Siamo sinceri: quando Tim Cook ha presentato nel corso del suo keynote l’iPhone 4S al posto del 5 un briciolo di delusione c’è stata. Per quanto fosse infatti facile prevedere che difficilmente Apple avrebbe lasciato passare in cavalleria, dopo un solo anno di utilizzo, l’investimento fatto per ridisegnare l’ultimo modello, la speranza di un nuovo terminale “magico” era presente praticamente in tutti. Pur non avendo però il classico “wow effect” proprio dei prodotti di Cupertino al lancio, iPhone 4S è probabilmente il miglior iPhone di sempre, e in questa recensione scopriremo il perché.
Attivarlo al voloUna volta aperta la solita, minimalista scatoletta il giorno del lancio in Italia, ci troviamo la consueta dotazione Apple per questo genere di terminali: il telefono (ovviamente), parte della documentazione in materiale cartaceo in un piccolo astuccio (contenente anche la graffetta per estrarre il carrellino della mini-sim), cavo dock-USB, alimentatore e auricolari con telecomando.Grazie ad iOS 5 e alla neo introdotta possibilità di aggiornare i terminali on the air, di fatto iPhone 4S è il primo telefono di Apple ad essere attivabile, una volta estratto dalla scatola, senza la connessione ad un PC. Ci sono infatti ora tre modi per eseguire tale procedura: attivandolo come nuovo telefono, partendo da un backup esistente on the cloud o sincronizzandolo con iTunes tramite un computer, cioè come si è sempre fatto fino ad ora. Delle tre opzioni ovviamente la più interessante è la seconda: nel nostro caso, prima di attivare il 4S, abbiamo eseguito un backup tramite iCloud delle impostazioni e delle applicazioni, e questo ci ha dato modo, al momento dell’attivazione del nuovo terminale, di dover semplicemente inserire gli estremi del nostro account per trasferire tutti i dati “backuppati” sulla nuvola di Apple. Verificata la validità di user e password infatti verranno scaricate subito tutte le impostazioni (compresi ovviamente messaggi, rullino fotografico e così via), e nella schermata home appariranno tutte le cartelle e icone delle applicazioni precedentemente installate, che verranno a questo punto messe in download e installate automaticamente. Questa procedura, per quanto comoda, è comunque più lunga della sincronizzazione tramite iTunes, ed è strettamente legata alla velocità della vostra connessione wi-fi. Inutile dire che una volta attivato l’account iCloud (gratuito fino a 5GB di spazio) ogni applicazione che compreremo verrà registrata on the cloud, e potremo scaricarla su qualsiasi terminale compatibile. Per vedere l’elenco delle applicazioni scaricabili ci basterà andare nella sezione aggiornamenti dell’applicazione App Store, nella quale, sotto la voce apposita, troveremo tutte le applicazioni legate al nostro ID con una il simbolo di una piccola nuvoletta, tappando la quale ci permetterà di scaricare l’applicazione desiderata. Per quanto riguarda invece musica, video e fotografie dovremo sincronizzare ancora “alla vecchia maniera”, e cioè attraverso un PC.
