Total War: WARHAMMER continua a crescere e a migliorare e, dopo l’introduzione degli Uominibestia accanto a Nani, Pelleverde, Non Morti e umani, il team londinese di Creative Assembly ha completato la propria creazione introducendo, tramite il DLC Realm of the Wood Elves, la fazione degli Elfi Silvani, l’ultima razza a fare la sua apparizione nel titolo ambientato nell’universo ideato da Games Workshop. Durante la presentazione di questa nuova espansione è avvenuto però un altro annuncio, perché mentre venivano mostrate le nuove meccaniche introdotte grazie agli Elfi Silvani, Creative Assembly ha anche aggiunto di essere al lavoro su un nuovo capitolo del franchise, che abbandonerà il mondo fantasy di Warhammer per ritornare sui suoi percorsi canonici, e sarà ambientato durante un periodo storico ancora non definito. Per la precisione, il nuovo Total War abbraccerà un’età ancora non esplorata: i molti che chiedevano a gran voce un utopico Medieval 3 saranno di certo rimasti a bocca asciutta, ma questa rivelazione ci permette di fare un po’ di fanta-Total War e di ipotizzare alcuni degli scenari del futuro episodio. Teniamo però sempre a mente che, per la natura del suo stesso gameplay, non vedremo mai i teatri di guerra delle epoche moderne né quelli della seconda guerra mondiale, vista l’assenza delle battaglie campali che da sempre accompagnano la serie.
Agli albori della storia
Giocando con la fantasia, riavvolgiamo le lancette dell’orologio fino ad arrivare in un periodo storico precedente a qualsivoglia altro capitolo di Total War. I ragazzi di Creative Assembly non si sono mai spinti a ritroso prima dell’età classica e la Guerra del Peloponneso vista nel DLC Wrath of Sparta è la vicenda storica più antica mai rappresentata. Approssimativamente si parla della metà del V secolo a.C, ma prima di questa data, di cose ne sono successe parecchie e dunque perché non arrivare fino agli anni in cui il Mediterraneo era attraversato da navi egizie e micenee, l’età mitica rappresentata da Omero nell’Iliade? In fin dei conti la tarda età del bronzo è certamente un periodo temporale affascinante per gli amanti della storia e ha visto, soprattutto nel vicino oriente, nascere, crescere, scontrarsi e capitolare una molteplicità di civiltà: le incisioni sul tempio di Abu Simbel ricordano ai visitatori la grandezza degli imperi egiziano e ittita e lo scontro che avvenne a Kadesh nel 1275 a.C. Non solo, tra il 1300 e il 1200 a.C i rapporti diplomatici tra le forze erano continui e quindi anche la diplomazia, da sempre un capo saldo della serie, non verrebbe inficiata in questo periodo storico, costellato di popolazioni, come l’impero Babilonese, i Mitanni, i Kashka del nord e i micenei greci. A differenza di quanto si possa credere, un Total War ambientato nell’età del bronzo non sarebbe un rischio nemmeno per il commercio, dato che le rotte e gli scambi creavano una fitta ragnatela che iniziava nelle isole britanniche, passava per le coste spagnole e arrivava sino ai porti del mar Egeo. Anche le battaglie in tempo reale, da sempre fiore all’occhiello della serie, non verrebbero in alcun modo penalizzate da questo scenario storico. La conclusione di questo capitolo, o un eventuale DLC tanto caro a SEGA e Creative Assembly sarebbero poi già pronti sul tavolo, e metterebbero in scena le invasioni dei Popoli del Mare che hanno spazzato via quasi tutte le civiltà di quel periodo. Vi sono però delle problematiche legate a questo ipotetico Total War: innanzitutto, esso potrebbe assomigliare fin da troppo vicino a Bronze Age, una mod mai del tutto portata a termine per Rome II: Total War. In secondo luogo, le battaglie sarebbero fin troppo simili a quelle viste in Rome II o Attila e non vi sarebbe un netto stacco con il passato. Infine, la scarsità di fonti su determinate regioni avrebbe come conseguenza una approssimazione storica mai troppo piacevole.
