Dopo un’attesa quasi interminabile Switch si è finalmente svelata, mostrando al mondo una quantità davvero travolgente di informazioni e dettagli tecnici. Sebbene il reveal dello scorso ottobre abbia lasciato più dubbi che certezze, il Direct di una settimana fa sembra aver fatto chiarezza sulla reale natura della console; il conseguente Preview Tour ha infine permesso alla stampa specializzata di provare per la prima volta la tanto anticipata piattaforma Nintendo.
Il rumoreggiato NX ha avuto modo di rivelarsi una portatile collegabile alla TV (estremamente all’avanguardia, e fornita di controller staccabili) più che un’effettiva home console ibrida; vanterà della tecnologia Tegra di Nvidia, e verrà ufficialmente lanciata sul mercato il 3 marzo del 2017.
Hardware
Di base, Switch consiste in un sistema handheld provvisto di schermo a 6.2 pollici; i due controller (chiamati Joy-Con) posti ai lati del device risultano scollegabili, permettendo la particolare dualità della console. La caratteristica più peculiare, come tutti ormai sapranno, consiste nella possibilità di scegliere se giocare utilizzando lo specifico dock collegato alla TV (incluso) o se sfruttare la componente portable. La console vanta infatti di un’autonomia che oscilla tra le due ore e mezza e le sei ore, a seconda del software in uso (l’attesissimo The Legend of Zelda: Breath of the Wild dovrebbe garantire intorno alle tre ore di gioco, ad esempio). Per ricaricare Switch è sufficiente riporre la console nel dock, ma è anche possibile servirsi dell’apposito adattatore AC con connettore USB-C.
Lo schermo di Switch presenta una risoluzione pari a 720p, oltre che pieno supporto per il touch -tale da apprezzare fino a 10 input contemporanei; si abbandona, insomma, il tipo di touch screen visto su DS e 3DS (basato sull’utilizzo di un singolo pennino), abbracciando un modello più simile a quanto provato con i moderni cellulari.
Per quanto concerne la memoria, Switch offre 32 gigabyte di spazio interno (occupato in piccola parte dal sistema operativo), facilmente espandibile per mezzo di SDXC (sostanzialmente, schede SD con una capacità tra i 32 GB ed i 2 TB). È comunque lecito aspettarsi un uso ridotto della memoria interna -quantomeno da parte dei giochi acquistati in copia fisica.
Chiaramente, Switch supporta la connettività Wi-Fi, ma sarà anche possibile collegare un cavo Ethernet al dock della console (a patto che si usi uno specifico adattatore). La nuova piattaforma è anche provvista di una porta USB-C destinata a ricarica e spostamento di dati.
A dispetto di quanto visto con i precedenti handheld Nintendo, Switch propone un hardware estremamente raffinato: tra design, qualità dei materiali e feel generale, il primo impatto con la console è notevolmente migliore rispetto agli standard della compagnia. In versione portatile, Switch risulta più largo di un comune 3DS XL, ma comunque meno massiccio del gamepad di Wii U. A sorprendere è però la qualità dello schermo: nonostante la risoluzione contenuta, il touch screen della console è estremamente nitido (similmente a quello di PS Vita), ed il salto di qualità con le vecchie portatili Nintendo è netto. Sebbene numerosi cellulari moderni offrono il 2K, Nintendo sembra riuscire a sfruttare al massimo i 720p di cui dispone la console – quando privata del dock -: vedere effettivi titoli tripla A della Grande N (all’apparenza “per home console”) in versione portatile fa un certo effetto, se si considera anche solo la risoluzione a cui ci ha abituati il 3DS (entrambi gli schermi non superano infatti i 240p). In altre parole, è inutile sottolineare la differenza tra il videogioco medio per Android – anche in 2K, ed un titolo qualunque di Nintendo -per quanto in 720p; la qualità ed il polish offerti dal colosso giapponese hanno in fondo fatto scuola.
Software
Switch propone tre differenti modalità di gioco. La cosiddetta “Handheld Mode” sfrutta le proprietà portable della console, permettendo di giocare ovunque utilizzando i già iconici Joy-Con; la “TV Mode“, come suggerisce il nome, permette invece di connettere il sistema alla televisione per mezzo dell’apposito dock. Infine, la “Tabletop Mode” consente, staccando i Joy-Con, di porre la console su una superficie (idealmente un tavolo, da qui il nome) e giocare in multiplayer con un singolo dispositivo (è anche possibile connettere in locale fino ad otto differenti Switch).
