Ci ho pensato non appena ho visto per la prima volta la cosiddetta “Vampire Lady”, che dopo il Resident Evil Showcase, dedicato a Resident Evil Village, di ieri abbiamo scoperto chiamarsi Lady Dimitrescu: questa è la nuova Bowsette.
Non ve lo siete dimenticato il personaggio di fantasia/genderswap/sogno erotico/meme del mondo videoludico del 2018, vero? Un fenomeno, il fad (“For a day”, ovvero una cosa che nasce e muore in un giorno, anche se poi così non è stato) che ha fatto salire addirittura le azioni di Nintendo da 44.64 a 46.61 quando il trend #Bowsette è diventato virale sul Twitter giapponese.
Bowsette nacque durante un Nintendo Direct del 2018, quando venne mostrato New Super Mario Bros. U Deluxe su Nintendo Switch, e nel quale si vedeva un oggetto speciale in grado di trasformare Toadette in Peachette. Da questa semplice, innocua e del tutto non sessuale idea è nata una vignetta, che riprende il finale di Super Mario Odyssey, che invece ha generato una incontenibile ondata di fan art dapprima solo artistiche ma che poi, come Internet impone, hanno scatenato le fantasie di tutti. Di ogni tipo.
È stato lì che una Peach emancipata come non mai, stufa di essere solo l’oggetto delle attenzioni di un idraulico italiano e di un drago ingrifato, decide di andarsene e di non sposare nessuno dei due. Così, per gelosia o chissà quale altro sfizio, Bowser usa la corona di cui sopra per trasformarsi in Bowsette.
Adesso Bowsette è praticamente scomparsa, ma chi all’epoca seguì con attenzione la cosa ricorderà quanto fu influente. Gli utenti arrivarono a chiedere a Nintendo di farla diventare un personaggio reale (per scoprire poi che, nelle bozze di Odyssey, una sorta di Bowsette esisteva già), ma considerata l’entità del personaggio che di fatto è una versione transgender, o almeno genderswap, di Bowser, e come la Casa di Kyoto ha gestito in maniera spigolosa la vicenda di Birdo, era davvero impensabile che si potesse impelagare di nuovo nella questione del gender.
Al di là di questo tema in questione, perché Bowsette diventò un fenomeno? A parte l’ovvia eccitazione di Internet, che la trasformò immediatamente in una icona erotica con tanto di nono posto nelle ricerche di Pornhub del 2018 (3 milioni di ricerche in una settimana e parodie in quantità), era un personaggio oggettivamente affascinante. A livello estetico aveva il suo perché come versione femminile di Bowser, e volendo reinterpretarla potrebbe essere anche una sorta di partner in crime del Re dei Koopa magari, vestita di nero con lo sguardo inquietante e quel pizzico di sensualità che, almeno nella versione originale, non eccede troppo e sembra anche solo per un attimo un vero personaggio Nintendo.
Innegabile poi il fascino della donna forte e crudele verso un certo tipo di pubblico, senza scadere nel feticismo ma nel semplice non apprezzare unicamente lo stereotipo femminile della “bambolina”. Un successo innegabile, insomma, che ha generato anche un incredibile numero di cloni con tanti altri personaggi da Boo a Sonic, rielaborazioni di amiibo ed inserimento in qualsiasi videogioco possibile attraverso mod o editor di sorta, da Breath of the Wild a Soul Calibur 6.
Pensando a Bowsette, ma soprattutto alle reazioni della community nei suoi confronti, il paragone con Lady Dimitrescu è inevitabile. Dalla prima apparizione fugace fino all’ultima in cui abbiamo scoperto qualcosa di più su di lei, tra cui il fatto che è sostanzialmente anche una “madre” con tutto quello che ne consegue in termini di fantasie erotiche, possiamo dire con sicurezza che Lady Dimitrescu è la nuova Bowsette.
Lady Dimitrescu VS Bowsette: fight!