Le battaglie d’Italia
Con un netto salto in avanti per la seconda ipotesi, facciamo tappa nel 1492. In realtà, già Medieval II toccava la fatidica data della scoperta delle Americhe, ma con una manciata di turni a disposizione, sfiorava solo gli eventi che avrebbero caratterizzato tutto il XVI secolo, età in cui auspichiamo possa essere ambientato il nuovo capitolo. I perché sono tanti, alcuni anche velati da un sottile strato di patriottismo: nel bene e nel male, la nostra penisola è infatti stata uno dei fulcri di tutto il 1500, con continue lotte tra la Francia e l’Impero per il predominio delle regioni settentrionali, con i territori del papato, di Firenze, di Venezia e del sud che giocavano un importante ruolo nel balletto delle alleanze. Alzando lo sguardo, tutto il vecchio continente è stato oggetto durante i cento anni di eventi cruciali, come la nascita del luteranesimo e della chiesa riformata che fu, assieme alle dispute dinastiche, la causa di interminabili guerre di confessione. Solo le guerre che sono avvenute durante i regni di Carlo V e Francesco I basterebbero da sole come validi motivi per spronare Creative Assembly a sviluppare un eventuale Renaissance: Total War: l’apparizione delle prime armi da fuoco, assieme alle serrate formazioni di lancieri e alle nuove tattiche di cavalleria leggera, darebbero inoltre una ventata d’aria fresca alle battaglie in tempo reale, ricreando quella profondità strategica che non abbiamo più ammirato dai tempi di Empire e Napoleon: Total War. Dulcis in fundo, i viaggi di esplorazione, ma battaglie iconiche come quella di Lepanto, darebbero alle dispute e alle lotte sul mare la dignità che hanno completamente perso con l’ultimo Total War: WARHAMMER, con il giocatore impegnato a fondare basi commerciali e nuovi insediamenti oltre oceano, nella disperata corsa verso il colonialismo.
La guerra di professione
Wallenstein, Tilly, Gustavo Adolfo, Gabor Bethlen, de Condé, Guglielmo III d’Orange, Ottavio Piccolomini, Spinola: Creative Assembly, quanti altri nomi dobbiamo fornirti come giustificazione per un nuovo Total War che abbia luogo durante il XVII secolo? I cento anni successivi al 1600 sono stati un periodo davvero buio per la storia europea, segnata per sempre dal lungo conflitto definito come Guerra dei Trent’anni, che ha messo sulle ginocchia intere regioni, ma che nel contempo ha fatto risaltare alcune delle forti personalità poco sopra citate. Le fondamenta belliche per un Total War ci sarebbero tutte, anzi, i generalissimi e i loro eserciti mercenari al soldo di volta in volta delle varie potenze sarebbero una svolta per il consolidato sistema di arruolamento che abbiamo finora avuto negli altri capitoli della serie. Le novità che questo periodo storico porta con sé non finiscono qua e se per tutto il medioevo e per gli anni rinascimentali il Sacro Romano Impero era stata un’entità politica (quasi) coeva nelle sue parti, durante il XVII secolo, il ramo austriaco degli Asburgo dovette cedere alle pressioni dei grandi elettori e della Dieta Imperiale: questa maggiore fluidità, questo bilanciamento dei poteri che tanto abbiamo apprezzato in Europa Universalis IV, sarebbe a tutti gli effetti una meccanica innovativa per un Total War, in grado di dare maggiore spessore al lato politico-diplomatico. Se volete possiamo aggiungere le guerra tra la Polonia-Lituania, il regno di Svezia e la Moscovia o, ancora, l’avanzata dell’Impero Ottomano nel sud est europeo: insomma, la scelta della fazione iniziale sarebbe un bel grattacapo. Infine, proprio come in Empire: Total War, anche nel caso sotto esame la mappa andrebbe allargata se non altro alle coste americane e del sud est asiatico, con uno scenario dalle proporzioni davvero ampie.
