Metal, videogiochi e chi li fa incontrare: a tu per tu con Cristina Scabbia

Alla Milan Games Week & Cartoomics di qualche settimana fa abbiamo avuto il piacere di intervistare Cristina Scabbia, protagonista di COD: Black Ops 6.

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a cura di Silvio Mazzitelli

Redattore

MILANO – Musica e videogiochi hanno sempre avuto un rapporto molto stretto, e a confermarlo è nientedimeno che Cristina Scabbia, voce femminile della band metal Lacuna Coil, che immaginiamo non abbia bisogno di presentazioni.

La cantante è famosa anche per la sua grande passione per i videogiochi e proprio questa passione l’ha portata nel corso degli anni a incidere alcuni brani per alcuni importanti titoli videoludici, come ad esempio l’originale Metal Hellsinger.

Di recente, però, Cristina ha partecipato alla realizzazione di una canzone per il recentissimo Call of Duty: Black Ops 6 (lo trovate in tutte le sue versioni su Amazon), uscito proprio da qualche settimana.

A coinvolgerla nel progetto è stato Kevin Sherwood, Lead Sound Designer e compositore di Treyarch, con cui ha realizzato Destroy Something Beautiful, singolo ascoltabile in gioco nella modalità Zombie e incluso anche nella colonna sonora ufficiale dello sparatutto di Activision Blizzard.

La cantante dei Lacuna Coil era presente durante la recente Milan Games Week e Cartoomics 2024 – e noi non ci siamo fatti sfuggire l’occasione di intervistarla, insieme ad altri colleghi, per scoprire qualcosa di più sulla sua esperienza nel campo delle colonne sonore dei videogiochi e, più in generale, sulla sua passione per il mondo videoludico.

La genesi della canzone di Call of Duty: Black Ops 6

La nostra intervista si è presto trasformata in una piacevole chiacchierata tra appassionati. Cristina ci ha raccontato la genesi della sua collaborazione musicale per il nuovo capitolo di Call of Duty. Tutto è nato nel 2023: tramite l’amicizia con un’altra cantante, Malukah – autrice di una famosa versione della canzone The Dragonborne Comes di Skyrim – Cristina ha conosciuto Kevin Sherwood, che lavora alla serie di FPS militareschi dal 2006 circa.

I due hanno iniziato a parlare della passione che li accomuna per la musica e per i videogiochi, e pian piano è nata l’idea di una collaborazione, soprattutto perché Kevin,  in molti pezzi che ha composto in passato, prendeva come punto di riferimento proprio lo stile canoro di Cristina – chiedendo alle cantanti ingaggiate di avvicinarsi il più possibile a quello stile.

La cosa ha stupito Cristina e i due hanno iniziato a parlare di una possibile collaborazione, fino a quando non si sono incontrati a Oklahoma City, in occasione di un concerto dei Lacuna Coil, e a quel punto si sono detti “facciamolo!”.

Da lì è stato un continuo scambio di messaggi, file e testi per creare il pezzo oggi presente in Black Ops 6 e la cantante ammette che non è stato facile, anche perché Kevin era molto esigente sul livello della performance: «Kevin mette davvero alla prova chi deve cantare i suoi pezzi, e il mio pezzo è una scalata a salire di note. Dovevo trovare una chiave che andasse bene per la mia voce e da qui è nata Destroy Something Beautiful», ci racconta.

La nostra curiosità riguardo al mondo della creazione di colonne sonore per i videogiochi ci spinge a chiedere a Cristina, dall’alto della sua enorme esperienza in campo musicale, quali siano le differenze che ha trovato nel lavorare a una colonna sonora di un videogioco rispetto a quando incide i pezzi con i Lacuna Coil.

L'artista ci ha spiegato:

«Scrivere una canzone apposta per un videogioco è assolutamente diverso, e difficile, perché comunque ti devi far ispirare dalla lore e dalle immagini tratte da quell'opera.

Ad esempio, insieme a Mark The Hammer abbiamo composto una canzone dedicata all’uscita di Diablo II Resurrected e, per crearla, sia io che lui abbiamo guardato i trailer del gioco e letto la storia per farci ispirare sia nel testo che nella musica.

Ci sono poi delle canzoni dei Lacuna Coil in giochi come Guitar Hero o Rockstar, ma erano pezzi fatti in contesti diversi, mentre con i Lacuna Coil abbiamo anche creato una canzone dedicata al gioco da tavolo Zombicide – e, anche in quel caso, io mi sono fatta ispirare dalla storia del gioco: mentre la leggevo mi venivano in mente le parole, mentre a Maki, il nostro bassista, che si occupa solitamente di scrivere la parte musicale, è venuta l’idea di comporre un brano che doveva avere una certa atmosfera per avvicinarsi al gioco.

Quindi, in linea generale, partiamo da un approccio completamente diverso, a seconda che sia una canzone per un videogioco o per un nostro album».

