Nei giorni scorsi, abbiamo seguito per voi la conferenza di Apple alla WWDC 14, con il colosso di Cupertino che ha svelato al grande pubblico le novità per i suoi sistemi operativi, sia domestici che mobile. È venuto così il tempo di Mac OS X 10.10 Yosemite, che va a prendere il posto del precedente Mavericks, e di iOS 8, che si mantiene nel solco del suo precursore e del suo stile flat, ma apre una grande porta per i device Apple: quella delle terze parti.
OS X Yosemite, Mac e iPhone sempre più fratelli
Senza perdersi in troppi giri di parole, Apple ha subito aperto la conferenza introducendo il suo nuovo sistema operativo per dispositivi Mac: il neonato OS X prende questa volta il nome del parco nazionale della Sierra Nevada, Yosemite, e rappresenta un nuovo passo in direzione della sempre maggiore interazione tra il computer di casa e il vostro iPhone o iPad. Effettivamente, OS X Yosemite si avvicina ora ad iOS anche per le scelte grafiche, che lo portano ad adottare uno stile flat in tutto e per tutto simile a quello dell’OS mobile: la dock tridimensionale scompare per lasciare spazio ad una barra identica a quella che abbiamo già visto su iPad, e le finestre abbandonano lo sfondo bianco in favore di una grafica traslucida, che proprio come il centro notifiche di iOS vi consente di vedere le sfumature dei colori del vostro wallpaper.
Le similitudini tra OS X e il sistema operativo mobile, però, non si fermano qui: Apple ha deciso di ridisegnare anche il Centro Notifiche di Yosemite, che ora consentirà anche l’inserimento di widget – ancora una volta, esattamente come avviene su iPhone e iPad. Widget che, sottolineiamo, potranno essere realizzati anche da terze parti, e che potremo scaricare ed impostare a nostro piacimento per arricchire il notification centre. Inoltre, grazie al nuovo OS X ora potremo anche rispondere alle telefonate e agli SMS direttamente dal nostro Mac, utilizzando il microfono del computer per le comunicazioni vocali, e ricevendo anche le chiamate di utenti che utilizzano dispositivi non-melati.
Le integrazioni tra i due sistemi operativi proseguono anche con il lancio dell’hotspot immediato, che vi consente in qualsiasi momento, senza nemmeno dover tirare fuori il telefono dalla tasca, di agganciarvi alla Rete 3G del vostro iPhone per navigare su Mac: la feature è ovviamente ottima per tutti coloro che lavorano con i Macbook fuori casa, ed hanno così la possibilità di utilizzare in maniera rapida la linea dati del loro smartphone. Per evitare che iPhone rimanga a secco di energia, poi, sarà anche possibile visualizzare sul monitor del Mac il suo livello di batteria, così da poter gestire al meglio il consumo di energia e non ritrovarsi con il telefono completamente scarico dopo aver utilizzato l’hotspot.
Apple ha introdotto nel suo sistema operativo domestico anche Handoff, feature che consente di lavorare passando senza interruzioni dal proprio sistema Mac a quello iOS e viceversa: tanto per fare un esempio, potremo cominciare a battere una e-mail sul nostro iPad, e poi proseguire da Mac dal punto esatto in cui ci eravamo interrotti. A favorire questo tipo di scambi immediati troviamo anche il lancio di iCloud Drive, che potremmo definire semplicemente come il vero e proprio DropBox di Apple: avremo infatti a disposizione una cartella condivisa che sarà sincronizzata online, e alla quale potremo accedere da tutti i sistemi abilitati. iCloud Drive sarà gratuito per i primi 5GB, mentre lo spazio aggiuntivo sarà prezzato $0,99 all’anno per 20GB e $3,99 all’anno per 200GB. Novità anche per AirDrop, che consentirà finalmente al nostro Mac di scambiare file, senza l’ausilio di cavi, anche con sistemi iOS connessi al medesimo network.
