Chi è Yasuke di Assassin's Creed Shadows, il vero samurai africano

Il protagonista del nuovo Assassin's Creed sta facendo molto parlare di sé: scopriamo la verità storica dietro la sua presenza in Shadows.

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a cura di Pia Colucci

Redattrice

Qualche giorno fa Ubisoft ha ufficialmente annunciato il prossimo capitolo della popolare serie videoludica dedicata agli assassini: Assassin's Creed Shadows.

Dopo tante speculazioni arriva forse lo scenario più atteso e più richiesto dai fan della saga, ovvero l’affascinante Giappone feudale, dato che ci muoveremo precisamente durante l'era Azuchi-Momoyama, che va dal 1573 al 1600, e avremo due protagonisti giocabili: Yasuke, il primo samurai nero di origini africane e Naoe, una misteriosa shinobi.

L’annuncio di un protagonista di etnia africana e soprattutto che riveste il ruolo di samurai ha suscitato diverse perplessità e curiosità nei videogiocatori che hanno speculato sulla reale esistenza di Yasuke: può sembrare inusuale per l’epoca in quanto viaggiare per mete così lontane era davvero più difficile e dispendioso.

Eppure, prima della “chiusura” del Giappone nel 1638 – che aveva portato l’arcipelago al totale isolamento – il periodo Azuchi-Momoyama era stato caratterizzato da scambi commerciali con l’estero e influenze architettoniche e stilistiche.

Particolare rilevanza ha avuto nel corso dei secoli l’arrivo di missionari cristiani, tra tutti missionari portoghesi, che si stabilirono nel Sol Levante. Molti di loro furono accolti dalle piccole comunità che man mano si convertivano al cristianesimo, ma, talvolta, erano vittime di persecuzioni.

Fu proprio grazie a tanti missionari arrivati in Giappone che Yasuke arrivò nella Terra del Sole nascente e ben presto divenne un samurai proprio a servizio del signore della guerra più potente di quel periodo, Oda Nobunaga.

Per gli appassionati di Storia, abbiamo deciso di ripercorrere il cammino di Yasuke, per farvi scoprire di più su quanto ci dice la Storia (e ciò che si tramanda su di lui) su questo personaggio.

Chi è Yasuke: l’arrivo in Giappone e l’incontro con Oda Nobunaga

Malgrado le origini esatte siano avvolte nel mistero, Yasuke – di cui non si conosce il vero nome – era originario dell’attuale Mozambico (all'epoca colonia portoghese), appartenente alla tribù dei Makua, o comunque si dice che provenisse dalla zona dell’Africa orientale.

Arrivò sulle coste giapponesi con il gesuita italiano Alessandro Valignano, supervisore delle missioni cristiane nelle Indie. Sovente, i missionari assoldavano a loro seguito giovani di etnia africana affidandoli ruoli di schiavi o servitori.

Si dice che Nobunaga rimase positivamente impressionato dalla forza e dalla prestanza di Yasuke, al punto che lo prese sotto la sua ala.
Una volta arrivato in Giappone, la sua presenza stupì gli abitanti del luogo, tanto da incuriosire anche Nobunaga che lo volle al suo cospetto. La leggenda narra che Nobunaga ordinò ai suoi sottoposti di lavarlo, in quanto pensava fosse scuro per via della polvere nera, quando invece scoprì che quello era il colore naturale della sua pelle ne fu sorpreso.

Nobunaga, a differenza di altri suoi contemporanei, aveva una mentalità aperta e, per il suo interesse per le novità, rimase quindi impressionato positivamente dalle caratteristiche e dalla forza fisica di Yasuke, al punto che decise di prenderlo sotto la sua ala.

Dopo il suo incontro con il daimyo, al giovane fu garantita una residenza e – con molta probabilità – una katana. Le uniche prove che attestano la sua presenza in Giappone e (precisamente) alla corte di Nobunaga sono lettere scambiate tra missionari gesuiti. Nessuna lettera parla di lui come un guerriero samurai, bensì come di un servitore di Nobunaga stesso. 

Con molta probabilità non sapremmo mai l'assoluta verità e dopo diversi secoli dalla sua scomparsa, Yasuke è considerato dai giapponesi stessi un vero e proprio samurai, un onore raro e significativo per uno straniero del tempo.

