In una parola: entusiasmante. La Wargaming.net League è stato un evento intenso, fatto di vere sfide, di sportività e di momenti realmente capaci di suscitare forti emozioni. Parliamoci chiaro: World of Tanks non è il videogioco migliore per questo genere di manifestazioni, in cui si presuppone la presenza e la partecipazione del pubblico. Il gioco è statico, la preparazione di ogni scontro richiede tempi piuttosto lunghi, le partite si risolvono quasi tutte in poco più di due minuti, dopo sei o sette minuti di attesa in cui le squadre si studiano a vicenda. Non è facile capire quello che sta accadendo, e l’occhio poco allenato del pubblico tende a ignorare quello che sta accadendo sulla mini-mappa, uno strumento indispensabile per comprendere la tattica adottata dai giocatori. Eppure, dopo tre giorni trascorsi alle finali della Wargaming.net League, possiamo affermare che – alla fine dei conti – World of Tanks è uno splendido eSport.
Sono molte le ragioni che ci hanno permesso di giungere a questa conclusione. La prima è che il gioco, nei momenti risolutivi, sa davvero tenere tutti sulle spine. Abbiamo assistito a partite incredibili, in cui tutto si è risolto all’ultimo secondo, con l’intervento provvidenziale di qualche giocatore temerario, capace di mettere fuori combattimento gli avversari anche con delle azioni disperate.
La seconda ragione si identifica nella sportività delle squadre coinvolte nel gioco. Non abbiamo assistito a un singolo momento di tensione – al di fuori di quella agonistica – tra le squadre in gara. Persino la gara tra gli ucraini della Natus Vincere e i russi della Red Rush Unity, vinta dai ragazzi dell’Ucraina, si è concluso con un abbraccio tra le due squadre che ha polverizzato in un secondo qualunque pensiero rivolto alla particolare situazione politica in corso tra le due nazioni. Nessuna bandiera, nessun confine: lo sport è sempre stato il solo e unico protagonista. Quando il capitano dei PVP Superfriends – nome in codice Batman – ha vinto il premio come MVP delle finali, è scoppiato in un sincero pianto di commozione ringraziando i tifosi polacchi e portandosi a casa un applauso sincero, svelando l’umanità dietro a questi giocatori che – pur essendo professionisti – restano ancora sorpresi quando qualcuno gli chiede di posare per una fotografia.
Infine, World of Tanks si è rivelato un ottimo eSport grazie al pubblico. Centinaia di ragazzi di Varsavia e dintorni hanno fatto lunghe file, attendendo anche diverse ore, per potersi sedere nel cinema dove si è svolto l’evento. La fila, gran finale a parte, ha raggiunto il suo massimo quando si è esibita la squadra dei Lemming Train, team polacco entrato in gara con una wildcard e dimostratosi all’altezza della situazione. Il tifo è apparso caloroso, sincero ed educato: anche dopo la sconfitta dei Lemming Train ad opera dei Red Rush Unity, gli spettatori hanno applaudito i vincitori e ringraziato la propria squadra del cuore. Sono pochi gli eventi sportivi “tradizionali” costituiti da professionisti che riescono a ricreare questo genere di atmosfera.
La cronaca dell’evento
Le fasi eliminatorie si sono svolte tra il primo e il secondo giorno, con un girone che ha determinato il tabellone delle partite ad eliminazione diretta. Alcune squadre, giunte in finale senza wildcard, hanno avuto il (giusto) vantaggio di accedere direttamente alle fasi ad eliminazione, mentre le altre squadre hanno combattuto diverse gare prima di poter ottenere un posto nelle semifinali dell’evento. La stanchezza ha inevitabilmente mietuto diverse vittime, tra cui i popolarissimi Lemming Train che al secondo giorno, dopo sette partite al meglio dei 3 e 5 match, erano visibilmente provati e si sono dovuti arrendere alla superiorità degli avversari russi.
La fase finale è stata caratterizzata da un curioso meccanismo di eliminazione: la squadra perdente nella parte alta del tabellone, anziché essere eliminata, accedeva alla parte bassa del tabellone. Il vincitore della parte alta del tabellone accedeva automaticamente alla finale, contro il vincitore della parte bassa del tabellone il quale partiva con un punto di handicap. Il sistema, all’apparenza intricato, è in realtà molto intelligente: in questo modo, infatti, le due squadre più forti potevano incontrarsi prima della finale senza il rischio di rovinare il resto del torneo. Navi e Virtus Pro, così, si sono incontrate sia in semifinale che in finale, con il risultato di un ultimo scontro davvero spettacolare tra quelle che, oltre ogni ragionevole dubbio, sono le due squadre più forti del mondo.