Cosa è cambiatoPrima di entrare nel dettaglio delle differenze con il precedente modello, e analizzare il nuovo processore dual core di iPhone 4S, andiamo subito a parlare di una cosa su cui, nella recensione di un telefono, non si può fare sconti: le telefonate. Per quanto il controverso “Antenna Gate” sia sembrato a molti più un affaire mediatico che tecnico, non saremmo del tutto onesti se non dicessimo che la posizione esterna dell’antenna qualche problema l’ha creato. Che fosse in zone di scarsa ricezione o meno, il “Death Grip” (che consisteva nell’impugnare il telefono in un modo tale che facesse diminuire la ricezione del segnale) è stato un problema oggettivo che ha causato non pochi problemi ad Apple, e l’aver regalato le custodie ai primi acquirenti, così come aver ridisegnato l’antenna per il modello CDMA di Verizon può essere vista come un’implicita ammissione di colpa da parte della società di Cupertino.Per tagliare la testa al toro Apple ha rivisto la posizione delle antenne sulla griglia esterna, e vi possiamo assicurare, che oltre a non esistere più alcune problema di impugnatura, la ricezione di questo 4S è davvero notevole, aumentando di molto le possibilità offerte dai precedenti modelli. Grazie anche alle nuove antenne, e allo switch automatico in base alla miglior ricezione, anche la velocità di download ha subito notevoli miglioramenti (il terminale supporta ora infatti le bande UMTS/HSDPA/HSUPA rispettivamente a 850, 900, 1900, 2100 MHz, oltre alle canoniche bande telefoniche che gli permettono di telefonare in tutto il mondo), arrivando ad avere una velocità complessiva di download di 14,4 Mbps, il doppio del precedente modello. Come dicevamo, nonostante da fuori il telefono sembri identico, sotto la scocca di vetro e alluminio batte il nuovo processore Apple A5 Dual Core, lo stesso di iPad, che garantisce un notevole aumento prestazionale (siamo nell’ordine, in base ai benchmark, del 30-40% in più), che si sente sopratutto nei giochi più avidi in termini di risorse. Per dovere di cronaca bisogna però dire che al momento le differenze con iPhone 4 non sono così marcate, ma questo divario è ovviamente destinato a salire con il passare del tempo. Invariato invece lo spettacolare Retina Display da 3,5 pollici, con la sua risoluzione da 960×460 px, e una densità di pixel per pollice pari a 326.
Scatta che ti passaPresentata come una delle novità più importanti in fase di keynote, bisogna dare atto ad Apple di aver fatto un gran lavoro con il nuovo sensore, che arriva ora a otto megapixel e può contare su un’ottica di maggior livello che può garantire un’apertura dell’obiettivo maggiore, oltre che un boot prestazionale immediatamente visibile con le foto con scarsa luminosità e le macro. L’interfaccia dell’applicazione Fotocamera è lievemente cambiata; oltre a poter eseguire gli scatti tramite il tasto “+” del volume, lo zoom è ora gestito tramite il classico pinch, e il tempo tra uno scatto l’altro è ora sensibilmente ridotto. Grazie ad un minimo controllo sulla profondità di campo sarà inoltre possibile avere foto con un effetto “sfondo sfuocato” più marcato, la visualizzazione della griglia per la composizione in terzi dello scatto e, ovviamente, la modalità HDR, che permette, a patto di avere una mano ferma, diversi scatti dello stesso soggetto in rapida successione che prendano tutta la gamma della luminosità, dalla sottoesposizione alla sovraesposizione.In modalità ripresa la qualità dei video registrabili passa dalla risoluzione d’entrata dell’HD (720p) a quella full (1080p), con video dell’ottima resa in presenza di ambienti molto illuminati o in pieno giorno, mentre la qualità si abbassa man mano che la luminosità decresce. E’ presente inoltre uno stabilizzatore digitale, che, scendendo a patti con un interpolazione forse troppo massiccia, riesce ad attenuare di molto l’effetto mosso. La fotocamera frontale invece rimane VGA, e stona forse con l’alto livello tecnologico del resto del terminale. Bisogna comunque accettare il fatto che una fotocamera frontale avrebbe avuto forti ripercussioni sulla quantità di dati trasmessi in una eventuale conversazione Facetime.
