Proprio mentre stiamo testando a fondo le avventure degli Slayers per fornirvi tutti i dettagli nella nostra prossima recensione, abbiamo rivolto otto domande a Ogasawara San, uno degli sviluppatori di Toukiden: Age of Demons, per svelarvi qualche retroscena sulla lavorazione e sul mondo di gioco, oltre che sui progetti futuri della casa di sviluppo.Buona lettura!
D – Toukiden: Age of Demons è stato il gioco più venduto del 2013 su PSVita in Giappone, nonostante sia uscito solamente a giugno: che accoglienza vi aspettate dal pubblico occidentale?
R – Quando abbiamo sviluppato Toukiden, abbiamo prestato molta attenzione ad aspetti quali il senso di soddisfazione e di euforia derivanti dall’abbattere demoni mastodontici. Abbiamo scommesso sul fatto che queste sensazioni andassero oltre i confini nazionali, e potessero essere condivise da giocatori di tutto il mondo, compresi quelli occidentali. Peraltro, l’ambientazione fantasy giapponese è resa splendidamente grazie alle possibilità offerte dall’hardware PSVita, e siamo convinti che i giocatori occidentali ne saranno piacevolmente stupiti.
D – Qual è, secondo voi, l’aspetto che differenzia maggiormente il vostro gioco dalla serie di Monster Hunter?
R – La caratteristica più peculiare di Toukiden è il targeted destruction system (sistema di distruzione ad obiettivo, ndR). Lo abbiamo reso una meccanica fondamentale e non opzionale, come unico modo per sconfiggere gli Oni. Volevamo che il giocatore sentisse come naturale il bisogno di affettare, penetrare e distruggere le singole parti dell’enorme corpo dei demoni, e di farlo in fretta.Inoltre, la storia e l’ambientazione di Toukiden, che si svolgono in un mondo dal chiaro sapore giapponese ma comunque del tutto originale, costituiscono una caratteristica unica.
D – Progettate di rilasciare ulteriori contenuti per il gioco nei mesi successivi al lancio? Se sì, saranno contenuti gratuiti o a pagamento?
R – Stiamo lavorando a delle missioni aggiuntive, in cui l’equipaggiamento del giocatore si arricchirà di nuove armi ed armature, e saranno contenuti a pagamento. Ma il prezzo sarà particolarmente invitante.
D – Vedremo nuovi corti in stile anime ambientati nel mondo di Toukiden come quello rilasciato una decina di giorni fa?
R – C’è una possibilità, ma al momento non possiamo sbilanciarci oltre.
D – Quanto approfondita sarà l’anima RPG di Toukiden?
R – I giocatori avranno una vasta gamma di scelte a disposizione man mano che l’avventura prosegue: si comincia col creare il proprio alter ego, per poi passare alla scelta dell’arma principale, che andrà potenziata nella maniera scelta dal giocatore utilizzando i materiali reperiti in battaglia.Si potrà scegliere quale stile di combattimento adottare, quali abilità utilizzare e da quali Mitama farsi aiutare: il risultato di tutte queste scelte sarà uno stile unico e assolutamente personale, e l’influenza di queste scelte farà sì che non vi siano due Slayers uguali.
D – Il difetto conclamato di questo tipo di produzioni è la ripetitività insita nelle meccaniche di base. Come avete affrontato il problema?
R – In Toukiden non esiste progressione nel livello del proprio personaggio. Il gioco richiede ai giocatori di affrontare le battaglie con una strategia ben precisa, ottimizzando l’uso di armi, armature e Mitama e concentrandosi piuttosto sulle proprie abilità.Mentre le abilità possono essere potenziate, la crescita del personaggio non si basa su oggetti o sulla necessità di ripetere gli stessi compiti per avanzare di livello: questo costringe il giocatore a lavorare sulla strategia più corretta per affrontare il dato mostro.Infatti, una delle caratteristiche più divertenti di Toukiden sta proprio nell’escogitare una strategia diversa per ognuno degli Oni in cui il giocatore si imbatterà.
D – Assisteremo a nemici che potranno essere abbattuti solamente unendo le forze con altri giocatori nella modalità coop oppure tutti i demoni potranno essere affrontati e sconfitti anche in single-player?
R – La campagna principale di Toukiden è concentrata sulla modalità a giocatore singolo, sebbene questo sia accompagnato da compagni gestiti dall’intelligenza artificiale, il che significa che è possibile godere della storia dall’inizio alla fine senza bisogno del multiplayer.Una volta portata a termine la storia, il gioco continua, proponendo nemici molto più potenti, che appaiono in numero assai maggiore. Più forti sono questi nemici, più l’aiuto di altri giocatori in multiplayer diventerà utile.
D – Pensate di rilasciare una edizione speciale del gioco per i territori europei?
R – Al momento non vi sono piani a riguardo.
Questa interessante chiacchierata col team di sviluppo ci ha portato a conoscere le intenzioni a monte e la direzione intrapresa a livello creativo. Le prime ore di gioco, come ormai saprete se avete letto la nostra anteprima, sembrano confermare quanto sostenuto dagli sviluppatori, soprattutto riguardo al sistema di targeting dei diversi bersagli e all’attenzione alla modalità in singolo giocatore, spesso bistrattata in questo tipo di produzioni.
Ormai manca davvero poco alla recensione del gioco, per cui non perdetela prossimamente sulle pagine di Spaziogames!