Chiusa la parentesi che si occupa dell’avvicinamento sempre più repentino di OS X e iOS, Yosemite si fa notare anche per altre novità già annunciate. Innanzitutto, l’utilissimo Spotlight – ossia la barra di ricerca che si trova in alto a destra sullo schermo – viene ulteriormente arricchito e potenziato: se, in precedenza, potevate utilizzarlo per eseguire ricerche in tempo reale e come calcolatrice istantanea, ora vi consente di trovare dei risultati anche da Mappe, Bing, AppStore, iTunes Store, iBooks Store, Wikipedia, le notizie del giorno e gli appuntamenti al cinema. Grazie a Spotlight, insomma, potrete cercare un ristorante dove passare la serata con la vostra fidanzata, accedendo magari anche alle recensioni, o potrete decidere cosa andare a vedere al cinema – senza nemmeno aprire il browser.A proposito di browser, è tempo di una rinfrescata anche per Safari, che punta sempre più alla leggerezza, potendo godere ora anche di un’interfaccia decisamente più funzionale organizzata in tab, che vi consente di tenere sott’occhio tutti i contenuti attualmente aperti. Il browser di Apple ripropone l’ottima feature dell’Elenco di lettura, e migliora anche le sue performance con JavaScript – al punto che la casa di Cupertino dichiara che, grazie al suo utilizzo, si possono risparmiare due ore di batteria. Inoltre, i dati prestazionali mostrati da Apple durante la WWDC 14 evidenziavano una velocità anche maggiore di quella di Google Chrome [che, ad onor del vero, sul mio Macbook non è mai stato un particolare scheggia, quindi il paragone proposto da Apple rischia di lasciare il tempo che trova, ndr].
Tra le novità annunciate su OS X Yosemite, infine, segnaliamo anche la riorganizzazione di Mail, programma di sistema per la gestione della posta elettronica, che ora vi offre la possibilità di utilizzare Markup, una feature grazie alla quale potete modificare le vostre foto allegate ed annotarci sopra degli appunti direttamente da Mail, senza la necessità di passare per un programma di fotoritocco. Potrete, ad esempio, cerchiare un elemento in un’immagine per metterlo in evidenza, o tracciare una freccia e scrivere un commento per un particolare dettaglio. Viene poi introdotto anche Mail Drop, che vi consente di non perdere i vostri allegati anche quando la consegna dell’e-mail non va a buon fine. Infine, Apple ha voluto sottolineare che i tempi di Mail sono stati migliorati, e che il programma impiega ora meno tempo ad inviare i messaggi, compresi quelli contenenti pesanti file allegati.
Al momento, OS X Yosemite è previsto per l’estate in beta per gli sviluppatori, mentre sarà distribuito gratuitamente agli utenti nel corso del prossimo autunno.
iOS 8 e l’apertura di Apple alle terze parti
Le novità non mancano ovviamente nemmeno per iOS 8, nuova release del sistema operativo dedicato ad iPhone, iPad e iPod Touch. Questa inedita versione attinge ovviamente a piene mani da iOS 7, dal quale eredita il design flat e le tinte.
Cominciamo però con le novità, e con quelle relative ad iMessage: l’app per la messaggistica integrata con l’OS si rende decisamente più simile a What’s App, integrando la possibilità di risposta direttamente dalla finestrella del centro notifiche, ed offrendo anche la possibilità di invio di registrazioni vocali, incise grazie all’apposito Tap to Talk. È ora possibile anche inviare ai propri contatti degli allegati multipli, e condividere in qualsiasi momento la nostra posizione per consentire ai nostri amici di localizzarci e raggiungerci. In questo caso, i contatti visualizzeranno i nostri spostamenti fino a quando noi non indicheremo ad iMessage di fare il contrario.
A proposito di messaggi e digitazione, il cambio di politica più notevole messo in campo da iOS 8 è indubbiamente quello dell’apertura di Apple alle applicazioni sviluppate da terze parti, che mai in precedenza avevano potuto interagire in maniera così diretta con i device: tanto per fare un esempio, ora gli utenti iPhone e iPad potranno installare anche delle tastiere personalizzate, sulla scia di ciò che succede su Android da diverso tempo. Tuttavia, è anche bene notare che il nuovo sistema operativo fornisce già nativamente un’accattivante alternativa, chiamata QuickType: la nuova tastiera dei device Apple risulta sorprendentemente intelligente, al punto da fornire suggerimenti su come proseguire una frase in base al nostro stile di scrittura e ai toni, colloquiali o meno, che stiamo utilizzando nella nostra conversazione. È anche in grado di leggere i contenuti dei messaggi che riceviamo, e di suggerirci delle risposte rapide in base alle parole trovate nelle eventuali domande.
Più sciolto ora anche l’utilizzo delle foto nel sistema operativo: Apple era stata spesso rimproverata per le scarse possibilità di personalizzazione delle immagini offerte dall’applicazione nativa, ed ha così deciso di correre ai ripari, consentendo ora ai suoi utenti di modificare i loro scatti direttamente tramite la galleria, andando ad intervenire con filtri, gestione della luminosità e bilanciamento del colore.
