Bologna Game Farm 2024: cosa bolle nella pentola dei videogiochi italiani

Siamo partiti alla scoperta dei piccoli videogiochi vincitori di Bologna Game Farm e vi raccontiamo che idee hanno e cosa propongono.

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a cura di Silvio Mazzitelli

Redattore

BOLOGNA – Anche quest’anno torna il Bologna Game Farm, importante progetto per lo sviluppo del settore videoludico promosso dalla Regione Emilia-Romagna e dal Comune di Bologna, giunto ormai alla sua terza edizione.

Dopo essere stati invitati lo scorso anno, siamo ritornati nel capoluogo emiliano per vedere quali fossero i quattro nuovi giochi selezionati per il progetto, nati tutti da team con sede nella regione. Prima di parlarvi dei team indie di quest’anno e dei loro rispettivi giochi, però, facciamo un ripasso su cosa sia effettivamente il Bologna Game Farm.

L’Emilia-Romagna è la seconda regione in Italia per presenza di studi di videogiochi sul territorio dopo la Lombardia, con circa 40 team esistenti. Il Bologna Game Farm è un programma di accelerazione che serve a dare a team emergenti tutte le competenze necessarie non soltanto per migliorare il proprio gioco a livello tecnico e artistico, ma anche per organizzarsi in una struttura imprenditoriale efficace, in modo poi da creare anche una vertical slice da presentare ai publisher.

Il progetto è coordinato dal Comune di Bologna e realizzato con ART-ER nell’ambito delle azioni di sostegno alle industrie culturali e creative, in collaborazione con IncrediBOL! e con il supporto tecnico di IIDEA.

A seguire il progetto c’è Sara De Martini, Project Manager di Bologna Game Farm, insieme ad alcuni veterani dell’industria videoludica italiana come il coordinatore del percorso di accelerazione Ivan Venturi, che insieme ai tutor Luca Marchetti di Studio Evil (Super Cane Magic Zero) e Gerardo Verna di Trinity Team (Slaps & Beans) guidano la crescita dei team nel loro percorso di accelerazione, che dura circa un anno con una fase intensiva che va da gennaio a giugno.

L’obiettivo del progetto è quello di rafforzare e ampliare la presenza e le capacità imprenditoriali e manageriali del settore videogiochi in Emilia-Romagna, contribuendo così anche a far crescere l’intero settore videoludico italiano.

I team vincitori hanno poi a disposizione 30 mila euro per portare avanti il loro progetto, fino a riuscire a preparare una vertical slice da presentare ai vari publisher nei futuri eventi internazionali – come ad esempio il First Playable, che si terrà a Firenze a luglio, o la Gamescom di Colonia.

Abbiamo trovato molto interessante come quest’anno venga dato maggior spazio anche alla prospettiva dell’auto pubblicazione, soprattutto sfruttando i canali di Steam – cosa che da un lato fa riflettere su come sia sempre più difficile, vista anche la situazione dell’industria videoludica internazionale, trovare un publisher, ma dall’altro mostra come siano comunque molti gli studi che sono riusciti a ottenere degli ottimi risultati anche senza.

I quattro giochi della terza edizione del Bologna Game Farm

La novità più interessante di questa terza edizione del Bologna Game Farm, rispetto a quella dello scorso anno, è stata la possibilità di provare tutti i titoli presentati.

Ovviamente si trattava di una vertical slice che era soltanto rappresentativa di quello che poi sarà il gioco finale, ma era già sufficiente per farsi un’idea più precisa delle meccaniche di gameplay di ogni titolo.

Block Number 5

(Sviluppato da Mad Squares)

In questo gioco si vestono i panni di un vero e proprio graffiti artist in un particolare gioco di ruolo in cui si potrà dipingere ovunque. Il protagonista si troverà in una città distopica dove dovrà conquistare i vari quartieri con la sua arte.

Sarà presente anche un sistema di morale per cui potrà essere considerato un vero artista oppure un semplice vandalo. Nel gioco finale è prevista la possibilità di avere un editor di graffiti che permetterà di crearne di propri o di collezionare anche quelli di veri artisti del settore.

Il titolo è immerso completamente nella cultura hip hop a cui si ispira (il capo del progetto è a sua volta uno street artist) e l’aspirazione è quella di coinvolgere veri artisti e brand e anche organizzare eventi per creare la più grande collaborazione mai fatta in ambito di street art e graffiti.

La nostra prova ci ha visti esplorare uno dei quartieri della città in cui il gioco è ambientato, con la possibilità di decorare le strade con la nostra arte, che però non era ben vista da poliziotti e persone comuni. Al momento il titolo è in uno stato embrionale: era possibile dipingere alcuni tipi di graffiti tramite un mini-gioco e affrontare alcune semplici quest che permettevano di essere visti di buon occhio da alcune categorie di cittadini.

