I VGA sono ormai gli awards più seguiti e noti legati al mondo dei videogame. Peccato che il loro lavoro non l’abbiano mai svolto in modo egregio. A tratti spaventosamente stupidi, piuttosto noiosi, o pieni zeppi di momenti da abbandono della sedia istantaneo, vengono ogni anno seguiti più per gli annunci inaspettati che per lo show vero e proprio. Quest’anno le cose dovevano cambiare sostanzialmente, a partire dal nome tramutatosi magicamente in VGX. Niente palco, niente spettacolo pompato, solo una presentazione a contatto diretto con i dev e con Geoff Keighley e il comico Joel McHale a presentare.
La premessa era buona ma… non è andata come sperato. Anche quest’anno i VGX hanno deluso molta gente, solo che sono riusciti a farlo persino per quanto riguarda gli annunci. Vediamo che è successo, e cerchiamo di recuperare le poche perle spuntate da questa premiazione un tantinello martoriata dal suo stesso network.
McHale ha approcciato lo show con la verve di un utente Twitter incacchiato. Adeguato, ma non esattamente trascinante. In generale è stato apprezzabile vederlo cozzare con le varie personalità del mondo del gaming facendo qualche domanda scomoda qua e la, mentre Keighley fungeva da zerbino impregnato di gentilezza e pacatezza.
Scordiamoci i presentatori per un attimo però, e passiamo alle cose importanti, i reveal. Il primo è stato dedicato ai Telltale, che poi sarebbero stati protagonisti dello show in un certo senso. Il titolo? Tales from Borderlands, in combutta con Gearbox. Dopo un trailer assai fedele allo stile del titolo, una chiacchierata con tanto di Pitchford in sala ha svelato una nuova serie di avventure a capitoli dedicate al mondo di Pandora, con protagonisti dei “finti” cacciatori della cripta. Impossibile dire cosa ne uscirà, ma di certo l’annuncio era difficile da prevedere.
Dopo un bel po’ di Smancerie tra Gearbox e Telltale si è passati al primo video virale di Smosh. E chiudiamo qui che è meglio.
Secondo annuncio all’insegna di Lara Croft, con la versione PS4 e Xbox One del reboot di Tomb Raider. Promessi sensibili miglioramenti tecnici, DLC inclusi e tante belle cose. Noi già ce l’aspettavamo, quindi non ci ha esattamente lasciato a bocca aperta. Di certo ci ha stupito di più la vittoria di Assassin’s Creed 4 tra gli action adventure, non tanto per la qualità del gioco (comunque molto elevata), quanto per la forza dei suoi competitor diretti.
Chiusa la prima premiazione, è stato tempo di Nintendo che ha messo in campo una demo di Donkey Kong Tropical Freeze, presentando Cranky Kong tra i personaggi giocabili. Il vecchio Cranky dispone di un pogo stick alla Ducktales, e può aiutare Donkey in coop salendogli sulle spalle e offrendogli le sue abilità. Aggiunta anche una mossa in coppia chiamata Kong Pow, che elimina tutti i nemici a schermo una volta riempito un indicatore dedicato. Il gioco sembra molto affinato, con un secondo livello estremamente mutevole e un gameplay di alto livello, ma non era certo l’annuncione che molti si aspettavano da Reggie e compagnia bella. Il buon Fils Aime si è comunque detto fiducioso sul futuro di WiiU, visto anche il grande successo di critica avuto dagli ultimi titoli sfornati da Nintendo rispetto alla diretta concorrenza.
Si è poi passati al miglior titolo sportivo. NBA 2K14, e i dubbi erano pochetti.
Altro giro, altra preview, con il primo filmato gameplay di Quantum Break. Il titolo pare tecnicamente maestoso, ed è uno sparatutto arricchito da meccaniche legate alla manipolazione del tempo. I Remedy sembrano molto fiduciosi, ma è ancora poco chiaro come la loro opera si fonderà alla serie televisiva ad essa correlata. Pare che il collegamento diretto avverrà tramite momenti chiamati Junction, giocabili nei panni del principale antagonista e a scelte multiple. Una volta completati si passerà a una sezione lineare correlata allo show, o almeno crediamo. Se ci siam fatti un’idea giusta sulla cosa, pare una mezza forzatura, e ci crea più di un dubbio. Il titolo ad ogni modo è promettente, e vogliamo vedere come si evolverà.
Subito dopo i Remedy hanno presentato anche un gestionale per Ios, chiamato Agents of Storm.
Arrivati all’ora due, la salvezza è giunta sotto forma di Matt Stone e Trey Parker, che in una manciata di secondi hanno ravvivato la situazione con la loro solita lingua pungente. Chiaramente i due hanno mostrato del giocato di The Stick of Truth, ancora esilarante, ma la fase pareva presa direttamente dal tutorial e non ha esattamente svelato molto, a parte meccaniche “magiche” (sempre che una scoreggia potenziata sia classificabile come magia) che sfruttano gli stick analogici.
