Bye Sweet Carole sarà tutto in italiano: nuovo trailer e retroscena del prossimo gioco di Chris Darril

È stato confermato con un trailer, che sveliamo in esclusiva, che Bye Sweet Carole sarà anche doppiato in italiano: ne abbiamo parlato con gli autori.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Il nostro medium preferito ha uno straordinario bisogno di giochi originali, riconoscibili, pieni di personalità – che provino ad approfittare delle possibilità peculiari offerte dall'interazione per creare qualcosa di unico e diverso.

Tra quelli che vogliono inseguire questa visione, con un connubio davvero originale tra meccaniche e atmosfere da horror/thriller e una direzione artistica all'apparenza fiabesca, abbiamo senza dubbio Bye Sweet Carole.

Il nuovo progetto di Chris Darril, CEO di Little Sewing Machine (autore in precedenza di Remothered) si propone come un gioco di avventura thriller/horror e, come noterete dalle immagini e soprattutto dal video che accompagnano questo articolo, trae ispirazione dai grandi classici delle fiabe con cui tutti siamo cresciuti.

La protagonista della nostra storia, Lana, però non può accomodarsi in agi da principessa. Siamo all'inizio del Novecento ed è sicura che la sua migliore amica, Carole, non sia scappata dall'orfanotrofio di Bunny Hall: è successo qualcosa. E Lana è determinata a scoprire cosa.

I nostri lettori sanno quanto in passato abbiamo parlato dell'importanza, per rendere i giochi più accessibili, di tradurre le proprie opere anche in italiano: un compito non sempre facile, soprattutto per produzioni lontane dalla spinta mediatica (e monetaria) dei blockbuster dell'industria.

Ecco perché siamo particolarmente contenti che Bye Sweet Carole sia completamente doppiato in italiano. E, mi permetto di aggiungere, siamo felici di riferirvelo diffondendo un nuovo trailer, decisamente intrigante, che vi proponiamo di seguito e in esclusiva con le voci in italiano: sono quelle di Rossa Caputo (Ribelle - The BraveDisincanto) nei panni di Lana e di Andrea Seth Marino (BleachLEGO Ninjago) in quelli di Mr. Baesie.

Bye Sweet Carole: il nuovo trailer doppiato in italiano

Come realizzare un progetto unico

Personalmente, penso che dare spazio agli sviluppatori, dare voce alla loro visione creativa, sia quanto di più interessante una testata come la nostra possa fare. Avere contatti diretti con chi sviluppa i videogame è sia un privilegio che un dovere: quello di permettere anche ai lettori di scoprire di più sul mondo operoso e creativo che sta dietro il palcoscenico.

Così, quando l'idea di mostrarvi il nuovo trailer di Bye Sweet Carole si trasforma in una chiacchierata con Darril e compagni per farvi scoprire di più su questo progetto, mi sfrego le mani.

«Voglio sinceramente ringraziare SpazioGames e la sempre ottima Stefania Sperandio per lo spazio concessoci: sono fortemente lusingato e onorato, lo sono ulteriormente nel poter dar la possibilità di introdurre tre dei miei magnifici collaboratori» esordisce proprio Darril, che vi anticipa a parole sue con chi chiacchiereremo e quanto profondamente italiano sia questo progetto.

«Collaboratori senza i quali Bye Sweet Carole oggi non sarebbe stato realtà, dar loro voce, esprimendosi loro in nome di un così insolito progetto e a farlo proprio in occasione del reveal del primo vero trailer completamente in italiano (testi e voce) di Bye Sweet Carole» aggiunge l'autore. Il gioco, ricordiamo, è atteso per il 2025 su PC (Steam), PS5, Xbox Series X|S e Nintendo Switch.

«Vi chiedo dunque di dar un caloroso benvenuto ai ragazzi di Little Sewing Machine: Laura Crosio (Assistant Director e Animator), Luigi Giuseppe Matrone (Producer e Game Designer Jr.) e Beatrice Gentili (Lead Cleanup Artist)».

Fatte le dovute presentazioni, il primo quesito si pone da solo e sono sicura sia lo stesso dei nostri lettori: come può nascere la suggestiva idea di mescolare uno stile da fiaba disneyana a un'atmosfera che richiama tensione, orrore e mistero? Dopotutto, tra i tanti progetti usciti o in lavorazione nel mondo videoludico, è proprio questa apparente dicotomia a rendere così forte Bye Sweet Carole fin dal primo colpo d'occhio: è come una fiaba a tinte horror che gioca con i nostri ricordi d'infanzia.

