Il mercato sta cambiando. Ormai lo sapete, ne fate parte e lo state sperimentando giorno dopo giorno sulla vostra pelle. Si passa da enormi titoli tripla A a giochi free to play che hanno decisamente altri fini e traguardi, in un caos di prezzi e promozioni a cui è davvero difficile stare dietro. Tutto questo non è solo un problema per l’utenza però, visto che sempre più spesso gli sviluppatori e gli editori si trovano costretti a dover fare i conti con decisioni non semplici da prendere, prima su tutte il modello di vendita da adottare.Prendiamo la discussione alla larga allora da quel World of Warcraft che è stato forse l’ultimo MMOPRG a riuscire a mantenere un canone di pagamento mensile per un periodo prolungato di tempo e a perdere davvero pochissima utenza in proporzione. Altri ci hanno provato e in molti sono caduti: Warhammer Online, Star Wars The Old Republic e anche produzioni davvero recentissime come The Elder Scrolls Online sono solo alcuni degli illustri nomi che si sono dovuti arrendere al mercato e alla realtà dei fatti. I nuovi MMO, anche se è brutto dirlo, sono diventati i MOBA e con giochi free to play della caratura di LOL, DOTA o dell’imminente HOTS riuscire a convincere i giovani a sborsare dai 10 ai 15 dollari al mese per giocare è divenuto ormai compito impossibile.I giocatori si buttano su titoli che gli possono garantire un monte ore di gioco allucinante senza essere costretti a pagare neanche un centesimo, ininfluente poi se questi andranno a spendere anche venti o trenta euro al mese per eroi e skin, l’idea di base della gratuità vince su tutto il resto.
Piccolo Wildstar ci hai provatoNon si tratta quindi nemmeno più di fare giochi di buona caratura, con meccaniche originale e una buona mole di contenuti: Wildstar, nel 2014 ci ha provato, e nonostante l’ottimo plauso della critica non è riuscito a sfondare come sperato. Carbine Studios però, sotto sotto lo sapeva e il problema più grosso della produzione è stato trovarsi in pieno sviluppo circa sei anni fa e subire inerme l’ondata del cambiamento.Il concept di Wildstar era nato infatti in un periodo in cui avere canone aveva ancora senso ed è stato sviluppato con quella idea in testa, troppo tardi purtroppo per cambiare direzione in corsa.È così che NC Soft rilascia sul mercato Wildstar in edizione scatolata, con canone mensile e il risultato è scontato: un’accoglienza fredda da parte dell’utenza nonostante le evidenti qualità del telegraph system e del combattimento votato all’azione.Non bastano questi due elementi a convincere l’utenza a continuare a mantenere una sottoscrizione e la comunità si sfalda lentamente. Badate bene: NC Soft aveva provato a dare gli strumenti per giocare gratis attraverso i (non troppo famosi C.R.E.E.D) abbonamenti mensili acquistabili grazie alla valuta in game. Una soluzione purtroppo ancora non abbastanza agile da permettere di giocare in maniera gratuita. Si arriva allora a oggi, 28 maggio 2015 con Carbine che finalmente esce allo scoperto e annuncia che, si, questo autunno Wildstar passerà finalmente alla formula free to play.Una mossa indispensabile a questo punto per rimpolpare la community e tenere vivo il gioco.Chi ha comprato il gioco però come reagirà alla cosa? Beh gli sviluppatori hanno pensato anche a loro e sebbene non possano rimborsare i soldi spesi al lancio ricompenseranno comunque i fedelissimi donando una buona quantità di oggetti in game, un piccolo ringraziamento per aver posto fiducia nel progetto e nel team.Il Wildstar che vi troverete davanti in autunno sarà un Wildstar completo, aggiornato nella forma seguendo i vari feedback della community e con tutte le feature sbloccate. Potrete raggiungere il livello 50, partecipare a tutti i dungeon esistenti, ribilanciati e ricalcolati per l’occasione o ancora gettarvi in arena e spendere nel PvP tutto il vostro tempo libero.
Il gioco insomma sarà gratuito al 100% e il sistema di monetizzazione verterà esclusivamente su oggetti cosmetici, personalizzazioni del vostro alter ego virtuale e ovviamente modifiche alla vostra abitazione tra le stelle. Carbine su questo punto è stata chiara: nessun oggetto che potenzi statistiche o dia bonus in combattimento sarà mai venduto su Wildstar, ponendo il MMORPG in questione sullo stesso livello dei sopracitati MOBA. In attesa del passaggio a free to play Wildstar resterà tuttavia a pagamento, una scelta strana, ma che ricompenserà ancora una volta tutti coloro i quali resteranno con l’abbonamento sottoscritto fino a questo autunno con ulteriori bonus una volta entrati nella fase gratuita.A questo punto però sarebbe stato naturale aspettarsi l’annuncio in concomitanza con il lancio della nuova versione, attendere ora che il gioco diventi free to play, continuando comunque a pagare ci sembra una decisione che solo in pochissimi decideranno di seguire.Dopo che il gioco sarà poi rilanciato ecco che Carbine riprenderà a distribuire sui server di gioco aggiornamenti, contenuti e nuove cose da fare per tutti i giocatori, mantenendo comunque la filosofia della gratuità su tutti i livelli. Noi prima di metterci mano nuovamente aspetteremo la sua versione definitiva, pronti a recensirlo nuovamente e a darvi un parere sul nuovo volto della Stella Selvaggia.
Il passaggio a free to play per Wildstar porterà sicuramente una buona fetta di videogiocatori a riversarsi sui server di questo action MMO. La qualità per poter ripartire alla grandissima è già scritta tra le linee del codice e se il modello free to play sarà ben gestito potremme significare una rinascita e una nuova lunga vita per il gioco di ruolo massivo ad opera di Carbine. Sicuramente questo autunno ci torneremo sopra, speranzosi di trovare una produzione migliorata sotto tantissimi aspetti e all’altezza delle nostre aspettative. Fino ad allora, restate sintonizzati!