Da qualche giorno ha preso piede su Twitch un esperimento sociale molto particolare, di quelli davvero strani e per certi versi proibitivi da portare a compimento, che molti bolleranno come una delle più grandi perdite di tempo di sempre. Eppure, contro ogni catastrofista previsione, si è trasformato rapidamente in un fenomeno virale, con oltre cinque milioni e mezzo di visite totali e con picchi di cinquantatremila utenti in contemporanea. E il fenomeno è destinato ad espandersi grazie al passaparola e alla curiosità che è in grado di suscitare. Stiamo parlando di Twitch Plays Pokémon, ossia di uno streaming del classico Pokémon Rosso uscito su GameBoy, che gira per l’occasione su un emulatore. Vi chiederete, a questo punto, dove sia la novità e per quale motivo un canale simile abbia fatto così tanti proseliti. La risposta all’interrogativo è tanto semplice quanto bizzarra: qui, coi Pokèmon, ci giocherete tutti insieme appassionatamente.Si fa per dire.
Più siamo, peggio è
Per partecipare attivamente a questo audace esperimento di gameplay collettivo, basterà inserire nella chat un comando a scelta tra a, b, start, select, su, giù, destra e sinistra, e infine inviarlo. Immaginate adesso qualcosa come cinquantacinquemila persone nelle ore di punta che fanno la stessa cosa, e otterrete un flusso di input continuo e dissennato, una cascata di comandi a cui non riuscirete a stare dietro in alcun modo. Un bot, nel frattempo, traduce i comandi scritti sulla finestra della chat in input reali, il tutto via software. Ogni singolo messaggio inviato, per poter essere tradotto, non ammette più di un comando, e naturalmente i simpaticoni dell’ultima ora che continuano a spammare frasi prive di senso per infastidire chi si sta impegnando per far progredire l’avventura, vengono completamente ignorati. Tuttavia, se uno di questi amabili troll decidesse di sottostare alle regole del gioco e cominciasse ad abusare dei comandi come meglio crede, purtroppo può farlo perché è anch’egli – al pari degli altri – un utente attivo. I server di Twitch, oltretutto, per riuscire a mantenere uno streaming costante a un così alto numero di interessati, vanno inevitabilmente sotto stress, generando un lag che a seconda della qualità della connessione varia dai venti fino ai quaranta secondi. Considerando dunque questi aspetti, Twitch Plays Pokémon è chiaramente qualcosa di molto frustrante per chi ha l’intenzione di essere utile alla comunità, ed è nostro malgrado anche un perfetto passatempo per chi non ha altro da fare che disturbare e mettere i bastoni tra le ruote a un manipolo di giocatori volenterosi e interessati all’attività. Il glorioso mondo di internet è pieno zeppo di deficienti, pertanto riuscire ad agire in concerto come un’intelligenza collettiva spinta dalla collaborazione reciproca e da una reale volontà di integrazione di gruppo, risulta pressoché impossibile.
Show must go on
Nonostante le enormi difficoltà che comporta un esperimento sociale di questo tipo, va ammesso che il collettivo è riuscito a raggiungere considerevoli progressi in questi cinque giorni di gioco. Certo, vedere il personaggio che gira su stesso e va su e giù senza alcun senso logico, fa una tenerezza che rasenta la pena; c’è però da dire che il gioco sta andando comunque avanti (molto lentamente), in barba ai disturbatori e ai disfattisti. Uno dei problemi principali che causa il rallentamento di Pokémon Rosso è la replica su schermo dei comandi che non possono risultare effettivi quando viene aperto il menù col tasto start. Se vedrete dunque la schermata andare e venire, con la freccetta che sta per selezionare qualcosa per poi sparire, o se partiranno dei salvataggi casuali, sappiate che la colpa non è dei giocatori onesti. In Pokémon, ci sono poi degli ostacoli che possono essere superati solo da un lato, costringendo a fare un po’ di backtracking nel caso in cui si volesse tornare indietro. Inutile dirvi che sono davvero in tanti a fare in modo che ciò avvenga, aumentando il tempo perso e mandando su tutte le furie coloro che sono costretti a tornare al punto incriminato sperando di non subire la stessa angheria una seconda volta. Alcuni dei fastidi più frequenti sono anche diventati dei divertenti meme in brevissimo tempo; se volete farvi un’idea di cosa stiamo parlando, dategli pure un’occhiata qui.
In tutto ciò, c’è davvero chi spera di vedere la fine della storia e tutti i 151 pokémon catturati, ma forse quel giorno non arriverà mai per nessuno. Chi volesse seguire il più grande sforzo dislessico mai concepito dall’umanità, può raggiungere il canale e unirsi al fenomeno del momento attraverso questo link. In bocca al lupo per la pazienza.
Sorpreso dal grande seguito avuto, l’autore dell’iniziativa ha promesso che ci saranno altri esperimenti simili in futuro. Pokémon si presta bene alla causa per via della sua natura da gioco di ruolo a turni, mentre per quanto riguarda altri generi, la replica ci sembra francamente improbabile. Nel momento in cui chiudo questo articolo, gli utenti attivi hanno appena superato le 61 mila unità. Viene spontaneo chiedersi, inevitabilmente, cosa spinga tutte queste persone a lanciarsi a capofitto in simili peripezie. Tutto merito dell’intramontabile fascino dei Pokémon?