Da quanto osservato finora, i giochi per Switch – privati del Dock – sembrano girare prevalentemente in 720p; in generale, solo pochi titoli (si parla quasi di eccezioni) supportano il Full HD vero e proprio. L’antialiasing sembra essere usato solo sporadicamente, mentre il framerate promette molto meglio, aggirandosi intorno ai 60 fotogrammi per secondo nella stragrande maggioranza dei giochi mostrati (salvo alcuni casi specifici, come Bomberman, Zelda e Skylanders).
Nintendo ha optato per un’architettura Tegra, ma le reali specifiche tecniche del device restano ignote; ciò non implica che sia impossibile farsi un’idea riguardo le effettive prestazioni di Switch. La console è chiaramente pensata per ospitare titoli vicini a quanto visto su Wii U, piuttosto che PS4 o Xbox One: la nuova piattaforma Nintendo sembra mirare a voler portare quel tipo di qualità grafica in ambito portable, offrendo prestazioni affini anche in TV Mode. L’esperienza con il dock è incapace di impressionare quanto la componente portatile; se vista unicamente come console casalinga, Switch non può che sfigurare con la concorrenza. In linea di massima, ci si può aspettare un tipo di complessità grafica leggermente migliore di quanto visto su Wii U, ed estremamente maggiore di quanto offerto da New 3DS. Per quanto riguarda la futura libreria, le console portatili Nintendo non hanno mai vantato di hardware particolarmente all’avanguardia – specialmente rispetto a quanto proposto da Sony -, il che permise il proliferare di titoli graficamente modesti, per quanto spesso estremamente innovativi ed unici (intere saghe videoludiche non sarebbero probabilmente mai esistite, se non sugli handheld Nintendo). Unendo il mondo delle home console a quello portable, Nintendo ha quindi la possibilità di presentare titoli ad alta qualità/budget su portatile, potendo inoltre donare ai tipici giochi handheld la possibilità di usufruire di un hardware decisamente più performante di quanto visto finora.
Periferiche
Switch non soffre certo della mancanza di supporto da parte di periferiche ufficiali (e non): oltre a quanto venduto insieme alla console, Nintendo ha già annunciato un notevole quantitativo di accessori di varia natura. Il prezzo di alcuni gadget ha già fatto discutere numerosi interessati, ma resta opportuno considerare quanto sia tranquillamente possibile fruire della console senza acquisti ulteriori a quello base (salvo i giochi, chiaramente). La configurazione retail è infatti nota al pubblico: acquistando Nintendo Switch, ci si ritroverà – senza contare la console in sé – con due Joy-Con (destro e sinistro), il Joy-Con Grip (supporto per unire i Joy-Con in un singolo “controller”), i Joy-Con wrist straps (utili a rendere più comodi – e sicuri, considerando i laccetti da polso – i Joy-Con quando usati singolarmente), il Dock, un cavo HDMI ed un alimentatore.
Per quanto riguarda le periferiche aggiuntive, è possibile comprare separatamente, ad esempio, i Joy-Con Wheel, un paio di piccoli volanti in stile Wii venduti a 13,90€, ideali per Mario Kart. C’è anche il Charging Grip, una versione del Joy-Con Grip capace – come suggerisce il nome – di caricare i Joy-Con durante l’uso in TV Mode (in altre parole, il Grip venduto insieme alla console non è che un banale supporto in plastica). Al momento Amazon lo segnala anticipatamente a 59,90€, ma visto il valore in dollari, è probabile che il costo effettivo si aggiri intorno ai 30€. È inoltre possibile comprare lo Strap per i Joy-Con a circa 5€, l’alimentatore a 29,98€, ed una custodia (con pellicola protettiva inclusa) a 19,90€.
Infine, per quanto giustificata dalla Tabletop Mode, l’assenza del D-Pad nei Joy-Con penalizza generi come picchiaduro e platform 2D, ma i fan più dedicati possono sempre ripiegare sul Pro Controller (il cui D-Pad sembra al contrario eccellente), venduto a 69,90€, che (per restare in linea con i Joy-Con) adotta il modello asimmetrico dei controller Xbox. Il design resta simile al Pro controller di Wii e Wii U, ma è opportuno considerare l’aggiunta di supporto NFC, HD Rumble e sensori di movimento.
Non si ha ancora alcuna certezza riguardo gli accessori per Switch non ancora annunciati, ma qualche recente brevetto di Nintendo sembra suggerire un ipotetico futuro supporto per la VR (con un headset in cui inserire la console, sullo stile del Gear VR di Samsung); al momento, in ogni caso, si tratta di concept e mera speculazione, ergo nulla di confermato.
