I tempi sono decisamente cambiati se, oggi, ci dobbiamo fermare a riflettere su un problema generato da un amiibo di The Legend of Zelda: Skyward Sword HD. Lo dobbiamo fare perché su queste pagine vi abbiamo parlato più volte di come gli amiibo siano stati un’idea geniale, vi abbiamo consigliato i più rari da cercare, così come i migliori a tema per festeggiare proprio i trentacinque anni di The Legend of Zelda. Anche, e soprattutto, per onestà intellettuale è necessario mettere un punto quando le cose non vanno esattamente per il meglio.
Magari vi siete persi la vicenda, perché sicuramente non è stato uno degli annunci più altisonanti delle ultime settimane. Il 19 maggio Nintendo svela la produzione di un nuovo amiibo, dedicato a Skyward Sword HD e in uscita proprio con la rimasterizzazione del titolo Wii: Zelda e solcanubi è il suo nome ufficiale.
La statuetta è bellissima, ovviamente. Al di là di tutti i problemi di cui parleremo bisogna dare atto a Nintendo di aver raggiunto una qualità nei dettagli veramente strepitosa. Il soggetto è, neanche a dirlo, rappresentato da Zelda e dal suo solcanubi blu in una posa abbastanza dinamica per quanto possano esserlo due figure così vicine nello spazio vitale di un amiibo classico. Il punto critico non è neanche, quindi, il prezzo di listino di €26,99 – che è sì alto per la media, ma va detto che gli amiibo ormai hanno un prezzo standard di venti e, tutto sommato, stiamo parlando di collezionismo. Il punto è ciò che l’amiibo di Zelda e solcanubi permette di fare ai giocatori che lo possiedono.
In buona sostanza, l’amiibo garantisce un teletrasporto. Il giocatore può usare il sensore NFC per far leggere l’amiibo alla console e, in qualsiasi momento, tornare in cielo o sulla terraferma anche all’interno dei dungeon. Segue filmato esplicativo:
Una vera e propria feature che migliora la fruizione del gioco, la cosiddetta “quality of life”. Non parliamo di contenuti cosmetici, oggetti aggiuntivi fondamentalmente inutili, ma di una vera e propria funzionalità di gioco relegata all’acquisto di una statuina.
Proprio di recente volevo giocare Super Bomberman R Online con gli amici, diventato free to play da poco, per poi scoprire che la possibilità di creare delle lobby è preclusa a chi non ha la versione premium del gioco, che si sblocca con un battle pass da €10. Una funzionalità ormai basilare per qualsiasi piattaforma online, messa sottochiave a fronte di un pagamento, proprio come la statuina di Zelda e solcanubi.
Un comportamento a dir poco stravagante, per quelli che sono gli standard di un’azienda come Nintendo. Una delle ultime ad essere entrata nel mondo dei DLC, e che quando l’ha fatto si è sempre comportata in maniera molto virtuosa con i first party. Anche per gli standard degli amiibo ciò che viene offerto in questo caso sembra onestamente fuori luogo.
Amiibo, croce e delizia tra collezionismo e... paywall?
Le statuine di Nintendo hanno sempre sbloccato elementi cosmetici, accessori o poco rilevanti perché legati, appunto, a statuine da collezione. In Mario Kart 8 davano tute per i piloti, in Super Smash Bros. Ultimate si poteva fare il meta-minigioco di allenare un personaggio, in Breath of the Wild restituivano oggetti che dopo le prime ore erano superflui, in Monster Hunter Rise non servono praticamente a niente. È successo anche che sbloccassero contenuti veri e propri in realtà, ma diversi da quelli offerti nel caso di Skyward Sword HD.
Gli amiiibo Ragazza Inkling, Ragazzo Inkling e Calamaro permettono di sbloccare missioni della storia bonus e piccoli minigiochi negli Splatoon, mentre l’amiibo di Metroid sblocca il livello di difficoltà più alto in Metroid: Samus Returns. Altre funzionalità importanti che, per qualche motivo, non stridono come nel caso di riferimento del discorso. I contenuti aggiuntivi di Splatoon sono esterni all’esperienza, non funzionali per godersi quello che davvero rappresenta lo shooter di Nintendo; la difficoltà aggiuntiva di Samus Returns allo stesso modo non cambia la percezione del titolo originale.
Già la funzionalità del teletrasporto in sé va a cozzare con il design originale. Il fatto di non poter andare a piacimento in cielo, e in terra, è una condizione precisa di Skyward Sword che costringe il giocatore a pianificare i propri spostamenti, a cercare una nuova statua necessaria al viaggio durante l’esplorazione, oppure tornare indietro ad una posizione già conosciuta. Questo, per una remastered del 2021, può sembrare ovviamente desueto, e sebbene sia un rimaneggiamento del design ci sta allo stesso modo il voler rendere la fruizione del ritmo di gioco più moderna.
Intendo che in The Legend of Zelda: Skyward Sword HD mi aspetto di vedere degli aggiornamenti alla quality of life del genere. Non era necessario inserirlo perché il gioco funziona bene così com’è, soprattutto se si vuole riproporre l’esperienza originale che è “old school” per definizione. Ma, nel caso si voglia rendere il prodotto più appetibile al pubblico moderno, va bene allo stesso modo cambiare alcuni dei suoi elementi. È stato fatto anche con Wind Waker HD d’altronde, all’epoca Wii U, con le traversate in mare rese più veloci.
