Inner Ashes vi mostrerà come si vive con l'Alzheimer precoce

Nutrite ancora dei dubbi sull'infinito potenziale dei videogiochi?

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

L'iniziativa PlayStation Talents ha dato la possibilità a diversi piccoli studi di sviluppo di far emergere le proprie idee in un mercato in cui sta diventando sempre più difficile riuscirci. D'altra parte, la quantità di titoli è talmente impressionante da rendere difficile (persino a chi lavora nel settore) fare una cernita tra opere meritevoli e altre che dovrebbero essere lasciate all'oblio che meritano.

Ci sono però giochi che hanno altre mire di fondo, ossia mettere in luce importanti temi sociali e dare consapevolezza ai giocatori di cosa significhi vivere in condizioni difficili. Non sempre le proposte di PlayStation Talents si sono dimostrate seducenti o in grado di convincere appieno, ma Inner Ashes sembra avere qualcosa di speciale e delicato: ha catturato la nostra attenzione perché si tratta della prima opera che racconterà il dramma di chi vive con l'alzheimer, mostrando la vera faccia di una quotidianità alterata dalla malattia.

Inner Ashes, identità perduta

Inner Ashes parte con questa premessa degli sviluppatori: "Vi siete mai chiesti cosa significhi davvero perdere la propria memoria, le proprie abilità e persino la propria personalità?" In quanto malattia degenerativa, l'alzheimer prevede un progressivo deterioramento delle funzioni mentali, e nella sua fase più acuta impedisce al paziente di svolgere funzioni primarie e badare a se stesso, costringendolo a un inesorabile declino della mente e del corpo. Si è portati a pensare che si tratti di una condizione che affligge esclusivamente le persone in età avanzata, e in gran percentuale questo è un dato senz'altro veritiero e incontestabile; eppure, esistono casi in cui la malattia viene diagnosticata a individui ancora ben lontani dalla terza età.

È il caso di Henry, uomo sulla cinquantina colpito precocemente dalla malattia.

Seguirete la storia del protagonista di Inner Ashes attraverso diverse fasi della sua vita, testimoniando cosa significhi prima perdere la memoria a breve termine, poi il controllo delle proprie capacità, e infine trasformarsi nell'ombra di se stessi. Per gli spagnoli Calathea Studios era fondamentale trovare la giusta formula per convogliare al meglio la propria visione, sia per raccontare al giocatore un'esperienza drammatica con un grande messaggio di fondo, sia facendolo sentire parte di una sciagura in cui è complicato immedesimarsi (se non si ha almeno l'impressione di sentirla sulla propria pelle).

Per tentare di riuscire in una simile impresa, Inner Ashes presenterà due distinte fasi di gioco: una dentro la casa di Henry, l'altra all'interno della sua mente in continuo deterioramento. Il tutto, attraverso la prospettiva della prima persona, considerata essenziale per far sentire coinvolti e far avvertire quel legame che solo l'interazione del videogioco è in grado di offrire. Ridotto ai minimi termini, Inner Ashes è una semplice avventura con interazioni basilari e la risoluzione di puzzle non troppo complessi, pertanto è chiaro che dovrà giocarsi tutto sull'intensità della storia e sulla capacità di non banalizzare ciò che ha intenzione di raccontare nel profondo, dosando delicatezza e brutalità, dolcezza e amare verità.

Essersi ispirati a giochi come That Dragon, Cancer dovrebbe essere una dichiarazione d'intenti sufficiente per far comprendere i toni e la portata che l'opera vuole avere. Tuttavia il tema è complesso, estremamente sfaccettato e non semplice da rappresentare, soprattutto se si considerano tutte le implicazioni e le problematiche legate al decorso  della malattia. La storia di Henry dovrà non solo toccare le giuste corde, ma anche mostrare senza aver paura di andare oltre il consueto. Un titolo che mira a certi obiettivi già dichiarati non può lasciarsi intimorire da qualcosa che è di fatto più grande di lui. E in tal senso usare ancora meno filtri del solito può dare una grande mano all'opera, determinata (nel suo piccolo) a dare maggiore consapevolezza sul tema trattato.

