Underworld: Blood Wars

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a cura di YP

Ritorna la guerra millenaria fra Lycans e Vampiri con Underworld: Blood Wars, quinto capitolo del franchise con protagonista Selene, interpretata della splendida Kate Beckinsale, che porta con sè il pesante onore di (ri)dare linfa vitale ad una saga che inizia a sentire in modo deciso il peso dello scorrere del tempo. In cabina di regia l’esordiente Anna Foerster, che dopo le esperienze sul piccolo schermo al timone di Criminal Minds e Outlander prova il salto di qualità, cimentandosi con una pellicola che, ve lo diciamo fin da subito, risulta però debole e abbastanza impersonale.
Vampiri che non mordono
Si riparte da qui: Selene in fuga perchè condannata a morte dai Vampiri, in seguito alle uccisioni di Viktor e Markus, e al contempo braccata dalla stirpe dei Lycans che vogliono arrivare alla figlia Eve, potentissimo ibrido tra le due specie, in grado di cambiare totalmente le sorti della guerra. Il problema di Underworld: Blood Wars non è tanta la trama, nonostante sia abbastanza fiacca e poco ispirata, piuttosto la successione degli eventi e alcune scelte di sceneggiatura che fanno davvero storcere il naso. C’è da dire però che questa saga ci ha abituato a qualsiasi cosa, e aspettarsi un lavoro fine e non troppo esasperato era forse utopistico: nonostante questo la pellicola manca di mordente, nonostante Vampiri e Lycans siano i protagonisti delle vicende. Le parti d’azione sono quelle che convincono di più, al contrario degli intrighi socio/politici che non riescono a cattuare l’attenzione, anche perché tutti dall’esito troppo scontato. È lecito chiedersi a questo punto quale sarà il futuro di un franchise che, nonostante gli sforzi, inizia a deficitare anche della sua componente fondamentale: l’intrattenimento. Ci siamo annoiati guardando Underworld: Blood Wars, colpa di una conduzione impersonale e poco incisiva, nonostante le interpretazioni di alcuni attori siano piuttosto convincenti, vedi la bomba sexy Lara Pulver e il solenne Charles Dance. Al contrario, Theo James nei panni di David non è di alcun aiuto alla protagonista Kate Beckinsale, che prova a cavarsela da sola ma anche lei finisce (parzialmente) per fallire. Di questo quinto capitolo di Underworld, in previsione del sesto e ultimo atto, salviamo la mitologia, sempre intrigante nonostante tutto, e qualche scena d’azione che quantomeno è girata con il giusto metodo. Peccato, perché assieme a Resident Evil rappresentava la parte più immediata e divertente del genere horror/action, ma è evidente che qualcosa inizia ad andare in cortocircuito: servirà correre ai ripari per dare un degno epilogo al brand, ammesso che gli incassi di questo Blood Wars ne giustifichino la produzione. 

Underworld: Blood Wars ha deluso, soprattutto per quanto riguarda contenuti e regia, entrambi poco ispirati. Si salva solo qualche breve sequenza d’azione e l’interpretazioni di alcuni membri del cast: se il futuro della saga, e dell’eventuale capitolo conclusivo dipendesse esclusivamente dal successo di questo Blood Wars, è lecito chiedersi se davvero questo sesto atto (già in produzione, forse) vedrà veramente la luce.

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