E’ poi gunta l’ora del Game of The Year, prevedibilmente andato a Grand Theft Auto V. Il colosso Rockstar era il favorito dopotutto. Il fatto che ci fossero circa una dozzina di persone in sala ha reso gli applausi per la vittoria un po’… imbarazzanti, peraltro.
Dopo uno sketch dei ragazzi di Mega 64 che ci ha dato un forte senso di deja vù, è giunto Tim Schafer a svelare il suo Broken Age. Il titolo pare un’avventura punta e clicca vecchio stile, con dialoghi complessi a scelte multiple e uno stile grafico unico. L’ambientazione è estremamente suggestiva, e Schafer ha svelato tra i doppiatori la presenza di Jack Black ed Elijah Wood. Tutte cose di cui esser piuttosto felici.
Stacchetto di Rooster Teeth, anche questo non particolarmente ispirato, e si avanza senza troppi sbalzi.
A questo punto è entrato in scena The Division, con un video dedicato alla potenza del suo motore grafico, Snowdrop. Per quanto tutto fosse già visto, le caratteristiche dell’engine sembrano davvero impressionanti, con un’illuminazione dinamica stupefacente e una distruttibilità mai vista prima su vari elementi. Pare un gioco realmente next gen, e non è dir poco.
Altra sorpresa della serata? Il miglior indie. Il vincitore è stato Gone Home, scelta con cui siamo d’accordissimo ma che non avevamo previsto, viste le peculiarità del titolo. Congratulazioni ai The Fullbright Company anche da parte nostra, comunque. Premio meritato.
A fine premiazione è stato il momento di un nuovo reveal e… ancora Telltale! La conferma di una serie di titoli dedicati a Game of Thrones non si è fatta attendere. Il progetto è interessante, specie se si considera l’abilità degli sceneggiatori della casa e la ricchezza dell’universo di Martin. Verrà però gestita a dovere la maturità delle situazioni? McHale durante la sezione di domande non è parso convinto, e neppure noi lo siamo.
A questo punto, è arrivato l’highlight dell’intero show, l’annuncio inaspettato, e forse il titolo più brillante di tutta la presentazione, No Man’s Sky di Hello Games. Ora, tenete presente che questo è il team che ha creato l’ottimo Joe Danger, con una manciata di persone. Ecco, da qui sono passati a creare un titolo che forma interi pianeti dal nulla a random, con distruttibilità assoluta, combattimenti spaziali ed esplorazione totalmente libera, ecosistemi sempre diversi e persino la possibilità di esaminare i fondali marini dei vari mondi. E’ un progetto incredibilmente ambizioso e ispirato, che speriamo davvero possa dimostrare tutta la sua bontà in futuro. Gli Hello Games hanno “vinto” i VGX con questa breve ma intensa presentazione, poco da dire. Peccato che non abbiano praticamente avuto sfidanti, visto che di altri annunci degni non ce ne sono stati.
Dopo si è infatti passati a Dying Light, interessante titolo di Techland che dà l’impressione di essere una versione evoluta e pompata di Dead Island. Il gioco pare divertente e molto libero, anche se il riciclo di idee è evidente. Chissà se saprà sfruttare tutte le sue potenzialità.
Poi Pewdiepie ha pensato bene di farsi vedere durante una sessione con il gioco. Urla e voce troppo alta come al solito. Passiamo oltre.
Thief, con uno story trailer, ha preso il controllo dello show. La premessa è interessante, e per certi elementi sembra ricollegarsi alla conclusione della serie originale. Siam sicuri si tratti realmente di un reboot totale? Si vedrà.
Arrivati al miglior shooter, siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalla vittoria di Bioshock Infinite. La narrativa l’ha spuntata sul multiplayer, anche se la concorrenza non era esattamente invincibile.
Il trionfo è stato doppio, con i Lutece che hanno vinto il premio per il miglior personaggio. Ebbravi Irrational.
Dopo gli shooter, momento hype e BEN un minuto di The Witcher 3. Poco male, in un minuto si è vista più roba epica che in tutto il resto dello show, tale è la possanza dei CD Projekt.
In chiusura, il premio per lo studio dell’anno è andato ai bravissimi Naughty Dog, mentre l’ultima presentazione i nostri eroi l’hanno dedicata all’attesissimo Titanfall. Il gioco avrà varie classi di Mech, e durante i VGX sono stati svelati l’Ogre, un mech pesante, e lo Stryder, agile e veloce. Niente di che, ma comunque sufficienti a stuzzicare il feticista dei robottoni che c’è in noi.
In parole povere, questi VGX sono stati deludenti. Lo show è stato noiosetto, l’atmosfera “casereccia” non ha funzionato, e i presentatori non hanno brillato. Persino gli annunci, punto forte degli awards ogni anno, hanno sorpreso pochi, esclusi due titoli che nulla hanno a che vedere con le super produzioni: il promettentissimo No Man’s Sky e il kickstartato Broken Age. Abbiamo apprezzato il contatto diretto con gli sviluppatori, ma queste premiazioni devono ancora crescere, e tanto.
Chissà che l’anno prossimo non sia la volta buona. E buona notte a tutti.