Che ogni anno ad autunno inoltrato venga presentato un nuovo iPhone è ormai una consuetudine conclamata. Che questo venga presentato come il miglior iPhone di sempre è altrettanto consueto, e, a ragion del vero, sempre corretto. Sapete cosa nemmeno manca mai? I detrattori e gli “haters“, che da un semplice streaming su internet, o il più delle volte da un liveblog amatoriale, pretendono di poter giudicare il nuovo dispositivo, lamentando mancanza di innovazione, costo eccessivo o il sicuro fallimento della società che l’ha presentato. Sia chiaro: questo particolare pre-processo mediatico non è dedicato solo ai prodotti Apple, ma a praticamente qualsiasi dispositivo/serivizio/videogioco presentato, ma le creazioni made in Cupertino, forse perché capaci di dividere profondamente gli utenti, hanno un trattamento sempre particolare, ed un eco mediatica amplificata a dismisura proprio da queste faide, che quasi nessun altro riesce ad ottenere. Grazie ad Apple Italia siamo stati in gradi di provare a fondo il nuovo iPhone 5, di cui vi illustriamo di seguito le principali caratteristiche, corredate ovviamente dal nostro commento.
Visto da fuori: Thin is the new sexyUna volta aperta la consueta confezione minimale, che a Cupertino curano quasi quanto il suo contenuto, ci siamo trovati tra le mani un iPhone rivoluzionato nella scelta dei materiali e nella costruzione, che per feeling tattile e leggerezza non può non strappare un commento ammirato, vista sopratutto la differenza con i modelli 4 e 4s. iPhone 5 è sensibilmente più sottile dei suoi predecessori, con uno spessore totale di 7.6 mm e un peso di poco più di 110 grammi, che ne fanno uno degli smartphone più sottili (se non il più sottile) e leggeri sul mercato. Per arrivare a questo risultato si è dovuti intervenire oltre che sulla scelta dei materiali anche (e sopratutto) sui componenti interni del device: dopo un decennio di onorato servizio ci lascia il connettore dock a 30 pin in favore della nuova presa Lightning (inseribile indifferentemente da entrambi i lati ma non ancora al top delle performance in quanto a velocità di trasmissione dei dati), che come risultato più immediato ha portato ad un guadagno di spazio notevole in termini di componentistica interna, sacrificando però molto sul fronte della retrocompatibilità con alimentatori e accessori dei vecchi dispostitivi, che necessiteranno quindi una non apprezzatissima rinfrescata. Sul fronte dei cambiamenti va ovviamente registrato anche il passaggio da Micro a Nano sim e l’eliminazione del vetro posteriore, sostituito da una ben più elegante banda di alluminio anodizzato. Cambia di posizione anche il connettore jack delle cuffie, ora posto in basso anziché nella parte alta del terminale e cambia anche il bordo, in cui l’anello di alluminio è ora dipinto con una vernice bianca o nera che rende più omogeneo il terminale (oltre che più propenso a graffi e piccoli segni, sopratutto nella sua versione nera)
Visto da dentro: Cambio di marciaPrima di passare a parlarvi delle nuove caratteristiche del monitor, e del cambio di form factor, è forse il caso di spendere due parole per il nuovo cuore pulsante di questo terminale: il processore A6. Per animare la nuova versione del suo smartphone Apple ha infatti optato per una versione totalmente custom del processore, che passa dal Cortex A8 (o A9) di ARM (comunque modificati) ad una CPU dual core che arriva fino a 1.3 Ghz, con GPU tri-core integrata, 1GB di RAM DDR2 a 1 GHz e interfaccia 64 bit dual channel.Che la casa di Cupertino volesse spingere su un processore tutto suo, provando ad affrancarsi sempre più da una filiera produttiva che dovrà per forza di cosa cambiare (e a qualcuno nella Corea del Sud probabilmente fischieranno le orecchie) era evidente da molto, e iPhone 5 è stata probabilmente l’occasione giusta per mostrare al mondo le potenzialità del nuovo processore costruito (per il momento) ancora da Samsung con processo produttivo a 32 nanometri. Entreremo nel dettaglio dell’esperienza d’utilizzo più avanti, per capire se l’ A6, nonostante le specifiche sulla carta inferiori, sia al pari dei competitore più aggressivi, ma possiamo già dirvi che non abbiamo praticamente mai sperimentato alcuna incertezza o rallentamento, con iOS 6 capace di aprire qualsiasi applicazione in tempo zero (le uniche difficoltà sono arrivate aprendo enormi librerie importate con iPhoto, e con enormi ci riferiamo a più di quindicimila immagini) e regalare all’utente una fluidità superiore a quella sperimentata sul già perforante iPhone 4s, che aveva da renderizzare uno schermo di 0,5 pollici più piccolo.
