Horizon Zero Dawn è un gioco veramente imponente. Nel titolo Guerrilla Games la narrativa sostiene un mondo in cui è possibile imbattersi in scenari naturalistici realizzati in maniera superba. Mi viene da pensare subito al cambiamento di luci tra il giorno e la notte, con la luna a illuminare lo scenario con tonalità azzurre e verdi. Ancora, sono molte le sequenze che mi sono rimaste impresse: il primo scontro con un Thunderjaw, l’ingresso in un calderone o la scoperta di Meridian. Tutti elementi di sicuro interesse ma, come forse avrete capito, ne il Dettaglio parliamo dei piccoli particolari nascosti all’interno di grandi giochi. Ecco perché in questa puntata parlerò delle macchine di Horizon Zero Dawn, e in particolare del loro comportamento durante i combattimenti.
A ogni macchina il suo stile di combattimentoCombattere con le macchine per raccogliere risorse, o semplicemente per il gusto di farlo, per me era una delle attività più piacevoli di Horizon Zero Dawn. Verso la fine del gioco, quando prendevo tempo prima di iniziare l’ultima missione, coglievo spesso l’occasione di darmi da fare con alcune delle macchine che secondo me erano più divertenti da affrontare. Esclusi senza dubbio i fastidiosissimi Stalker, mi piaceva prendere di mira soprattutto i Behemoth e ovviamente i Thunderjaw. E visto che la sfida mi piaceva così tanto, rinunciavo al beneficio offerto dall’armatura Tessitrice di Scudi, che pure avevo sbloccato, e mi lanciavo all’attacco solo con le armi e i costumi acquistati nel gioco, lasciando da parte anche gli oggetti del DLC Frozen Wilds. La varietà degli scontri e la sempre maggiore consapevolezza dell’utilità delle armi a mia disposizione rendevano il tutto ancora più piacevole, anche se certe volte il gioco dava l’occasione di barare in maniera evidente. Per liberare l’ultima zona corrotta sulla mappa, in cui si trovavano due Rockbreaker, mi ricordo di non aver fatto altro che mirare da lontanissimo frecce di ogni tipo, senza che i due bestioni robotici potessero farci niente. Usavo soprattutto le utilissime e vagamente OP frecce tearblast, che potevano “smontare” in poche mosse anche i nemici più ostici, privandoli delle loro capacità offensive e difensive. Proprio durante gli scontri, però, succedeva una delle cose più affascinanti di Horizon Zero Dawn: le macchine reagivano ai colpi, e lo facevano in modo spesso sorprendente.
Il dolore è amoreIl Sawtooth era uno dei primi bestioni robotici che si incontrava nel gioco. Si trattava di nemici che davano sempre del filo da torcere, resistenti e piuttosto grandi. La cosa che mi ha veramente stupito, però, è stato quando ho mirato alla zampa, chiamiamola così, di una di queste macchine, e questa ha cominciato a zoppicare, muovendo la parte colpita quasi come si trattasse di un gatto ferito. La prima volta che ho visto questa reazione mi sono subito nascosto negli iconici cespugli rossi, gustandomi la scena e, in qualche modo, sentendomi anche un po’ colpevole. Allo stesso modo, anche gli eleganti Grazer avevano una reazione simile quando venivano attaccati agli arti inferiori. Con questo tipo di macchine, in ogni caso, alla fine la questione finiva sempre con una esplosione gigante, e l’effetto drammatico un po’ si perdeva. Le reazioni delle macchine ai colpi inflitti, comunque, non erano sempre così strappalacrime. I Lancehorn, ad esempio, potevano rimanere anche per qualche secondo con le corna incastrate nel terreno a seguito di un attacco andato a finire male, e il risultato era anche piuttosto comico.
Animali che sembrano macchineQuesto continuo mescolarsi tra mondo animale e tecnologia è uno dei pilastri della narrativa di Horizon Zero Dawn, e si riverbera in maniera evidente anche nei comportamenti delle macchine. Ad esempio, i giocatori più esperti ricordano bene che i Glinthawk si muovevano sempre in stormi, per cui se ne trovavi uno potevi essere certo che nelle vicinanze ce n’erano altri, probabilmente vicini a degli Scrapper. Allo stesso modo, la carovana degli Shell Walker era spesso accompagnata da Behemoth e altre macchine di grandi dimensioni. Proprio gli Shell Walker, che sono forse una delle poche macchine (se non le uniche) a prendere la forma di essere invertebrati, mettevano in scena uno degli spettacoli più affascinanti. Se si riusciva nell’impresa di staccare il loro carico senza distruggerlo e si smetteva di combattere, si poteva vedere come queste specie di ragni robotici cercassero il loro prezioso bottino, agganciandolo con i potenti bracci e “riavvitandolo” sulla loro piattaforma. Dopo aver fatto ciò, riprendevano il loro cammino come se niente fosse. Ma ancora più affascinante era il comportamento degli Snapmaw, gli enormi coccodrilli meccanici che infestavano le acque. Se, per qualche motivo, si utilizzava su questi nemici il ropecaster, e si tentava di tenerli fermi, questi eseguivano in maniera esatta quello che è conosciuto come il giro della morte degli alligatori, ovvero una torsione a 360° su sé stessi che gli permetteva di rompere all’istante tutte le corde lanciate. Una manovra. che, alla prima occasione, mi ha veramente stupito e, per poco, non causava la morte della mia povera Aloy.
Il fatto che le macchine di Horizon Zero Dawn, grazie a vari espedienti narrativi, siano molto simili a forme di vita animale ha dato la possibilità di includere comportamenti che non ci stupiremmo di osservare in gatti, volatili e alligatori. Vedere un Sawtooth zoppicare tenendo sollevata da terra la “zampina”, oppure osservare come uno Snapmaw si liberava dalle corde del ropecaster costituisce, per me, una delle cose più affascinanti del gioco Guerrilla Games. Anche voi siete rimasti stupiti da questi tocchi di classe ammimrati durante le vostre scorribande con Aloy, e qual è la macchina che vi piaceva di più prendere di mira?