Con questa terza tappa, siamo giunti alla fine di un percorso in cui vi abbiamo parlato di tutti gli aspetti nuovi e consolidati di No Man’s Sky con l’update Next, che porta, nomen omen, il titolo di Hello Games in una fase successiva a quella vissuta con il lancio e gli aggiornamenti precedenti. La portata di questa espansione è data dalla sua introduzione più grande e richiesta, quella del “vero” multigiocatore, anche se – come abbiamo voluto raccontarvi finora – c’è tanto altro in Next di cui valeva la pena discutere e che rivolta come un calzino le basi stesse, sia concettuali che pratiche, del gioco. Ora che lo abbiamo fatto, però, possiamo passare all’elefante nella stanza, alla portata principale, al desiderio tutt’altro che segreto della community; com’è, dunque, questo multiplayer?
Il multiplayer è di gran lunga la meccanica più controversa dell’intero No Man’s Sky, un progetto di suo già parecchio controverso sia per com’è nato, sia per com’è stato trasmesso a giocatori e media. Senza tornare sulle (gravi) mancanze dello sviluppatore e del suo publisher, e sulle sgradevoli polemiche che ne sono conseguite, vi basti ricordare che la possibilità di giocare in compagnia di altri utenti era qualcosa di annunciato come parte del pacchetto base di cui avremmo dovuto godere al lancio del 2016. Saltato quello step, con Atlas Rises, un anno fa, c’è stato un primo tentativo di porre rimedio alla questione o perlomeno di rompere il silenzio surreale che si era creato intorno ad essa. La soluzione escogitata dalla software house inglese aveva dei contorni grotteschi ed era palesemente un palliativo limitato nel tempo (e nello spazio, verrebbe da dire): sui nostri schermi avremmo visto soltanto delle sfere di luce a rappresentare i corpi dei giocatori e nient’altro, senza neppure un’infrastruttura realizzata ad hoc per permettere incontri o lo svolgimento di attività in compagnia. Questa soluzione rimane all’interno del gioco per quanti su console non posseggano un abbonamento a PlayStation Plus o Xbox Live, ma è chiaro che non possegga quanto basti per definirsi un multiplayer reale e fu per questo che al tempo non le prestammo troppa attenzione.
Ne è passata di acqua sotto i ponti da allora: Next ha introdotto un vero e proprio multigiocatore cooperativo la scorsa settimana, senza se e senza ma, finalmente mantenendo quella famosa “promessa” del 2016. Dopo aver installato l’update, all’inizio di ogni partita vi verrà chiesto se vorrete giocare nella vostra personale lobby oppure vorrete unirvi ad una già esistente. Selezionando la prima opzione, avrete la libertà di invitare fino a tre amici o, qualora non dovesse essere la co-op la vostra tazza di tè, potrete semplicemente non invitare alcun giocatore e chiudere l’accesso alla stanza dalle preferenze del menu di pausa. Da un punto di vista strutturale, almeno in questa fase di lancio, le cose hanno funzionato bene su PlayStation 4. Un apposito marker indica la posizione del proprio o dei propri compagni di viaggio, ed è sempre piuttosto facile raggiungerlo dal momento che lo spawn avviene nel suo stesso sistema. Il netcode ha mostrato, nei nostri test perlomeno, una buona qualità e non si sono verificati fenomeni di lag. Allo stesso modo, il telaio preparato da Hello Games è quasi completo (manca un tool per lo scambio di oggetti, per dirne una, sebbene gli utenti smaliziati abbiano già trovato un modo per farlo con il raffinatore), permettendo di chiacchierare con chiunque in chat vocale ma anche di accedere, per i più timidi, ad un sistema di emote sufficientemente intuitivo e ricco abbastanza da poter comunicare le nostre intenzioni agli sconosciuti – qualcosa di oltremodo utile, se consideriamo che ok non c’è un PvP strutturato ma il fuoco amico è attivo e per farsi dei nemici, nel gioco come nella vita, serve soltanto un attimo.
Non ci nasconderemo dietro ad un dito – il primo incontro è stato particolarmente emozionante. Il nostro è un gioco cui, magari all’inizio più per un suo limite che per una reale prerogativa, riesce assai bene trasmettere una sensazione di solitudine, che in genere può sfociare in una tra inquietudine e pace. Considerando questo contesto, e tutto quello che ha passato negli ultimi tempi, sa di achievement unlocked vedere un avatar “in carne ed ossa” pararsi dinanzi ai nostri occhi, e fa pure un po’ strano scorgere qualcuno che ha i nostri stessi, imprecisi movimenti umani non mossi da una IA programmata al secondo (e se vogliamo abbastanza statica come quella di NMS). È una prima volta, e per chi ha seguito con passione e fiducia, in certi momenti scarsamente ripagata, il fatto stesso che adesso si possa incontrare qualcuno dall’altra parte del mondo o sull’altro lato della strada è comprensibilmente toccante.