Monitor e fotocameraSe guardando le immagini della campagna pubblicitaria Apple vi fosse parso di vedere un telefono più lungo del solito non state sbagliando: per la prima volta dacché iPhone esiste infatti cambiano le dimensioni fisiche del pannello, e non solo la sua risoluzione. Dai canonici tre pollici e mezzo infatti si passa ai quattro, e questo upgrade in termini di dimensioni si avverte nella sola altezza del dispositivo, che passa dai 960×640 pixel dei modelli 4 e 4s ai 1136×640, con aspect ratio 16:9 (e mantenendo la densità di 326 poi). Il non aver optato per un monitor sensibilmente più grande, come stanno facendo invece tutti i più grandi rivali, dipende da una precisa quanto semplice direttiva: il telefono deve essere utilizzato sempre e comunque con una sola mano. Se infatti non aver aumentato così tanto le dimensioni dello schermo vuol dire sacrificare qualcosa sul fronte della fruizione di contenuti multimediali e sull’ampiezza dell’area di lavoro è altrettanto vero che qualsiasi area del touchscreen è raggiungibile dal pollice, permettendoci così un utilizzo con una sola mano. Non va inoltre dimenticato il fatto che iPhone 5 accede al più grande e completo market di applicazioni on line, e che la compatibilità con le centinaia di migliaia di applicativi presenti deve essere garantita sempre e comunque.
Ciò che invece non cambia tantissimo è il reparto ottiche, già in ogni caso particolarmente performante nella scorsa edizione. La fotocamera frontale innanzitutto è stata upgradata ad una risoluzione HD Ready (con un sensore da 1.3 Megapixel), e sarà quindi ora in grado di scattare foto e registrare video ad una risoluzione di 720p (con l’algoritmo di riconoscimento dei volti), mentre quella posteriore (iSight per gli amici) rimane in quanto a meccanica e ottica sostanzialmente simile a quella precedente (il sensore è sempre a 8 Mpx), ma riceve un sostanziale bump per quanto riguarda l’elaborazione delle immagini, operazione demandata indirettamente al processore A6.Le immagini fatte in condizioni di luce più precaria infatti subiranno una sorta di automatico downgrade della risoluzione in favore di un aumento della luminosità che non porti ad un eccessivo rumore video (questo processo si chiama Dynamic Low Light). Migliora anche la cattura dei video, che grazie ad un migliore algoritmo di compressione del girato ci restituirà file che pur rimanendo al massimo della risoluzione (1080p) peseranno sensibilmente meno di quelli girati con un iPhone 4s, e saranno tendenzialmente più luminosi grazi ad una maggiora apertura della camera. E’ attivo il riconoscimento dei volti anche in modalità video, così come la possibilità di scattare fotografie mentre si registra un video. Grazie infine alla maggiore potenza del processore il processo di cattura delle immagini è più veloce del 40%, incremento che si potrà notare in notare in maniera maggiore quando si scatteranno foto HDR o in modalità Panoramica.
