Mario Party può ancora rovinare amicizie su Switch Online?

Con l'arrivo di Mario Party 3 su Nintendo Switch Online abbiamo deciso di riscoprire la trilogia originale di Mario Party: come se la cava oggi?

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a cura di Nicolò Bicego

Redattore

Con l’arrivo di Mario Party 3 sul programma di abbonamento Nintendo Switch Online + pacchetto aggiuntivo, si è finalmente completata la trilogia dei party game dedicati al celebre idraulico uscita su Nintendo 64. Con il capitolo successivo, Mario Party 4, si sarebbe infatti aperta l’era GameCube, che ad oggi non possiamo ancora rivivere sulle nostre fidate Nintendo Switch.

Abbiamo quindi voluto cogliere questa occasione per riscoprire questa trilogia di classici, cercando di capire se e quanto hanno retto bene allo scorrere del tempo. E soprattutto, abbiamo voluto rispondere alla domanda: possono ancora rovinare amicizie come ai bei tempi?

Il primo party non si scorda mai, forse

Ciò che accomuna i primi tre capitoli della serie Mario Party (che potete giocare subito gratuitamente con l’abbonamento a Nintendo Switch Online + pacchetto aggiuntivo, lo trovate su Amazon) è il gameplay, che a dire il vero è rimasto inalterato, almeno nelle basi, fino all’ottavo capitolo di questa sotto-serie.

Per chi non avesse mai giocato un episodio della serie, il concept è davvero molto semplice: quattro giocatori si scontrano su un tabellone, con lo scopo di essere in possesso del maggior numero di stelle alla fine dell’ultimo turno di gioco. All’inizio di ogni turno, ciascun giocatore lancia un dado e si muove del numero di spazi ottenuto come risultato; a seconda della casella su cui termina il movimento si attiveranno degli eventi, che vanno da una semplice ricompensa in monete a modifiche strutturali al tabellone.

Dopo che ciascuno ha svolto il suo turno, i quattro giocatori sono chiamati ad affrontarsi in un mini-gioco. Di norma, il vincitore (o i vincitori, nel caso di un gioco a squadre) sarà il solo a ricevere una ricompensa in monete, che potranno poi essere spese per acquistare una stella sul tabellone.

La base del gioco è tutta qui, e si ripete con modifiche minori per tutta la durata della partita, fino a che non viene finalmente decretato un vincitore dopo l’ultimo turno.

Chi sarà la superstella del party?

Il primo Mario Party è ovviamente il gioco più grezzo della serie – e senza giri di parole è quello invecchiato peggio. Può ancora funzionare per rovinare le amicizie, ma nel senso che probabilmente non vorrete più essere amici di chiunque abbia la malsana idea di voler ripescare questo capitolo della saga.

Innanzitutto, il gioco presenta un numero impressionante di tabelloni, mai ripetuto nella serie. Ed il motivo è semplice: tutti sono blandi e privi di qualsiasi personalità, al punto che difficilmente vi ricorderete quali sono una volta spento il gioco.

Il gameplay sul tabellone è incredibilmente lento e manca qualsiasi tipologia di strategia, sia perché (appunto) i tabelloni sono più o meno tutti lineari e piatti, sia perché mancano molte delle aggiunte fatte nei capitoli successivi, come gli oggetti.

E non parliamo poi dei mini-giochi: ce ne sono già 50, ma molti sono simili tra loro e si basano sul premere ripetutamente un singolo tasto. Ad onor del vero, il primo Mario Party è passato la storia proprio per alcuni suoi mini-giochi.

Infatti, ci sono diverse sfide in cui viene chiesto di ruotare continuamente e velocemente lo stick analogico del controller. All’epoca del Nintendo 64, il cui pad aveva uno stick particolarmente rigido, molti si lamentarono di ferite e vesciche sulle mani in conseguenza del continuo sfregamento richiesto dal gioco. 

La questione si fece così grave che Nintendo si vide costretta a rifornire i giocatori di guanti per l’utilizzo del gioco, in modo da evitare il contatto diretto con la pelle durante quelle sfide.

Questa problematica è stato uno dei motivi per cui Nintendo, per moltissimi anni, ha evitato di riproporre sotto qualsiasi forma il primo episodio della serie, temendo probabilmente di dover avere nuovamente a che fare con le stesse conseguenze.

Fortunatamente, lo stick di Nintendo Switch non è così rigido, dunque non dovreste farvi del male giocando (per quanto suoni assurdo dire questa frase). Certo, non ci sono assolutamente motivi per cui dovreste volervi sottoporre a questa esperienza, ma se volete farlo il gioco è pronto ad aspettarvi.

