LUCCA – La recente edizione del Lucca Comics and Games 2024 ha visto la presenza di moltissimi ospiti internazionali, tra cui diversi legati al vasto mondo dei videogiochi. Riot Games, oltre ad avere un padiglione dedicato soltanto a League of Legends e alle sfide competitive tra pro player del famoso MOBA, ha anche dato spazio alla seconda stagione di Arcane, la serie animata ambientata nel mondo di Runeterra, portando come ospite Martial André, capo animatore della prima stagione e co-supervisore dell’animazione della seconda stagione di Arcane per Fortiche.
Abbiamo avuto il piacere di intervistare André riguardo il ritorno di Arcane su Netflix (avete già letto la nostra riflessione sui primi capitoli della stagione 2?), facendoci svelare da lui alcuni dei segreti dietro alle incredibili animazioni dello show e come sia stato possibile creare una delle serie animate più impressionanti degli ultimi anni.
Una bella chiacchierata che ci ha portato dietro le quinte di Arcane: vediamo cosa abbiamo scoperto.
Animazioni che sembrano magia
Quando ci siamo trovati di fronte a Martial André non abbiamo avuto dubbi su come cominciare la nostra chiacchierata. La prima stagione di Arcane ci ha sorpresi per l’incredibile qualità delle animazioni, talmente elevata da sembrare magia ai nostri occhi di profani. Così abbiamo chiesto all’animatore di Fortiche quale fosse il loro segreto per arrivare a questo livello di maestria.
«È un lungo viaggio», esordisce così André. «Ci vuole tempo e tanto lavoro. Credo che Arcane sia stato possibile grazie alla nostra lunga collaborazione con Riot, iniziata con diverse clip video che ci hanno aiutato a esplorare diversi stili di animazione permettendoci di migliorarci.»
Per chi non lo sapesse, infatti, Fortiche lavora con Riot da molto prima di realizzare Arcane, avendo creato alcuni dei più famosi video musicali per la compagnia, come POP/STAR o Get Jinxed, in cui era già possibile vedere il loro stile di animazione caratteristico che unisce 2D e 3D.
«Con Arcane», continua André, «ci siamo ritrovati di fronte una nuova sfida che prevedeva di raccontare una lunga storia dedicata a Jinx e Vi, ma non solo, dato che coinvolgeva anche Piltover e Zaun, in questa particolare dualità di elementi.
Abbiamo dunque dovuto alzare l’asticella dei nostri lavori e tutto è stato impostato in base alla sceneggiatura, che sembrava davvero come quella di un film con attori in carne e ossa. La grande differenza è che questa doveva essere resa in forma animata, perciò ci siamo chiesti come renderla il più possibile credibile, ma senza eccedere nel realismo.»
Una domanda che ha avuto una risposta piuttosto originale, come continua a raccontarci il capo delle animazioni della prima stagione:
«Così abbiamo scelto di fare quello che ci riusciva meglio, ossia un mix tra animazioni in 2D e 3D. Abbiamo quindi creato i personaggi in tre dimensioni, così da poter controllare ogni minimo dettaglio dei loro movimenti.
Abbiamo però voluto mantenere quella sensazione di un quadro dipinto a mano per gli sfondi, usando anche degli specifici effetti in due dimensioni per il sangue e altri tipi di fluidi, tutti realizzati a mano come da tradizione.»
Un lavoro, quindi, che unisce davvero molti stili di animazione. Il segreto per il successo dello stile di Arcane, però, per Martial non è il semplice utilizzo di tanti stili diversi così da renderlo particolare:
«Il tutto è un mix di differenti tipi di forme d’arte, ma penso che l’ingrediente chiave alla fine sia il modo con cui le abbiamo bilanciate tra loro, così che ogni parte di quest’opera dia la sensazione di essere connessa l’un con l’altra».