AutonomiaDiciamolo con chiarezza: bassa. Troppo bassa. nonostante le specifiche tecniche siano di fatto invariate dal modello precedente, Apple stessa ha variato qualcosa nelle ore di autonomia dichiarate in fase di telefonata e di stand-by, ma nonostante questo la batteria è, al momento, il vero tallone d’Achille del telefono. Utilizzato normalmente si fatica eccessivamente ad arrivare a sera, e anzi molto spesso a metà pomeriggio si è costretti a ricaricare tramite corrente o PC. E’ vero che non tutti i giorni ci possa essere la necessità di usare il terminale come modem, giocarci per un paio d’ore, o streamare tramite Air-Play alla nostra Apple TV, ma è altrettanto vero che se già negli ultimi anni l’utenza sia scesa a patti col ricaricare il telefono ogni giorno, non è possibile vendere dei telefoni in grado di fare tutto ma per pochissime ore al giorno. Nonostante il problema della batteria sia così spinoso e diffuso, in oltre un mese Apple è riuscita solo a distribuire un aggiornamento (il 5.0.1) che non ha minimamente arginato il problema, che, è bene ricordarlo, è di natura software. Il pesante utilizzo delle notifiche e della geolocalizzazione di iOS 5 fa si infatti che alcune applicazioni continuino a inviare i propri dati anche in stand-by, abbattendo così la durata dell’autonomia. Va detto che il problema è particolarmente evidente su tutti i telefoni sui quali è stato caricato un backup da altri iPhone, mentre è molto meno evidente sui device inizializzati ex-novo.
Dotazione software e, ovviamente, SiriDi iOS 5 ne abbiamo già parlato ampiamente: il sistema operativo è davvero un notevole passo avanti per l’ecosistema degli iDevice: il nuovo centro notifiche, chiaro e customizzabile, iMessage, Promemoria e sopratutto il supporto ad iCloud fa si che le possibilità aperte dal nuovo aggiornamento siano davvero enormi. i 5 GB offerti da Apple gratuitamente con l’apertura dell’account (sono disponibili inoltre anche i tagli da 32 e 50 GB di storace online, al rispettivo costo di 32 e 80€ all’anno) ci permetteranno di conservare online il backup del nostro telefono, in modo da avere mail, messaggi e impostazioni sempre pronti, senza essere legati ad uno specifico terminale. A proposito di iCloud è da poco uscito anche in Italia l’aggiornamento ad iTunes che ci permetterà, quando il servizio verrà attivato anche nel Bel Paese, di usufruire delle possibilità di iTunes Match, che a fronte di un costo di 29€ l’anno ci permetterà di conservare anche la nostra musica via cloud, e, ove possibile, sostituire quella presente sul nostro hard disk con una versione a qualità superiore presa direttamente dai server di iTunes.Passiamo finalmente alla feature distintiva di questo nuovo terminale Apple: Siri. Presente infatti solo sui nuovi 4S, l’assistente vocale made in Cupertino ridefinisce radicalmente il rapporto uomo/macchina su questo genere di device. Una volta attivata dal pannello impostazioni, e selezionata la lingua (presenti al momento solo inglese, francese e tedesco), Siri è già pronta ad eseguire ogni nostra richiesta: a differenza dei vecchi sistemi basati su comandi vocali, Siri è in grado di desumere il senso della domanda indipendentemente da come le verrà posta. E’ logico che alcuni criteri andranno comunque rispettati, e che davanti ad una supercazzola all’australiana la metteremo in difficoltà, ma il suo sterminato database in continua evoluzione e l’algoritmo di interpretazione delle richieste sono già un’incredibile passo avanti verso quella che sembra a tutti gli effetti una vera intelligenza artificiale.Come dicevamo Siri è in grado di sostituire in toto alcune funzioni che prima erano a stretto appannaggio dell’interazione con il pannello touch: aggiungere e controllare appuntamenti sul telefono, cercare qualcosa su internet (non basato sulla geolocalizzazione però, al momento attiva nei soli Stati Uniti), cambiare impostazioni o far partire telefonate. Anche dentro la nostra futura migliore amica batte un cuore cloud: per funzionare Siri infatti ha bisogno di una connessione Wi-Fi o 3G attiva per poter accedere ai server di Cupertino che ne interpretano le richieste e forniscono le risposte, Se questo da un lato è un oggettivo svantaggio, bisogna però dire che permetterà ad Apple in futuro di aggiornare costantemente il parco risposte dell’assistente virtuale, continuando ad aggiungere nuove possibilità e nuove funzioni. La nostra speranza però è che anche nella traduzione italiana Siri possa mantenere il suo tono ironico e pungente, infarcito di piccoli easter egg che faranno felici e stupiranno ogni nerd all’utilizzo.