Rinfrescato ovviamente anche Safari, che si adatta alle novità e all’alta navigabilità in tab già viste nel paragrafo dedicato a Yosemite, ed ha sempre un ruolo di altissimo rilievo Siri, che ora potremo chiamare in causa anche solo dicendo “Ehi, Siri”, e che integrerà in sé anche le funzioni di Shazam, consentendoci quindi di avere rapidamente il titolo di una canzone che stiamo sentendo.
Si estendono ad iOS 8 anche altre delle novità che abbiamo già argomentato per OS X Yosemite, come le nuove capacità di Spotlight e la possibilità di importare il lavoro da Mac e proseguire subito ad elaborarlo con Continuity. Dopo le critiche e gli attacchi ricevuti a causa dei bambini che, felici, andavano a dissanguare la carta di credito dei loro genitori con gli acquisti in-app, Apple ha deciso di correre ai ripari anche con un’ulteriore novità, chiamata Family Share: grazie ad essa, sarà possibile associare fino a sei diversi Apple ID, andando a costituire il proprio nucleo familiare, e ciascuno di essi potrà condividere le applicazioni acquistate dall’altro. Anche i bambini dai tredici anni in su potranno ora avere il loro account personale, ma – per procedere all’acquisto di qualcosa – AppStore inoltrerà prima la richiesta al genitore, impedendo di fatto ad eventuali giovanotti innocenti di sperperare denaro alle spalle del padre o della madre. Oltre che per porre fino a questo tipo di problemi, Family Share risulta poi particolarmente interessante proprio per la possibilità di condivisione delle app, che consente ai membri di una stessa famiglia, ad esempio, di giocare su diversi dispositivi ad un titolo che hanno acquistato solamente una volta.
Non finisce qui: al fianco di Game Center arriva ora Health (che potremmo rinominare Health Center): grazie a questa applicazione il nostro iPhone potrà archiviare tutti i dati relativi alla nostra forma fisica e alla nostra salute acquisiti con app di terze parti, e probabilmente tramite l’utilizzo di nuovi accessori dedicati che saranno presentati più in là. Ennesima dimostrazione, insomma, che iOS 8 si traduce in una grande apertura ai lavori third party, che da ora potranno anche utilizzare Touch ID nelle loro app. Tra le nuove API messe a disposizione dei developer, si segnala anche Home Kit, che consentirà all’utente di utilizzare il proprio smartdevice per gestire le luci, le porte e le finestre della sua casa intelligente. Infine, per facilitare il più possibile il lavoro di chi vorrà sviluppare per iOS, Apple ha anche lanciato il nuovo linguaggio Swift, che consente di programmare in maniera semplice e in poche righe, e la cui guida è già disponibile gratuitamente sull’Edicola di iBooks.
Sottolineiamo in chiusura che iOS 8 strizza l’occhio anche ai videogiocatori, andando a sostituire OpenGL con il nuovo Metal, che dovrebbe garantire performance grafiche fino a dieci volte superiori, ed una riproduzione sorprendente degli ambienti 3D.
iOS 8 è attualmente scaricabile in beta per gli sviluppatori e, come il fratello maggiore per Mac, sarà reso disponibile agli utenti a partire dall’autunno. I dispositivi supportati vanno da tutti gli iPhone dal 4S in poi (abbandonato ad iOS 7, quindi, iPhone 4), agli iPod Touch dalla quinta generazione in poi, fino a tutti gli iPad da iPad 2 in poi (compreso iPad Mini originale).
Le novità relative a OS X Yosemite avvicinano sempre di più il mondo di Mac a quello di iPhone e iPad, rendendo possibili nuove integrazioni che renderanno sicuramente felici i possessori della piattaforme della Mela. Ciò che fa maggiormente colpo è ovviamente l’apertura ai third party da parte di Apple, che fornisce ora agli sviluppatori dei tool molto potenti per arricchire iOS 8 – tra i quali il linguaggio Swift – e che offre contemporaneamente ai suoi utenti nuove, graditissime, possibilità.
In entrambi i casi, i sistemi operativi saranno disponibili agli utenti durante l’autunno, verosimilmente fianco a fianco con i nuovi device ancora da annunciare, e sempre in entrambi i casi l’upgrade sarà completamente gratuito.