La saga di Tomb Raider non ha certo bisogno di presentazioni, visto e considerato che il prossimo Shadow of the Tomb Raider – terzo e ultimo capitolo della saga reboot dedicata a Lara Croft – promette di chiudere un cerchio aperto nell’ormai lontano 2013, ma non per questo dimenticato dalla community di videogiocatori, la quale ha accolto la “nuova” Lara Croft tra le fila dei personaggi più importanti degli ultimi anni, al netto delle differenze estetiche e concettuali con la versione creata nel 1996 da Toby Gard. In questo nuovo speciale diviso in due parti, ripercorreremo la storia dell’archeologa più famosa del mondo partendo proprio dalla sua più recente avventura alla ricerca del misterioso e oscuro regno di Yamatai, guidato dalla Regina del Sole, Himiko, proseguendo per poi per le vicende che l’hanno vista protagonista in Rise of the Tomb Raider. In attesa che Lara diventi finalmente la letale eroina che tutti conosciamo, compiendo così il suo percorso evolutivo ed entrando una volta per tutte nella leggenda.
Lara è una ragazza piuttosto diversa dalle altre. Molti potrebbero descriverla come una privilegiata, ma non è del tutto esatto, visto e considerato che la sua fragilità va di pari passo con la ricerca di uno scopo, specie dopo la tragica scomparsa dei genitori durante una spedizione. Ed è proprio grazie a sua madre e in particolare a suo padre che la giovane Miss Croft ha maturato un’innata passione per il mistero e l’archeologia, tanto che molto presto decide di imbarcarsi in un’avventura più grande di lei, assieme a Samantha Nishimura, la sua migliore amica, nonché il resto dell’equipaggio dell’Endurance. La sua nuova famiglia, in un certo qual senso. La destinazione è infatti una misteriosa isola a sud del Giappone, la cui leggenda narra vi si trovi la tomba di Himiko, la leggendaria Regina del Sole. Peccato solo che una terribile tempesta fa affondare la nave, con gli archeologi che naufragano a riva. Lara si risveglia presto in questa terra inospitale, scoprendo poco dopo che l’amica Sam è stata rapita dall’enigmatico Padre Mathias, abitante dell’isola di Yamatai.
La giovane avventuriera decide allora che è giunta l’ora di mettere da parte una volta per tutte le sue paure, dato che per sopravvivere dovrà cacciare, trovare ripari di fortuna e costruire armi con tutto ciò che la natura gli metterà a disposizione. Come se non bastasse, l’isola è abitata anche dai Solarii, una tribù di indigeni fedeli alla religione della dea Himiko e proprio per questo non troppo contenti che qualcuno invada il loro territorio. Lara sarà in ogni caso temeraria come lo spirito in grado di scatenare le tempeste e se Himiko può restare in vita solo se il suo spirito occupa il corpo di una sua discendente, la giovane Croft dovrà evitare che Sam finisca vittima di questo bizzarro rituale, impedendo così alla temibile regina di risvegliarsi dal suo sonno millenario e sconfiggendo contempo Padre Mathias. Il primo tassello verso la trasformazione di Lara è quindi compiuto: la risoluzione del mistero di Himiko lascerà segni indelebili sul corpo della ragazza, sia fisici che spirituali, rafforzandone sia il carattere che lo spirito indomito, da ora in avanti estremamente più sfrontato verso i pericoli che l’aspettano.
Un anno dopo gli avvenimenti narrati nel predecessorre, la giovane Croft è ancora sconvolta per ciò che è accaduto sull’isola di Yamatai, tanto che la comunità scientifica ha deciso suo malgrado di screditare il suo lavoro, tacciandola di essere una pazza visionaria, esattamente come il padre scomparso anni prima. Lara decide quindi di rimettersi in gioco svelando i misteri del Profeta di Costantinopoli e della città perduta di Kitež, nonostante Ana (la compagna del padre) tenti di dissuaderla in tutti i modi da questa missione suicida. Ciò non fermerà la nostra avventuriera, che ben presto organizza una spedizione in Siria che si rivela ben presto un fallimento, nonostante faccia uscire allo scoperto la Trinità, un antico ordine di cavalieri ora divenuto una vera e propria organizzazione paramilitare, anch’essa impegnata alla ricerca dei resti Profeta. Il leader dell’associazione, Konstantin, ha infatti mire fin troppo simili a quelle di Lara, tanto che quest’ultima non decide di farsi intimidire dai loschi figuri, partendo presto alla volta della Siberia assieme all’amico Jonah, più precisamente nel luogo indicato d un libro del padre di Lara e che potrebbe portare a Kitež e alla Sorgente Divina, l’artefatto leggendario in grado di donare la vita eterna.Purtroppo, una valanga pone fine anzitempo alla ricerca di Lara, la quale scoprirà una volta rinvenuta tra le lande siberiane che Ana è in realtà la sorella di Konstantin, oltre ad essere una spia della Trinità. A questi si aggiunge anche Jacob, un misterioso personaggio che si rivelerà poi essere il capo dei Discendenti, ossia i pronipoti dei seguaci del Profeta. Dopo mille peripezie, Konstantin affronterà Lara, la quale riuscirà a ucciderlo in un combattimento testa a testa, non prima di sentirsi rivelare che in realtà suo padre non si è tolto la vita, bensì è stato ucciso dalla Trinità. Nel frattempo, Ana (che si scoprirà poi essere la mandante dell’omicidio del padre, ma di non esserci riuscita per via dell’amore che provava per lui) riesce a mettere le mani sulla Sorgente Divina, nonostante l’intervento della protagonista eviti il peggio. La distruzione del manufatto porta però Jacob verso una morte inevitabile ma dopotutto ben accetta, visto e considerato che la vita eterna era divenuta per lui una vera e propria condanna. L’esperienza a Kitež, esattamente come la precedente avventura a Yamatai, ha reso Lara ancora più intraprendente di prima, ora però anche capace di tenere testa ai miti e alle leggende in maniera decisamente più sfrontata. Poiché a volte la spiegazione non è da ricercarsi necessariamente nella razionalità dei fatti. La trasformazione finale dovrebbe però accadere nel prossimo Shadow of the Tomb Raider, il capitolo conclusivo nel quale l’ormai matura Miss Croft sarà chiamata a fermare nientemeno che un’apocalisse Maya. Se ci riuscirà, lo scopriremo solo tra una manciata di mesi.
Da zero a mito. Dal 2013, con il primo reboot della serie di Tomb Raider, passando poi per il sequel e in vista dell’attesissimo Shadow of the Tomb Raider, l’evoluzione della nostra archeologa è sicuramente andata di pari passo con un’idea concettuale legata alla crescita spirituale e fisica di un personaggio già entrato nella storia oltre 20 anni fa, ma ora tornato prepotentemente sulla cresta dell’onda grazie alla serie targata Square Enix, in grado di riscrivere le sorti di un’eroina che va ben oltre il concetto di semplice icona. Poiché Lara non è soltanto la rappresentante di un certo “girl power” nel mondo dei videogiochi, bensì è anche e soprattutto un riflesso, fin troppo umano, di quanto la forza di volontà influisca sulle scelte della nostra vita. A patto di essere chiamati a recuperare un artefatto nascosto nelle parti più impervie del mondo.