È ovviamente ancora presto per esprimere un vero e proprio giudizio, ma il progetto è sicuramente interessante, soprattutto per chi è appassionato di questa forma d'arte.

KAI

(Sviluppato da Dandelion)

Un’avventura basata sull’esplorazione, in cui Akira, la protagonista, potrà scoprire misteriosi fondali sottomarini. La meccanica alla base del gioco è molto interessante perché, mentre normalmente Akira è inquadrata in terza persona mentre nuota in mezzo a numerosi banchi di pesce, si potrà passare alla prima persona per cambiare completamente ambientazione e finire nello spazio profondo.

Il titolo presenterà una serie di enigmi da risolvere; durante la nostra prova, ad esempio, abbiamo dovuto attivare dei portali attirando una determinata specie di pesci tramite l’utilizzo di apposite esche.

Il gioco avrà però anche una storia al momento misteriosa, ma, come dettoci dallo sviluppatore, molto introspettiva. Potete già dare uno sguardo a KAI nella sua pagina Steam.

Sliding Hero

(Sviluppato da Silent Chicken)

Un titolo in pixel art che riprende il movimento slide, dove non è possibile fermarsi fino a quando non si incontra un ostacolo – tipico di molti giochi, uno su tutti le grotte di ghiaccio di Pokémon, inserito in una struttura da metroidvania.

Lo sviluppatore lo ha definito un “puzzlevania esplorativo”, dato che il gioco è completamente basato sulla risoluzione di enigmi. Protagonista del titolo è Luca Sicomoro, un militare della Repubblica di Venezia, che si ritrova bloccato in una sontuosa villa veneziana del 1700.

Il lato artistico, molto ben curato nella sua rappresentazione in 2D, è visivamente ispirato alla Commedia dell’Arte Italiana e vi assicuriamo che è davvero un piacere per gli occhi.

Il gioco, già in questa fase preliminare, ci è sembrato già piuttosto rifinito. Gli enigmi sono interessanti e coinvolgono anche i combattimenti, visto che sarà possibile trovare delle nuove armi sparse per la mappa per superare alcuni avversari e sbloccare nuovi percorsi.

La denominazione “puzzlevania” non è casuale, sarà possibile infatti trovare degli speciali strumenti per superare i vari ostacoli presenti nelle diverse aree e avanzare così nell’avventura. Attualmente Sliding Hero è previsto per il primo trimestre del 2025 ed è già disponibile la pagina Steam del gioco.

tERRORbane Viral

(Sviluppato da BitNine Studio)

Gli sviluppatori di BitNine ritornano dopo aver fatto uscire nel 2022 tERRORbane, brillante avventura metanarrativa che sfruttava il concetto di bug ed errori sia a livello di storia che di gameplay, spesso in maniera comica.

Il titolo lo scorso anno è riuscito anche ad aggiudicarsi la vittoria agli Italian Video Game Awards. tERRORbane Viral è uno spin-off di questo primo gioco, ma cambia completamente genere e non sarà necessario aver giocato al titolo precedente per capirlo – anche se ovviamente non mancheranno dei riferimenti.

Il modo migliore per descrivere il gameplay di tERRORBANE Viral è, come suggerito dagli sviluppatori, “Inscryption incontra Vampire Survivors”.

All'inizio della storia, il giocatore è in casa propria, durante una notte buia e tempestosa, quando il suo computer viene invaso da virus e altri programmi dannosi. Un misterioso sviluppatore però corre in suo aiuto, fornendogli una IA che lo aiuterà a debellare i virus grazie all’abilità di convertire i bug in armi da utilizzare.

La presenza dell’IA non è casuale, dato che uno dei temi del gioco è proprio una riflessione sull’ascesa e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nell’industria creativa.

Dunque il giocatore avrà un hub che sarà la sua scrivania, da cui potrà sia progredire nella storia che analizzare e interagire con le IA incontrate e i virus catturati, nonché visitare le Lande Virali per debellare l’infezione.

Questo è il cuore del gioco, che ricalca molto la struttura di Vampire Survivors: potremo muovere il nostro personaggio – che attaccherà automaticamente i nemici – mentre schiveremo virus e altri malware. Una volta saliti di livello, come nel gioco di Poncle, potremo ottenere potenziamenti attivi e passivi, qui rappresentati dai vari bug.

Il titolo però non vuole essere un clone di Vampire Survivors e riesce già in questa fase preliminare a distinguersi con ironia per le armi da utilizzare in battaglia, come ad esempio una versione oscura di Clippy di Windows, pronto a schiacciare i virus, o delle bambole ragdoll impazzite che devasteranno il campo di battaglia.

Gli sviluppatori ci hanno anticipato che il loro desiderio per la versione finale è di aggiungere po’ più di storia anche in queste fasi di gameplay – e, inoltre, di inserire bug sempre più unici e originali da poter utilizzare durante gli scontri.

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