Connettività e Era PodiPhone 5 supporta come prevedibile le reti e le frequenze più diffuse essendo un quad-band GSM (850, 900, 1800, 1900) come praticamente tutti gli smartphone e avendo connettività HSPA (Tri-band: 900, 2100, 1700), HSDPA (14,4Mbps), HSUPA (5.76Mbps) e LTE, per quanto in Italia si sia ancora agli albori di questa tecnologia. Chiude il fronte connettività l’immancabile Bluetooth 4.0 e un modulo Wi-Fi 802.11 n Dual Band in grado di arrivare in linea teorica a 150 Mbps in download.Fanno la loro comparsa nella confezione anche le nuove cuffie Ear-Pod, che hanno avuto ampio spazio anche nel keynote di presentazione del terminale. Create per indirizzare meglio il suono all’interno del padiglione queste nuove cuffie sono sicuramente un passo avanti rispetto al passato, vista anche la presenza del microfono per le telefonate e Siri, ma sono ben lungi dell’essere al livello di auricolari di qualità superiore fatti apposta per restituire il miglior suono possibile. Vista comunque la loro presenza all’interno di ogni confezione non possiamo che rallegrarci per il sensibile upgrade di questo elemento rispetto al passato.
iOS 6Quello che al momento rende iPhone il terminale con l’esperienza d’utilizzo più user-friendly e fluida è però il suo sistema operativo: iOS. Aggiornato proprio in questi giorni alla versione 6.0.1, il sistema operativo di iPhone, iPad e iPod da ovviamente il meglio di se proprio sul nuovo terminale e sul 4s, unici due modelli dello smartphone ad essere in grado di accedere a tutte le nuove feature introdotte. L’apertura delle applicazioni come detto è istantanea, e le dimensioni dello schermo più generose si traducono in una maggiore comodità e in un minore bisogno di ricorrere allo scrolling, sempre che queste siano state aggiornate alla nuova risoluzione (lo sono al momento ovviamente tutte le applicazioni Apple, e nel giro di qualche settimana lo stanno anche tutte le altre, o almeno le principali). Qualora l’applicazione non fosse ancora stata aggiornata vedrete semplicemente l’applicazione girare con le vecchie dimensioni, con l’aggiunta di due semplici bande nere sopra e sotto a coprire le porzioni di schermo inutilizzato. La navigazione web tramite Safari è sensibilmente più veloce, con il motore web-kit sugli scudi per velocità di renderizzazione della pagina. Da segnalare inoltre, oltre alla canonica mancanza di possibilià di customizzazione di Safari (aggirabile in ogni caso con i molti browser scaricabarili da App- Store) la possibilità di guardare le pagine web in modalità a schermo intero, anche se questo potrà effettuarsi nella sola modalità landscape. Qualche upgrade minore anche per Mail, che ha par la casella VIP da riempire con i nostri contatti più importanti e la possibilità di allegare le immagini direttamente dall’applicazione. Oltre a Twitter è ora integrato nitidamente anche Facebook: dopo aver inserito i dati del nostro account nelle impostazioni generali potremo condividere al volo qualsiasi immagine scattata o scaricata, così come aggiornare il nostro status (piuttosto che mandare un nuovo tweet) direttamente dal tasto rapido nel Centro Notifiche, oppure tramite la sempre presente Siri. Chiudiamo infine con Passbook, applicazione tanto potenzialmente utili quanto al momento inutilizzabile qua in Italia. La nuova applicazione di propone infatti di essere una sorta di raccoglitore di buoni, carte sconto, coupon, biglietti, prenotazioni o carte d’imbarco, tutte a portata di pochi tap e velocemente richiamabili. L’idea è sicuramente ottima, e non dubitiamo che i nostri colleghi statunitensi possano parlarvene con più cognizione di causa, ma il supporto nel botro paese è praticamente nullo, il che rende Passbook al momento purtroppo tendenzialmente inutile.
