Con un post diffuso oggi via Xbox Wire, Microsoft ha finalmente fatto chiarezza su alcune delle questioni ancora in dubbio riguardanti la console di prossima generazione fresca di annuncio che risponde al nome di Xbox One.
Stando a quanto descritto, ogni gioco acquistato per la console verrà legato digitalmente all’account del giocatore via cloud. Ogni ventiquattro ore Xbox One richiederà un controllo online per assicurarsi che chi ne fruisce sia ancora in possesso della licenza dello stesso. Sarà quindi possibile giocare offline per un totale di ventiquattro ore sulla propria console primaria senza che venga richiesta alcuna connessione ad internet. Se invece si sta utilizzando il proprio account sulla console di qualcun altro, i controlli online saranno necessari con intervalli regolari di un’ora soltanto, motivo per cui si potrà giocare completamente offline solo per un totale sessanta minuti. E’ bene però sottolineare che questa politica adottata per l’online gaming non si applicherà affatto agli altri servizi offerti da Xbox One, tra i quali vengono segnalati in particolare l’utilizzo di servizi TV e la visione di Blu-ray e DVD.
Per assicurare un funzionamento ottimale della console, Microsoft consiglia una connessione a banda larga superiore agli 1.5 Mbps. Come fa notare la stessa azienda, la velocità media mondiale misurata recentemente da Akamai ammonta a 2.9 Mbps, ma in caso di aree prive di connessioni Ethernet sarà sempre possibile utilizzare una connessione mobile.
I videogiochi per Xbox One saranno tutti disponibili sul marketplace della console via digital delivery e, sebbene questi continueranno naturalmente ad essere venduti in formato retail, il disco vero e proprio sarà utile solo nella fase di installazione. Una volta installato e registrato, il gioco potrà essere utilizzato senza inserire e levare in continuazione i Blu-Ray collezionati sullo scaffale di casa. Naturalmente possedere il supporto ottico darà un vantaggio in termini di velocità di installazione, ma, una volta autenticato, il gioco sarà salvato sia sulla console che sul cloud, permettendo di giocare anche accedendo da console altrui.
Per quanto riguarda l’utilizzo di giochi usati e quindi i passaggi di videogiochi di giocatore in giocatore, Microsoft afferma che le decisioni in questo campo saranno quasi completamente affidate ai publisher e ai distributori retail. Le terze parti che si occupano della pubblicazione potranno quindi accordarsi normalmente con i rivenditori per fissare eventuali tasse aggiuntive per i trasferimenti e via dicendo. Microsoft ha chiarito poi che prestiti e noleggi non saranno possibili al momento del lancio di Xbox One, ma l’azienda giura di aver già cominciato ad “esplorare eventuali possibilità con i partner” del caso.
Microsoft ha assicurato che il giocatore avrà la possibilità di condividere la propria libreria di giochi con un massimo di “dieci componenti della propria famiglia”. Uno per volta di questi ultimi avrà quindi la possibilità di giocare la copia di Forza Motorsport (come riportato nell’esempio di Microsoft) di un qualsiasi membro appartenente alla stessa famiglia. Purtroppo, però, resta ancora da chiarire cosa intendano i capoccioni di Microsoft con il termine “famiglia” e se questa rimarrà fissa una volta selezionata alla creazione di una libreria di giochi.
Passiamo ora a parlare di Kinect, periferica che, sebbene dovrà essere costantemente connessa alla console Microsoft, pare potrà anche essere messa “in pausa” quando saranno in uso applicazioni o giochi che non ne richiederanno le capacità. La casa americana ci tiene a precisare che sarà il giocatore e il giocatore soltanto ad avere il controllo di ciò che la periferica può vedere e sentire. Una volta spenta la console tramite il comando vocale “Xbox Off”, inoltre, il Kinect sarà abilitato unicamente a riconoscere il comando “Xbox On” per rimettere in moto la macchina Microsoft a distanza. In ogni caso questa e tutte le altre opzioni per la privacy della console potranno essere disattivate e attivate a piacimento per rendere Xbox One compatibile con le esigenze di privacy del fruitore. Se anche col Kinect attivo il giocatore sarà impegnato in normali conversazioni in salotto, Microsoft assicura che la periferica non registrerà nulla senza i permessi necessari a farlo.
Con le ultime novità Microsoft ha chiarito molti dettagli che finora non erano stati molto chiari, ma i misteri di Xbox One non sono ancora stati svelati tutti. Per ora abbiamo la certezza che la console avrà bisogno di una connessione internet, altrimenti si potrà giocare offline per un limite di ventiquattro ore. Ogni giorno, infatti, Xbox One avrà bisogno di controllare eventuali aggiornamenti e soprattutto che il giocatore disponga delle autorizzazioni necessarie per i giochi di cui sta fruendo. La compagnia americana ha inoltre assicurato che la console vivrà nel rispetto della privacy di chi ne fruisce, con opzioni per regolare l’uso di Kinect e di ogni altra nuova feature della macchina da gioco. Ora non ci resta che aspettare l’E3 per cominciare a vedere qualche videogioco, l’unica cosa che Microsoft non ha ancora discusso abbastanza.