Mario Party 2, oggi

Le cose migliorano sensibilmente con Mario Party 2. Il gioco vede l’introduzione di diverse novità, che contribuiscono tutte quante a rendere l’esperienza più divertente e godibile.

Innanzitutto, ci sono meno tabelloni, ma ciascuno di essi ha più personalità – e alcuni presentano delle meccaniche uniche, cosa che sarebbe poi diventata uno standard per la serie.

I primi due Mario Party sono invecchiati un po' peggio rispetto al terzo capitolo.
Oltre a questo, vengono finalmente introdotti gli strumenti, che aggiungono un pizzico sulla strategia ad una formula che prima era fortemente sbilanciata verso la semplice fortuna (che rimane comunque un ingrediente fondamentale).

Vengono introdotti anche i mini-giochi duello, delle tipologie di sfida in cui due giocatori devono sfidarsi in mini-giochi particolarmente impegnativi in un testa a testa. Probabilmente, però, ciò che più viene ricordato di questo episodio è il fatto che ogni tabellone è ispirato ad un genere cinematografico, ed i personaggi indossano costumi a tema per ogni occasione. Ancora oggi, quindi, è l’unico modo per vedere Donkey Kong vestito da mago (!) in un prodotto ufficiale Nintendo.

Mario Party 2 è, a differenza del primo episodio, un’esperienza godibile tutt’oggi, ma ci sono diversi elementi che non lo rendono una scelta ottimale per una serata con gli amici.

Innanzitutto, i mini-giochi sono perlopiù una riproposizione di quanto visto nel predecessore, e non è una cosa positiva vista la qualità media. Oltre a questo, il gioco è incredibilmente lento, e non aiuta il fatto che sono presenti mini-giochi per giocatore singolo, che rendono ancora più tediosa l’attesa.

In linea generale, i primi due episodi non hanno molto da offrire al giorno d’oggi (al di là del puro retrogaming, ovviamente), e tutto quello che hanno da dire lo potete ritrovare, in forma migliore, in Mario Party Superstars (lo trovate su Amazon), che rappresenta una sorta di “best of” della prima trilogia di giochi.

Ovviamente, c’è ancora un episodio da valutare, l’unico sul cui altare vale la pena sacrificare amicizie.

Waluigi salva la situazione

L’ultimo gioco lanciato su Nintendo 64 fu Mario Party 3, che è anche l’ultimo capitolo ad unirsi al pacchetto presente su Nintendo Switch Online. Questo episodio ha innanzitutto un grande merito rispetto all’intera saga di Mario: fa qui infatti la sua prima apparizione Waluigi, un personaggio destinato a diventare un punto fisso di qualsiasi altro spin-off del franchise.

Non solo: Waluigi compare qui nel ruolo di vero antagonista della storia, apparendo anche come più temibile dell’immancabile Bowser. Insomma, era chiaro dall’inizio che l’uomo in viola fosse destinato ad un grande successo, anche se purtroppo in questo episodio non era ancora un personaggio giocabile.

Mario Party 3 è l’unico capitolo della trilogia originale ad essere invecchiato davvero bene, al di là dell’aspetto tecnico (un po’ come per tutti i giochi 3D di quest’epoca, il peso degli anni si fa sentire). Innanzitutto, il gioco ha alcuni dei tabelloni più iconici dell’intera serie, anche considerando gli episodi usciti successivamente.

Ogni tabellone è dotato di eventi unici, con tante, piccole novità che vanno a rendere le partite decisamente più interessanti di quanto accadeva negli episodi precedenti. Ogni giocatore, inoltre, può adesso portare con sé fino a tre oggetti, cosa che fornisce maggiori possibilità in termini di strategia.

I tabelloni di Mario Party 3 sono ancora oggi esilaranti, perché ricchi di eventi unici.
Ovviamente, non potevano mancare i mini-giochi. Mario Party 3 offre 70 mini-giochi, tutti originali, tagliando finalmente i ponti con il passato. Certo, alcuni concept vengono riutilizzati, ma la qualità media è sensibilmente più alta rispetto a quanto visto nei primi due episodi.

Se state cercando un gioco con cui passare qualche serata in compagnia, Mario Party 3 merita almeno una chance, tutt'oggi: chiudendo un occhio sul comparto tecnico arretrato, avrete un’esperienza divertentissima in grado di fomentare rivalità e rovinare amicizie come poche altre.

Certo, la serie ha offerto molto di meglio durante l’epoca GameCube, che include quelli che sono probabilmente i migliori capitoli usciti fino ad oggi (stiamo parlando, in particolare di Mario Party 6 e Mario Party 7). Ma per parlarne dovremo attendere che Nintendo decida finalmente di proporci anche l’epoca GameCube su Nintendo Switch Online, e purtroppo sembra che l’attesa possa essere ancora lunga. 

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