MappeChe su iOS 6 si sia persa l’integrazione nativa con Youtube (di cui è da settimane disponibile l’applicazione) e sopratutto Google Maps è ormai risaputo. Che questo abbia scatenato feroci faide tra i più accaniti fanboy a difesa o a detrimento delle nuove mappe è altrettanto noto, ma quello che spesso sfugge è che indipendentemente dai motivi (giusti o sbagliati che possano essere) che hanno spinto Apple a questa decisione la concorrenza non è mai una cosa negativa. La sfida lanciata da Tim Cook infatti innescherà una sana competizione tra Apple e Google, che dovranno convincere gli utenti che il loro sistema è migliore di quello rivale, portando nuove feature e possibilità ad un settore che è stato stagnante per troppo tempo. La nuova applicazione Mappe, senza fare alcun tipo di campanilismo, ha potenzialità incredibili e una concezione totalmente diversa rispetto a lla controparte di Google, ma vista la sua giovanissima età è ancora al momento inferiore in quello che conta di più: la precisione e l’aggiornamento delle carte stradali. Creata in collaborazione con Tom Tom, si basa innanzitutto su carte vettoriali (che quindi pesano molto meno e hanno livelli di ingrandimento ben più alti rispetto alle altre) che riproducono le strade esattamente come sono nella realtà, e non ingrandendole o rimpicciolendole (in proporzione alle altre arterie) in base all’importanza come quelle ad esempio di Google. La quantità di punti di interesse è sensibilmente inferiore, così come la precisione di alcune aree, ma è presente la navigazione turn by turn integrata con Siri, oltre allo strepitoso Flyover, che per quanto non utile e capillare come Street View (solo i centri delle città più importanti sono mappati) ci da la possibilità di vedere tramite un render 3D in tempo reale i centri storici di alcune tra le città più belle e famose (al momento in Italia solo Roma e Milano). L’interfaccia è elegante e precisa, e seppur le mancanze dell’applicazione siano evidenti (al punto da costringere Tim Cook a fare un imbarazzato “passo di lato”) sono imputabili perlopiù alla giovinezza dell’applicazione, che saprà farsi perdonare questo avvio non proprio brillante sicuramente ingigantito da una faida mediatica che aveva ben poca ragione di esistere.
SiriQuando furono presentati i primi video, in molti rimasero letteralmente stupiti dalle capacità di Siri, l’assistente virtuale in grado di interpretare (il più delle volte) il tipo di richiesta dell’utente senza legarsi a pattern di comando troppo rigidi. Scemato l’entusiasmo iniziale però sono rimasti, e tuttora permangono, diversi limiti al suo utilizzo, limiti che nonostante i grandi passi avanti delle primissime settimane sono ben lungi dall’essere risolti. Disponibile anche in italiano (e su 4s), Siri è semplicemente strepitosa nell’assolvere alcuni compiti e carente in altri. Le indicazioni, per quanto come dicevamo non così rigide, dovranno comunque essere chiaro e seguire delle linee guida che faranno si che le risposte ottenute siano il più vicino possibile alle nostre richieste, e dovrà essere sempre attiva la connessione dati, perché ogni comando passerà prima per i colossali data center del North Carolina prima di trasformarsi in effettivi input. Il suo riconoscimento di parole non italiane all’interno di una frase è ancora deficitario, così come è abbastanza imprecisa (se raffrontato al vecchio Controllo Vocale) la gestione delle telefonate, ma se usato in macchina con le auricolari in dotazione vi permette di scrivere e leggere messaggi, mandare tweet o dare indicazioni al navigatore con ottimi risultati. Quello che stupisce è la precisione della dettature di un testo, quasi sempre accurato e poco incline a erronee interpretazioni, oltre ovviamente alle risposte cariche di humor che vi saprà dare quando proverete a metterla in difficoltà.