«Bye Sweet Carole vanta una direzione artistica più unica che rara nel medium videoludico (e non solo), specie se consideriamo le più attuali produzioni d’animazione, che prende vita grazie al meticoloso lavoro svolto dal team in Little Sewing Machine, che ha sposato con coraggio l’utilizzo delle tradizionali tecniche d’animazione che così tanto abbiamo imparato ad amare – nonostante lo sforzo, spesso e volentieri, sia stato sovrumano e certamente avremmo reso il tutto più semplice adottando il solito 3D», mi spiega Luigi Giuseppe Matrone, producer del progetto.

«Nel nostro caso, tutto è stato animato ed implementato in gioco interamente fotogramma per fotogramma (frame by frame), senza utilizzare cut out o shortcut/workaround di alcun genere. Tutti gli asset, dalle normali animazioni in game, i loop, i blend, fino ad arrivare alle cut-scene e cinematiche, sono stati realizzati con la stessa tecnica e livello di cura».

Ma attenzione perché, se è vero che il colpo d'occhio è importante, non bisogna dimenticare che il cuore che batte in un videogioco è quello della sua componente ludica. A tal proposito, Matrone aggiunge:

«Tale mole e complessità di lavoro artistico si tramuta in altrettante sfide dal punto di vista tecnico, il nostro obiettivo è sempre stato chiaro: realizzare un videogioco, un'opera completa al 100% che non fosse solo bella da vedere, ma anche completa dal punto di vista ludico.

Contrariamente a quel che molti hanno pensato, Bye Sweet Carole non è un punta e clicca, ma una favola da brividi fusa al gameplay dei classici del survival horror vecchia scuola, con l’aggiunta di elementi platform, il tutto in tempo reale. Vorrei che i giocatori sapessero che ciò che salta all’occhio appena si guarda Bye Sweet Carole è semplicemente la punta dell’iceberg».

Possiamo aspettarci personaggi memorabili coinvolti in una storia commovente e inquietante, mi assicura, «con un grande messaggio che farà da palcoscenico a un gioco dal gameplay old-school eppure incredibilmente vario e divertente – e che, nonostante il mio pieno coinvolgimento sul progetto, mi ha aiutato a far crescere e avere nuovi punti di vista su determinati elementi della mia stessa vita».

Questo gioco vuole fare le cose a modo suo – e opere di questo tipo, che piazzano i "facciamolo!" dove le grandi produzioni oggi alzano i muri dei "non si può fare", meritano tutte le attenzioni di chi, nei videogame, cerca anche un pezzettino di anima da tenere gelosamente con sé.
Anche Laura Crosio, assistant director e animator, concorda sull'unicità del colpo d'occhio offerto dal gioco, che «unisce il fiabesco e l’inquietante».

Nella sua visione, «il gioco cerca di ricreare quell’atmosfera tipica dei film Disney che ci facevano sognare da piccoli, ma con un’ottica più adulta, che vuole ritrovare quella magia, ma sa che c'è anche un mondo reale fuori che spesso ci spaventa. Bye Sweet Carole ha un equilibrio centellinato fra due media opposti eppure, con nostro stesso stupore, tanto complementari».

La complementarità di queste due anime del gioco – la fiaba e l'orrore – si rispecchia anche nelle animazioni: Laura mi spiega che, ad esempio, mentre i movimenti di Lana sono aggraziati e armoniosi come quelli di una vera principessa Disney, altri personaggi sono l'opposto, «più inquietanti e grotteschi». Cura che, sottolinea, il team ha voluto riporre anche negli sfondi, che «non sono solo sfondi dietro ai personaggi ma hanno un ruolo fondamentale nel creare l’atmosfera del gioco e diventano spesso protagonisti della scena».

Beatrice Gentili, lead cleanup artist, pone particolarmente l'accento su quella preziosa unicità di cui parlavamo in apertura all'articolo – che tanto serve e tanto fa bene ai videogiochi: «lo stile artistico è davvero distintivo, trasportando i giocatori in un mondo ricco di magia e inquietudine. Sinceramente credo rappresenti un primato unico nell’industria videoludica, non solo per il binomio atipico (horror e animazione tradizionale) ma anche per quantità di risorse realizzate per un solo titolo di questa entità».

Da sinistra: Laura Crosio (assistant director), Beatrice Gentili (lead cleanup artist) e Luigi Giuseppe Marrone (producer).

Raccontare una storia, un frame e un'interazione alla volta

Se già Matrone aveva evidenziato il peso narrativo del gioco, sia Laura Crosio che Beatrice Gentili sono decisamente dello stesso avviso.

«Un aspetto fondamentale che i giocatori dovrebbero sapere è che Bye Sweet Carole invita a riflettere su temi universali» mi spiega Gentili. «Diverte, coinvolge, e fornirà una sfida di un certo livello, tuttavia ci accompagnerà in un universo che alla fin fine ci aiuterà a pensare, senza mai sfociare nel cosiddetto fenomeno 'woke'» aggiunge. «L'esperienza è spaventosa ma offre anche momenti di divertimento e di profonda riflessione, il tutto racchiuso in una storia profondamente toccante».