I segreti di Arcane
La prima stagione di Arcane ha richiesto ben sei anni di lavoro per essere portata a termine. Ci siamo perciò chiesti come funziona la produzione di una serie ambiziosa come quella tratta dal videogioco di Riot Games, visto che il tempo trascorso tra prima e seconda stagione è stato solo di tre anni, dunque molto meno del lavoro svolto per completare la stagione iniziale.
Martial André ci spiega dunque come sono andate veramente le cose:
«Abbiamo iniziato a lavorare alla seconda stagione con un bel po’ di anticipo rispetto alla messa in onda della prima. La sceneggiatura originale della prima stagione di Arcane era così densa di eventi che non è stato possibile inserirli tutti in una singola stagione, così abbiamo subito pensato di realizzarne una seconda.
Per questo motivo abbiamo lavorato alla prima con già in mente la seconda; credo che i lavori sulla sceneggiatura siano partiti intorno al 2020 e in totale ci sono voluti circa quattro anni dall’inizio alla fine della produzione.»
Come è stato anticipato, la seconda stagione di Arcane è anche quella conclusiva di questa storia e, sentendo parlare Martial André, ci sembra di capire che sia stata concepita proprio in questo modo da Fortiche e Riot, sin da prima dell’uscita della serie originale nel 2021: «All’inizio il piano era di far stare tutto in circa 12 o 13 episodi, ma siccome non c’era davvero lo spazio per tutti gli eventi si è preferito creare una seconda stagione – e penso che sia meglio anche per la piattaforma di broadcasting».
Come si crea un combattimento spettacolare
Uno dei pregi più grandi di Arcane sono le sue spettacolari scene di combattimento. Queste non solo sono visivamente molto curate, ma sono accompagnate da coreografie impressionanti e una grande attenzione al dettaglio, a cominciare dai vari brani della colonna sonora che le accompagnano.
Abbiamo quindi chiesto ad André quale fosse il metodo di realizzazione di queste scene e se magari avessero fatto anche uso della tecnologia del motion capture. Ci ha raccontato:
«È tutto fatto a mano nello stile key frame, non utilizziamo motion capture. Siccome in ogni episodio c’è almeno un combattimento, abbiamo pensato che per non annoiare il pubblico non bastava semplicemente mettere delle persone ad affrontarsi, ma bisognava trovare uno scopo e una particolare atmosfera per ogni scontro.»
Le battaglie di Arcane sono rimaste impresse nel pubblico anche per il loro lato emotivo, oltre che per il puro e semplice scontro fisico, e l'autore ce lo conferma:
«Esatto, per questo ogni combattimento inserito nella storia ha lo scopo di muovere la narrazione in avanti: una volta capito questo, si tratta di curare la messa in scena cinematografica del combattimento.
Per esempio, il primo scontro tra Vi e Sevika nella prima stagione aveva come idea quella di renderlo molto simile agli incontri di boxe, con un tono molto crudo e realistico. Per questo come riferimenti abbiamo usato proprio molti veri incontri di boxe, specialmente per le movenze di Vi.
Invece, per le battaglie tra bambini nel primo episodio abbiamo usato come ispirazione il film Arancia Meccanica, più precisamente il fatto che nella pellicola ci sono delle persone che combattono per le strade con un sottofondo musicale.
In questo modo si crea un contrasto tra la serietà del momento e il fatto che a combattere sono dei bambini, che non hanno controllo e sono un po’ goffi nei movimenti. Per animarli al meglio abbiamo guardato su internet diversi litigi a scuola, non una fonte divertente, ma ci ha aiutato a rendere quelle scene più realistiche».
Ogni combattimento in Arcane ha dunque un riferimento e un tema a cui ispirarsi, e non solo per la messa in scena:
«Nel terzo episodio, invece, dove Vi combatte per salvare la vita di Vander abbiamo uno scontro molto crudo e brutale, dove una teenager deve affrontare delle persone che vogliono davvero ucciderla.