Caratteristiche tecniche e prezzi
* Altezza: 115,2 mm * Larghezza: 58,6 mm * Profondità: 9,3 mm * Peso: 140 grammi
* UMTS/HSDPA/HSUPA (850, 900, 1900, 2100 MHz); * GSM/EDGE (850, 900, 1800, 1900 MHz) * CDMA EV-DO Rev. A (800, 1900 MHz)3 * Wi-Fi 802.11b/g/n (802.11n solo a 2,4GHz) * Tecnologia wireless Bluetooth 4.0
* Display Retina * Multi-Touch widescreen da 3,5″ (diagonale) * Risoluzione di 960×640 pixel a 326 ppi * Contrasto 800:1 (tipico) * Luminosità massima (tipica) 500 cd/m2 * Rivestimento oleorepellente a prova di impronte su fronte e retro * Supporta la visualizzazione simultanea di più lingue e set di caratteri
* Fotocamera da 8 megapixel * Autofocus * Tocca & metti a fuoco * Rilevamento dei volti nelle foto * Flash LED * Registrazione video HD (1080p) fino a 30 frame al secondo con audio * Stabilizzazione video * Fotocamera frontale per foto e video di qualità VGA fino a 30 frame al secondo * Geotagging di foto e video
* Batteria ricaricabile agli ioni di litio integrata * Ricarica tramite computer via USB o tramite alimentatore * Autonomia in conversazione: fino a 8 ore su 3G, fino a 14 ore su 2G (GSM) * Autonomia in standby: fino a 200 ore * Utilizzo di internet: fino a 6 ore su 3G, fino a 9 ore su Wi-Fi * Riproduzione video: fino a 10 ore * Riproduzione audio: fino a 40 ore
* iPhone 4S da 16 GB – 659€ * iPhone 4S da 32 GB – 779€ * iPhone 4S da 64 GB – 899€
iPhone 4S è il miglior iPhone di sempre come ci dice il marketing Apple? Con tutta probabilità sì. Vale la non indifferente spesa? Beh, se avete un iPhone 4, con tutta sincerità, non sentirete differenze tanto marcate (Siri a parte, prerogativa del 4S che però al momento non è presente in lingua italiana), mentre qualora abbiate ancora un 3GS, un 3G o addirittura il 2G (eroi!) varrebbe sicuramente la pena valutarne l’acquisto. Non staremo in questa sede a discutere se in assoluto il telefono (ma a questo punto tutti i telefoni e i prodotti di elettronica di consumo) vale i soldi spesi, perché il discorso è sbagliato a monte e si presta a troppe interpretazioni, ma vi diremo che iPhone 4S è un terminale impressionante, che sotto il curatissimo (come sempre) design di Apple, nasconde caratteristiche tecniche di assoluto spessore, dall’ormai consolidato Retina Display al processore A5 Dual Core, passando ovviamente per la fotocamera da 8 Megapixel e dall’integrazione con iOS 5. E’ questa la reale carta vincente di Apple, così come su iPad e Mac: un sistema operativo disegnato per girare su specifici device, progettati e prodotti dalla stessa casa di produzione, che può permettersi di concentrarsi, a differenza dei competitor, molto di più sull’ottimizzazione piuttosto che sulla compatibilità. Non possiamo però non notare che questa generazione di iPhone è evidentemente di passaggio (come lo fu il 3GS), in attesa di nuovi terminali dalle differenti capacità e form factor, e per tanto il giudizio è più tiepido, proprio perché manca il wow effect a cui siamo probabilmente troppo abituati. Se a questo aggiungiamo gli indiscutibili problemi di batteria del terminale e qualche difetto software di troppo non possiamo arrivare a consigliare questo 4S a scatola chiusa, almeno a chi ha già un iPhone 4. Se invece avete modelli precedenti, o volete provare l’ecosistema iOS il nuovo iPhone è certamente il terminale ideale, grazie a quel plus di cui sentiremo nel futuro molto parlare, e che risponde al nome di Siri.