Joy-Con
Come di consueto, Nintendo è tornata a proporre un nuovo metodo di input -anomalo quanto innovativo: nonostante le dimensioni ridotte, i Joy-Con (venduti in coppia a 79,90€ o singolarmente a 49,90€) vantano di svariate peculiarità e caratteristiche “nascoste”. Ogni Joy-Con è provvisto di analogico, quattro tasti più dorsale, un bottone unico (“Home” per il destro e “Share” per il sinistro), accelerometro e sensore di movimento (in stile Wii); il Joy-Con destro presenterà anche un lettore NFC (per gli amiibo) ed una una camera IR capace – sulla carta – di rilevare forma, distanza e movimento degli oggetti. Il tasto Share, infine, permette di pubblicare online i propri screen e video di gioco. Presi singolarmente, i Joy-Con sono forse fin troppo piccoli: gli Straps (inclusi nella console base), offrendo un ulteriore supporto in plastica e grilletti più grandi, risolvono in parte il problema, rendendo i due controller decisamente più comodi da impugnare.
Nintendo ha tentato di rendere più naturale e semplice possibile il passaggio tra Tv Mode e Handheld Mode: staccando lo schermo dal dock, la console va in una sorta di modalità “ricerca controller”, che permette di collegare senza troppi problemi i due Joy-Con -proseguendo in pochi istanti a giocare. Con la batteria caricata al massimo, i Joy-Con avranno un’autonomia di circa 20 ore; per caricarli sarà sufficiente collegarli a Switch o riporli nel Dock. Con il Grip (che invece fa consumare batteria), i Joy-Con non regalano esattamente il feel di un normale controller, ma una volta “montato”, il gamepad non risulta certo scomodo.
Giochi
Con la recente presentazione Nintendo (ma soprattutto, con il successivo Preview Tour) non sono arrivate unicamente informazioni riguardanti la console in sé: provare Switch implica inevitabilmente provare i giochi per Switch, quindi è già possibile raccogliere qualche primissima impressione leggermente più “tecnica” sui titoli annunciati.
Il particolarissimo Arms, ad esempio, sembra puntare ai 60fps; a dispetto del primo impatto, i controlli risultano molto più reattivi di quanto possa apparire dalle anteprime, ed il sistema di controllo in generale appare estremamente intuitivo. Il nuovo Bomberman non promette indubbiamente male (anzi), ma sembra per qualche ragione limitato a 30fps, nonostante la grafica non particolarmente impressionante. Mario Kart 8 Deluxe resta invece fisso sui 60, tanto in TV Mode (che garantisce il 1080p) quanto in Handheld Mode; come suggerisce il nome, il gioco non si limiterà ad offrire un porting della versione Wii U, proponendo invece diversi contenuti aggiuntivi (come i personaggi di Splatoon). Lascia molti più dubbi, invece, il porting di Ultra Street Fighter 2: a prescindere dai contenuti aggiuntivi (personaggi e modalità), sembra trattarsi di una banale rivisitazione di un titolo precedentemente pubblicato su Xbox Live Arcade, venduto per Switch al prezzo (consigliato) di 40$.
Il caso di 1-2-Switch sembra però persino più paradossale. Il gioco consiste in una raccolta di minigame estremamente semplicistici (con round di due minuti o meno), e non richiede l’uso della TV. Sebbene nel titolo si ritrovi il classico polish ed il tipico amore per la sperimentazione di Nintendo, 1-2-Switch propone un tipo di intrattenimento spiccatamente casual, e sfigura se paragonato anche solo al Nintendo Land di Wii U. Concettualmente, ricorda più una sorta di via di mezzo tra i giochi RA inclusi nel 3DS, e Wii Sports (venduto inizialmente in bundle con Wii): il titolo è chiaramente concepito per fare sfoggio delle funzionalità basilari (per quanto uniche) della console, quindi sarebbe lecito aspettarselo preinstallato (o quantomeno, in boundle) con Switch. Contrariamente alle aspettative, 1-2-Switch sarà invece venduto al prezzo di 40$.
Anche il nuovo Zelda è tornato a mostrarsi, più in forma che mai: dalla demo per Switch è facile notare netti miglioramenti rispetto alle anteprime viste su Wii U, e non si parla unicamente dell’illuminazione rinnovata (e della parziale rimozione del blur che non tutti sembrano apprezzare). Su Switch il titolo garantirà infatti i 900p di risoluzione, mentre la versione Wii U sembra presentarsi in 720p. Breath of the Wild non fatica inoltre a mantenere 30fps stabili in sostanzialmente tutte le aree provabili nella demo, garantendo un’esperienza assai più fluida di quanto precedenti trailer ed anteprime potessero far intendere.
