Immancabilmente, anche quest'anno IIDEA ha pubblicato il suo report annuale dedicato all'industria dei videogiochi in Italia, svelando che il settore sta continuando la sua crescita nel nostro Paese.
I dati del 2024 (qui quelli del 2023), infatti, parlano di un fatturato complessivo di 2,4 miliardi di euro, con un incremento del 3% rispetto all’anno precedente.
A trainare il mercato è soprattutto il segmento software, in crescita dell’11%, mentre il comparto hardware ha registrato un calo significativo (-18%) legato soprattutto a un anno di transizione per l’ecosistema console.
Vediamo da vicino alcuni numeri interessanti emersi dal report completo, che trovate sul sito ufficiale dell'Associazione.
Il mercato dei videogiochi in Italia
Per quanto riguarda il giro d'affari del mercato videoludico italiano, i 2,3 miliardi arrivano per il 76,8% dalle vendite software (+11% anno su anno), mentre il restante 23,2% deriva dalle vendite di hardware da gioco (-18% anno su anno).
Il trend è molto positivo: per confronto, il giro d'affari era stato di 2,307 miliardi nel 2023 e di 2,180 miliardi nel 2020, quando il videogioco ha vissuto una grande diffusione anche tra nuovi appassionati, nel momento della quarantena.
I segmenti di questo mercato
In termini di quanto fatto fatturare dall'hardware, il 70,6% di quei 387 milioni di euro arriva dalle console, mentre 161 milioni arrivano dalla vendita di accessori.
Sul fronte software, invece, il 39,3% del totale (715 milioni di euro) arriva da vendite di copie digitali su PC e console, con un +20% anno su anno. Il 50% degli incassi arriva da app (€903 milioni), mentre l'11,1% del totale viene da vendite di giochi su supporto fisico.
Sì, avete letto bene: solo l'11,1% deriva dal formato videoludico tradizionale, con una flessione del -24% rispetto allo stesso dato nell'anno precedente.
Si conferma che i videogiocatori sono attendisti, anche per l'Italia: l'acquisto di nuovi videogiochi ha portato a un giro di soldi di €562 milioni, che però segnano un -3% rispetto a quanto accadde nel 2023.
Anche qui, si evidenzia il crollo del formato fisico, che fa capire il perché le compagnie stiano spingendo sempre più sul digitale: gli incassi da videogiochi in digitale sono aumentati del +15% anno su anno, quelli fisici scesi del -24%.
Crescono, invece, gli acquisti in-game e gli abbonamenti per videogiochi, che hanno mosso €354 milioni e hanno avuto un +24% anno su anno.
Chi sono i videogiocatori italiani?
Per quanto riguarda l'anagrafica, il report di IIDEA ci svela che ci sono 14 milioni di giocatori in Italia (+8% rispetto al 2023). Si tratta del 33% della popolazione italiana compresa tra i 6 e i 64 anni.
E guai a dire ancora che è un medium solo per giovanissimi: l'età media dei videogiocatori nostrani è di 30,9 anni e ben l'84% dei videogiocatori ha più di 18 anni, con solo il 16% che è invece rappresentato da utenti tra i 6 e i 17 anni.
In particolare, si tratta di 8,2 milioni di uomini (59% del totale, +3,4%) e di 5,7 milioni di donne (41%, +14,4%), oltre che di 0,1 milioni di persone non binarie (dato rilevato per la prima volta).
La fascia d'età più popolosa è quella tra i 15 e i 24 anni (24,7% del totale), che però se la vede con la fascia 45-64 (24,2%). La terza, invece, è quella degli utenti tra i 35 e i 44 anni, che sono il 16,2% del totale.
Cosa giochiamo e su che piattaforme?
I giochi più venduti in Italia nel 2024
- EA Sports FC 25
- EA Sports FC 24
- GTA V
- Hogwarts Legacy
- Dragon Ball: Sparking! Zero
- Call of Duty: Black Ops 6
- Red Dead Redemption 2
- F1 24
- Mario Kart 8 Deluxe
- The Crew 2
I nuovi giochi più venduti in Italia nel 2024
IIDEA ha diffuso anche una speciale top 10 che include solo le nuove uscite dell'anno solare.
