Come anticipato, Samsung ha rivelato nelle scorse ore il suo atteso Samsung Galaxy Note 9, che dopo il precedente modello ha ancora sulle spalle il compito di far dimenticare l’esplosivo flop di Galaxy Note 7. La casa coreana ha puntato su specifiche vicine al modello di ottava generazione, con un’evoluzione che non vuole sconvolgere le caratteristiche del device: che vuole essere uno smartphone, assolutamente sì, ma anche una possibilità di scelta concreta per chi, più che per il solo svago, utilizza il suo terminale anche per lavorare.
La naturale evoluzione di Galaxy Note 8, anche per l’occhio
Come anticipavamo, Samsung non ha puntato sulla rivoluzione: ecco perché Note 9 mantiene un design praticamente invariato rispetto al predecessore, anche se le specifiche tecniche ci parlano di piccolissime variazioni nello schermo: parliamo infatti di un display da 6,4″ anziché da 6,3″ come sul precedente, con un rapporto corpo/display ulteriormente affinato (da 83,2% a 83,4%). Viene riproposto, ovviamente, il design del display infinity curvo che ormai caratterizza i top di gamma della compagnia.Calano lievemente anche i PPI, che passano da 521 del modello precedente ai 516 di quello attuale, mentre la proposta del display rimane coerente su un Super AMOLED da 1440×2960, con un aspect ratio da 18,5:9 (tutti dati identici al modello precedente). A proteggere tutto, torna Gorilla Glass 5.
Fotocamera, archiviazione e soprattutto batteria
Anche per quanto riguarda la fotocamera posta sul retro di Galaxy Note 9, Samsung ha puntato sulla continuità con il passato: ci troviamo di fronte a una doppia fotocamera da 12 MP, con apertura da F 2.4 a F 1.5 (il modello precedente si limitava a F 1.7). La seconda fotocamera, inoltre, arriva a uno zoom ottico fino a 2x, come il modello precedente. Identica in tutto, invece, la fotocamera frontale con F 1.7 e 8 MP, mentre Samsung ha promesso un lato software e IA per l’elaborazione delle immagini che saprà darvi delle soddisfazioni.
Non si parla di sola memoria, però, sotto la scocca del telefono, ancora una volta protetta da polvere e acqua: Samsung lancia infatti un nuovo sistema di raffreddamento a liquido e carbonio, ideale per chi vuole sfruttare il suo smartphone con software stressanti e con videogiochi – anche considerando l’esclusività temporale di Fortnite.
Se i nuovi sistemi di raffreddamento riusciranno a evitare nuovi imbarazzi, ci troviamo di fronte a una batteria che può fare da magnete per chi cerca uno smartphone che non lo costringa a preoccuparsi troppo del possibile battery draining innescato, a volte, da alcune applicazioni.
Un pennino tutto nuovo per Note 9
Oltre alla batteria, la grande novità di Note 9 è rappresentata dalla nuova S Pen, che questa volta fungerà da vero e proprio controller a distanza per lo smartphone. Dotata di bluetooth e di un condensatore che si ricarica quando inserite il pennino nel suo alloggiamento, l’accessorio consente di compiere delle azioni premendo il suo tasto, fino a dieci metri di distanza: potrete, ad esempio, sfogliare delle diapositive durante una presentazione senza dover interagire direttamente con il touchscreen del telefono.
Non è per tutte le tasche, come iPhone X
Samsung ha deciso di seguire la scia di iPhone X (che pure, come abbiamo visto, si è arreso in alcuni casi al più economico iPhone 8 nelle preferenze dei consumatori), quando si tratta del prezzo del suo nuovo Samsung Galaxy Note 9. Il dispositivo, forte anche della volontà di volersi rivolgere anche a chi vuole farne un uso professionale, non è affatto per tutte le tasche e sfonda con serenità il muro psicologico dei 1.000€ di spesa.
Samsung Galaxy Note 9 troverà sicuramente la sua fascia di pubblico, ancora di più quando sarà passato il momento sotto i riflettori della sua uscita e il prezzo inizierà inevitabilmente a ridursi: i cambiamenti non sono rivoluzionari rispetto al modello precedente, come voluto da Samsung stessa che ha voluto tracciare una linea di continuità tra le due generazioni, ma il prezzo di partenza potrebbe spaventare parte del pubblico interessato a questo top di gamma, rientrato nell’ordine dei lussi che non tutti possono (e, come è giusto che sia, che non tutti vogliono) permettersi.
L’accento posto ancora una volta sulla S Pen riesce sicuramente a far distinguere Note dagli altri smartphone, sempre più simili gli uni agli altri nel design e nelle caratteristiche, ora che la famiglia dei cosiddetti “phablet” è stata letteralmente fagocitata da telefonini che sono divenuti via via sempre più generosi nelle loro dimensioni.
Attendiamo di scoprire quale sarà la risposta dei consumatori al lancio di Note 9 e se il prezzo, questa volta e in virtù delle sue specifiche tecniche, risulterà più convincente e meno spaventoso rispetto a quanto abbiamo visto con iPhone X.