, come se nulla fosse.
Peccato solo che all’interno della storia principale questi due paradossi appaiano come una fra le cose più importanti dei libri Scarlatto e Violetto: vengono disegnati in modo completamente diverso (anche se questo potrebbe avere delle spiegazioni nella seconda parte del DLC) ma soprattutto gli viene posta una certa enfasi in alcuni dei dialoghi post crediti con Pepe.
Perché, quindi, due Pokémon tanto importanti con due forme tanto particolari il cui design è fortemente ispirato, sono gettati alla rinfusa sulla mappa come se fossero uguali a tutti gli altri? Perché non c’è un evento dedicato? Perché non sono parte integrante dei contenuti dei DLC, come tanti giocatori ipotizzavano e speravano.
Sembrerebbe quasi che Game Freak, con il passare degli anni e con l’esponenziale crescita di popolarità del franchise, abbia deciso, senza alcuna ragione, di abbassare notevolmente la qualità delle sue opere: pensiamo agli eventi dedicati a Celebi nel Bosco di Lecci, a Deoxys, Darkrai, Cresselia, tutti Pokémon-evento con una certa dignità che non vengono gettati alla rinfusa nella braccia dei giocatori senza nessuna volontà di dar loro una qualche forma di storia anche estremamente minimale.
Possiamo, quasi, soprassedere sul fatto che una delle due parti del DLC (la seconda) sia di fatto il finale mancante a Scarlatto e Violetto, ma viene piuttosto difficile credere a quanta poca cura per i dettagli Game Freak continui ad avere per questa nona generazione che, ancora, non riesce a trovare spazio nel cuore dei giocatori per la mancanza di cuore dei suoi sviluppatori.
La prima parte del DLC, ad esempio, ci vedrà andare in gita scolastica a Nordivia , una “regione” a nord di Paldea durante un particolare festival, mentre la seconda ci vedrà avere a che fare con l’accademia Mirtillo situata nel fondo dell’oceano. E perché questi due elementi, che fuori da ogni dubbio saranno estremamente interessanti, appaiono incredibilmente fuori luogo?
Perché quello che fanno è, essenzialmente, traslare l’iconico “terzo gioco” generazionale all’interno di una formula a cui Game Freak si è affacciata da pochissimo, quella dei DLC, e che probabilmente non ha ancora fatto completamente sua.
Se in un terzo capitolo, infatti, può funzionare l’idea di avere qualcosa di inedito all’interno della regione (si pensi al Parco Lotta, al mondo Distorto, ad Eugenius), tale scelta cozza in modo fin troppo evidente con l’arrivo di DLC di questo calibro: perché nessuno ha mai fatto riferimento a queste regioni o nuove accademie?
Sarebbe bastato avere qualche dialogo casuale (che magari sostituisse il silenzio di alcuni NPC o le frasi fatte che leggiamo in continuazione) con qualcosa di molto semplice come “non vedo l’ora di visitare Nordivia”, o un “sai che c’è un’altra accademia che solo in pochi possono raggiungere?”. Qualsiasi cosa che potesse includere già all’interno di Paldea quello che, di fatto, spawnerà senza nessun motivo valido, all’improvviso, l’autunno prossimo.
Eppure quelle mappe esistono, ci sono e sono già attualmente visitabili con qualche glitch (chiaramente parliamo di distese completamente vuote), il che non solo fa pensare ad un chiarissimo problema nelle lavorazioni dei titoli che ha portato ad uno fra i cut-content più plateali della storia Pokémon – ma anche che, appunto, tali elementi di gioco esistono già e qualche riferimento che li contestualizzasse in attesa del DLC non avrebbe certo guastato alla caratterizzazione di una regione che continua a mostrare il suo lato più debole ai giocatori, in termini di costruzione.
È chiaro, dunque, il perché del malumore di molti giocatori così come è chiaro che il DLC sarà un successo garantito – perché è sempre bello lamentarsi di Pokémon e delle sue scelte incomprensibili, quasi quanto il lasciarsi travolgere dal suo loop di eventi, scoperte e mirabolanti stranezze.
E quindi Game Freak avrà fatto nuovamente centro perché chi vi scrive, pur armato di mille perplessità sulla comunicazione delle novità per Scarlatto e Violetto, non vede già l’ora di vedere Nordivia, scoprirne il folklore, i Pokémon e tutto quello che l’Area Zero avrà da offrire nella seconda parte – perché Pokémon alla fine, purtroppo e per fortuna, è sempre Pokémon.