LONDRA - Come avete potuto leggere nella nostra video anteprima dedicata, qualche giorno fa siamo stati invitati da PlayStation e Insomniac Games a Londra per provare con mano il loro nuovo Marvel’s Spider-Man 2.
Dopo la nostra sessione di prova, durata circa due ore e che ci ha permesso di vedere qualche missione principale del gioco, oltre che qualche attività secondaria, abbiamo avuto modo di parlare a tu per tu con gli sviluppatori che stanno dietro al progetto.
Nello specifico, abbiamo avuto occasione di parlare con Jeannette Lee, Project Director del gioco. Nella sua carriera lunga oltre quindici anni, Lee può vantare la partecipazione a diversi franchise storici dell’universo videoludico, tra i quali spiccano Call of Duty, Battlefield e God of War.
Nella nostra chiacchierata, Lee ha avuto modo di spiegarci alcuni retroscena sullo sviluppo del gioco, sulle ambizioni del team e sulle loro sensazioni verso il lancio ormai imminente.
Ricreare un’icona
Le nostre prime domande si sono concentrate sul comparto narrativo di Spider-Man 2 (di cui potete assicurarvi una copia al day-one grazie ad Amazon). Chi segue il mondo del fumetto americano sa quanto Peter Parker rappresenti uno dei personaggi più iconici del mondo Marvel, e non solo in ragione del suo successo nel mondo cinematografico.
Numerosi archi narrativi di Spider-Man sono entrati negli annali del fumetto supereroistico, così come molti degli antagonisti che Peter si è trovato ad affrontare nel corso del tempo. Eravamo curiosi di capire come Insomniac si è quindi rapportata al ricreare personaggi iconici, come Venom e Kraven.
Per Venom, in particolare, sappiamo che il simbionte non sarà ospitato da Eddie Brock come accade nei fumetti (Eddie è il primo ospite del simbionte in ordine cronologico). Abbiamo quindi chiesto se si fossero ispirati a qualche altra versione di Venom per creare la loro interpretazione.
Non abbiamo indagato sull’identità dell’ospite, dato che si tratta di un elemento di trama da scoprire, ma queste parole ci hanno fatto pensare ad un utilizzo differente per Venom, che magari potremmo vedere per la prima volta legato ad un personaggio a cui non si era mai unito nella serie (escludendo quindi altri ospiti come Flash Thompson).
Per Kraven, il discorso è leggermente differente. Pur essendo un personaggio iconico nella saga, il suo status non può certamente rivaleggiare con quello di Venom, dato che le sue storie sono banalmente molte meno anche a livello numerico.
La nostra domanda è stata quindi più specifica: quanto c’è in questo Kraven della versione di Kraven’s Last Hunt? La risposta, come per Venom, è che gli sviluppatori hanno effettivamente preso qualcosa da quella storia, sicuramente la più famosa con protagonista Kraven. Già nella sezione che abbiamo potuto provare, in effetti, abbiamo notato un palese riferimento all’ultima caccia.
La nostra terza domanda sui personaggi ha poi riguardato Peter, e in particolare il suo cambiamento caratteriale dovuto all’influenza del simbionte. Si tratta di una storia che abbiamo visto succedere diverse volte, sia nei fumetti che al cinema, ed anche qui la dinamica sembra simile: il lato oscuro di Peter comincia a rafforzarsi proprio per l’influenza della creatura aliena.
Jeannette Lee ha sottolineato come anche in questo caso gli sviluppatori abbiano cercato di dare un’interpretazione inedita ad una storia già raccontata, e ci ha chiesto cosa pensassimo della scrittura di Peter nella parte da noi giocata.
In effetti, abbiamo potuto apprezzare come il cambiamento sia stato reso in modo sottile: Peter è ancora lo stesso nerd dalla battuta pronta, come dicevamo nella nostra anteprima, ma al contempo l’influenza di Venom diventa palese in alcune situazioni.
Jeannette ci ha confermato come fosse una intenzione consapevole del suo team rendere, a livello di scrittura, il dissidio di Peter. Il fatto che per la prima volta vivremo questo cambiamento in prima persona sarà un ulteriore elemento di novità anche per chi ha già letto altre varianti di questa storia.
