Quando si parla di sparatutto in soggettiva a sfondo bellico, quella di Call of Duty è sicuramente la serie che più di ogni altra si è saputa distinguere nel corso degli anni, specie anche e soprattutto per la sua capacità di cambiare contesto storico (dai conflitti mondiali passando per la guerra fredda, sino alle battaglie nello spazio di Infinite Warfare).
Call of Duty: Black Ops Cold War è l'ultimo capitolo del franchise targato Activision, disponibile su console e PC dallo scorso anno (per tutti i dettagli sul gioco vi rimandiamo alla nostra video recensione), sebbene i giocatori abbiano rivolto le loro attenzioni anche e soprattutto a Call of Duty: Warzone, il primo free-to-play dedicato alla serie sviluppato da Infinity Ward, Treyarch e Raven Software.
In attesa di scoprire i primi dettagli sul cosiddetto Call of Duty 2021 - al momento ancora privo di titolazione ufficiale - su SpazioGames abbiamo deciso di proporvi la classifica dei capitoli più importanti della serie di COD, in maniera del tutto simile a quanto proposto con la lista dei migliori Final Fantasy, quella dei Resident Evil e infine quella relativa al franchise di Tomb Raider.
Ovviamente, aspettiamo la vostra classifica personale nei commenti in fondo all'articolo!
- 8. Call of Duty: Ghosts
- 7. Call of Duty: Black Ops IIII (4)
- 6. Call of Duty: Infinite Warfare
- 5. Call of Duty: World at War
- 4. Call of Duty: Modern Warfare 3
- 3. Call of Duty 2
- 2. Call of Duty: Modern Warfare 2
- 1. Call of Duty 4: Modern Warfare
8) Call of Duty: Ghosts
Pubblicato nel 2013 per console e PC, Call of Duty: Ghosts avrebbe dovuto rappresentare una sorta di "soft reboot" dell'intero franchise, specie dopo il clamoroso successo delle serie di Modern Warfare e Black Ops.
Al netto delle buone intenzioni, e a fronte di una campagna singleplayer e un comparto multiplayer tutto sommato godibili (grazie anche alla presenza delle modalità Squads ed Extinction) Ghosts non riusciva a brillare di luce propria a causa di una grave mancanza di identità. Un Call of Duty spogliato di qualsivoglia idea originale, incapace di andare oltre vaghi richiami alle avventure di Simon "Ghost" Riley e John "Soap" MacTavish viste in Modern Warfare. Una vera e propria occasione sprecata.
7) Call of Duty: Black Ops IIII (4)
Uscito nel 2018, con Call of Duty: Black Ops IIII Treyarch ha deciso di abbandonare la campagna per giocatore singolo, divenuta sempre più marginale con il passare degli anni (e de capitoli), gettandosi a testa bassa nell'universo delle sfide multigiocatore online (e dei battle royale), specie per la possibilità di prendere parte a battaglie da cento giocatori.
Purtroppo, ispirarsi alla formula di Playerunknown's Battlegrounds (noto anche PUBG) piuttosto che a quella di Fortnite non ha permesso a Black Ops IIII di imporsi agli occhi dei giocatori come nuovo paradigma degli FPS multiplayer. Una buona idea (sulla carta) si è infatti tradotta in un gioco minato da una serie di compromessi che gli hanno impedito di lasciare davvero il segno all'interno della community di COD.
6) Call of Duty: Infinite Warfare
In maniera del tutto opposta rispetto a quanto visto con Ghosts, anche Call of Duty: Infinite Warfare tentava di omaggiare i capitoli moderni più amati, riuscendoci però solo a metà. Sviluppato da Infinity Ward per PS4, One e PC nel 2016, il gioco abbandonava le guerre mondiali o i conflitti del presente portandoci in un imprecisato futuro nel quale la razza umana è riuscita a colonizzare tutto il sistema solare.
Una campagna singleplayer fin troppo canonica veniva supportata in ogni caso da alcune idee davvero riuscite, come ad esempio i combattimenti a gravità zero e gli assalti a bordo del caccia spaziale noto come Jackal. Purtroppo, però, in questo caso era il multiplayer a non soddisfare affatto, relegato a vero e proprio elemento di contorno (scimmiottando tra l'altro molte idee già viste in Black Ops 3).
