Sono sempre di più i produttori videoludici che stanno investendo in favore dell'accessibilità. Grazie a ciò, sempre più persone possono giocare e hanno la possibilità di essere accolte all'interno della community di chi ama i videogiochi.
Così, dopo l'Adaptive Controller di casa Xbox, il 6 dicembre arriva sul mercato anche il Controller Access di casa PlayStation, pensato per offrire una periferica di input che possa adattarsi ai giocatori con disabilità, molto di più di quanto non possano fare dei controller come l'abituale DualSense.
In queste ore nella nostra redazione è arrivato un esemplare del controller Access e, lo diciamo subito, non avremmo mai la presunzione di recensirlo: non vogliamo sostituirci alla voce di chi può dire davvero tutto sulle potenzialità dell'esperienza accessibile del controller e, a tal proposito, vi rimandiamo alla recensione completa del collega Alberto Rossi sul sito Game-Experience.
In questo articolo, invece, vedremo il nostro unboxing della periferica, per darvi un'idea di cosa c'è nella sua scatola, e scopriremo quali sono le idee con cui Sony l'ha costruita, permettendovi così di capire se potrebbe essere il controller ideale per le esigenze vostre o di una persona cara che vuole tuffarsi sui videogiochi.
Unboxing di PlayStation Access controller
Nel video, vi mostro da vicino la confezione con cui arriva PlayStation Access – a sua volta votata all'accessibilità, considerando il sistema adesivo usato per l'apertura e la disposizione degli oggetti al suo interno, che permette di usare una sola mano per rompere i sigilli.
Trovate l'unboxing completo di seguito:
All'interno della confezione, come potete vedere, si trovano:
- 1 x PlayStation Access controller;
- 1 x cavo USB-C;
- 23 label applicabili ai pulsanti;
- 2 x stick analogici con teste differenti;
- 21 x pulsanti applicabili o applicati;
- 1 x guida cartacea.
Cos'è e come funziona
L'idea dietro PlayStation Access è quella di rendere più agevole l'esperienza di gioco, per persone con disabilità differenti. Per questo motivo, all'interno della scatola sono presenti numerosi pulsanti applicabili al controller al posto di quelli già installati, che possano così adattarsi alle dita e alla mobilità di ogni possibile giocatore. È anche presente un bottone che permette di decidere quanto la leva debba distanziarsi dal centro del controller, in modo da farvi trovare la posizione più comoda.
In merito alla sua progettazione, il senior technical program manager Alvin Daniel spiegò, infatti, che la missione era quella di «creare un controller per aiutare giocatori con disabilità». La sfida, però, era crearne uno che potesse venire incontro a più persone possibili – ogni disabilità ha le sue caratteristiche e per questo si è deciso di collaborare con esperti della materia, oltre che con i giocatori stessi:
«Quindi con l’aiuto di esperti in quest’area e l’aiuto della community di giocatori con disabilità, ci siamo veramente immersi nella questione per provare a capire cosa volessimo aiutare a risolvere.
Siamo giunti a una realizzazione: invece di guardare condizioni e impedimenti, guardiamo il controller. Guardiamo il controller standard, come esiste oggi. E chiediamoci, 'Cosa può impedire a qualcuno di interagire efficacemente con un controller standard?'».
Da qui si è arrivati a un design che non richiede di impugnare il controller e di sorreggerlo, per utilizzarlo. Come evidenziavo nell'unboxing, anche il fondo dà l'idea di essere ben pensato, in tal senso, poiché è gommato e impedisce che il controller scivoli via dalla superficie su cui è riposto, durante i momenti di gioco che magari possono farsi più concitati.
Il punto chiave, però, secondo Daniel è soprattutto la personalizzazione dell'esperienza: «i tasti sul controller non sono solo più grandi, ma sono tutti disposti su un singolo piano, come una tastiera, rendendo ogni singolo tasto visibile e facile da premere. E, straordinariamente, il controller Access è venduto in un kit. Quindi nella scatola abbiamo una pila di tasti differenti e cappucci levetta di forme, texture e taglie diverse che potete [utilizzare per] personalizzare fisicamente e configurare il controller secondo le vostre esigenze».
Questo si applica anche al posizionamento degli stick analogici, per la gestione dei quali è anche possibile affiancare Access e un tradizionale DualSense, o più controller Access: «quindi con due controller Access o con un controller Access e un controller DualSense con una funzionalità che noi chiamiamo Uso collaborativo, ora si possono posizionare liberamente le levette tanto vicine o distanti [quanto si vuole] o in direzioni o livelli diversi, in modo da poter giocare comodamente e per più tempo».
Come evidenziavo nell'unboxing, infatti, nel corpo di Access sono presenti degli spinotti che permettono di collegare più controller contemporaneamente. Potete, ad esempio, usare più controller Access insieme, o collegare Access ad altre periferiche compatibili per ottenere la vostra postazione da gioco ideale.
L'idea è insomma quella di un controller che, sì, a primo impatto può sembrare quasi stravagante per le peculiarità del suo design, ma che abbia dalla sua un'unione tra un approccio accessibile e la completa personalizzazione che lo rende possibile – essendo poi anche integrato nella UI di PS5, che permette di mapparne tutti i pulsanti a piacimento in un menù apposito.
Non possiamo che augurarci che la missione di Sony sia compiuta e che Access possa a sua volta unirsi con successo al ventaglio di controller che permettono a sempre più persone di videogiocare sulle loro piattaforme preferite, senza doversi preoccupare dell'accessibilità delle periferiche.
Potete trovare maggiori informazioni anche sul sito ufficiale. La disponibilità è prevista dal 6 dicembre, il prezzo di listino è di 89,99 euro. Se interessati, lo trovate anche su Amazon.