Un tranquillo giorno al mercato di CysealNon ho ancora avuto il piacere di provare Divinity: Original Sin 2, ma di sicuro il mio giudizio su Divinity: Original Sin è largamente positivo. Profondo, lungo e molto divertente da giocare con altri amici, il gioco di Larian Studios mi ha veramente conquistato. Come dicevo in precedenza, però, una delle cose che ricordo di più del titolo sono i mercanti, per la precisione quelli della prima città che era possibile esplorare, ovvero Cyseal. Questo ridente villaggio, raggiungibile dopo poche quest, è in sostanza il fulcro della narrativa e delle varie missioni della prima parte del gioco, prima di spostarsi a nord nella mappa. All’interno della piazza principale di Cyseal si trovano i mercanti che, come ogni giocatore sa, consentono di vendere e acquistare ogni genere di oggetto. Cercare loot e rivenderlo per poi comprare armi e armature sempre più potenti è uno dei piaceri dei giochi di ruolo, e in questo Divinity: Original Sin non fa veramente eccezione. Tra le varie tipologie di mercanti, però, almeno nella piazza di Cyseal, si trovano quelli che vengono oggetti che possono essere consumati per poter recuperare un po’ di energia, oppure che devono essere utilizzati per creare pozioni e altre risorse. È qui che troviamo alcuni dei soggetti più fastidiosi del gioco: i venditori di verdure, formaggi, pesci e pozioni che ripetono a sfinimento le loro linee di dialogo con vocine (più o meno) suadenti.
Mangiare verdure fa bene, ma fino a un certo puntoLa venditrice di pesce accoglie i giocatori decantando le virtù delle sue aringhe vendute a prezzi di saldo. La frase ripetuta per un numero infinto di volte, in questo caso, è: “Heavenly herring! Delicious dogfish! Yours for a scrap of gold each!”. Non manca, poi, il venditore di formaggio, che la butta un po’ sul sociale, affermando che nessuno ha così tanti amici come l’uomo col formaggio: “Nobody Has As Many Friends as the man with many cheeses”, oppure importunando ancora di più i giocatori chiedendo nei momenti meno opportuni: “Not in the mood for cheese? That excuse has more holes than this fine slice of Gorgombert!”. Abbiamo poi l’indecisa, venuta al mercato per fare la spesa e che sente l’incessante bisogno di ripetere le cose da comprare, ovvero halibut, formaggio di pecora e pomodori: “Let’s see…halibut…sheeps cheese…tomatoes”. Girovagando per Cyseal, poi, è possibile essere importunati anche dalla venditrice di frecce, che per un qualche motivo cerca di vendere punte avvelenate con un accento non proprio nobile: “FREEEZING? SILVAH? POISUN?” Ancora l’indecisa di prima, non contenta, torna alla carica con una considerazione veramente carica di verità sulla calma che permea il mercato: “Quite day at the market it seems”. Ma la linea di dialogo più fastidiosa mai detta da un NPC di Divinity: Original Sin è certamente quella della venditrice di verdure, talmente irritante e ripetuta fino alla nausea che qualche volta mi sorprendo a ripeterla ad alta voce: “Reeeeed and oraaange, yellow and greeeeen, the finest veggies Cyseal has ever seeeeen!”, o ancora: “Let’s see if you can choose the finest greens!” Ora, mangiare alimenti di tanti colori diversi fa bene e Spaziogames vi invita a consumare almeno cinque volte al giorno frutta e verdura, ma sentire ogni santa volta tutte queste frasi ripetute una volta dopo l’altra era veramente stancante, specialmente perché eri costretto a rimanere lì, fermo, fin quando non terminavi i tuoi giri abituali presso i mercanti.
Mal comune, mezzo gaudioCome fare a far stare zitti quattro, cinque NPC che dicono sempre le stesse frasi in un loop infinito? Molti utenti della rete si sono posti questo problema, e in effetti se si fa qualche ricerca i risultati portano su forum di Steam, pagine di Reddit e video di Youtube dove i giocatori mettono in pratica i loro piani per far tacere i mercanti. La prima soluzione, ovviamente, è quella di avere pazienza: tutto sommato, Cyseal è veramente importante solo nella prima parte di gioco, e di conseguenza gli oggetti venduti dai mercanti perdono valore dopo aver livellato per bene. La seconda soluzione, in maniera altrettanto ovvia, è quella di sterminare tutto e tutti. Lo si può fare utilizzando incantesimi, frecce infuocate, barili esplosivi, veleno o qualsiasi altra cosa venga in mente. I superstiti di Cyseal non vi vedranno di buon occhio, ma se si compie questa operazione dalla seconda metà di gioco in poi non si dovrebbero avere problemi ad avere ragione di quelli che sono diventati ormai nemici. La terza è una soluzione tampone, una specie di trucchetto: se siete nella piazza di Cyseal e dovete controllare, ad esempio, la lista delle quest o l’inventario è sufficiente, prima di entrare nel menu, spostare l’inquadratura con le frecce direzionali, allontanandosi dalla piazza. In questo modo gli NPC rimarranno muti, e voi potrete godere in pace della bucolica colonna sonora del gioco.
Divinity: Original Sin è veramente un gran bel gioco che, come visto, nasconde però dettagli piuttosto fastidiosi. Sentire per centinaia di volte le stesse frasi pronunciate con accenti non sempre piacevoli può far perdere la pazienza anche al giocatore più compito, che può ribellarsi e far saltare tutto in aria. In ogni caso: anche a voi davano fastidio i mercanti di Cyseal, e avete mai trovato qualche rimedio per farli tacere per sempre?