La leggenda narra che il giovane riuscì ad integrarsi perfettamente in una cultura assai diversa da quella di origine anche grazie all’apprendimento della lingua giapponese, probabilmente studiata tramite la sua permanenza con Vitagliano, che conosceva la lingua proprio con l'intento di diffondere il cristianesimo agli autoctoni.

La fine di Nobunaga e l’inizio della leggenda Yasuke

La figura di Yasuke con i secoli ha acquisito una notorietà quasi “leggendaria”, anche per via del mistero che coinvolge il periodo finale della sua permanenza in Giappone.

Non è chiaro quale sia stato il cammino di Yasuke dopo il seppuku di Nobunaga, ed anche questo fa parte della sua aura leggendaria.
Il giovane  africano rimase al servizio di Nobunaga sicuramente fino ad una data precisa per gli storici, il 21 giugno 1582, giorno in cui il signore della guerra fu tradito da uno dei suoi generali, Mitsuhide Akechi – un fatto grave che lo costrinse a compiere seppuku, ovvero suicidio rituale, al tempio di Honno-ji.

Con la presa al potere di Mitsuhide, Yasuke fu reso prima prigioniero – Mitsuhide lo considerava una “bestia” – poi fu riconsegnato ai missionari gesuiti a Kyoto; da quel momento, di Yasuke si perdono le tracce.

Tra le ipotesi, quella più accreditata è il ritorno alla vita tra i missionari gesuiti, rimanendo a Kyoto o viaggiando verso l’India o altre colonie portoghesi.

Altre teorie danno forza alla vita – un po’ romantica – di guerriero errante o mercenario in Giappone, un’idea affascinante ma comunque molto difficile e pericolosa, soprattutto per un uomo straniero.

L’influenza di Yasuke in libri, film e videogiochi

Numerosi autori hanno trovato nella vita di Yasuke, nonostante la scarsità delle fonti, una grande ispirazione: dai libri, alle serie animate, passando per i videogiochi.

La figura del samurai africano è al centro della serie Netflix (di scarso successo) “Yasuke”, creata da Thomas LeSean, che reinventa la storia del possente samurai al servizio di Nobunaga in un mondo in cui magia e tecnologia avanzata convivono, e ha ispirato il manga seinen Afro Samurai di Takashi Okazaki.

Anche nei videogiochi Yasuke è stato rappresentato, ma in Assassin’s Creed Shadows troverà per la prima volta il ruolo di protagonista.

Spesso è stato relegato a ruoli secondari come in Nioh 2, in cui appare come personaggio non giocabile, ma è senza dubbio un omaggio rispettoso e significativo ad una delle figure più intriganti della storia del Sol Levante.

Sempre in Nioh, si dà ampio spazio anche ad un altro straniero che divenne popolare nel Giappone feudale: si tratta di William Adams, navigatore inglese che entrò nella corte di un altro signore della guerra, Tokugawa Ieyasu, rendendosi protagonista di vicende che hanno ispirato il romanzo di James Clavell Shōgun e della serie TV omonima.

Yasuke, infine, appare anche in Samurai Warriors 5 come personaggio giocabile ed è rappresentato come un guerriero formidabile, dotato di abilità di combattimento uniche.

Un samurai per Assassin's Creed Shadows

In Assassin’s Creed Shadows, Yasuke farà parte del clan Oda (rimanendo quindi fedele alla realtà dei fatti) e sarà uno spadaccino forte e agile, mentre Naoe, comprimaria di Yasuke, sarà una giovane shinobi e il suo combattimento sarà incentrato prevalentemente sullo stealth. Potremo controllare entrambi i personaggi a piacimento.

Nonostante siano trascorsi pochi giorni dall’annuncio, proprio per questa scelta parte della community  ha avanzato diverse critiche per via di un episodio di Assassin's Creed ambientato in Giappone ma senza un samurai giapponese come personaggio principale, accusando il team di sviluppo di aver scelto protagonisti “woke” e inclusivi.

Non sappiamo quanto verrà ampliata la storia di Yasuke, che nelle cronache ha lasciato davvero pochi strascichi: con molta probabilità avrà un sviluppo e una complessità del tutto inedita, per dare alla figura del samurai africano una declinazione che si accompagni al fascino che da sempre lo accompagna – leggenda oppure no.

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