Una vita che cambia per sempre

La storia di Henry prende il via col giocatore che vestirà i suoi panni poco dopo la diagnosi e i primi sintomi dell'Alzheimer, che diventeranno d'improvviso parte di una nuova realtà da affrontare. Riceve inoltre la lettera dalla figlia Enid, che non vede da parecchio tempo. Cosa è successo tra i due? In che modo si è creata questa distanza siderale apparentemente incolmabile? Henry non lo ricorda più. E da quel momento in poi, per il giocatore inizia un viaggio nei suoi ricordi, nella speranza di recuperarli, di riappropriarsi in qualche modo del suo passato e dell'umanità che anela nel suo tribolato presente.

Inner Ashes vuole però mettere davanti al giocatore i problemi reali che Henry è costretto ad affrontare tutti i giorni. Per farlo, lo accompagnerà lungo quelle che vengono chiamate isole mnemoniche, che riflettono l'evoluzione della sua psiche mentre la malattia si aggrava. Qui vivrà i momenti chiave dei suoi ricordi, lottando per riacquisirli e per risolvere i puzzle che verranno proposti, legati principalmente a due degli oggetti chiave che che usa chi è colpito dalla malattia: i post-it, per avere input visivi e non essere ingannati dalla memoria fallace che va perdendosi, e le figure tangram, utili a stimolare la mente.

Gli scenari onirici all'interno  delle isole mnemoniche faranno in modo che il giocatore si renda conto della presenza di alcuni dei sintomi dell'alzheimer più frequenti, ossia quelli dovuti alla deteriorazione del cervello, come il disorientamento, i cambi d'umore e la perdita della memoria a breve termine. Cosa succede invece negli scenari in cui viene rappresentata la vita reale? È un aspetto non di certo secondario, per Inner Ashes, perché la malattia causa importanti complicazioni anche al corpo, agendo sulla capacità di coordinazione e sulla mobilità.

Alcuni degli oggetti che troverete all'interno della casa di Henry sono stati adattati per consentirgli di utilizzarli correttamente, proprio per via dell'impossibilità di compiere gesti considerati nella norma. Inoltre, nel corso dell'avventura il giocatore troverà dei documenti in grado di fornire ulteriori informazioni sulle cure a cui si sottopone Henry, utili a fornire una panoramica - si spera il più possibile nuda e cruda - su cosa significhi vivere esattamente con un cambio di vita simile. Calathea ha collaborato con alcuni professionisti del settore proprio per rendere il tutto il più veritiero e sincero possibile, trovando al contempo un buon equilibrio tra racconto e meccaniche di gioco.

In conclusione

Gli sviluppatori non vogliono solo che Inner Ashes funga da gioco sui generis, ma puntano a un obiettivo che ha chiaramente altre finalità. In questo percorso di sviluppo, anche loro si sono spinti a imparare e interpretare al meglio le sensazioni più profonde vissute da chi è stato investito da una simile disgrazia, anche attraverso le simbologie inserite negli scenari: paura, frustrazione, confusione prenderanno forma grazie al digradare dei colori, alle musiche e agli artifizi tecnici implementati per rendere Inner Ashes un'opera in grado di essere prima di tutto asservita a questo scopo.

I ragazzi di Calathea hanno le idee molto chiare e credono molto all'impatto sociale che il videogioco è in grado di avere; al contempo, mirano a rendere il settore un luogo il più possibile inclusivo. Vincere il PlayStation Commitment Special Award ancor prima che il gioco arrivi sul mercato dovrebbe far capire quanto il passo potrebbe essere importante per opere interattive del genere, che danno un valore aggiunto di grandi proporzioni al mero intrattenimento.

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