Scherzando, abbiamo anche domandato se ci sarà qualche riferimento alla versione emo di Peter comparsa con il simbionte nello Spider-Man 3 di Sam Raimi. Purtroppo non ci sarà, ma vivrà per sempre nei nostri cuori.
Amichevoli uomini-ragno di quartiere
Nella nostra chiacchierata abbiamo anche affrontato alcune tematiche inerenti i cambiamenti apportati da questo Spider-Man 2 rispetto al predecessore, a partire dalla presenza di due Spider-Man.
Abbiamo chiesto a Lee se il team abbia mai valutato la possibilità di inserire una modalità co-op, approfittando della presenza di due protagonisti. La risposta è stata un netto no: Insomniac ha concepito il gioco esclusivamente come un’esperienza rivolta al singolo giocatore.
Nonostante ci aspettassimo una risposta del genere, non era comunque scontato sapere che il team continua ad escludere questa eventualità, in un’epoca in cui i giochi single-player sono sempre più bistrattati da parte di alcuni grandi nomi.
Era inevitabile anche chiedere se fosse stato preso in considerazione qualche altro Spider-Man, lungo il percorso che ha portato all'opera così come l'abbiamo testata. Dopotutto, il multiverso offre tantissime versioni di Spider-Man, come abbiamo visto sia nelle saghe fumettistiche che al cinema, più di recente.
Jeannette Lee ci ha risposto che il loro obiettivo era quello di concentrarsi su Peter e Miles, senza aggiungere altra carne al fuoco, nonostante ovviamente il team sia ben conscio del lavoro svolto dalla Marvel negli altri medium.
A questo proposito, abbiamo voluto ovviamente indagare anche sull’eventuale comparsa di due personaggi molto richiesti: Wolverine e Carnage. Il primo a causa del suo titolo, che sappiamo essere in sviluppo proprio presso gli studi Insomniac, ma di cui si sono perse le tracce; il secondo per via del suo stretto legame con Venom, che hanno portato il simbionte rosso ad essere sulla bocca di molti fan che attendono il gioco.
La risposta è stata quella che ci aspettavamo: «you'll have to play the game to find out», ossia dovremo giocare per scoprire se ci saranno magari delle sorprese. Insomma, ci abbiamo provato, ma il modo in cui Jeannette ci ha risposto ci fa sperare quantomeno in un piccolo teaser per i due personaggi, dato che sicuramente il team è ben consapevole di quanto alta sia la richiesta di vederli finalmente in azione nell’universo videoludico.
Spidey di nuova generazione
Rimanendo sul lavoro svolto per Spider-Man 2, abbiamo approfittato del tempo a disposizione per chiedere qual è stato l’impatto di PlayStation 5 (se dovete ancora fare il salto alla nuova generazione, la trovate su Amazon): che cosa ha reso possibile il nuovo hardware?
La risposta di Lee si è concentrata inevitabilmente sugli aspetti tecnici: feedback aptico, audio 3D, velocità di caricamento e di attraversamento della città.
In effetti abbiamo potuto apprezzare queste qualità nella nostra prova: il gioco è molto più fluido rispetto al predecessore, anche se non spreme a dovere l’hardware della console, soprattutto per quanto riguarda i dettagli negli interni ed i personaggi, le cui animazioni facciali sono ancora molto simili al passato.
Abbiamo voluto chiudere la nostra intervista con qualche domanda relativa al futuro. Innanzitutto, abbiamo chiesto se il mondo di gioco sarà espanso attraverso altri media, come era successo per il primo capitolo (che aveva dato vita al Gamerverse, con tanto di fumetti e romanzi dedicati); Jeannette ci ha risposto che ogni decisione in questo senso spetta a Marvel, e che Insomniac non ha controllo creativo in questo senso.
Infine, Jeannette non ha voluto sbottonarsi sull’eventualità di DLC. L’unico aggiornamento post-lancio che ci è stato confermato riguarda le opzioni di accessibilità, ma per quanto riguarda dei possibili contenuti aggiuntivi pare che dovremo aspettare.