Più a est
Niente più viaggi nel tempo, perché un possibile scenario potrebbe concentrarsi non su un periodo storico non ancora toccato, bensì su un luogo del tutto inesplorato dai vari Total War. Andando un po’ a esclusione, l’ipotesi più probabile in questo caso sarebbe un titolo strategico che prenda in esame i fatti accaduti nel lontano oriente, e se il Giappone ha già trovato spazio con i due Shogun, la Cina rimane un territorio ancora incontaminato, nonché ricco di storia. Una delle fasi più affascinanti attraversate dal paese, è certamente la dinastia Ming, che approssimativamente va dal 1350 al 1650: insomma, di turni da passare fra lo sviluppo di insediamenti, assedi e battaglie campali ce ne sarebbero in abbondanza. Inoltre, nonostante l’apparente ristrettezza dell’ipotetica mappa, i confini di gioco potrebbero essere tranquillamente espansi fino ai mari giapponesi e del sud est asiatico, zone sempre contese tra la dinastia imperiale e i vicini rivali giapponesi. Medesimo discorso vale per le fazioni di gioco, che non si limiterebbero affatto alle sole correnti interne all’impero, ma andrebbero ad abbracciare anche le popolazioni dell’India e le tribù nomadi insediate fra la Mongolia e il Tagikistan. Infine, questa svolta porterebbe con sé notevoli variazioni in tema di guerra, anche perché sotto la dinastia Ming la ricerca in materia bellica compì notevoli passi avanti, sia per quel che riguarda la truppe di terra, sia per quel che riguarda la flotta.
La Grande Guerra
Un po’ per linearità temporale, un po’ perché sappiamo essere il sogno di molti giocatori di Total War, abbiamo deciso di lasciare per ultimo un titolo ambientato negli anni di poco precedenti allo scoppio della Prima Guerra Mondiale e che poi si concentri sul conflitto del 1913-1918. Certo, vi sarebbero non pochi limiti riguardanti lo scarso numero di anni presi in considerazione, l’eventuale sviluppo delle città rasenterebbe lo zero assoluto, ma già di recente con Hearts of Iron IV abbiamo visto come questa barriera temporale possa essere infranta, concentrando tutte le attenzioni sulla componente bellica, trasformando così il gioco in questione in un vero e proprio wargame. Dunque, niente più mercati, campi coltivati o scuole e università, ma raffinerie, industrie pesanti, magazzini per le munizioni, catene di assemblaggio e caserme. Inoltre, alcune perplessità sulle battaglie in tempo reale sono state spazzate via da Total War: WARHAMMER, ottimo banco di prova per le unità volanti e per l’artiglieria, due componenti fondamentali degli eserciti di inizio XX secolo. Qualche dubbio permane invece sugli eserciti di terra, perché gli schieramenti in formazione, da sempre marchio di fabbrica di ogni Total War, non sono che un pallido ricordo durante la Prima Guerra Mondiale, e le grandi battaglie si sono svolte soprattutto all’ombra delle lunghe trincee che solcavano tutti i confini fra gli stati europei. Anche al netto di qualche incertezza, siamo certi che i fan di Total War sarebbero in ogni caso ben lieti di rivivere momenti come la battaglia della Somme, di Verdun o di scontrarsi lungo le Dolomiti gestendo dall’alto centinaia e centinaia di fanti supportati dal fuoco degli obici.
La dichiarazione di Creative Assembly in merito al prossimo Total War, che ricordiamo esplorerà un periodo storico inedito per la saga, ci ha subito fatto viaggiare con la mente e immaginare dei possibili nuovi scenari, sempre tenendo conto delle peculiarità dello strategico sviluppato dal team britannico. In questo speciale ci siamo così divertiti a proporre qualche ipotesi su tempo e spazio, partendo dai lontani anni dell’età del bronzo per arrivare fino ad epoche quasi contemporanee con la Prima Guerra Mondiale, cercando inoltre di sviscerare i pro e i contro di ogni ambientazione. Nell’attesa che si sappia di più circa il nuovo progetto, fateci sapere quali campi di battaglia vorreste calcare nel prossimo strategico e diteci se concordate con le nostre ipotesi o se avreste messo davanti altri momenti storici.