Per questo combattimento ci siamo ispirati a scontri in spazi molto ristretti, come quelli che si vedono in Old Boy o Daredevil. C’è sempre un modo per cambiare il proprio stile cinematografico e renderlo più interessante senza doversi ripetere.»
Ci teniamo, a questo punto, ad aggiungere che i combattimenti sono così ben riusciti anche grazie all’accompagnamento di un’ottima colonna sonora.
«Sono tutte canzoni create da Riot appositamente per lo show», ci conferma André, e ci viene la curiosità di capire se le canzoni siano state realizzate prima o dopo che le sequenze d’azione fossero complete.
«È un processo che si è evoluto con il tempo. Nella prima stagione abbiamo prima lavorato con delle musiche temporanee che ci servivano solo ad avere un’idea della colonna sonora, mentre ci occupavamo delle sequenze visive.
Poco dopo aver visto cosa stavamo realizzando, Riot ci ha mandato le canzoni nelle loro versioni più o meno finali, ma sono sempre stati in contatto con i vari artisti per lavorare sulla colonna sonora sin dalle fasi iniziali di produzione dello show.
Nella seconda stagione hanno preparato la prima versione della musica in anticipo, così da poterci dare più tempo per lavorare con le canzoni che sarebbero state inserite nella versione finale della serie. Questo ci ha aiutato a creare delle scene perfette per i brani».
Il futuro di Fortiche e Riot
La seconda stagione di Arcane concluderà la storia di Vi e Jinx e dei personaggi coinvolti nelle vicende di Zaun e Piltover. La domanda dunque sorge spontanea: che piani avrà ora Fortiche dopo la conclusione di Arcane? Il mondo di Runeterra d’altronde è enorme – e i personaggi trattati in Arcane ne sono solo una minima parte, senza contare che Riot ha altri giochi con altri universi narrativi da raccontare, come ad esempio Valorant.
André si sbottona un po’ rivelandoci:
«Quello che posso dirvi è che Arcane era solo l’inizio. Come detto da Christian (Linke, lo showrunner di Arcane) anche se Arcane sta finendo è solo l’inizio della collaborazione con Riot, dato che continuerà a essere il nostro partner principale e lavoreremo ancora a lungo con loro per altri contenuti.
Come Fortiche stiamo anche sviluppando internamente un nostro film chiamato Penelope of Sparta, di cui è da poco uscito un primo poster. Stiamo quindi creando produzioni per conto nostro e stiamo cercando anche nuovi partner con cui lavorare a progetti interessanti.
Il nostro primo obiettivo però rimane quello di collaborare con Riot».
Per concludere, abbiamo dunque chiesto ad André quale fosse la sua scena preferita tra quelle a cui ha lavorato per la prima stagione: «Ci sono così tante sequenze interessanti tra cui scegliere. Se posso ne sceglierei due.»
Ovviamente abbiamo acconsentito alla richiesta:
«La prima è certamente la battaglia tra Jinx ed Echo sul ponte, è una sequenza davvero iconica ed è stato grande realizzarla. L’intero team ha fatto un lavoro eccellente ed era super eccitato dopo averla completata».
Una sequenza che, ne siamo certi, chiunque abbia visto la prima stagione di Arcane ricorderà.
«La seconda è invece quella della cena di famiglia dell’episodio 9. Penso sia la perfetta conclusione per una serie così epica. Soprattutto, è stata la sequenza finale che abbiamo realizzato all’interno di Fortiche e, una volta finita, sapevamo di aver concluso i lavori sulla prima stagione; è stato un momento molto emozionante per tutti.»
Abbiamo chiesto ad André anche se ha un personaggio preferito nella serie, ma, sorridendo, ci ha detto che non saprebbe scegliere, perché ama tutti quelli a cui ha lavorato.
La stagione 2 di Arcane ha debuttato il 9 novembre su Netflix con i primi tre episodi. I prossimi saranno pubblicati il 16, infine gli ultimi tre arriveranno il 23 novembre.