È sempre curioso pensare al fatto che DOOM sia stato uno dei primi, nonché tra i migliori videogiochi gratis della storia. La storia del cult di idSoftware ovviamente è diversa dai free to play che intendiamo oggi, completamente agli antipodi e fortemente pioneristica rispetto al moderno mercato dei videogiochi. Però, se ci pensate, gli utenti che ricevevano una copia di DOOM, attraverso i famosi giri di floppy disk, non sono molto diversi da quelli che oggi scaricano il client di uno dei videogiochi gratuiti che esistono sul mercato.
Non ci riferiamo ai videogiochi che vengono offerti all’interno di servizi come PlayStation Plus, Games With Gold o la raccolta di Epic Games Store, ma a produzioni che nascono specificatamente come free to play… o lo diventano negli anni.
I primi nella storia ad essere pensati come tali sono stati una serie di MMO per ragazzi e giocatori casuali, finanziati inizialmente solo dalle pubblicità e diventati poi delle produzioni complete, tra cui il più celebre è senz’altro RuneScape. Dalla fine degli anni ’90 in poi la storia ha costruito un mercato videoludico con un’offerta sempre più incalzante che, oggi, è quasi asfissiante riguardo i videogiochi gratis. Al punto che la formula free to play è ormai inevitabilmente quella più redditizia per le casse dello sviluppatore e del publisher di turno.
Visto anche l’evidente attacco al tempo libero di noi videogiocatori, in un segmento che ci seduce regolarmente offrendo in maniera abbastanza ritmata sempre qualcosa di nuovo, come si fa a puntare sul cavallo giusto e scegliere uno tra i migliori videogiochi gratuiti? Cerchiamo di fare il punto sull’offerta attuale.
MMORPG, un genere in declino?
Per collegarci al citato RuneScape, partiamo proprio dal genere degli MMORPG. Un mondo con ormai pochi esponenti al di là del titanico World of Warcraft, che non è gratuito ma che negli anni ha saputo fagocitare tutto il resto. Neanche Guild Wars 2, oggi gratuito, nei suoi giorni di gloria ha saputo far tremare neanche per un attimo il trono del re.
Oggi c’è invece un esponente del genere che tiene tranquillamente testa al gigante Blizzard, ed è Final Fantasy XIV. Produzione rinata dalle ceneri di un lancio fallimentare, ribaltata come un calzino (tra cui la creazione della versione gratuita con i primi sessanta livelli sbloccati) e diventata oggi non solo uno dei migliori MMORPG a detta degli appassionati, ma anche uno dei migliori Final Fantasy degli ultimi anni in generale grazie ad una narrativa molto elaborata ed apprezzata.
Shooter e battle royale, i “king” dei migliori videogiochi gratuiti
Il genere più seguito, amato, e quindi affollato per quanto riguarda i videogiochi gratuiti è sicuramente quello dei battle royale e degli shooter, che mettiamo comodamente insieme nel mondo dei videogiochi di sparare.
Tutto nasce da quella che ormai risulta una guerra preistorica, il confronto tra PUBG e Fortnite. Il primo come pioniere dei battle royale, il secondo nato come un tentativo disperato di ribaltare le sorti di una produzione catastrofica, un colpo di reni al limite dello scherzo e che, come sappiamo, è diventato in qualche anno uno dei più grandi fenomeni della cultura pop. Una cosa che definire “videogioco” è altamente riduttivo.
Da lì, con una spruzzatina di Overwatch come nume tutelare nel voler creare un cast di eroi molto caratteristici, personalizzati e personalizzabili, è iniziata letteralmente la corsa alla next big thing da parte di un po’ di tutti. I nomi che vale la pena pronunciare in questo caso sono decisamente Apex Legends e Call of Duty: Warzone.
Il primo è una vera e propria sorpresa di Respawn Entertainment, che dopo la debacle del clamoroso Titanfall 2 si presentò qualche anno fa con il suo battle royale, che proprio da Titanfall prendeva molti dei suoi elementi ludici. Ad oggi Apex Legends è una piattaforma molto viva, in continua espansione, forse l’unico battle royale con una identità veramente caratteristica che spicca da tutto il resto dei concorrenti. Tra cui proprio Call of Duty: Warzone, con la sua gargantuesca mappa che si porta in dote la potenza di fuoco dell’IP originale ed è entrato a gamba tesa nel circolo dei battle royale che contano.