Nelle parole di Crosio, che riassume alla perfezione la visione del team:

«I giocatori dovrebbero sapere che il gioco comunque non è solo curato visivamente, ma si ritroveranno anche a giocare una storia ricca di dettagli, colpi di scena e momenti emozionanti, quale allegoria di una società che corre frettolosamente alla ricerca della perfezione tecnologica ma che ancora incespica nell’avanguardia sociale».

L'importanza di doppiare in italiano

Il team mi fa capire che rendere realtà una direzione artistica animata in questo modo è stato tutt'altro che semplice, in termini di impegno e anche di risorse che ha richiesto. Questo fa intendere quanto venisse comunque ritenuto importante avere il gioco doppiato in italiano – dal momento che parliamo di un altro sforzo che richiede ulteriori risorse e ulteriori impegni.

«Questa particolare caratteristica è stata decisa sin dalle prime fasi di sviluppo» mi risponde subito Matrone, quando domando come e quando si sia deciso di doppiare Bye Sweet Carole in italiano. «Bye Sweet Carole è sì, un’opera che coinvolge anche grandi professionisti dall’estero e che certamente guarda alle produzioni d’animazione tipiche hollywoodiane, ma è sempre stata e resterà una produzione orgogliosamente italiana.

Inoltre, oltre al sottoscritto e ovviamente Chris, il team  è quasi completamente composto da italiani che, con incredibile passione e capacità, hanno portato avanti il progetto fino al suo compimento».

E qui si apre una parentesi molto interessante, su come Little Sewing Machine abbia accolto i talenti di cui aveva bisogno per rendere realtà Bye Sweet Carole:

«Inoltre, apprendiamo con nostro stesso stupore che Bye Sweet Carole vanta un primato di un certo livello: prima software house composta per oltre 8/10 da sole donne. Ciò è avvenuto in maniera assolutamente spontanea, cioè senza prefissarci un obiettivo specifico ma semplicemente coinvolgendo professionisti per le loro sole capacità.

Desideriamo che Bye Sweet Carole venga dunque percepito come un'opera che ci rappresenti in tutto e per tutto, in favore di ambienti lavorativi sempre più accoglienti e favorevoli, che non creino distinzioni basate su genere, sesso, provenienza e religione, ma un ambiente sano dove ognuno ha dato il suo diretto contributo, un team ricco eppure unito alle spalle di un prodotto che potrà dimostrare quanto l’industria videoludica italiana abbia tanto, ma veramente tanto da dire.

Il doppiaggio italiano, aggiungerei, è solo la ciliegina sulla torta, anche se è stato trattato con la stessa cura del doppiaggio inglese, con l’intenzione di creare due versioni complementari anziché una in lingua madre ed una semplicemente “riadattata”». 

Un passo alla volta, insomma, i talenti dell'industria nostrana stanno diventando sempre più eterogenei: e più voci, lo sappiamo, si traducono in più idee, più espressione, più forza creativa.

Ed è anche scongiurata la paura di chi magari temeva che l'adattamento nella nostra lingua potesse essere visto come un contentino da dare ai giocatori nostrani: l'intenzione del team di sviluppo era quello di avere due lingue i cui piatti sulla bilancia sono in equilibrio, e non un inglese di livello e un italiano da "compitino". Una notizia che so che farà felici i nostri lettori che tanto apprezzano le traduzioni complete.

Da Remothered in poi

Il tema dell'autorialità nei videogiochi è sempre spinoso: ci sono autori molto riconosciuti, vere e proprie firme celebri (soprattutto sul mercato giapponese), mentre altre volte sembra quasi che le persone che fanno nascere un videogioco spariscano dietro il nome e il logo di una compagnia, come se una valesse l'altra.

Nel caso di Chris Darril, il suo stile è diventato molto riconoscibile e anche Bye Sweet Carole porterà avanti la visione di cui ha messo le basi con i due Remothered. Ma non senza novità.

«Da fan del genere survival horror sicuramente Remothered: Tormented Fathers mi sta ancora oggi particolarmente a cuore» mi racconta Matrone, che ha conosciuto Darril quando quest'ultimo era docente e lui un suo studente.

E, se anche voi avete amato Tormented Fathers, di sicuro troverete dei puntini che lo collegano a Bye Sweet Carole: «sono sicuro che oltre al genere che chiaramente accomuna le due opere, i giocatori e fan si ritroveranno tra le mani una storia, sebbene in chiave diversa, ugualmente profonda che punta moltissimo sulla formula di giallo Hitchcockiano e inattesi colpi di scena. Il particolare focus e cura nella caratterizzazione dei personaggi (estetica e non) è per me un marchio di fabbrica associato alla 'poetica' di Chris».

