Nonostante non sia più il videogioco più chiacchierato del momento, Valorant ha continuato ad essere molto giocato da quella community che, com’era facilmente prevedibile, si è formata nei meandri dei reduci di Counter-Strike e di chi in generale apprezza gli shooter ad alto tasso tecnico.
Su Twitch rimane comunque sempre nei dintorni della top 10 dei giochi più seguiti ma il nucleo di utenti non è negli streamer, quanto nei professionisti o amatori appassionati di sparatutto a squadre. Lo dimostra il nutrito numero di influencer e giocatori che si sono fiondati nell'evento organizzato per provare la nuova mappa di Valorant durante lo scorso weekend.
Pensando alla scorsa estate, Valorant aveva fatto il suo esordio nell’affollato panorama dei titoli multiplayer online. Il lockdown ha contribuito sicuramente al successo iniziale, soprattutto trattandosi di un titolo free to play e quindi facilmente accessibile per chiunque. Anche in vista di progetti come il Circuito Tormenta su cui Riot Games punta molto, il 2021 dovrebbe rappresentare l’anno della conferma.
Nell’ultimo anno lo shooter di Riot Games ha continuato ad aggiornarsi con nuovi Agenti e mappe, tra cui Breeze, che esordisce il 27 aprile all’interno del nuovo Atto dell’Episodio Due di Valorant. Oltre al nuovo scenario, che abbiamo provato in anteprima lo scorso weekend, verrà aggiornato il battle pass che contiene skin, spray ed altri elementi cosmetici, ma non ci sono all’orizzonte nuovi Agenti (anche se sicuramente ne arriveranno a breve).
La nuova skin di armi che arriverà si chiama Esilio, una versione simmetrica ed oscura delle skin della linea Regale, ed è fatta per Vandal, Operator, Spectre, Classic ed arma da mischia che diventa una lama rituale. Gli elementi del nuovo pass battaglia che abbiamo potuto sbirciare sono, invece, molto belli e rappresentano i migliori contenuti proposti finora in termini di estetica.
Valorant: nuova mappa ampia ed incentrata sul controllo del territorio
Il lavoro fatto da Riot Games per quanto riguarda le mappe di Valorant è molto chiaro ed efficace, ovvero creare degli scenari che siano molto distinti uno dall’altro, che siano semplici da memorizzare e contemporaneamente dotati di unicità palesi su cui i giocatori possono costruire le loro strategie.
Bind ha due teletrasporti, Haven è l’unica con tre punti bomba, Split ha un’area centrale molto ampia con diversi punti d’accesso, Icebox è costruita attraverso dei container che la rendono a tratti claustrofobica o ampia, e Ascent ha una zona centrale avanzata rispetto ai punti bomba e due porte da chiudere sui punti. Finora le promesse del team di sviluppo sono state rispettate, in questo senso, e la nuova mappa Breeze sembra non essere da meno.
L’idea alla base di Breeze è quella di realizzare spazi più ampi e aperti, con linee di tiro più lunghe rispetto alle altre mappe. Ci saranno quindi maggiori opportunità di brillare per certe armi e certi agenti, e dalla nostra prova possiamo confermare che Operator e Vandal la faranno probabilmente da padrona come bocche di fuoco, e gli agenti con una maggiore mobilità, così come chi lavora con la mappa per controllare il terreno, saranno sicuramente più a loro agio nel muoversi nelle aree più ampie.
Il punto bomba B, ad esempio, è completamente aperto. Ci sono pochissimi ripari e l’area dove piantare è completamente esposta in una maniera unica, rispetto alle altre mappe. Questo darà vantaggio alle squadre che usano skill di occultamento, senza dubbio, senza le quali il punto B sarà praticamente inaccessibile a meno di non avere una mira letale e ripulire le minacce avversarie ancora prima che si presentino sul luogo.