Ma esistono anche altri shooter, che non sono battle royale, ad entrare di diritto tra i videogiochi gratuiti più interessanti. Oltre all’inossidabile Counter-Strike (precisamente CS: Global Offensive), che oggi è più che altro ora un coacervo di giocatori dalla Russia con problemi di gestione della rabbia e cheater, Valorant di Riot Games è entrato nel settore trovando la sua nicchia di appassionati e dalla quale sembra non volersi schiodare. Erede dello shooter di Valve per quanto riguarda la necessità di impegno e la richiesta in termini di abilità, con un tocco di Overwatch per quanto riguarda abilità e design dei personaggi.
E infine, ultimo ma non per importanza, Destiny 2. Un lancio infelice ed una ricezione altalenante dell’ultima fatica di Bungie, ha portato alla creazione di Oltre la Luce, una versione completamente gratuita del titolo che vi consente sostanzialmente di giocare alla versione vanilla senza sborsare un euro. Uno di quei videogiochi che era nato come la cosa più lontana da un free to play ma che, per colpa di alcuni inciampi grossolani, ci è diventato.
I giochi di carte, o “card game”, i nuovi arrivati
A questo punto non possiamo non considerare i giochi di carte digitali, i card game, all’interno del calderone di tutto quello che i videogiochi gratuiti possono offrire. Certo sono esperienze di gioco molto particolari, ma visto il successo che hanno e il peso che rappresentano nel mercato sarebbe un errore ignorarli.
A partire da Hearthstone, il grande pioniere del genere. Una macchina fabbrica soldi per Blizzard dal 2014 che, tra alti e bassi in termini di bilanciamento e qualità delle espansioni, è sempre uno dei più giocati del genere. Grande accessibilità ed una semplicità generale nell’apprendere i fondamentali sono stati chiaramente il punto di forza, tutto il contrario di Magic the Gathering: Arena.
Considerato recentemente come uno dei “giochi più difficili del mondo”, MTG Arena porta invece in versione digitale il gioco di carte più famoso con un client apposito e tanto di modalità di gioco dedicate come il formato Historic. Sempre più al centro delle attenzioni di Wizards of the Coast in termini di investimenti e sviluppo, anche con il lancio della versione mobile per iOS ed Android.
In mezzo si incastra Legends of Runeterra, il tentativo di Riot Games di entrare nel mondo dei card game. Tentativo riuscito, perché LoR è apprezzatissimo nel riuscire a combinare l’immediatezza di Hearthstone e la profondità di MTG Arena fornendo il giusto bilanciamento tra accessibilità e strategie. Dalla sua ha anche l’ottima idea di eliminare in toto il concetto di “sbustata” e garantire ai giocatori lo sblocco della collezione in maniera graduale.
E, nonostante il calo di interesse generale, non possiamo non menzionare Gwent, se non altro per il suo valore storico. Nasce infatti come gioco di carte a sé dopo essere stato il mini-gioco più apprezzato di The Witcher 3: Wild Hunt, ma soprattutto ha un sistema di regole molto innovativo che pesca da giochi di carte famosi come Condottiere ma non scimmiotta in alcun modo Magic, per esempio. Di sicuro è, al momento, il gioco di carte più strategico e profondo dopo il titolo Wizards of the Coast.
MOBA, i grandi classici
Quello dei MOBA è un settore che è rimasto sostanzialmente immutato e vede i soliti due titoli contendersi la fetta di pubblico e interesse maggiori, ovvero League of Legends e Dota 2. Riot Games e Valve, due prodotti che si sfidano anche fuori dal campo tra serie animate in arrivo e prodotti paralleli ai due franchise, ma rimangono di gran lunga i MOBA più giocati e famosi senza ombra di dubbio.
Insieme a Smite che usa le divinità come eroi ma soprattutto porta il gameplay in terza persona per dare una ventata di novità al gameplay, Heroes of the Storm di Blizzard è una rilettura dei MOBA in chiave leggermente più accomodante perché le partite durano molto meno, e viene eliminata la gestione dell’equipaggiamento in toto focalizzandosi sui talenti dei singoli eroi per fare la build.
Diablolike e GDR vari ed eventuali
In attesa di Diablo IV, ma soprattutto dopo lo strascico di Diablo III e le sue infinite edizioni, c’è stato un diablolike che ha accolto una piccola ma sempre più affezionata community di giocatori, ovvero Path of Exile. Un titolo che riprendere le atmosfere di Diablo II e propone un gameplay molto profondo per i veri appassionati del genere, e che ha continuato ad aggiornarsi con nuove stagioni e contenuti con una frequenza importante.
È stato lanciato invece, di recente, anche Magic: Legends, altro diablolike attualmente molto acerbo ma che vi consigliamo di tenere d’occhio per il suo particolare sistema di costruzione della build. Le skill del personaggio così come le sue caratteristiche sono infatti create come un vero e proprio mazzo di Magic, una peculiarità che, se sorretta da una struttura di gioco al momento non all’altezza, potrebbe dare al titolo un suo carisma.