E, anche in termini di gameplay, mi viene anticipato che possiamo aspettarci il ritorno delle meccaniche da "nascondino" à la Clock Tower che abbiamo visto anche nella serie di Remothered – anche se con le dovute differenze, come sottolinea il producer:

«Bye Sweet Carole  è infatti un gioco interamente in 2D e questo ci ha fornito la possibilità di inserire puzzle, nemici ed enigmi ambientali totalmente diversi, ma anche componenti platform inedite rispetto al passato.

Vi ricordo che vi sarà possibile trasformarvi in un agile coniglietto o collaborare con il simpatico Mr. Baesie, capace anch’egli di poteri multiforma. L’offerta ludica e narrativa offre ovviamente altre sorprese e non vedo l’ora che i giocatori possano scoprirle tutte!».

Anche Gentili sottolinea come Bye Sweet Carole abbia elementi di familiarità per i fan di Remothered, ma anche delle novità assolute in termini di stile e di gameplay.

Chi ha amato i precedenti lavori di Darril si sentirà a casa, ma avrà tanto da scoprire e da cui rimanere sorpreso: «gli appassionati dei lavori di Chris riconosceranno sicuramente elementi familiari, come il tema dell’orrore attraverso il quale raccontare storie di vita credibili, o denunciare un sistema vacillante e, certamente, la forza di una protagonista femminile sempre e solo apparentemente fragile» mi racconta.

«Tuttavia, saranno piacevolmente sorpresi da alcune innovazioni nel gameplay, che offrono un'esperienza fresca e coinvolgente, specie per chi ha avuto modo di sperimentare in passato i due Remothered, in particolare il più amato Tormented Fathers, ma anche Forgotten Memories: Alternate Realities. Insomma, la chiave di lettura è sempre quella, la forza autoriale permane, ma il metodo e lo stile sono sperimentazioni intraprendenti e coraggiose che denotano una certa ulteriore maturità artistica».

Laura Crosio, nella nostra chiacchierata, pone infine per un'ultima volta l'attenzione sugli apparenti poli inconciliabili dello stile e dell'atmosfera del gioco:

«Come si può notare già da ora vi sono sostanziali differenze rispetto alle precedenti creazioni di Chris, oltre all’aspetto sicuramente più lampante che lo caratterizza: l’animazione tradizionale e la struttura 2D.

Questo, ritengo, ha certamente permesso di adottare uno stile creativo, non solo visivo, più unico e distintivo, eppure più intimo e personale, libero da freni imposti dalla ricerca ossessiva del 'realismo'».

È il tema di cui parlavamo nell'introduzione: l'appiattimento creativo di molti videogiochi, tanti dei quali sono ostaggi dell'ossessione per un comparto grafico che sia fotorealistico – e che nell'inseguirlo si rendono così dimenticabili.

Bye Sweet Carole fa le cose decisamente in modo diverso, con le sue illustrazioni: «la scelta di questo stile, riconoscibile ma allo stesso tempo insolito, certamente trasmetterà sensazioni differenti nei giocatori: ricorderà loro la loro infanzia ma anche un’epoca creativa oramai da tempo, se non dimenticata, comunque 'passata' o per molti obsoleta. Eppure catturerà ogni giocatore, anche chi non è mai stato un grande fan dei classici Disney o dei capolavori di Bluth» mi assicura l'assistant director e animatrice.

Che, sulla questione dell'autorialità e di come questo progetto sia divenuto realtà, aggiunge:

«Con orgoglio potrei anche invitarvi tutti a estrapolare qualsivoglia screenshot dal gioco e ciò che otterrete sarà sempre e comunque una piccola opera d’arte: frutto di un team coeso diretto da un maestro dalla visione chiara.

Chris ha sempre le sue note registiche distintive e, come ogni autore che si rispetti, quegli elementi ricorrenti che rendono il suo lavoro degno di nota».

I videogiochi sono realizzati da team, che sono fatti di persone, che sono guidate da autori: dietro le opere digitali in cui ci tuffiamo, c'è ancora e sempre una componente umana ed empatica, una visione. Esco da questa chiacchierata con la sensazione che Bye Sweet Carole voglia gridarlo al mondo da ogni singolo frame.

Non si può unire uno stile da fiaba classico a una storia che vuole farti tremare, no? E invece . Non si può investire per un doppiaggio dedicato a un mercato poco "pesante" come quello italiano, no? E invece .

Questo gioco vuole fare le cose a modo suo – e opere di questo tipo, che piazzano i "facciamolo!" dove le grandi produzioni oggi alzano i muri dei "non si può fare", meritano tutte le attenzioni di chi, nei videogame, cerca anche un pezzettino di anima da tenere gelosamente con sé.

Bye Sweet Carole arriverà nel corso del 2025 su PC, PS5, Xbox Series X|S e Nintendo Switch.

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