Come detto, dunque, Navi e Virtus Pro sono state le due squadre a giungere alla finale: ancora una volta, Ucraina e Russia si scontrano. Virtus Pro, vincitrice della parte alta del tabellone, è partita con un punto di vantaggio, ma al primo scontro sulla mappa “Mines” i Navi si sono lanciati subito all’attacco, con una manovra offensiva molto efficace che ha permesso di spazzare via gli avversari in meno di cinque minuti.
Ensk è stata la seconda mappa. Con il risultato fermo sul pareggio, l’approccio delle due squadre è stato passivo e quasi identico dal punto di vista tattico, con i carri sparpagliati nelle due metà della mappa divise dalla ferrovia. Per i primi 7 minuti e 30 non è accaduto nulla, fino a quando i Navi non hanno cercato di oltrepassare la ferrovia e catturare la base avversaria, una mossa che si è rivelata sbagliata, in quanto i Virtus Pro hanno letteralmente crivellato di colpi gli avversari, costringendoli a cercare e ottenere il pareggio. 2 a 2, tocca a Prokhorovka, la seconda mappa caratterizzata da una suddivisione verticale creta da una ferrovia, ma con ampi spazi aperti.
In questa terza battaglia Virtus Pro ha optato per un approccio aggressivo, guadagnando subito la copertura del treno abbandonato e mettendo fuori uso un T1 avversario impegnato in una ricognizione. L’impeto di Virtus Pro si è però concluso subito dopo, e il gioco si è fatto statico per otto, noiosissimi minuti che hanno portato ad uno dei pareggi più brutti dell’intera manifestazione, marcato dal (composto) disappunto del pubblico.
Il quarto scontro – potenzialmente decisivo – si è svolto a Winter Himmeldorf, nuova mappa e repaint invernale di una delle mappe preferite dai giocatori. Il movimento dei Navi verso la parte alta della mappa viene punito con alcuni colpi incassati, ma senza vittime. La tecnica era già stata utilizzata in uno scontro precedente sulla medesima mappa, e si era rivelata vittoriosa. A due minuti dallo scadere del tempo è partita una violenta offensiva da parte dei Virtus Pro, che hanno letteralmente schiacciato gli avversari nel tentativo di conquistare la base. Purtroppo un carro dei Navi è riuscito a ritornare alla base, annullando il timer di conquista e costringendo all’ennesimo pareggio. Il pubblico ha fischiato sonoramente i Navi per l’ennesimo approccio più passivo che difensivo, e si è così passati alla quinta battaglia.
Per l’ultimo scontro la mappa è Sand River, costituita da un deserto diviso diagonalmente da una villaggio e difeso da alcune montagne e dune; le regole sono cambiate in Assault, la modalità che costringe una delle due squadre ad attaccare e l’altra a difendere. I carri di Virtus Pro, designati all’attacco, hanno circondato il lago e la parte più orientale del villaggio, mentre I Navi hanno scelto di guadagnare la parte più elevata della mappa. Al quarto minuto di gioco quattro carri di Virtus Pro hanno iniziato la scalata verso la parte bassa della mappa, fermandosi in linea dietro una duna, nel tentativo di individuare gli avversari nascosti in prossimità della propria base. Purtroppo per loro, la scelta si è rivelata inefficace e dopo un primo colpo andato a segno, la squadra russa ha perso due carri nel giro di pochi secondi. A tre minuti dalla fine Virtus Pro ha tentato il tutto e per tutto, infiltrandosi nella base avversaria e resistendo per circa trenta secondi. Una scelta che, purtroppo, si è rivelata fatale: i Navi sono apparsi da ogni lato, circondando gli avversari ed eliminandoli in meno di un minuto. Dopo due partite noiose, il finale è stato esplosivo, e lo slow play del team ucraino li ha pagati con la vittoria finale.
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Il torneo organizzato da Wargaming.net non ci ha solo divertiti per tre giorni: ci ha permesso di comprendere il fenomeno degli eSport. Ancora risuonano nelle nostre orecchie le parole di Mohammed Fadl, responsabile dell’eSport per Wargaming.net, che ci ha detto in una breve intervista come lo sport digitale sia destinato a crescere, pur riconoscendone la fase embrionale e definendo i partecipanti dei “pionieri”. In effetti, si ha la netta sensazione che in eventi come questo si stia scrivendo la storia di quella che potrebbe essere una realtà davvero importante in un futuro neanche troppo lontano. Lasciamo Varsavia arricchiti dall’esperienza, e con la speranza che questo genere di manifestazioni possano un giorno raggiungere anche il nostro paese. Alla prossima League!