Ma c’è un gioco di ruolo che, l’anno scorso, ha dato un segnale forte all’industria ed è al momento tra i free to play più profittevoli di sempre. Parliamo ovviamente di Genshin Impact che in Occidente oggi ha perso un po’ del suo appeal, ma in Cina è seguitissimo e sta generando per Mihoyo dei ricavi impressionanti. Nonostante la poca personalità estetica e narrativa, Genshin Impact offre tutti i contenuti di un gioco doppia-A in un pacchetto free to play pieno di microtransazioni e meccanismi gacha, con una tendenza al farming devastante che ha catturato l’attenzione di molti giocatori.
Tutti gli altri generi di videogiochi gratis
Per chiudere parliamo di tutti quei videogiochi gratis che sono difficili da inscrivere all’interno di un genere, perché sono gli unici esponenti o quasi, o semplicemente perché non c’è molto altro di simile.
I prodotti di Wargaming sono ovviamente da citare per la presenza sul mercato, la longevità e la capacità di essere inossidabili nonostante non siano ovviamente tra i giochi più conosciuti e famosi. I vari World of Warships o World of Tanks hanno un’affezionatissima nicchia di giocatori disposta a spendere per le microtransazioni ed hanno reso l’azienda bielorussa un vero e proprio colosso. Anche il gameplay aiuta, perché si tratta di videogiochi molto accessibili e semplici, ma capaci di generare dipendenza e la classica necessità da “un’altra partita e basta”.
Altro videogioco che si è creato una sua nicchia affezionatissima, e che proprio per questo motivo non è ancora crollato nell’oblio, è Warframe. Al momento attuale è una piattaforma che offre un’esperienza action su vari livelli, con tanto di combattimento tra astronavi con uno degli ultimi aggiornamenti. Il classico titolo di cui probabilmente non avete mai sentito parlare, perché non ha bisogno di inserirsi nel dialogo quotidiano del videogioco.
Vale la pena citare anche Teamfight Tactics, che tra gli autobattler usciti negli ultimi anni è sicuramente quello con il maggior supporto e la maggiore profondità. Integrato dentro il client di League of Legends, perché in Riot ne sanno una più del diavolo, TFT è un gioco su cui spendo saltuariamente un numero di ore notevole. Si può giocare in totale relax volendo, oppure si può approcciare in maniera più seria studiando le build a disposizione e le migliori composizioni di personaggi, grazie al suo mix perfetto tra accessibilità e strategia approfondita. Consigliato anche su mobile con una conversione molto buona.
Continuiamo con un paio di cloni in incognito, ma neanche tanto, ovvero Brawlhalla e Dauntless. Rispettivamente si rifanno fortemente a Super Smash Bros. e Monster Hunter, ma sono un’alternativa gradevole, sicuramente a minore budget, nel caso non possediate una console Nintendo per giocare ad una delle ultime due incarnazioni dei franchise, o in generale non abbiate accesso ad un qualsiasi MH regolare. Dauntless, in particolare, si rivela magari un po’ più immediato e accessibile, un po’ come fosse il Fortnite dei battle royale per intenderci.
Più unici che rari
Chiudiamo la nostra lunga selezione con due videogiochi che sono anche dei casi di studio, per motivi diversi.
Il primo è Among Us che, sebbene su PC e console costi qualche euro, su dispositivi mobile è completamente gratis. Non serve dire molto su questo titolo che, rinato dalla cenere del 2018 grazie alla cordata di streamer su Twitch che hanno cominciato a giocarci, adesso è letteralmente una delle cose più giocate sulla piattaforma e arriverà addirittura su PlayStation 5 con delle skin dedicate a tema Ratchet & Clank.
Il secondo è Rocket League, forse il caso videoludico più interessante dell’ultimo decennio. Uno dei primi lanci attraverso i giochi gratuiti del PlayStation Plus, un vero e proprio tuffo nel vuoto per quello che è diventato un esperimento dal successo clamoroso, ripetuto poi con tante produzioni indie similari (anche se non è andata mai così bene). Il trucco di Rocket League è che ha l’anima dell’eSport di razza nella confezione del gioco casual, quindi perfetto per tanti tipi di pubblico diverso. Ora è free to play, passato sotto l’egida di Epic Games e riempito con loot box, season pass e microtransazioni di ogni tipo.
Molti dei migliori videogiochi gratuiti sono presenti anche su PC, dove li potete giocare con i migliori mouse da gaming possibili!