5) Call of Duty: World at War
Dopo che con il precedente Call of Duty 4: Modern Warfare la serie aveva fatto il salto temporale necessario ad allontanarla dai conflitti di inizio '900, con Call of Duty: World at War si torna di prepotenza nello scenario bellico classico (per la precisione, quello della seconda guerra mondiale).
Pubblicato nel 2008, il gioco targato Treyarch riusciva a distinguersi in maniera marcata dal predecessore, pur abbracciando la volontà di apparire ricco di sequenze ad alto tassi di spettacolarità (divenute un vero marchio di fabbrica dopo l'uscita del primo Modern Warfare). Anche il multiplayer fu reso più fresco e dinamico rispetto al passato, grazie anche e soprattutto all'inclusione dei veicoli da combattimento, oltre alla clamorosa (perlomeno ai tempi) modalità Nazi Zombies.
4) Call of Duty: Modern Warfare 3
Uscito nel 2011, Modern Warfare 3 rappresenta la chiusa ideale della trilogia inaugurata con Call of Duty 4. Immergendoci in una terza guerra mondiale spaventosamente verosimile, Infinity Ward infiocchetta un episodio davvero ottimo
Una campagna per giocatore singolo ricca di momenti al cardiopalma (anche se, purtroppo, fin troppo breve), un mucchio di missioni Spec Ops e mappe Survival, oltre ovviamente al multiplayer online e offline (quest'ultimo via split screen o system link), rendono MW3 uno degli episodi "moderni" della saga più riusciti e completi di sempre.
3) Call of Duty 2
Prima di Modern Warfare, prima di Black Ops, il capitolo più importante del franchise è sicuramente Call of Duty 2, uscito nell'ormai lontanissimo 2006 su PC (e convertito successivamente anche su console Xbox 360). Ambientato durante la seconda guerra mondiale, il gioco - sviluppato da Infinity Ward - offriva tre campagne ben distinte, facendoci vestire i panni di soldati dell'Unione Sovietica, dell'esercito britannico e (ovviamente) dell'esercito statunitense.
Ricreando in maniera assolutamente straordinaria alcuni drammatici eventi chiave del conflitto bellico (tra cui lo sbarco in Normandia), Call of Duty 2 è sicuramente la più fedele rappresentazione della seconda guerra mondiale mai vista in un videogioco.
2) Call of Duty: Modern Warfare 2
Nel 2009, dopo essere stati travolti dal successo di Call of Duty 4 (il primo a essere ambientato in epoca moderna), Activision e Infinity Ward decisero di fare il bis, offrendo di fatto il primo sequel numerato di un capitolo specifico del franchise di COD: Call of Duty: Modern Warfare 2.
A cinque anni dagli eventi del primo Modern Warfare, il sequel replicava la stessa formula del predecessore, offrendo di fatto uno sparatutto in soggettiva divertente e frenetico come pochi. Certo, si trattava ancora una volta di un campagna singleplayer scandita dagli script, ma il tutto era reso in maniera così spettacolare e coinvolgente - senza contare un comparto multiplayer vicino alla perfezione - che era seriamente impossibile resistergli. Nel 2020 il gioco è stato proposto nuovamente al pubblico grazie alla Call of Duty: Modern Warfare 2 Remastered, una versione del titolo originale forte di migliorie tecniche di un certo calibro.
1) Call of Duty 4: Modern Warfare
Quando nel 2007 Activision decise di dare alla luce Call of Duty 4: Modern Warfare, il pubblico non pensava di trovarsi tra le mani non solo un titolo destinato a fare scuola, ma anche e soprattutto a segnare l'intero franchise negli anni a venire.
A differenza dei capitoli precedenti, il contesto storico più vicino ai nostri giorni raccontava una crisi internazionale tra ultra-nazionalisti russi e terroristi islamici, coi Marines statunitensi e i SAS britannici nel mezzo di una situazione realmente delicata (e pericolosissima).
Epico, coinvolgente e assolutamente straordinario nel tratteggiare gli orrori di un conflitto su scala internazionale fin troppo attuale, Call of Duty 4 riusciva nel delicato compito di traghettare il franchise lontano dalle atmosfere della seconda guerra mondiale, e lo faceva in maniera totalizzante.
Modern Warfare è a conti fatti una pietra miliare del genere, nonché il capitolo più importante e significativo dell'intera saga di FPS. Nel 2019 è stato riproposto un vero e proprio remake del titolo originale, chiamato Call of Duty: Modern Warfare, in grado di cambiare eventi e situazioni del gioco uscito dodici anni prima.
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