Le differenze ci sono, e proprio per questo è interessante parlarne. In prima battuta Lady Dimitrescu non è una invenzione di fan ma una creazione diretta, in questo caso di Capcom, di un personaggio. A differenza di Bowsette richiama ovviamente un’estetica più reale, non è in primis un cartoon ed è costruita secondo una fisicità vicina alla realtà… se non fosse per la sua ormai iconica e comica altezza. Imponente, formosa ed inquietante, mai mostruosa all’apparenza nonostante sia ovviamente una creatura pericolosissima, nonché la plausibile nuova stalker di Resident Evil Village.
Al di là delle pruriginose reazioni della community che tra meme e fan art si è già sbizzarrita (anche se nel momento in cui scriviamo non c’è ancora la classica parodia porno, ma arriverà senz’altro), ci sono ovviamente dei motivi oggettivi perché Lady Dimitrescu sia affascinante.
Il fatto che sia una vampira la rende già di suo un personaggio con una carica erotica intrinseca. Da sempre la figura del vampiro, con tutte le suggestioni relative al morso e al sangue, vive di una dualità tra eros e terrore che molti racconti, storie ed immaginari hanno sfruttato in vari modi. Questo contrasta, restituendo però un risultato ottimo, con la fisicità del personaggio che invece è lontana dallo stereotipo del vampiro. Lady Dimitrescu è formosa e altissima (in modo volutamente grottesco), una fisicità che restituisce un senso di salute e vita sana, se vogliamo, ben lontano dalla morte e conseguente seconda vita di un predatore della notte dal sangue freddo.
Inoltre è una bella donna nei canoni più oggettivi possibili. Non è chiaramente la bellezza classica da copertina, ma è anche indubbio che il suo essere procace la rende affascinante. A questo va aggiunto il fascino da femme fatale di un film noir, con il rossetto marcato, l’incarnato pallido ed un abito che ricorda più quello di una cantante da jazz club che quello di una vampira.
Lady Dimitrescu ed il character design che non sbaglia un colpo
E questo è merito del grande lavoro che Capcom sta facendo in termini di character design negli ultimi anni. Lady Dimitrescu è solo l’ennesimo esponente di una serie di personaggi ormai iconici su cui Capcom sta lavorando, dando un taglio netto col passato fatto di grandi esponenti e grossi scivoloni come, tra i tanti e rimanendo in tema col franchise, quello di Excella Gionne – che era un personaggio estremamente fuori contesto nonché sessualizzato in maniera estrema senza una reale motivazione.
Pensiamo ai nuovi Leon e Claire di Resident Evil 2 Remake, che oltre ad essere basati chiaramente su bellezze oggettive, rispettivamente i modelli Eduard Badaluta e Jordan McEwen, sono costruiti nella totalità come personaggi credibili e perfettamente plausibili nei panni di uno slasher movie. Stesso discorso per la nuova Jill di Resident Evil 3 Remake, il cui volto è preso in prestito dalla modella Sasha Zotova, ma che nel complesso è disegnata con il piglio e la miglior credibilità estetica di un’eroina di un film d’azione.
E rimanendo nelle proprietà intellettuali dell’azienda non possiamo non menzionare Devil May Cry V, soprattutto nei volti: anche qui, Capcom ha voluto costruirli basandosi su modelli reali, ma scegliendo e poi costruendo una pletora di lineamenti iconici, che hanno delle loro peculiarità ma sposano anche caratteristiche di normalità. Se da un lato abbiamo i belli impossibili come Dante e Nero, le battle babes come Trish o Lady, ci sono anche il nasone di V o il sorriso imperfetto ma per questo incredibilmente genuino di Nico.
Sicuramente, dal momento in cui leggerete questo articolo fino a quando Resident Evil Village non uscirà e oltre, le fan art (di ogni tipo) su Lady Dimitrescu esploderanno e continueranno a popolare il web. È il segno di un grande successo, al momento, tra ironia e reale apprezzamento, e solo il tempo potrà mostrarci se sarà paragonabile o meno all’exploit di Bowsette di qualche anno fa. Probabilmente influirà o meno il suo ruolo all’interno della storia, nonché l’aspetto finale che la nostra Vampire Lady avrà durante il corso del gioco. Per ora amiamola, in attesa di scoprire la verità il 7 maggio 2021.
Volete sapere perché ci piace così tanto il nuovo Resident Evil Village in prima persona? Giocate Resident Evil 7 per scoprirlo!