BatteriaChe i tempi della batteria stile 3310 che durava una settimana fossero finiti già da un pezzo è evidente per tutti. D’altra parte gli smartphone di oggi sono talmente evoluti e assolvono ad una quantità di compiti tale che darebbe riduttivi chiamarli solo telefoni, e per tanto le loro richieste in termini di energia sono aumentate esponenzialmente. iPhone 5 monta una batteria da 1440 mAh che nonostante non brilli per capacità (pensate che il Galaxy SIII è equipaggiato con una da 2100mAh) assolve perfettamente ai suoi compiti, facendo un’impressione ben superiore rispetto a quella del 4s, piagato dal giorno del lancio da un consumo eccessivo di energia successivamente corretto con una batch. I dati dichiarati da Apple sull’autonomia della batteria (8 ore di conversazione in 3G, 10 ore di riproduzione video, 225 di stand-by) sono lievemente ritoccati verso l’alto: se infatti le ore di conversazione possono essere un traguardo raggiungibile, di sicuro non lo è quello relativo allo stand-by, che potrebbe posizionassi intorno alle 160/170. In ogni caso un utilizzo normale vi porterà alla fine della giornata, che è un po’ il nuovo metro di paragone per questo tipo di device. La ricarica è in ogni caso rapida, quindi portarvi dietro un secondo cavo per un richiamo all’ordine a metà giornata potrebbe sempre essere utile.
Caratteristiche tecniche e prezzi• Altezza: 123.8 mm • Larghezza: 58.6 mm• Profondità: 7.6 mm• Peso: 112 g
• Hsdpa/Gsm (900/1800/1900)• Wap 2.0.0• Gprs Classe 10, 48 kbps• 3G 384 kbps• Edge Classe 10, 236 kbps• Hsdpa 42 Mbps• Lte: 1,3,5• Gps: AGPS, GLONASS• Bussola digitale
• Display: 640×1136• 4,0″ LED-backlit IPS TFT 16:9, 16,7 milioni di colori
• Fotocamera: 8,0 Mpx + 1,3 Mpx• Risoluzione Foto: 3264×2448• Registrazione Video: Si• Risoluzione Video: 1080p a 30 fps
• Batteria: Li-Po 1440 mAh• Standby: 225• Conversazione: 8
• iPhone 16 GB – 729 €• iPhone 32 GB – 839 €• iPhone 64 GB – 949 €
Come ogni anno siamo arrivati all’uscita del nuovo modello di iPhone, che esattamente come in passato ha scatenato polemiche perlopiù pretestuose, ingigantendo il più delle volte difetti presenti ma non così determinanti. Apple infatti non è più l’underdog del settore informatico, legata ad un bisogno di innovazione dettato dal doversi mantenere in vita in un mercato difficile, ma ormai un protagonista affermato, di cui è leader in alcuni settori. Con questa nuova versione del suo device la casa di Cupertino non opera innovazioni rivoluzionarie (come in tanti si aspettano ogni anno), ma produce un terminale che solo all’apparenza è simile a quello degli anni precedenti. Il cambiamento dei materiali costruttivi, la maggiore leggerezza e area di lavoro, la prestanza del processore A6 e delle GPU integrate (che raramente vi deluderanno in fase di gioco, e si pongono direttamente in testa alla loro categoria nonostante sulla carta siano meno perforanti di altri) sono infatti upgrade solo sulla carta minimali, che rendono già dopo pochi minuti di utilizzo iPhone 5 di gran lunga il miglior iPhone di sempre. Scegliere se approdare nella baia iOS o in quella Android è ormai una questione di gusti più che di reale superiorità di un device rispetto all’altro, ma la qualità costruttiva dei telefoni Apple è assolutamente fuori discussione, piazzandosi semplicemente al top della categoria. Eccellenza che ovviamente si paga (troppo), con un posizionamento fatto per invogliare il più possibile all’acquisto tramite abbonamento piuttosto che in contanti. Il consiglio che vogliamo darvi in chiusura è lo stesso dello scorso anno: nonostante infatti il passo in avanti sia di gran lunga più evidente che con il precedente modello, i possessori di iPhone 4s potranno tranquillamente aspettare un altro anno prima di pensare al cambio del terminale, mentre per tutti gli altri, sia già all’interno del mondo iOS sia desiderosi di fare nuove esperienza l’acquisto è assolutamente consigliato.