Al momento sono stati annunciati all’incirca 50 titoli per Switch, una trentina dei quali attesi entro la fine del 2017. Sappiamo però di appena dieci giochi sviluppati da Nintendo (alcuni dei quali, sostanzialmente già completati), ed è risaputo quanto la società giapponese sembri riluttante nell’annunciare -salvo rare eccezioni- i propri prodotti con largo anticipo. Insomma, il colosso nipponico è senza dubbio al lavoro su nuovi titoli ancora da annunciare, quindi la libreria di Switch non potrà che espandersi: dopotutto, in un futuro non troppo lontano tutti i team di sviluppo di Nintendo saranno concentrati su una singola console, per la prima volta dai tempi del GameBoy.
A seguire, una lista dei giochi finora annunciati per la nuova console.
Titoli di lancio (3 Marzo) di Nintendo Switch:
The Legend of Zelda: Breath of the Wild (Nintendo)
1-2-Switch (Nintendo)
Super Bomberman R (Konami)
Just Dance 2017 (Ubisoft)
Skylanders Imaginators (Activision)
Giochi Nintendo successivi al lancio:
Snipperclips – Cut it out, together! (Marzo 2017)
Mario Kart 8 Deluxe (Aprile 28)
ARMS (primavera 2017)
Splatoon 2 (estate 2017)
Fire Emblem Warriors (tardo 2017)
Pokémon Stars (tardo 2017)
Super Mario Odyssey (vacanze natalizie 2017)
Xenoblade Chronicles 2 (da stabilirsi)
Pikmin 4 (non confermato)
Metroid (non confermato)
Titoli terze parti confermati per il 2017:
Fast RMX (Shin’en, Marzo 2017)
Has Been Heroes (Frozenbyte, Marzo 2017)
Rime (Tequila Works, Maggio 2017)
Binding of Isaac: Afterbirth+ (Nicalis, primavera 2017)
Disgaea 5 Complete (NIS America, primavera 2017)
LEGO City Undercover (Warner Bros, primavera 2017)
Puyo Puyo Tetris (SEGA, primavera 2017)
Sonic Mania (SEGA, perimavera 2017)
Elder Scrolls V: Skyrim (Bethesda, tardo 2017)
NBA 2K18 (2K, settembre 2017)
Project Sonic 2017 (SEGA, tardo 2017)
Shovel Knight (Yacht Club Games)
Wonder Boy: The Dragon’s Trap (DotEmu)
Monster Boy and the Cursed Kingdom (FDG Entertainment)
I Am Setsuna (Square Enix)
Giochi third-party senza data d’uscita confermata:
Arcade Archives (Hamster)
Constructor (System 3)
Cube Life: Island Survival (Cypronia)
Dragon Quest X (Square Enix)
Dragon Quest XI (Square Enix)
Dragon Quest Heroes I and II (Square Enix)
Dragonball Xenoverse 2 (Namco Bandai)
EA Sports FIFA (EA)
Farming Simulator (Focus Home Interactive)
Minecraft: Story Mode – The Compete Adventure (Telltale Games)
Rayman Legends: Definite Edition (Ubisoft)
Redout (34BigThings)
Seasons of Heaven (AnyAny Productions)
New Shin Megami Tensei (Atlas, uscita occidentale non confermata)
Stardew Valley (Chucklefish Games)
State of Mind (Daedalic Entertainment)
Steep (Ubisoft)
Syberia 3 (Microids)
Project Octopath Traveller (Square Enix)
Taiko Drum Master (Namco Bandai)
New Travis Touchdown game (Suda 51 / Grasshopper)
New ‘Tales of’ RPG (Namco Bandai)
Ultra Street Fighter II: The Final Challengers (Capcom)
Switch sarà disponibile dal 3 Marzo (in due modelli, grigio e rosso/blu) in tutta Europa, Nord America e Giappone, in un box che include (oltre alla console base, alimentatore e cavi) due Joy-Con con Wrist-Straps, un Dock ed un Grip Controller. Considerando l’uso della tecnologia Tegra di Nvidia, è opportuno considerare Switch come console portatile utilizzabile anche su TV, piuttosto che home console a sè stante: la nuova piattaforma Nintendo ospiterà probabilmente titoli graficamente vicini a quanto visto su Wii U, piuttosto che Ps4 e Xbox One. La console non è venduta in boundle con alcun gioco, caso unico dai tempi del GameCube: il prezzo di 299 dollari (convertiti in 329,98€ da GameStop) ha già fatto discutere ampiamente, specialmente considerata l’assenza del Charging Grip. Sarà comunque possibile acquistarlo separatamente, come i numerosi accessori aggiuntivi annunciati da Nintendo (dal Joy-Con Wheel all’inevitabile Pro Controller).