Dal 27 gennaio è disponibile su Netflix il film originale iBoy, che racconta di come un classico sfigatello di città si trasforma nel supereroe 2.0: determinato e leale giustiziere che usufruirà della tecnologia per portare a termine i suoi obbiettivi. Ancora una volta Netflix mette in chiaro le intenzioni per l’anno in corso: produzioni originali in quantità. È ovvio che non parliamo di prodotti ad altissimo budget, ma il colosso mondiale nello streaming online continua a partorire contenuti buoni, centrati e in grado di far compagnia allo spettatore facendogli passare una bella serata. In questo senso iBoy rappresenta il perfetto anello di congiunzione tra necessita e virtù: un film ispirato a contenuti recenti ma che sa trovare la sua chiave di volta, riuscendo cosi a intrattenere, coinvolgere e divertire.

Nella testa del supereroe
Tom (Bill Milner) è un ragazzino negli anni del liceo, che vive con la nonna all’interno di un quartiere in degrado e comandato da una banda di bulletti che per vivere spacciano droga e ficcano il naso in altri loschi affari. Tom è anche innamorato di Lucy (Maisie Williams), una ragazzina riservata e timidamente impacciata con la quale ha inizialmente un rapporto di amicizia non troppo confidenziale. Tutto cambierà quando, in una sera qualunque, Tom andrà a casa di Lucy e scoprira che la malcapitata è vittima di un’aggressione da parte di quattro banditi incappucciati. Tom, sconvolto, non affronta la situazione e decide di scappare, fino a quando uno dei malviventi non gli spara in testa con una magnum, abbattendolo. Al suo risveglio Tom scoprirà che alcune parti del telefono cellulare che teneva in mano mentre scappava gli si sono conficcati nel cervello, e presto imparerà a dominare i poteri che sono scaturiti da questo incidente. Manipolare la tecnologia, tutta: questi i poteri di iBoy (cosi si fa chiamare), che in preda alla sete di vendetta farà di tutto per sfogare la sua rabbia non solo sui misteriosi aggressori di Lucy, ma sull’intera banda. La peculiarità di iBoy è quella di prendere palesemente ispirazione da prodotti come Watch Dogs, tanto per citarne uno, e catapultarli all’intero di un contesto fin troppo reale ed emotivamente coinvolgente: la storia d’amore tra Tom e Lucy non è di quelle da far strappare i capelli, ma è comunque un ottimo vettore per trasportare lo spettatore ancor più nel cuore dalla vicenda. Una regia precisa e non ambiziosa muove una fotografia fredda, distaccata, quasi fantascientifica: il look di questo film è moderno e ne sono dimostrazione gli effetti speciali, ben realizzati tanto da farli sembrare parte integrante della scena piuttosto che artificio tecnico della post produzione. Insomma iBoy rientra nella categoria di quei film d’azione capaci di farvi passare una bella ora e mezza senza tanto impegno o sofferenza, ma offrirà anche qualche spunto di riflessione che aggiunge sempre quel tocco più profondo a un film che altrimenti rischia di passare come troppo superficiale. Le interpretazioni dei due attori offrono un motivo in più per la visione, visto che molto si regge su di loro: introversi, quasi sociopatici, ma mossi da motivazioni e sentimenti che gli faranno molto onore.
iBoy rappresenta perfettamente il prodotto originale Netflix che non vuole stupire ma bens’ andare a rimpolpare di contenuti un catalogo in continua espansione. Un piacevole film d’azione che porta su schermo il supereroe 2.0 che, perché no, potrebbe anche essere protagonista di uno o più sequel. Consigliato, ma non pensate di rimanere sorpresi: il film non nasce con questo scopo; passerete una bella serata, nulla di più, nulla di meno.