- EA Sports FC 25
- Dragon Ball: Sparking! Zero
- Call of Duty: Black Ops 6
- F1 24
- Helldivers II
- The Last of Us Part II Remastered
- Astro Bot
- NBA 2K25
- WWE 2K24
- Super Mario Party Jamboree
Su che piattaforme giocano gli italiani
Secondo i dati rilevati da IIDEA, il 74,1% dei videogiocatori italiani gioca su smartphone, il 44,2% gioca su console, il 34,4% gioca su PC. In tutti i casi si parla di una crescita rispetto al 2023 (rispettivamente di +12,8%, di +11,5% e di un +5% anno su anno sul 2023).
In particolare, i generi preferiti dei giocatori su PC sono:
- Strategia (19%)
- Avventura (17%)
- Sparatutto (15%).
I generi preferiti su console per gli italiani sono:
- Sport (31%)
- Avventura (26%)
- Corse (25%).
Su mobile, invece, i giocatori si divertono con:
- Logica/puzzle (19%)
- Curiosità (17%)
- Gioco di ruolo/strategia (16%).
L’industria dello sviluppo: chi crea videogiochi in Italia?
Anche l’industria nazionale dello sviluppo mostra segnali importanti di crescita, che speriamo possano essere interessanti anche per future ulteriori espansioni, in un Paese dove non è mai stato facile lavorare con i videogiochi.
Nel 2024, l'industria nostrana ha raggiunto un fatturato tra 180 e 200 milioni di euro, con un incremento del 36% rispetto al 2022. Le aziende attive sono oltre 200, nel 2020 erano solo 160. Gli addetti ai lavori della games industry, invece, sono saliti a 2.800 (+19%).
La maggior parte delle compagnie (51%) ha un fatturato da 0 a 100.000€, ma abbiamo anche il 22% che fattura tra i 100.000 e i 500.000€, oltre a un 9% tra i 500.000 e 1.000.000€ e ben il 18% con oltre 1.000.000€. Sono numerose anche le nuove aziende: ben il 21% ha tra 1-3 anni di età, ma il 45% ha più di 7 anni ed è quindi una realtà ormai consolidata.
La presenza di compagnie che creano videogiochi è molto forte soprattutto in Lombardia, Emilia Romagna e Lazio, che sono le regioni più "videoludiche", seguite dal Piemonte e dalla Campania. Tuttavia, in praticamente tutte a eccezione dell'Abruzzo, si registra almeno una realtà di sviluppo presente. Per approfondire questo aspetto "geografico" e vedere da vicino ogni singolo team, vi raccomandiamo anche il nuovo portale a tema gamesinitaly.
Anche le dimensioni dei team sono ben distribuite: il 27% delle compagnie ha tra i 6-10 lavoratori, il 5% è "pienamente indie", con 1-2 addetti al massimo, ma ben il 24% ha oltre 20 addetti, il che significa che si tratta di realtà strutturate.
Le compagnie, inoltre, solo nel 21% dei casi impongono il lavoro in una sede specifica: nel 42% dei casi è lavoro ibrido, nel 37% è lavoro da remoto.
Nell'88% dei casi, i team si appoggiano ad auto-finanziamenti, ma nel 38% dei casi sono (anche) supportati da un publisher. Diventa finalmente rilevante anche la presenza di misure di sostegno pubbliche, che rappresentano il 32% del sostegno.
Chi lavora ai videogiochi in Italia?
Per quanto riguarda l'anagrafica, si tratta di una industria che coinvolge professionisti piuttosto giovani: l'80% degli addetti ai lavori ha meno di 36 anni e addirittura solo l'8% ha più di 40 anni. La fascia più popolosa è quella tra i 30-35 anni, che rappresenta il 43% dei professionisti del settore italiano.
Segue la fascia 25-29, con il 33% dei lavoratori. Inoltre, nel 23% dei casi i lavoratori sono donne.
La maggior specializzazione dei membri dell'industria italiana è in arte (il 31% degli addetti è quindi rappresentato da artisti), seguiti da specializzazioni in tecnologia (24%) e in design (21%).
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