Gli attaccanti possono accedere da due punti. Il primo, più vicino rispetto a quello di partenza, è parecchio ristretto ed è supportato alle spalle da una finestra molto ampia che ricorda quella del punto B di Haven. Il secondo è a lato e proviene dalla zona centrale, ma è molto avanzato e per arrivarci bisogna percorrere tutta la zona centrale che sarà il campo di battaglia più furioso di Breeze con tutta probabilità.
L’ingresso centrale è paradossalmente più utile per i difensori, i quali hanno anche a disposizione un comodo corridoio vicinissimo allo spawn point per poter andare a coprire il punto con efficacia. Il punto B ci è parso, in generale, uno spot complicato sia da difendere che da attaccare proprio per via dei suoi spazi aperti che richiedono tanta attenzione, nonché una mira infallibile.
Il punto A è invece più affascinante perché è sì ampio, ma offre a difensori e attaccanti parecchi ripari e zone sopraelevate da sfruttare per nascondersi o difendere con incursioni a sorpresa. C’è anche un dettaglio curioso rappresentato da una piccola zona ricoperta d’acqua in prossimità del punto di piazzamento, la quale rappresenta chiaramente una sorta di trappola sonora per capire se gli agenti stanno attraversando il punto e quindi passare al contrattacco.
Sul punto ci si affaccia anche attraverso un grande portellone sopraelevato, rumorosissimo e lento da aprire, la cui apertura può fungere da diversivo e punto di controllo allo stesso tempo. Oltre ad un corridoio proveniente dallo spawn, ci si può inserire in A anche da un ingresso laterale piazzato all’incirca a metà altezza della mappa.
Un buon modo per difendere la mappa potrebbe essere quello di piazzare molte trappole e gadget che rilevano la presenza, mentre per gli attaccanti è valido sempre il consiglio della copertura visiva, ma anche di cercare un ingresso in velocità per costringere i difensori a mettersi in posizione velocemente e dover gestire tante minacce in un solo momento.
In Breeze gli attaccanti hanno a disposizione tantissimi percorsi iniziali, che però convergono in soli uno o due punti – a seconda che sia il punto A o B. Questo significa tanta capacità di improvvisare e di adattarsi da parte degli attaccanti e, allo stesso tempo, la consapevolezza per i difensori di dovere tenere inizialmente d’occhio molte strade, per poi andare a lavorare di retake sul punto, se necessario. In difesa bisogna invece essere molto attenti al territorio, pertanto personaggi come Cypher o Killjoy potrebbero dire la loro.
D’altronde l’intento del team di sviluppo era proprio quello di creare una mappa che fosse incentrata sul controllo e sulle lunghe distanze, e in questo senso Breeze ci è sembrata molto a fuoco. C’è anche una zona molto interessante, inedita come costruzione, nei dintorni di A.
Un corridoio molto lungo dove potersi affacciare già durante la fase di preparazione, perfetto per le imboscate col cecchino, ma anche adatto a diversivi e strategie di confusione varie ed eventuali. Nella prima metà, dal lato degli attaccanti, c’è una botola che conduce nella zona centrale più in basso che si apre e chiude in autonomia al passaggio degli agenti, ma anche lanciando oggetti o strumenti vari. Specularmente c’è invece il portellone che conduce in A di cui sopra, che si può aprire da entrambi i lati e può essere sfruttato dalle due squadre.
La sensazione è che ci si dovrà muovere molto all’interno di Breeze, probabilmente cambiare strategia in corsa in maniera sistematica e lavorare ancora di più di comunicazione per poter tracciare i movimenti degli avversari che, complici le grandi aree ed i tanti percorsi, saranno spesso imprevedibili. Una ventata d’aria fresca della caraibica Breeze, nuovo teatro di scontri della parte meridionale del Triangolo delle Bermude, mappa disponibile dal 27 aprile e su cui noi non vediamo l’ora di iniziare a giocare. Anche per sfoggiare le nuove skin del battle pass che sono bellissime e, a sorpresa, fanno invidia a molte di quelle che sono disponibili a prezzi ben più elevati.
Per dire la vostra nella nuova mappa di Valorant vi serviranno dei mouse all'altezza: avete dato un'occhiata alla nostra selezione dei migliori mouse da gaming?