Detto dell’aspetto emotivo che un percorso ormai giunto a compimento inevitabilmente porta con sé, c’è quello pragmatico da considerare: che si fa nel multiplayer di No Man’s Sky? Ad oggi, a voler fare un confronto con qualcosa che abbiamo giocato tutti di recente, l’offerta ludica è simile a quella di
State of Decay 2; il titolo che abbiamo conosciuto in single-player viene “aperto” in modo che possiamo condividere quella stessa esperienza con gli amici. Per cui non c’è una modalità particolare o un certo tipo di missione pensato perché si sblocchi qualcosa di speciale se fatto con dei compagni di viaggio, non c’è un ulteriore livello di sfida; insomma, la natura
sandbox di NMS viene fuori ancora una volta con Next e almeno in questa fase iniziale non si parla di contenuti progettati appositamente per la cooperazione. L’ampliamento del ventaglio delle missioni in tal senso è utile se non altro ad avere degli obiettivi comuni, come ad esempio scattare una fotografia su un certo tipo di pianeta ad un certo tipo di fauna o flora oppure fare ricerca di materiali particolari da consegnare ad un mercante o da utilizzare per ottenere un progetto caro ad un gruppo di amici. Ma oltre a questo è chiaro che, ripetiamo: nel momento in cui scriviamo, il rischio di ritrovarsi a fare le medesime cose fatte finora soltanto in un ambiente online e durante una chat vocale con i propri soci videoludici è concreto. In quest’ottica, se vi piace No Man’s Sky, vi piace per forza di cose anche il multiplayer introdotto con Next ma non aspettatevi qualcosa di rivoluzionario nell’economia del gioco.
In questa fase di test abbiamo cambiato spesso lobby e interagito, o almeno ci abbiamo provato, con numerosi e diversi utenti. In generale, e non possiamo dire che la cosa ci spiaccia molto, l’esperienza che abbiamo avuto è stata quella che generalmente vedreste in un titolo che nasce single-player e al quale viene poi aggiunto il multiplayer. No Man’s Sky ha risposto finora alle esigenze di una community cui piace condividere con foto, statistiche, domande e guide le proprie esperienze, ma alla quale tutto sommato queste esperienze piace viverle in prima persona e da soli. Abbiamo incontrato persone che abbiamo invitato, a voce e con le emote, ad unirsi a noi in qualunque genere di attività ci saltasse in mente e, salvo rare eccezioni, non siamo riusciti a farci seguire o ad andare oltre ad un semplice saluto, magari da chi non sapeva nemmeno dell’introduzione del multigiocatore ed è rimasto semplicemente colpito dal fatto che in NMS ci fossero altri in carne ed ossa.
In questo frangente, pertanto, è raccomandato lanciarsi nel prodotto sci-fi britannico con la consapevolezza della sua immutata vocazione solitaria e, se interessati alla cooperazione per il gusto di stare insieme, farlo come parte di un gruppo di amici microfono-muniti. Non prevediamo che diventi qualcosa in stile EVE Online, ovviamente, ma sarà interessante vedere se col tempo le prerogative dei fan correnti e di quelli che saranno arrivati con Next cambieranno, e se le sfide settimanali attese nei prossimi giorni riusciranno ad invertire la tendenza e ad inculcare nei giocatori l’idea che, adesso, la community può guardarsi negli occhi.
Finisce qui la nostra trilogia di approfondimenti su No Man’s Sky Next ma di certo, come suggerito da Hello Games, non il viaggio del titolo fantascientifico per PC, PS4 e Xbox One. Attendiamo con curiosità l’arrivo delle sfide e degli eventi settimanali, così come la risposta della community che dovrà mostrare di avere la mentalità giusta per rendere il multiplayer una funzionalità davvero al centro del progetto dopo anni di richieste. Non siamo sicuri che lo diventerà, e nemmeno che la cosa ci spiaccia visto quanto abbiamo amato la poliedrica solitudine del gioco finora, ma naturalmente un suo sviluppo potrà garantirgli una vita assai più longeva.