Nel momento in cui scrivo ho almeno una decina di partite all’attivo nella beta di Overwatch 2 con, quindi, almeno il doppio di round giocati tra attacco e difesa.
Almeno una volta in ognuna di queste partite, e in alcuni casi anche in entrambi i round, mi sono ritrovato in una situazione per cui uno dei due team arriva a soverchiare l’altro, bloccandolo poco dopo l’area di spawn.
Questo in Overwatch non succedeva, o almeno molto raramente. Quando accadeva era semplicemente il segnale di un forte squilibrio di abilità tra i membri delle due squadre. Una cosa normale in un gioco competitivo ma che, scegliendo un paio di tank aggressivi, c’era anche modo di ribaltare.
Ecco, Overwatch 2 questo non lo permette, al momento.
La presenza di un solo tank nella rinnovata formazione a cinque giocatori fa sì che recuperare sia difficile, se non si azzecca l’esatta cinquina per poter riuscire a contrastare il dominio degli avversari.
È una situazione frustrante che mette in ombra tutto ciò che di buono aveva proposto Blizzard nel mondo degli shooter competitivi, con il capitolo precedente.
Giocare support era per la prima volta divertente e ora, ancora una volta, mi ritrovo a dovermi nascondere con Zenyatta per non morire per colpa di qualsiasi cosa venga scaraventata nella mischia.
Mettersi nei panni di un dps non è molto diverso, perché basta un posizionamento sbagliato per ritrovarsi al respawn in un battito di ciglia per colpa di una Widowmaker con le mani calde.
Il ruolo del tank è, come durante la prima prova di qualche mese fa, ancora quello più difficile.
Gestire in solitaria tutto il peso difensivo della squadra non è facile, soprattutto se gli altri eroi scelti non hanno tool adatti a gestire posizionamento e difese. Inoltre, per lo stesso motivo di cui sopra, non si può contare per tutto il tempo sulle cure dei support perché c’è tutta la squadra da tenere in piedi.
Dopo le impressioni comunque positive della prima prova del futuro di Overwatch, che comunque mi aveva generato delle perplessità, ero curioso e fiducioso di tornare a provare con mano lo shooter di Blizzard.
Ma io e Overwatch 2 abbiamo litigato.
Con Overwatch 2 forse non ci siamo capiti
Solo che è colpa mia perché, dopo aver fatto passare qualche giorno, ho rimesso mano alla beta e qualcosa è cambiato.
Non so se sia una casualità, o semplicemente una maggiore consapevolezza da parte dei giocatori dopo i primi giorni, ma ora Overwatch 2 sembra un videogioco che guarda al futuro.
Certo, Zenyatta è un personaggio ancora inutile per il momento, ma quello è un mio problema. Troverò un altro support da giocare come main (e l’omnic sarà solo oggetto di merchandise, come quelli che trovate su Amazon).
Dopo la prima beta ci sono stati dei cambiamenti per tutti gli eroi, ed ogni categoria ora risulta molto più funzionale di quanto non fosse qualche mese fa.
Tutti i tank hanno ricevuto un bilanciamento tra armatura e salute, risultando più stoici. Tanti eroi dps ora hanno una serie di migliorie che li rendono o più efficaci, oppure più autonomi. I support rimangono la parte debole della formazione, pur mantenendo la rigenerazione della salute graduale, ma con il tempo potrebbero risultare meno frustranti da giocare proprio per il bilanciamento generale.
Quindi, nonostante la formula 5 contro 5 sia ancora una cosa da digerire completamente per chi era abituati al 6 contro 6, sembra che Blizzard abbia ingranato la strada giusta.
Bisogna ancora mettersi nel giusto ordine di idee per imparare di nuovo a giocare ad Overwatch, ma da questa seconda beta sembrano esserci le basi giuste perché i giocatori possano iniziare a farlo.
Rimane importante l’abilità dei giocatori, forse più che in passato.
Gli eroi che sparano con un rateo di fuoco meno elevato hanno di nuovo il palcoscenico, da Widowmaker e Cassidy, perché possono davvero fare la differenza nel caso riescano a prendere la mira ai personaggi fondamentali nelle retrovie.
Avere un giocatore in meno in formazione significa che l’utilizzo delle abilità è ancora più cruciale. Una squadra che si coordina per l’utilizzo delle skill base, e soprattutto per le Ultra, fa la differenza rispetto a chi gioca semplicemente spammando nella speranza che succeda qualcosa.
Per lo stesso motivo il cambio eroi al momento giusto è una mossa ancora più vincente, che va fatto con attenzione per sfruttare al meglio tutti i set di abilità degli eroi in ogni fase della partita.
Per questo motivo Junker Queen, la nuova eroina, rappresenta esattamente il tipo di tank che dovrà essere al centro della formazione ideale di Overwatch 2.
Con il suo set di abilità è decisamente in grado di supportare il fuoco nemico, e di innescare gli scontri più importanti del match.
La sua arma è molto efficace più a corta e media distanza, e con il fuoco secondario lancia un coltello che si può attaccare alle superfici. Colpendo un avversario infligge sanguinamento (danni nel tempo), e premendo di nuovo il pulsante del fuoco si richiama il coltello, attirando a sé il nemico.
Con la prima abilità Junker Queen ottiene punti ferita temporanei insieme agli eroi che gli sono vicino, e guadagna velocità di movimento.
La seconda abilità è invece una potente asciata, ma molto lenta, che colpisce in mischia e infligge sanguinamento.
Mentre con la sua passiva si cura in base ai danni da sanguinamento inflitti, con la Ultra fa una carica in avanti molto potente che infligge danno, sbalza via i nemici e infligge di nuovo sanguinamento.
Un personaggio che mi è piaciuto molto anche per la necessità di dover giocare a corta distanza, dove Junker Queen può terrorizzare gli eroi più deboli.
Il senso di un sequel
Relativamente al personaggio, in questa seconda beta si sono verificate di nuovo delle code interminabili prima di accedere alle partite. Proprio perché giocare dps e support è difficile per il fatto che si muore spesso, nessuno sceglie questi ruoli.
Per questo motivo avviare una coda con questi due ruoli vi permetterà di trovare una partita velocemente, mentre scegliendo un tank si può rimanere in attesa anche per dieci minuti (ed oltre).
Bisogna trovare un rimedio efficace per questa situazione che colpisce maggiormente i giocatori solitari. I ticket possono essere una soluzione temporanea, ma è importante che Overwatch 2 trovi subito una quadra.
Perché, sebbene all’inizio di questa seconda fase di beta fossi molto deluso, dopo aver speso altre ore nel gioco posso dire di aver visto finalmente il futuro dello shooter di Blizzard che mi aveva conquistato nel 2016.
Rimane il fatto che bisogna ricominciare da capo, assimilare il nuovo sistema di squadre e tornare a studiare i campioni preferiti per ogni ruolo. È tutto ciò è elettrizzante, perché la novità è esattamente ciò che ci si aspetta da un sequel.
Con questa nuova consapevolezza, data dalla nuova prova del gioco, quel “2” nel titolo inizia ad aver un senso.