Quello che non mi aspetto, e anzi è inaccettabile, è che una software house decida di monetizzare su una meccanica di gioco fondante. È come se, con l’amiibo del Magnamalo, in Monster Hunter Rise si potesse giocare con un terzo insetto filo, oppure con un canyne o felyne aggiuntivo durante la caccia. Significa peggiorare, consapevolmente, l’esperienza del giocatore per monetizzare su una dinamica che, altrimenti, gliela renderebbe migliore. Significa, in maniera molto triste da ammettere perché si parla di un’azienda che è sempre stata molto attenta, una dinamica pericolosamente vicina al pay-to-win.
Certo, in Skyward Sword HD non si compete con altri giocatori, ma il concetto è tristemente simile. Vi dirò di più, avrei capito dal punto di vista commerciale molto di più una dinamica smaccatamente pay-to-win. Una spada fortissima magari, la possibilità di giocare con una manciata di portacuori in più. A quel punto, pur folle e scriteriato che fosse, dal punto di vista dell’appeal economico avrebbe avuto molto più senso (lato azienda) una statuetta amiibo con una funzionalità del genere. Ma legare una feature che snellisce il gioco, forzando a fare una cosa che non è possibile fare altrimenti, in un’avventura single player, no.
In Super Mario Odyssey, ad esempio, gli amiibo forniscono bonus e potenziamenti temporanei. Bowser mostra le monete viola in linea di vista ma non nella mappa; Peach fornisce alcuni cuori in più; Mario rende immune il giocatore una volta per 30 secondi. Un piccolo incentivo a chi ha acquistato la statuetta, chiamiamolo anche con il giusto nome: “contentino”. Non ci sono feature nascoste ai giocatori, non ce ne sono mai state finora. Ma il caso dell’amiibo Zelda e solcanubi è francamente preoccupante, anche pensando ad alcune scelte che Nintendo ha fatto negli ultimi periodi.
L'amiibo di Skyward Sword HD è solo l'inizio?
Mario Kart Tour è stato un altro, grande scivolone. Tutti aspettavamo un Mario Kart da giocare su smartphone, memori dell’ottimo lavoro fatto con Super Mario Run. Il gioco funziona bene, è divertente, se non fosse per la scriteriata idea di inserire kart più forti a pagamento, e di bloccare i circuiti a cilindrate più alte come un contenuto premium da sbloccare pagando. Sempre parlando di Mario, rimane ancora l’amarezza della vicenda di Super Mario 3D All-Stars. È andato subito sold-out per la gioia di Nintendo, ogni tanto è riapparso e anche ora, nonostante fuori dal periodo di vendita originale, appare su Amazon in maniera furtiva di tanto in tanto, ma rimane una pratica che ci ha spiazzato.
Tutto queste scelte si riflettono su questa nuova storia dell’amiibo di Skyward Sword HD, pensando anche a come Nintendo non sembri aver voluto festeggiare in nessun modo i 35 anni di The Legend of Zelda in maniera consona – se non proponendo la rimasterizzazione, pur ottima dal punto di vista tecnico per quanto abbiamo visto finora, di un videogioco per Wii, venduta a prezzo pieno, e con feature da vera remastered che vengono relegate ad una statuetta da collezione.
Non saprei dire se sia un sintomo di confusione o, al contrario, un’idea ben precisa: quella di aumentare il ritmo nei confronti della monetizzazione scaltra, di aumentare la marcia e trovare nuovi modi per arrivare ai portafogli dei giocatori.
In tutto questo a pagarne il prezzo è The Legend of Zelda: Skyward Sword HD, già vessato per il prezzo a cui viene venduto, per il fatto che è “solo” una rimasterizzazione, e adesso anche per aver pezzi di gameplay relegati ad un amiibo. Difficile che Nintendo faccia marcia indietro in questo ultimo caso perché, giustamente, chi ha comprato la statuetta per questo motivo non può essere privato della possibilità di utilizzare la feature esclusiva. Sarebbe la proverbiale pezza peggiore del buco.
La speranza è che questo sia stato un colpo di testa azzardato, un tentativo barcollante di rendere appetibile un amiibo (non che ne avesse bisogno, è bellissimo e le statuette sono sempre introvabili) e creare un modello di business alternativi, ma che sia l’ultimo. Purtroppo va detto che una parte dei nintendari è rappresentata da giocatori che perdonano molto, che si lasciano trascinare dalla passione nonostante tutto, e che compreranno in massa l’amiibo di Zelda e solcanubi.
Per questo motivo credo che ci ritroveremo, relativamente presto, a parlare di un’altra operazione discutibile come questa. Anche se spero che sia l’ultima volta che dobbiate sentirmi così amareggiato per un’operazione commerciale di Nintendo che si è sempre distinta per l'oculatezza delle sue strategie.
Se, nonostante tutto, siete collezionisti di amiibo e non volete lasciarvi sfuggire questa nuova statuetta, potete trovare Zelda e solcanubi su Amazon al miglior prezzo possibile. Date una possibilità anche a The Legend of Zelda: Skyward Sword HD, scoprirete una grande avventura.