The Legend of Zelda Wii U

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Lo aspettavamo al varco silenziosamente, sapendo che sarebbe arrivato con la sua consueta potenza distruttiva e pressoché certi che l’E3 di quest’anno sarebbe stata l’occasione ideale per un reveal in grande stile. The Legend of Zelda su Wii U è finalmente realtà e arriverà nel 2015, ma è molto diverso da quel filmato che avevamo visto durante la presentazione della nuova console Nintendo. “Sarà qualcosa di profondamente diverso rispetto al passato”, spiega Aonuma, che deve stare attento a non spostare troppo alcuni equilibri cementati da intere generazioni fatte di incredibili successi. Si riparte per un nuovo e affascinante viaggio di scoperta: Link è tornato. E sì, nel filmato era ovviamente lui.

Il mondo ai nostri piedi
La verità è che basterebbe anche solo immaginare quante possibilità sia in grado di offrire un open world autentico, per restare affascinati dall’idea di fondo che muoverà il nuovo Zelda. Se pensiamo poi che questa rinnovata filosofia verrà accompagnata da un approccio al game design differente, capace di segnare un punto di rottura con le convezioni della serie, ecco che tutto potrebbe improvvisamente cambiare in meglio e dare nuova linfa vitale al franchise. Non si tratterebbe però di uno stravolgimento radicale atto a trasfigurare i connotati della saga, ma di un ammodernamento necessario per non rimanere troppo indietro con le ultime produzioni. Quella stessa modernità che spaventa tutti coloro che non riescono ad aprirsi all’evoluzione e che accetterebbero solo dei cambiamenti davvero marginali. Eppure Aonuma è stato cristallino e determinato, nelle sue parole; ha in mente qualcosa di davvero grande, che possa rimettere in discussione ogni cosa, senza necessariamente azzerare quanto di buono è riuscita a esprimere questa magnifica serie. 
Si parla dunque di una storia meno lineare, perché il pensiero che i giocatori non amassero perdersi o che fossero troppo preoccupati su cosa fare o quale direzione imboccare, non è più una priorità nell’approccio al game design. I giocatori devono dunque aspettarsi degli incontri inattesi, dove si possono aprire delle possibilità considerate prematuramente improbabili. Questo accade perché in The Legend of Zelda tutto ha la necessità di essere messo continuamente in discussione, così come il concetto stesso di puzzle-solving, che sarà completamente rivisto. “Quando sento parlare di puzzle-solving, penso a un movimento di blocchi che possono aprire una porta o qualcosa di simile. Voglio ripensare o ricostruire questo concetto all’interno della serie.”
Idee applicate
Per spiegare meglio quali sono le intenzioni di questo nuovo capitolo, vi basti pensare che si potrà entrare in ogni area da qualunque direzione possibile, pertanto la risoluzione di un puzzle comincerà dall’esatto momento in cui il giocatore pensa a dove vorrebbe andare. Proseguirà poi quando si cercherà di capire come arrivarci, e culminerà con la domanda più classica che ci si pone una volta raggiunta la meta: e adesso cosa faccio? Sulla carta può sembrare semplicistico, ma chi conosce la serie sa esattamente che non è così e che anzi, alcuni degli enigmi più interessanti sono sempre stati quelli ambientali. In un open world tutto potrebbe potenzialmente diventare più complesso e articolato, aprendosi a qualcosa di mai visto che cambierebbe di molto le carte in tavola. D’altra parte, è ormai risaputo che in Zelda vengono apportati sempre dei cambiamenti che non sono mai dettati dal successo economico dei precedenti episodi: è come una grande struttura su cui si possono edificare meraviglie avendo sottomano una determinata impronta; ricami di design che all’occhio appaiono sempre diversi, seppur con degli elementi ben riconoscibili da tutti. “Io non mi guardo indietro”, afferma Aonuma. “Voglio sempre creare qualcosa di unico, e questo non solo perché consente di avere un gioco più divertente da fruire una volta completato, ma anche perché come creatore rende le cose più interessanti per il mio team e per me stesso”. 
Si ha sempre un concept di base dal quale partire, ma quando il cantiere è aperto e in pieno fermento, non si sa mai quale sarà la direzione che verrà intrapresa fino alla fine. Il nuovo Zelda potrebbe dunque essere ben più di un ampliamento su larga scala dell’idea di fondo di Wind Waker; potrebbe essere il testimone di un cambio epocale, come quando si sono “abbandonate” le due dimensioni per lasciare il posto al 3D. Qui si passerà a un mondo che sarà letteralmente farcito di segreti, di dungeon da scoprire, di nuove location che ci appaiono davanti dopo lunghe fasi di esplorazione. E ve lo giuriamo: abbiamo già una voglia matta di raggiungere quelle montagne sullo sfondo e capire cosa ci sarà appena oltre.

Lo diciamo tutte le volte a ogni nuovo capitolo, ma stavolta ci speriamo davvero: questo Zelda, quantomeno per importanza concettuale e portata innovativa, potrebbe essere un passo avanti a tutto ciò che si è visto fino a oggi nella serie. Wii U gronda attesa come non mai.

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