Se vi state chiedendo dove trovare nel gioco la canzone Destroy Something Beautiful cantata dalla frontwoman dei Lacuna Coil, vi diciamo subito che non sarà così semplice ascoltarla senza eseguire prima alcuni passaggi.

Per poterla sentire, infatti, dovrete giocare alla modalità Zombie nella mappa Liberty Falls. Qui dovrete trovare tre misteriose cuffie disseminate in punti non facilissimi da scovare e solo allora potrete finalmente uccidere orde di zombie con il sottofondo metal cantato da Cristina Scabbia.

A questo link vi segnalo una video guida che spiega come trovare le tre cuffie ma, se non vedete l’ora di ascoltare la canzone Destroy Something Beautiful, poco più sopra nell'articolo trovate anche il video ufficiale.

La passione per i videogiochi

Da sempre Cristina è una grande appassionata di videogiochi, anche se la prima cosa che ci ha detto – ancor prima che una nostra collega finisse la domanda – è stata:

«Sono scarsa! Però è anche giusto lasciare spazio a chi non è bravissimo, perché i videogiochi sono un momento di relax e di concentrazione personale. Non possiamo essere tutti dei pro, la maggior parte dei videogiocatori è composta da gente normale, nella media.

La normalità è bellissima, poi ci sono anche i pro player che lo fanno per lavoro e che hanno la fortuna di potersi allenare per giornate intere, ma è un po’ come con gli sport, in cui ci sono persone che si dedicano solo a quello. Non tutti hanno la possibilità di avere tanto tempo, quindi viva il giocatore mediocre, come me

Un pensiero detto anche in modo scherzoso, ma che condividiamo, soprattutto quando poi ci si mette di mezzo la tossicità di alcune persone, per cui non sei degno di giocare se non batti bendato tutti i boss di un soulslike.

Su questo Cristina ha le idee ancora più chiare: «Sei bravo a giocare? No, e allora? Io gioco per puro piacere, perché mi diverto. Alla fine si chiama videogioco, non video performance».

In titoli come lo stesso Call of Duty, in cui si gioca spesso in squadra, ci sono spesso episodi incresciosi fra gli utenti, eppure proprio questo tipo di opere dovrebbero includere e non escludere.

«È giusto volersi mettere alla prova e migliorare sé stessi, ma non è giusto aggredire o paragonarsi agli altri, dato che ognuno ha il suo percorso e i suoi tempi», ragiona Scabbia.

Parlando sempre di videogiochi, le abbiamo poi chiesto quale sia secondo lei l’elemento che rende unica una colonna sonora in campo videoludico:

«Per me è sempre il cuore, che non vuole essere la risposta sdolcinata che potrebbe far pensare a qualcuno 'che palle'! Però alla fine è tutto fatto di sensazioni, sono quelle che arrivano.

Secondo me se sei tu in primis a non crederci e a farlo come lavoro parti già male, perché la cosa traspare. Quindi per me la base è quella: fai qualcosa che ti piace, mettila nella musica, nello sviluppo di un videogioco, in una storia, persino nel marketing, ma deve essere sempre un contatto da umano a umano, senza troppi tramiti possibilmente».

Infine non poteva mancare la domanda di rito: qual è il GOTY di Cristina Scabbia per il 2024? Senza pensarci troppo la cantante dei Lacuna Coil esclama: «Per me è Astro Bot!», una previsione mica male considerando come sono andati i TGA

Subito però il discorso si sposta al dibattito più acceso di queste scorse settimane, nato sin da quanto sono stati annunciati i finalisti per il Game of the Year di quest’anno:

«Posso dire che non so se sono completamente convinta di questa nuova modalità per cui anche i DLC hanno la possibilità di vincere? Io lo so che alcuni di questi sono fatti da dio e io sono la prima fan, però secondo me bisognerebbe lasciare spazio a chi non ha già vinto e ha lavorato sodo per arrivare dove è arrivato. Insomma, non sono convintissima di questa scelta, però va beh, my two cents».

Ovviamente il riferimento è all'eventualità paventatasi che Shadow of the Erdtree potesse vincere il premio di gioco dell’anno, dopo che il gioco base ha già vinto due anni fa.

Anche il sottoscritto, per quanto abbia amato l’incredibile espansione di FromSoftware, trova che non sia stato completamente giusto inserirlo tra i papabili vincitori di quest’anno, proprio per la sua natura di espansione. Sarebbe stato più saggio inserire una categoria dedicata ai DLC.

Tutti concordiamo su questo punto e Cristina aggiunge: «Hanno fatto un lavoro incredibile, di fatto hanno creato un altro gioco, ma mi sembra che in questo modo si taglino un po’ le gambe a qualcuno che potrebbe avere la possibilità di vincere, anche perché, senza fare buonismo spicciolo, è sempre bello dare un riconoscimento al lavoro degli altri e ci sono tante cose valide quest’anno che meritano di essere premiate».

Di sicuro è stato un piacere fare questa chiacchierata con Cristina Scabbia, che speriamo potremo incontrare nuovamente presto, magari con un nuovo progetto a tema videoludico.

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